Discussione:Terapia di gruppo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Sto sviluppando la pagina. Da fare c'è soprattutto la parte storica, che spero di articolare (almeno a livello di base) entro uno o due giorni. Dopo, se qualcuno vuole collaborare allo sviluppo delle parti teorico-cliniche, soprattutto per la parte non dinamica (gruppo di supporto, di auto-aiuto, educativi, etc.)... è decisamente il benvenuto ! :-) Veneziano 13:36, 9 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Pionieri del gruppo[modifica wikitesto]

Ho messo oggi in cancellazione la voce Pionieri del gruppo il cui contenuto è il seguente:

"Il primo caso di utilizzo di un set gruppale a fini terapeutici si può individuare a Boston nella figura del dottor Joseph Pratt i primi anni del 1900. I suoi pazienti erano tubercolotici. Al trattamento medico classico, il dottor Pratt effettuava periodiche riunioni durante le quali venivano discussi gli aspetti medici e psicologici della malattia. Questi incontri avevano esiti positivi soprattutto per il morale dei pazienti. La sua tecnica si chiamava “The class method” ed ebbe molta diffusione. Ispirato da Pratt, il dottor Marsch provò ad applicare il “class method” a gruppi più ampi. Marsch infatti lavorava in ospedale e utilizzava gli altoparlanti per poter comunicare a tutti i ricoverati. Più tardi Lazell utilizzò la conferenza come strumento terapeutico per schizofrenici. Ci troviamo a Washington e si può dunque affermare che le prime idee della terapeuticità di un gruppo siano nate negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. A partire dagli anni ’30 si sono differenziati diversi tipi di orientamenti gruppali. Abbiamo infatti la suddivisione in: analisi in gruppo, analisi di gruppo e analisi mediante il gruppo. L’analisi in gruppo accetta i principi fondamentali della psicoanalisi classica. Il gruppo non ha un valore psicologico ed è solamente considerato un luogo dove poter praticare l’analisi individuale, persona per persona. Questo tipo di analisi nasce per esigenze pratiche ed economiche. In quel periodo infatti, con il crollo della borsa di New York, le persone erano economicamente arretrate. Inoltre gli ospedali erano sempre più numerosi e praticare l’analisi diadica avrebbe richiesto troppo tempo. Si ricordano principalmente Slavson e Wolf. Slavson lavorava con i bambini. Egli riteneva che la psicoterapia di gruppo consentisse una maggiore visibilità degli atteggiamenti transferali dei pazienti rispetto all’analisi individuale. Nonostante ciò egli non giunse mai ad un vero e proprio valore terapeutico al gruppo, inteso dunque come “cassa di risonanza” dove può meglio essere visualizzato l’inconscio individuale. Wolf introdusse la “seduta alternata”, ovvero una seduta settimanale non gestita dall’analista. Egli postula il concetto di “Io collettivo” con il quale ciascun membro finisce con l’identificarsi. Il gruppo,anche qui, è però considerato solo un luogo e non ha valore terapeutico; infatti l’analista continua a fornire interpretazioni dirette a singoli individui, seguendo le direttive freudiane. L’analisi di gruppo fu fondata da Bion (anche se il primo ad aver coniato il termine fu Burrow), durante la seconda guerra mondiale, quando egli lavorava nel centro di riabilitazione militare di Northfield. Questo tipo di analisi riconosce una specifica dimensione psichica al gruppo, ma l’atteggiamento del terapeuta resta sempre psicoanalitico e il gruppo continua ad essere trattato come un singolo individuo. Si ricordano Whitaker e Lieberman. Essi hanno elaborato un modello di gruppo chiamato “conflitto focale di gruppo”. Accanto alle concezioni psicoanalitiche classiche si affiancano le idee di Lewin; il gruppo è pertanto considerato una totalità dinamica. Il conflitto focale di gruppo è un conflitto inconscio e condiviso da tutti i membri. Esso si determina dalla contrapposizione tra un motivo disturbante e un motivo reattivo. Un motivo disturbante è un desiderio, come per esempio può essere l’aggressività verso il terapeuta. Un motivo reattivo è una paura, come per esempio la paura di essere abbandonati dallo stesso terapeuta. L’analisi mediante il gruppo fu fondata da Foulkes. Il suo non è un modello psicoanalitico, ma una vera e propria pratica clinica. Si differenzia molto dalla psicoanalisi classica e prende il nome di gruppoanalisi. E’ una forma di psicoterapia praticata dal gruppo nei confronti del gruppo, quindi anche incluso il suo conduttore. Foulkes postula tre principi generali. Il primo riguarda la situazione totale, ovvero il setting, quell’insieme di regole che devono essere rispettate durante l’incontro (orario, disposizione sedie…). Il secondo riguarda il fatto che tutte le persone sono libere di esprimersi in discussioni sincere, sempre mantenendo rispetto per gli altri partecipanti. Ultimo principio riguarda il leader, ovvero il conduttore che determina la cultura del gruppo. Egli è il primo servitore del gruppo che deve sapere ciò che si può o meno fare e dire."

e che forse può essere in parte integrato in questa voce. --Janus (msg) 18:00, 11 mar 2008 (CET)[rispondi]

Fattori terapeutici[modifica wikitesto]

Ho tradotto ampie parti della sezione che ho inserito da en.wiki. devo apporre il template anche per una singola sezione? nel dubbio lo appongo

--151.42.131.17 (msg) 17:15, 31 ott 2018 (CET)[rispondi]