Discussione:Regola dei terzi

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Ritengo che questa voce sia interamente da rivedere, ma non essendo un collaboratore abituale di Wikipedia spero mi perdonerete se il mio commento rimane in qualche modo "ruspante".

La voce si presenta come una sequenza di molte affermazioni, tutte riportate in tono e forma categorici ma senza alcuna citazione (letteralmente neanche una), le quali affermazioni, tuttavia, appaiono a mio personale avviso tutte estremamente discutibili e soprattutto non trovano alcun riscontro nella letteratura artistica, né classica né contemporanea.

Persino l'incipit della voce (che dovrebbe definire il lemma nel modo meno ambiguo possibile) è secondo me del tutto inaccettabile e da rifiutare in toto ("La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori"), in quanto non vi è assolutamente traccia di una simile "regola" prima degli anni '80 del secolo scorso. Non ho purtroppo a portata di mano riferimenti specifici ed oggettivi per potermi permettere di riscrivere la voce, ma a mia memoria di fotografo da quasi mezzo secolo, questa cosiddetta "regola" nasce in realtà come "regoletta spiccia" agli inizi degli anni '80 (o forse poco prima) per cercare di avvicinare il principiante alla comprensione del principio che una composizione debba essere chiaramente o simmetrica o asimmetrica, ossia non debba mai lasciare che l'occhio abbia il dubbio se essa sia simmetrica o meno.

In altre parole, quindi, lungi dal trattarsi di una "regola" essa era soltanto un modo - molto elementare e senza pretese - per comunicare al neofita e fargli memorizzare il seguente principio: "se l'immagine non è simmetrica, allora rendila chiaramente asimmetrica senza mezze misure".

In conclusione, è mia opinione che questa voce dia semplicemente corpo a quella che, secondo la mia conoscenza dell'argomento, è soltanto una sorta di leggenda metropolitana della fotografia, che trova largo seguito sul web - il quale vi ha poi largamente ricamato sopra - ma che è del tutto priva di fondamento, sia sul piano teorico della composizione formale, sia su quello pratico applicativo della fotografia. Anzi, la maggior parte delle affermazioni contenute all'interno del testo, sono in realtà in netto contrasto con i principi base della composizione formale, e persino la poca terminologia usata è del tutto impropria e conduce a vere e proprie aberrazioni concettuali (per esempio: "punti" e "linee" "di forza" sono "proprietà conseguenti" della forma e del contenuto dell'immagine contingente e non certo possono essere considerate delle "proprietà a priori" del reticolo nel quale il fotografo arbitrariamente rinchiude l'immagine stessa, come invece sono presentate nel testo in oggetto).

Ma anche a prescindere dalla mia opinione basata sulla mia memoria (del tutto irrilevante senza riscontri oggettivi, che purtroppo al momento non mi ritrovo), rimane il fatto indiscutibile che di tutte le affermazioni contenute in questa voce non si trova alcun riscontro in letteratura, ma solo riferimenti sul web privi di paternità. Purtroppo, però, la presenza nemmeno disputata su Wikipedia di una simile "teoria" ne rafforza grandemente l'attendibilità agli occhi dei profani, attribuendole proprio quel fondamento di cui è assolutamente priva e che - in mancanza d'altro in antitesi - finisce col legittimarla (cosa sicuramente non drammatica in sé, ma che certamente neanche giova alla pur ottima reputazione di Wikipedia).

Per eventuali chiarimenti rimango a disposizione agli indirizzi email sotto riportati.

Antonello S. (aka Sardosono, http://foveon.it e http://csctalk.com)

sardosono (at) foveon.it oppure sardosono (at) csctalk.com

Questa voce sarà rivista fra breve da Marco Fodde che sul tema ha scritto molto su riviste e libri di fotografia e che si è reso (come sempre) disponibile. --Fcarbonara (msg) 10:17, 24 lug 2020 (CEST)[rispondi]

ːGrazie a Marco per aver messo mano alla voce ampliandola e apportando alcune correzioni, ora va solo formattata oltre ad aggiungere qualche fonte (per le fonti possiamo fare anche riferimento ai libri di Marco Fodde che sono "autorevoli" considerato che sono consigliate in alcune Accademie di Belle Arti italiane ː) )--Fcarbonara (msg) 19:07, 14 nov 2020 (CET)[rispondi]