Discussione:Scarpa da escursionismo

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Anzitutto si dovrebbe chiarire che "scarpe da trekking" è espressione meramente pubblicitaria conseguente all'uso improprio della parola trekking in Italia. Se significasse qualcosa "scarpe da trekking" dovrebbe intendersi: "scarpe adatte per lunghe escursioni di più giorni, nelle quali ci si porta il necessario per dormire e mangiare". E se non si distinguono il terreno e le condizioni climatiche da affrontare, ovvero le variabili rilevanti, non sappiamo se si debbano preferire scarpe quasi da ginnastica o scarponi da ghiacciaio.

Vengono prodotte scarpe da escursione ed alpinismo molto diverse tra loro, per esasperata segmentazione delle offerte, diretta a moltiplicare gli acquisti. Poi gli utilizzatori si accorgono che nella stessa escursione, a seconda dei tratti, le scarpe ideali potrebbero essere diverse e che, non potendosi portare pesi inutili, possono essere consigliabili soluzioni intermedie o, per sicurezza, le scarpe adatte ai tratti di maggiore difficoltà soprattutto climatica (particolarmente il caso di neve e ghiaccio con esigenza di perfetto isolamento e attacco di ramponi).

Tuttavia non si può prescindere dalla distinzione di diverse categorie di calzature da escursione e alpinismo, adatte a diversi usi quantunque esistano modelli intermedi:

- scarpe adatte a percorsi turistici, ovvero analoghe a scarpe da ginnastica molto robuste e con un po' di carrarmato; ultimamente anche prestigiosi produttori di scarpe da montagna hanno messo in commercio scarpe "non tecniche" con i propri marchi;

- scarponcini per ambienti caldi molto asciutti; non impermeabili per favorire la traspirazione; inadatti a condizioni variabili;

- pedule da camminata, adatte ad escursioni su mulattiere e sentieri ben tracciati, senza nevai; sono il livello minimo delle scarpe da montagna, calzature leggere, morbide e piuttosto flessibili ma con tomaia solida semimpermeabile, imbottita nei punti di maggiore contatto con il piede, saldamente collegata alla suola, che deve essere a "carrarmato", e offrire, anche grazie a spessori intermedi, buon assorbimento delle compressioni, isolamento termico e tenuta in aderenza (il marchio commerciale, italiano, Vibram ancora rappresenta il riferimento tecnico da quando sostituì gli scarponi chiodati, alcune marche stanno imitando la mescola Vibram e anche Vibram propone qualche variante);

- scarponi semirigidi, in pratica le scarpe più versatili; con suola simile alle pedule ma rinforzata internamente da uno spessore con limitata elasticità. La suola deve sia ammortizzare gli urti sia sostenere facile arrampicata in appoggio. Anche la tomaia è più resistente, isolante e impermeabile, quantunque debba sempre essere traspirante. Sono compatibili con alcuni tipi di ramponi, sufficienti all'attraversamento di nevai e brevi tratti ghiacciati senza pendenze eccessive.

- scarponi invernali ramponabili: rigidi, molto ben isolati.

Per "avvicinamento" a luoghi dove saranno indossate calzature particolari (ad esempio scarpette da arrampicata) e per arrampicata su roccia di limitata difficoltà, esistono scarpe basse con suola semirigida. Considerato che non proteggono o proteggono poco la caviglia e normalmente non sono abbastanza impermeabili, sono indicate o per usi analoghi alle pedule o per persone dal passo molto sicuro, sempre senza neve o ghiaccio.

Nessuno, salvi "casi strani", usa stivali di gomma per lunghi percorsi in montagna con difficoltà.