Discussione:Tempio di Giove Appennino

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Il dio non aveva l'epiteto di "Appennino", ma di "Pennino", il nome deriva dal sincretismo di una più antica divinità umbra con una romana (e pertanto il tempio sarà probabilmente romano. La Tabula Peuntingeriana lo nomina sul valico della Flaminia, ma nessun resto è stato identificato, sebbene sia stata tendenza degli eruditi locali identificarlo non appeneva emergessero resti antichi. A mio avviso può essere più correttamente citata la sua esistenza, con fonti a corredo che qui mancano, nella pagina del comune. MM (msg) 04:30, 1 gen 2009 (CET)[rispondi]

  • L'ara sacra trovata agli inizi del '700,ora a Verona,nel luogo dove si localizza il Tempio, porta "Iovi Apenino".
  • Se un tempio unico tra i tanti lungo la via Falminia da Roma a Rimini viene localizzato e indicato come fa la Tabula Puetingeriana, che le fonti classiche lo dicono consultato anche da Imperatori Romani e che alla sua Divinità vengono dedicate Are anche nelle lontane Provincie della Dacia e della Numidia, dimmi tu cosa ci vuole per essere famoso?

Hai trovato il numero della iscrizione sul CIL ? Grazie.

Stai limitandoti a dire che il tempio è citato nelle fonti come la maggior parte dei templi romani di cui conosciamo l'attribuzione: famoso sarà stato il Partenone, l'Artemision di Efeso, il tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, non certo questo.
No, non ho accesso al CIL e dovrei andare in biblioteca apposta. Lo dovresti cercare tu.
Le iscrizioni dedicatorie che provano un culto prestato da persone di diversa provenienza (cosa tutt'altro che strana) dovrebbero essere citate (e no, non considero particolarmente attendibile un'eventuale loro citazione in fonti ottocentesche) e magari la frase sarebbe da riscrivere in modo un tantino meno enfatico. MM (msg) 16:31, 18 gen 2009 (CET)[rispondi]
  • Peccato che non conosci anche un'altra iscrizione con dedica a Giove trovata sul luogo dei " delubra et aras" e le altre della Dacia e della Numidia (tutte originali su marmo) !

Quella della Numidia è importantissima perchè l'imperatore Settimio Severo con i suoi due figli Geta e Caracalla invocano come loro protettore Giove Appennino.

Inseriscile con le fonti. MM (msg) 21:02, 20 gen 2009 (CET)[rispondi]
  • Sto aspettando invano che lo facciano i Maestri di Israele: Ediedi e compagni. Non avverrà mai, perchè loro BATTONO solamente, non leggono.

Bibliografia contestata da MM (archeologa di Roma!)[modifica wikitesto]

  • Franciarini è il primo autore che nella sua pubblicazione attesta i ritrovamenti delle epigrafi e dei resti del tempio di Giove Appennino nella località Piaggia dei Bagni presso Scheggia.
  • Sarti si è interessato maggiormente del ritrovamento dei resti del tempio di Giove Appennino e per primo ha citato la Tabula Peutingeriana che fa riferimento a tale santuario.
  • Calindri fa la relazione dei ritrovamenti archeologici nella località Piaggia dei Bagni,avvenuti nei restauri della via Falminia nei primi dell'800.
  • Luconi scrivendo su Scheggia parla esplicitamente del tempio di Giove con precisi riferimenti toponomastici.
  • Paolucci dedica due capitoli di carattere archeologico e archivistico sul tempio di Giove Appennino.
  • Baldessari con severa e profonda serietà scientifica cita tutte le fonti e testi epigrafici e archeologici, in più pagine, riguardanti il tempio di Giove Appennino e approfondisce il titolo di Giove Grabovio e Appennino.
La bibliografia settecentesca e ottocentesca è più un documento che una bibliografia: aggiungi quei testi in nota come documentazione. Per i testi più recenti, dato che non sono dedicati al tempio ma lo citano all'interno di un argomento più ampio, ci vuole la pagina. MM (msg) 08:11, 10 mar 2009 (CET)[rispondi]
  • Nella biografia dell'imperatore Firmio si dice che Aureliano "constituerat facere"(avrebbe progettato di ricavare), si tratta di due zanne di elefante venute dall'India e che sconfitto Firmio erano venute in mano di Aureliano, un trono di avorio sul quale avrebbe dovuto stare una statua in oro e gemme di Giove da porre nel tempio del Sole" quem appellari voluerat" (che avrebbe voluto chiamarlo) Giove Consule o Consulente. Ucciso Aureliano le zanne se le prese l'imperatore Carino che le donò a una donna che se ne fece un letto!.(con bona pace,spero,di Marina).

Curiosa questa definizione di bibliografia: C'è sempre da imparare !

E quindi? MM (msg) 18:31, 16 mar 2009 (CET)[rispondi]