Discussione:Pozzo di Gammazita

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Complimenti per la voce, ben strutturata e fornita di fonti valide. Solo un appunto: la poesia riproposta dal Vigo - sebbene di facile lettura e comprensione - andrebbe tradotta in lingua italiana.--Io' (msg) 13:11, 3 apr 2010 (CEST)[rispondi]

grazie... lo so ci avevo pensato anche io... ma tradotta mi sembra che perda qualcosa... vedremo... appena ho un minuto, ci provo e vediamo come viene... --MΓΖ (msg) 15:11, 4 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Beh, metti entrambe le versioni. Se vuoi ci penso io.--Io' (msg) 21:10, 6 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Ps- sei stat(a?) di recente al pozzo? Hai avuto la possibilità di entrarvici per fare la foto ivi inserita?
La foto che ho inserito l'ho presa da commons. Ma ci sono stata di recente e ho diverse foto fatte da me che non so come inserire. Le condizioni sono sempre pessime... L'ultima volta che ho provato ad andarci ho visto che il palazzo a fianco del cortile è in restauro e il cortile è quasi completamente occupato dai ponteggi... Molta tristezza... Ora mi cimento con la traduzione... viremu cchi cummino :-) --MΓΖ (msg) 11:55, 7 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Immaginavo, da fuori ho visto che ancora è ostruito dai ponteggi... Per le immagini replico nella Tua pagina di discussioni.--Io' (msg) 17:29, 7 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Ah non avevo visto che già lo avevi fatto... meglio... :-) --MΓΖ (msg) 11:59, 7 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Già, ho preferito mettere in nota, in modo da poterla formulare in modo che si capisca che non esiste una traduzione "ufficiale", ma qualsiasi buon catanese può capirne il significato.--Io' (msg) 17:29, 7 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Considerazioni[modifica wikitesto]

Non mi pare si possa parlare di cavità naturale. Prima del 1663 quella era una delle tante saie del delta dell'Amenano sistemate dal Lanario. Non era certo un pozzo e si vede dalla cartografia "a volo d'uccello" della metà del cinquecento.--79.27.105.137 (msg) 21:56, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]

1663? Cosa accadde in tal data? Inoltre nel testo non si fa riferimento né a cavità (cosa si intende per cavità, grotte per caso?), né ad antica sistemazione "a pozzo". Chiarifica cosa intendi, grazie!--Io' (msg) 21:34, 22 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Chiedo scusa per l'errore nella data sopra citata volevo ovviamente scrivere "1669" (anno della colata lavica che colpisce la cortina di Gammazita ai piedi del quale sgorgavano le acque del delta del fiume Amenano). Il termine "cavità naturale" è riportato nella voce "Gammazita". Però anche in questa voce si parla di pozzo "Il pozzo si trova nella zona sud-ovest di Catania, adiacente all’antica cinta muraria cittadina". Quello che intendo dire è : il pozzo che oggi viene indicato come essere quello a cui fa riferimento la leggenda, nel 1575, anno in cui è stata edita a Colonia l'incisione di Hogenbergh e Braun (cfr. G.Dato, La città di Catania. Forma e struttura, 1693-1833, Roma 1983),non risulta essere tale e in quel punto delle mura non vi è alcuna indicazione di pozzi. Sulle piante ortogonali delle fortificazioni della città di Catania disegnate dagli ingegnieri militari Tiburzio Spannocchi (1578) e Francesco Negro (1637) nel punto in cui oggi è indicato il cosiddetto Pozzo di Gammazita sono indicate graficamente solo acque che, fuoriuscendo dalla base della cortina, scorrono verso il mare. La leggenda di Gammazita, che risale al 13° secolo, ha (secondo me) attinenza con la contrada,visto che il tratto di fortificazione ne prendeva il nome già prima dell'eruzione del 1669.--79.27.105.137 (msg) 22:04, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Inutile ricordare di citare le fonti per qualsiasi cosa. Puoi dimostrare che esistano documenti relativi alla denominazione della contrada? Se sì ogni contributo è ben accetto!--Io' (msg) 21:34, 22 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Visto che già prima dela colata lavica del 1669 (cioè quando l'attuale cavità non esisteva) l'ingegnere Raffaello Locatello nel suo Stato della città di Catania del 1621 cita la cortina detta di Gamma Zita lunga canni cinquantadui..., mi chiedo dove poteva essere sito il pozzo descritto nella leggenda che a giudicare dalla sua origine era preesistente anche alle mura di Carlo V ? In genere i toponimi hanno attinenza con precisi riferimenti topografici. Chiedo scusa per l'insistenza di quella che io ritengo essere solo una precisazione ad un'ottima voce, ma sono un po' stanco di sentire raccontare ai turisti che visitano Catania storie che risalgono ai racconti dei nostri nonni e che non tengono conto degli studi portati avanti da studiosi e ricercatori. (fondamentale è Giuseppe Pagnano, Il disegno delle difese, Catania 1992).

