Discussione:Il cabaret di Roberto Benigni

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Citazione spostata dalla voce[modifica wikitesto]

Sposto qui una o piú citazioni che ho rimosso dalla sezione iniziale della voce, in quanto non rispettano Wikipedia:Citazioni. Reinseritele solo dopo aver corretto gli errori (tipicamente, lunghezza e/o numero eccessivi, e/o carenza di fonti). Grazie, Nemo 14:25, 17 dic 2011 (CET)[rispondi]

«Io ero proprio un cantautore vero, anzi impegnato, in quegli anni; erano i primi anni settanta e non avevamo una lira. Mi avevano detto: "Lei incida questo disco!… quando feci sentire le canzoni: "Ah... è un genio…". Non era vero niente e io ci cascai in pieno. E dissi al mio babbo: "Ci vuole settecento mila lire…" i risparmi di una vita! Demmo tutto a questi e finì tutto. …Niente, spariti.»

«Erano canzoni tristi, tristissime e dure contro il potere...Erano canzoni che parlavano delle disuguaglianze, di quello povero e di quello ricco, di quello che lavora troppo, di quelli che fanno i soldi e si dimenticano di tutti. C'era sempre un tema grosso: la sofferenza, il dolore, la morte, la violenza, le cose politiche. Erano belle proprio, da ragazzo però, di quattordici o quindici anni.»