Discussione:Storia di Acri

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Asserire che Acri possa essere parte dell'antica Pandosia è un'eresia che non fa bene alla storia. ______________________________________________

Egregio sig. Klaudio non so forse è il suo mestiere controllare, ma ne sono felice perchè i testi che ho menzionato ,li ho solo usati ai fini di studio non certo per la copia. La storia sopratutto quella locale e la cosa a cui tengo di più, e che a mio modestissimo parere su cui sono abbastanza ferrato. Sarebbe per me avvilente dovere copiare! Se ha specifiche domande da fare, sono a sua disposizione o se le necessitano maggiori dettagli non esiti a domandare. distinti Saluti. Explorer

sposto in discussione affermazione dell'autore--(Yuмa) - parliamone 23:32, 16 dic 2006 (CET)[rispondi]

«(la parte iniziale fa esplicito riferimento alla pubblicazione del dott. A.Vanzetti della Dottoressa Maria Antonietta Castagna,e del professore Andrea Schiappelli che mi autorizzano alla pubblicazione degli estratti dei varii atti dei convegni scientifici, da loro svolti, e pubblicati e con l'esplicito intento di divulgare la notizia che mi è stato inviato dal centro di Ricerche e servizi Archeologici (SKYA), di Andrea Schiappelli (Roma) il 11/12/2006 spedizione del 21/11/2006 Roma Montecassino. il restante e di esclusiva realizzazione senza alcuna violazione.»

Non so chi abbbia scritto questi pochi righi,ma certo asserire ciò che non si conosce è avvilente,qualcuno scrive delle ipotesi storiche, e altri senza conoscere ne i luoghi e ne la storia di cui si parla afferma senza esitazione che sia un eresia! Posso solo dire che anni di scavi archeologici,e di continue scoperte archeologiche per queste persone non contano nulla.Ma l'archeologia è una cosa seria non è un romanzo come il codice Da Venci,pieno di mezze verità e molte menzogne, e non basta dimostrare che in antico, un luogho aveva qualcosa di simile a livello fonetico per dimostrarne la paternità,bisogna trovare la città o ciò che ne rimane,ed è quello che stiamo facendo qui, negli ultimi sette anni.Ora se la finite di scrivere questa inutile diatriba, e qualcuno di voi studiasse un po sulle città di cui si parla,ci sarebbero pochi dubbi, ma fin quando, si leggeranno solo dei testi senza alcuna prova archeologica ,sarà solo discorso sterile, che non approda a nulla, quindi chiunque tu sia e bene che prima ti documenti sul serio. --Explorer 20:47, 29 apr 2007 (CEST)[rispondi]

Buon articolo, ma l'autore deve curare di più sintassi ed ortografia[modifica wikitesto]

Un buon articolo su Acri, paese antico del Mezzogiorno. Ma l'autore dovrebbe rileggerlo con attenzione per migliorarne la sintassi e l'ortografia, che sono assai carenti. Se l'autore è di madrelingua non italiana, potrebbe farsi aiutare. Buon lavoro. Aspettiamo i miglioramenti. Auguri.

Come aspettiamo? rimboccatevi pure voi le maniche! l'accesso alla pagina è libero a tutti --RdocB 23:52, 26 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Complimenti! E un buon articolo,che risulta abbastamza chiaro,è basato su un discreto studio storico,ma andrebbe un pò migliorato pe la sintassi e l'ortografia,aiutiamo l'autore.(Elisa)

Attenzione ! L'autore cita diverse fonti, ma aggiunge molto di suo. Ad esempio, afferma che a seguito della cacciata da Acri degli ebrei, l'economia sarebbe fortemente arretrata, ma non fornisce altra prova che il confuso racconto di un cronachista anticlericale del 900. Oppure, sostiene che nell'assedio di Acri del finire del 400 siano perite oltre duemila persone, senza fornire alcuna dimostrazione (né ve ne è alcuna, dato che l'unica fonte primaria a riguardo, Pontano, è assolutamente silente sul punto).l'articolo sembra il frutto di un giovane troppo innamorato del suo paese.

La demografia e documentata![modifica wikitesto]

Come potrà controllare,nella citazione demografica la città di Acri nel 1500 contava più di mille fuochi,molto vicina alla popolazione di Cosenza che era il capoluogo,questi documenti sono stati pubblicati dall'Università delle Calabria,e pubblicata da Raul Marzario A. Giuffrè,di cui fra l'altro ne è citato il libro.Altra documentazione è il libro di R.Curia in "Storia Di Bisignano",nel mezzogiorno d'Italia,e per ultimo la carta geografica,pubblicata dalla Zecca Poligrafica dello Stato,realizzata di Mario Cartaro nel 1615"Carta Generale del Regno di Napoli, (I territori),con dettagli dei fuochi presenti ,per città,paesi,frazioni e ,villaggi,poi basta prendere anche le notizie che riguardano,i terremoti avuti in Calabria e sopratutto nel cosentino,tra il 1400 è il 1700,è il quadro e piuttosto chiaro! Per una precisazione,nel 1400 la città di Bisignano,cadde facilmente,eppure aveva una valida guarnigione,i fuggitivi dela fazione Angioina si asserragliarono nella cittadella fortificata con l'esercito del Grimaldi,insieme a tutta la popolazione di Acri,che già nel 1200 contava già otto chiese(parrochie),documentate presso la curia arcivescovile di Bisignano-Cosenza, e in buona parte documentate nel libro di Curia,e di D.Ficarro,oltre ad altri testi in mio possesso,ancora non citati, per motivi di tempo,non certo di spazio. Poi non sò quanti anni ha lei,ma ne ho quarantacinque sono del settembre 1962. --Explorer 21:40, 12 feb 2008 (CET)[rispondi]

Mancato rispetto diritti d'autore[modifica wikitesto]

Evidenzio che colui il quale ha pubblicato le prime due foto del testo (archeologi sul sito di Colle Dogna, e reperto del medesimo sito), le ha RIfotografate dalle pagine 224 e 226 del libro ATLANTIDE DEGLI ITALIANI (Falco Editore, Cosenza, 2012), del quale io, prof. Giuseppe Palermo, sono autore. Ciò, senza citare la fonte. Il libro, peraltro, è ancora in commercio, e trovo questo fatto avvenuto da parte di persona scorretta, e in malafede. Similmente è avvenuto per il disegno di Acri nel 1700, che è di G.B. Pacichelli. Cio' toglie "qualità", ammesso che in questo scritto raffazzonato ve ne sia, all'enciclopedia libera Wikipedia. Non manchero', dunque di segnalare il fatto alla stessa.