Discussione:Quattro visioni dell'Aldilà

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La lettura dei pannelli proposta nella versione attuale della voce parte dal Paradiso terrestre, l'esposizione dei pannelli a Palazzo Grimani propone una lettura orizzontale dalle Visioni che parte dalla Caduta dei dannati.

Mi propongo pertanto di disporre il capitolato della voce seguendo tale schema espositivo che tra l'altro è quello predominante in letteratura accanto alla lettura in diagonale secondo sovrapposizione dei pannelli attinenti al Paradiso e di quelli attinenti all'Inferno che cerca appiglio sul colore verde o rosso della decorazione a scagliola del retro dei pannelli. --Marcel Fosca (msg) 23:03, 4 mar 2014 (CET)[rispondi]

Misure contraddittorie dei pannelli delle Quattro Visione dell'Aldilà[modifica wikitesto]

Segnalo che le misure dei pannelli attestate tra le pubblicazioni non concordano.

Sembrano minuzie ma il formato delle tavole interviene nelle varie ricostruzioni della supposta disposizione originaria dei pannelli. Stando alle misure del Bosch Project gli scarti sarebbero ridotti e la misura media dei 4 pannelli sarebbe 88.7 X 39.7. Si abbandonerebbero cosí le misure fornite dai cataloghi delle mostre veneziane degli anni 1990 che lasciano adito ad un accoppiamento tra i pannelli, associati non solo dal tema Inferno/Paradiso ma anche dalle diverse dimensioni dei due gruppi di panelli, quelli del Paradiso ben più larghi e leggermente più alti di quelli dell'Inferno. E' cosí che nella sua scheda all'opera nel catalogo del 1992, l'autrice attesta il fatto che « La differenza di misura fra le due coppie ha, naturalmente, indotto la proposta che ciascuna di esse facesse parte di un trittico diverso» (Caterina Limentani Virdis (a cura di), Le delizie dell'inferno. Dipinti di Jheronimus Bosch e altri fiamminghi restaurati. (catalogo della mostra di Venezia, Palazzo Ducale maggio-agosto 1992), Venezia, il Cardo, 1992, pag. 79).

(a) Paradiso terrestre & (b) Ascesa all'Empireo = cm 88.5 x 41.5 / (c) Caduta dei dannati & (d) Inferno = cm 88 x 44

- Caterina Limentani Virdis (a cura di), Le delizie dell'inferno. Dipinti di Jheronimus Bosch e altri fiamminghi restaurati, Venezia, il Cardo, 1992, pag. 79

- Bernard Aikema; Beverly Louise Brown (a cura di), Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai tempi di Bellini, Dürer, Tiziano, Milano, Bompiani, 1999, pag. 432

(a) & (b) = cm 88.8 x 39.6 / (c) = cm 88.5 x 39.8 / (d) = cm 88.8 x 39.9

- Bosch Research and Conservation Project - http://boschproject.org/bosch_in_venice.html

(a) & (b) & (c) & (d) = cm 87 x 40

- Roger H. Marijnissen (a cura di), Bosch, Milano, Electa, 1995, pag. 102 - Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), Hieronymus Bosch. New Insights Into His Life and Work, Ludion, Museum Boijmans Van Beuningen/Nai Publishers, 2001, pag. 207 - Laurinda Dixon, Bosch, London, Phaidon, 2003, pagg. 308-311

(a) & (b) & (c) & (d) = cm 86.5 x 39.5

- Patrick Reuterswärd, Hieronymus Bosch's Four "Afterlife" Panels in Venice, "Artibus et Historiae", vol. 12, n°24, 1991, pag. 34 --Marcel Fosca (msg) 18:04, 15 mar 2014 (CET)[rispondi]

Stando alla scheda del Bosch Project la datazione basata sull'analisi dendrocronologica del supporta stabilisce un terminus post quem al 1482-86. Questa datazione alta è ammessa ad esempio dalla Dixon, tuttavia l'analisi stilistica determina una datazione al 1500-1503 (cataloghi mostre veneziane 1992 e 1999,e da ultimo Elsig). Propongo pertanto di optare per la datazione stilistica menzionando quella del supporto nel contesto delal storia del dipinto.--Marcel Fosca (msg) 18:03, 15 mar 2014 (CET)[rispondi]