Discussione:Gradualismo filetico

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Il concetto di gradualismo filetico dovuto a Darwin è attualmente sottovalutato a causa del modello degli equilibri punteggiati di Elderedge e Gould 1979, ma è in realtà documentato dagli ammoniti Hildoceratidae del piano Toarciano (formazione del Rosso Ammonitico umbro-marchigiano). vedi Venturi e al (2010) nel libro "Ammoniti, un viaggio geologico nelle montagne appenniniche". Qui viene confermato in base a una quantità rilevante di campioni raccolti con criterio stratigrafico su sezioni ben esposte e poco alterate dalla tettonica. Utente Federico Venturi 5/3/2017, ora 10.16

Sulla questione del gradualismo filetico ci sarebbe da discutere molto, in relazione agli "Equilibri punteggiati" proposti da Gould e Elderedge. Mi viene spesso in mente che la teoria degli equilibri si basa prevalentemente sulla mancanza di prove, che spesso mancano nelle successioni stratigrafiche con i fossili; nel senso che quando si hanno testimonianze della derivazione di una specie dall'altra mancano (troppo) spesso le forme intermedie. E allora mi chiedo se questa mancanza di forme intermedie sia dovuta molto spesso a carenza di dati. Spiegandomi meglio: è possibile che una successione a strati non sia stata studiata a lungo con impegno e che non siano state trovate le forme intermedie anche a causa delle interruzioni sedimentarie, che molto spesso non sono evidenti; inoltre quando si ha una grande quantità di campioni, esiste anche una grande quantità di forme non intermedie, che rendono più difficile il riconoscimento di forme intermedie. Per questi motivi ritengo che gli "Equilibri punteggiati" sono stati troppo sopravvalutati e che le poche serie fossili dove si trovano le forme intermedie sono state troppo sottovalutate. Con questo non voglio dire che i motivi addotti per giustificare la discontinuità delle serie fossili siano inconsistenti; al contrario penso che siano plausibili, però io penso che molte serie fossili potrebbero trovare una giustificazione senza ricorrere agli equilibri, ragionando ad es. sulla funzionalità dei caratteri. Per la mia esperienza limitata agli ammoniti toarciani, ho trovato solo un raggruppamento (quello degli Hildoceratidae) che mostra documentazione adatta a rivelare la ramificazione evolutiva, con le forme di transizione e quelle che non lo sono; il tutto confortato anche da considerazioni di morfologia funzionale. Altri raggruppamenti come ad es. quello degli Hammatoceratinae non hanno mostrato la stessa abbondanza di documentazione e le forme di passaggio sono scarse tra i vari generi, per cui l'evoluzione mostra ancora vari punti oscuri; però non ho mai sentito la necessità di invocare gli "Equilibri punteggiati". Federico Venturi, ora 9.38 del 20/3/2018. Riprendendo il discorso del 20/3/2018 in relazione alla voce, non sono d'accordo sulla difficoltà di stabilire le varie specie (biologiche o paleontologiche) a causa della mancanza di separazioni nette. L'evoluzione prevede passaggi graduali tra specie distinte e ciò è realizzato nelle serie evolutive ben documentate. Il fatto che non tutte le specie siano definibili con sicuri caratteri differenziali per la presenza di forme intermedie non deve penalizzare il concetto di gradualismo filetico, che è perfettamente logico e in linea con le moderne vedute sull'evoluzione e che era ben considerato da Darwin quando ha scritto il suo libro "L'origine delle specie". Che poi gli americani (ad es. Gould) abbiano voluto andar contro il gradualismo con la teoria degli equilibri punteggiati non è cosa così importante come vuole farci credere l'opinione corrente.Federico Venturi ora 9.44 del giorno 14/7/2019.