Discussione:Questione della lingua

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Dante non ha mai parlato di dialetti[modifica wikitesto]

Nessuno ha pensato che in questa pagina ci siano alcune informazioni gravemente errate?
Qui si dice che Dante nel De vulgari facesse riferimento a una sorta di lingua italiana già preesistente e che fosse divisa in 14 dialetti. Si potrebbero riportare le fonti con la riga esatta in cui sarebbe affermato ciò?
Dante parlava di una comune discendenza di quelle che non oggi chiamiamo lingue romanze dall'ebraico (sì esatto, ma il saggio non è un testo di linguistica, sono solo idee di Dante, che era religioso). In seguito distingue approssimativamente (va sottolineato approssimativamente) tra la lingua dell'oc, dell'oil e del sì, tralasciando ovviamente un sacco di altre differenze. Ma ripeto, Dante non era un linguista, e non era nemmeno sua intenzione fare delle classificazioni di tutte le varietà romanze. Diciamo che ha voluto semplificare un po' troppo, o forse se avesse avuto tempo di finire il saggio, avrebbe ampliato i concetti. A lui interessava capire in che lingua scrivere
Dante parla della regione italica (da non confondere con lo stato italiano), sostenendo che ci fossero non 14 dialetti ma 14 volgari, ognuno dei quali distinti in ulteriori varietà. La parola volgare non può essere sostituita dalla parola dialetto, soprattutto su wikipedia in cui si adotta l'accezione di lingua/dialetto secondo il modello inglese-internazionale piuttosto che quello italiano. Infatti l'accezione di volgare in Dante corrisponde esattamente al termine lingua per gli inglesi, non al termine dialetto. Ogni volgare in Dante è un gruppo primario caratterizzato da isoglosse specificizzanti.
Il termine dialetto è stato contrapposto (seppur arbitrariamente) a quello di lingua (tralasciando l'espressione volgare) solo quando si è delineata l'esistenza di uno standard italiano da esportare in tutti gli stati pre-unitari. Cioè siamo già in epoca tarda, quasi alle porte dell'unificazione.
Quello che è riportato in questa pagina suona molto come se ci fosse scritto: "C'era una nazione in cui il popolo parlava una sola lingua divisa in 14 dialetti". Non è così.
Di Bembo inoltre è omesso che la sua scelta fu anche determinata dalla sua familiarità col toscano. Infatti seppur veneto si trasferì in Toscana fin da piccolo (e non solo).

Errate le tre correnti di pensiero[modifica wikitesto]

Al momento di elencare le tre correnti di pensiero cinquecentesche, si proferisce un'inesattezza colossale: "la corrente arcaizzante sosteneva di dover prendere le parole più eleganti dai diversi volgari". La 'corrente arcaizzante', invece, promuove l'imitazione pedissequa dei modelli trecenteschi (dunque 'arcaici') delle Tre Corone. Ne è esponente, ovviamente, il Bembo. La "corrente fiorentinista", invece, intende riferirsi al fiorentino coevo, e ha tra i suoi sostenitori il Machiavelli.

Non è chiaro cosa si intenda per uso "analogico" quando ci si riferisce alle desinenze verbali -amo, -emo, -imo, esiti regolari delle rispettive desinenze latine -AMUS, -EMUS, -IMUS.

Collegamenti esterni interrotti[modifica wikitesto]

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