Discussione:Gli orrori di Omega

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IL DUELLO CONTRO IL ROBOT ; LEGGI PARADOSSALI[modifica wikitesto]

L'episodio che sancisce la superiorià del protagonista agli occhi della gente è la battaglia contro un robot, somigliante un po' a una mezza sfera su ruote e un po' a un granchio. La battaglia evoca gli spettacoli circensi dell'antica Roma, dove i disgraziati contro belve esotiche non avevano alcuna possibilità di salvarsi. Tuttavia la misteriosa dama già fugacemente incontrata dal protagonista gli fà [va bene coll'accento per distinguere dalla nota musicale, l'Accademia della Crusca non ha potere normativo in Italia, e nessuno fraintenderà] ripetutamente un gesto, dal quale intuisce il suggerimento di sollevare e ribaltare il robot. Pur improbabilmente e difficilmente ci riesce e lo mette fuori combattimento. A questo punto cala una specie di nebbia e viene rapito da un'entità ritenuta quasi divina dalla folla, che sa di tale esistenza quasi leggendaria, ma che in realtà è un apparato di una società segreta: formata dai confinati su Omega per reati ideologici, non per crimini. Solitamente tale società contattava tali confinati poco dopo che avevno posto piede sul pianeta. Emergerà poi nella narrazione che il protagonista aveva creduto egli stesso di avere commesso un crimine e di essere stato condannato secondo tale imputazione.

La battaglia col robot è descritta bene -- come del resto tutto il romanzo --.
Vi è un precedente conflitto con un robot, durante una festa di caccia all'uomo, in cui il protagonista è estratto forse casualmente come uomo da cacciare (insieme a pochi altri).
In tale precedente episodio ci sono più robot e una fiumana di persone a caccia.
Il protagonista riesce a fuggire dalla città grazie all'aiuto e al travestimento di alcune zingare, perché in città sarebbe stato sicuramente stato preso, e si arrampica su una montagna; un robot lo raggiunge e l'ha già afferrato inesorabilmente, sta per sgozzarlo (o forse schiacciargli il cranio), ma scocca l'ora della fine della festa di caccia, e il robot si arresta.

Dopo ogni trasgressione alle leggi, su Omega, c'è una punizione tendenzialmente mortale, ma chi se ne salva acquista prestigio e potere, sale un gradino nella gerarchia sociale.
Le leggi sono complicate e poco note, e quanto più si sta in alto nella gerarchi tanto più sono note, e forse semplici... il principio supremo sembra che sia proprio che più si trasgrediscono le leggi più si vince, e questa congettura viene esplicitata nel romanzo (forse in una formula simile).

La paradossalità e follia di tale ordinamento legislativo è assomigliabile a quello degli stati moderni e postmoderni, ma questo non mi sembra esplicitato.
Volendo, è assomigliabile anche all'ordinamento delle leggi dell'universo, leggi fisiche e leggi morali o carmiche (del "karma" o destino o direzione spirituale o intelligenza cosmica diffusa).
Il principio supremo di trasgredire le leggi mi sembra che fosse insegnato ai fanciulli spartani. Sicuramente ricordo la nozione scolastica che erano incoraggiati a rubare purché di nascosto, mentre subivano punizioni severe se scoperti. --93.151.65.24 (msg) 00:11, 13 ago 2013 (CEST)[rispondi]

INFLUENZE E SOMIGLIANZE[modifica wikitesto]

C'è una storia a fumetti di Milo Manara di cui non ricordo il titolo ma il cui tema è esattamente un pianeta-penintenziario. --93.151.65.24 (msg) 00:17, 13 ago 2013 (CEST)[rispondi]

C'è un episodio del film Idiocracy che potrebbe essere stato ispirato al summenzionato duello col robot: http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Idiocracy#ROBOTMACHIA --93.151.65.24 (msg) 00:01, 13 ago 2013 (CEST) ;-P[rispondi]