Discussione:Summum ius, summa iniuria

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La citazione di Terenzio va ben oltre ciò di cui si parla in questa pagina, o meglio non v'è analogia con quanto citato da Cicerone. La "malitia" di Terenzio sta infatti a significare che l'applicazione acritica della legge, priva cioè della necessaria valutazione della ratio e dell'adattabilità al singolo caso, non è altro che la maschera dietro la quale si cela un atteggiamento sanatorio che, lungi dall'essere acritico e impersonale, è -quando vuole- teso in realtà a favorire certi singoli, particolari casi. Tale applicazione acritica quindi non esiste nella realtà, ma è piuttosto l'altra faccia della bipolarità del diritto, bipolarità spesso utilizzata per difendere alcuni interessi: ora si applica la legge "cum grano salis", ora "sic et simpliciter"; ora si rilevano d'ufficio alcuni reati, o fatti, o situazioni, ora si aspetta che vengano invece eccepiti. Ora si seguono le leggi alla lettera, ora si interpretano. E' un concetto che precorre di molto i tempi, tecnico e non letterario, e andrebbe trattato a parte, secondo me, e non insieme con Cicerone. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 5.86.128.107 (discussioni · contributi) 00:14, 4 gen 2016‎ (CET).[rispondi]