Perdonami il beneficio del dubbio, ma devo chiedere la cortesia di non modificare le discussioni precedenti, in quanto non ho alcuna garanzia che possano essere state scritte dalla stessa persona. Una piccola cortesia che serve ad avere un quadro chiaro della discussione per chiunque legga in qualsiasi momento, dacché le discussioni sono libere e pubbliche. :-) Mi riferisco a questa in particolare. Ma non prenderla come qualcosa di sbagliato: può capitare! :-)
Tornando all'interessante conversazione. Ti ringrazio per il chiarimento, più che esaustivo. Hai anche presentato interessanti spunti, come l'ing. Locatello (non ricordo bene dove, forse nell'Ittar, lessi già che le mura in effetti erano chiamate di Gammazita o di Gamma Zita), da cui si potrebbe ricavare qualcosa per migliorare ulteriormente la voce. In effetti a voler essere pignoli il suolo della zona sud di Catania - nel tratto quindi del nostro pozzo - non era esattamente luogo geologicamente predisposto ad avere pozzi di origine naturale (niente rocce sedimentarie, mentre le rocce laviche erano di certo pre-etnee, come si può dedurre dalle stesse planimetrie militari che citi). Se volessimo fare supposizioni dovremmo immaginare un pozzo artificiale, piuttosto. Dalle fonti (purtroppo solo a partire dal Bolano) apprendiamo che in una zona non troppo distante esistevano il Circo e la Naumachia. Tralasciando qualsiasi problematica sulle strutture in sé, è significativo il fatto che a sud di piazza Pardo esistessero nel XVI secolo ruderi di età antica pur di notevoli dimensioni. Pertanto l'idea di un pozzo artificiale non sarebbe del tutto da escludere, sebbene si tratterebbe appunto solo di un'idea.
In quest'articolo però si parla del pozzo in quanto tale. Magari c'è da fare qualche sistemazione per evitare nuovamente fraintendimenti, come ad esempio una separazione tra il prima che fosse pozzo (eruzione del 1669) e il dopo; appena possibile vedrò come sistemare la cosa. Tuttavia non è errata in un articolo dedicato al pozzo la frase "il pozzo si trova nella zona etc. etc.", in quanto il pozzo si trova nella zona etc., che sia o meno il pozzo della leggenda poco importa in questa frase, in quanto serve per collocare nello spazio questo pozzo, ossia quello di via San Calogero.
Chiarito ciò mi trovi concorde sulla impreparazione di molte guide che accompagnano i turisti per Catania. Se vogliamo dirla tutta - ma non è colpa loro - non sono nemmeno regolamentari in quanto dalla legge quadro sul turismo del 2001 per linea teorica il patentino non è più valido, mentre dovrebbero iscriversi a un regolare albo dietro superamento di esame (forse a partire da quest'anno...), ma questa è una storia lunga. E triste. Dicevo che sono pienamente d'accordo sulla impreparazione di certe guide, ma alla fine è il turista a decidere la qualità dell'esposizione e dei contenuti esposti. Ormai non credo esistano più i turisti creduloni che comprerebbero anche la Fontana di Trevi...
Ancora Grazie per chiarimento e disponibilità!--Io' (msg) 20:23, 23 ott 2011 (CEST)[rispondi]
✔ Fatto Ho dato una sistemata in maniera che sia più chiaro, integrando anche altre informazioni (la presenza del Circo e della Giudecca che stranamente non erano riportati in voce).--Io' (msg) 16:29, 25 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Si, adesso è più chiaro. Sarebbe interessante fare una ricerca sulle origini della leggenda che, secondo me, potrebbe dare indicazioni sulla localizzazione del vero pozzo. Ma non è il mio campo. Comunque mi presento: Corrado Rubino, ufficiale in servizio dell'Esercito, topografo militare e assistente della cattedra di Topografia antica (titolare, prof. Tortorici) della Facoltà di Lettere e Filofofia dell'Università di Catania. (***@***) Non so se conosce anche l'altro punto (in piazza Currò) dove si può osservare un piccolo tratto della "saia" sistemata dal Lanario. Mi complimento per la citazione del Circo e non "Circo massimo" come ormai viene citato comunemente seguendo il pernicioso esempio degli "eruditi" falsari seicentisti (Arcangelo, De Grossis e Carrera).

Lieto che si sia chiarito il quanto. Per quanto riguarda la ricerca in merito alla leggenda - ma sarebbe più opportuno a mio parere nell'articolo Gammazita tale approfondimento - qualora dovesse svolgerla e pubblicarla sarebbe un vero piacere menzionarla in articolo.
La saja alla quale si riferisce presumo sia il tratto sepolto dalle lave del 1669 e in parte visibile dall'ostello sito nella piazza da Lei citata (la cosiddetta "grotta").
Una domanda personale: Lei è il colonnello Corrado Rubino, nonché l'Utente Conrad? Grazie per la replica (La invito ovviamente a rispondere qui, qualora volesse farlo).--Io' (msg) 10:32, 27 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Si, sono io. Spero di non averla deluso. (Conrad)

No, affatto. La contatterò via e-mail o comunque in forma privata appena mi sarà possibile, che qui si discute solo dell'articolo :-)--Io' (msg) 12:49, 28 ott 2011 (CEST)[rispondi]