Discussione:Io sono l'amore

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Secondo voi è il caso di inserire almeno in parte l'intervista a luca Guadagnino a proposito del film? L'ho trascritta fedelmente, completa anche di errori di sintassi.

«Mi piaceva l'idea di fare un melodramma, che è un grande genere poco esplorato negli ultimi tempi, che fosse anche un melodramma politico contemporaneo.

Mi piaceva l'idea di raccontare un ambiente affascinante che è la culla della bellezza e della classicità come è la borghesia e contemporaneamente mostrare perchè la borghesia è un luogo di bellezza e a che prezzo.

Mi piaceva l'idea del rito, dell'ordine, del modo in cui i rapporti si sviluppano attraverso un codice verbale che produce ruoli che non si possono muovere e contemporaneamente, perchè questo è l'ambiente, vedere come tutto questo possa essere messo a soqquadro dalla voce che esce fuori, che sgorga, che zampilla dal cuore di una donna.

Le dinamiche e i rapporti all'interno della borghesia, in particolar modo i ruoli delle donne, delle madri sono dei ruoli che piano, piano, piano si adeguano a un modo di comunicare che gli è stato insegnato piano, piano.

Fare film, io sono andato all'università, mi sono laureato, è come preparasi a uno o più esami, più esami, direi. ogni film è come un corso di laurea.

Siccome sono un ossessionato dal dettaglio e non dormo la sera. e il giorno prima se so o immagino di non aver ricontrollato tutto l'unica ragione che ho per quietarmi è cercare veramente di studiare e di fare in modo che i miei collaboratori abbiano studiato a lungo tutto. Quindi gli sstrumenti possono essere: la lettura di libri che possono ispirarti, parlare molto con le persone, essere invisibili in quell'ambiente, io non vengo da quell'ambiente, però ho cercato per capire di straci in mezzo a lungo prima di cominciare le riprese. per anni mi mettevo lì, attraverso contatti...studiavo...riguardavo...sempre però con un punto di vista che non sia di giudizio ma di comprensione e alla pari. Con chiunque tu vuoi fare un film non devi mai giudicare il tuo soggetto perchè altrimentis tai banalizzando il tuo lavoro e il luogo che racconti.»

Dalla puntata del 21 marzo 2010 del "Cinematografo" su Rai 1. SunOfErat 22.17, 26 agosto 2010

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