Discussione:Giovanni Paolo Feminis

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Correzione voce "Giovanni Maria Farina"[modifica wikitesto]

Gentili utenti di Wikipedia,

in seguito alla vostra segnalazione, ho modificato la voce Giovanni Paolo Feminis rendendola ancora piú enciclopedica. Quanto alla neutralità, mi sembra che la voce sia del tutto oggettiva, come documentato nelle note e nella bibliografia. Qualora ci fossero dubbi, vi prego di segnalarmelo. In caso contrario vi prego di considerare risolta la discussione. Grazie per l´attenzione. --Claudiolui (msg) 09:42, 15 giu 2009 (CEST)Claudiolui[rispondi]

Gentili Utenti di Wikipedia,

fino ad oggi non esistono prove storico-scientifiche (documenti, certificazioni e via discorrendo) che dimostrino che l´uomo raffigurato sul dipinto sia effettivamente Giovanni Paolo Feminis. Oltrettutto la citata "approvazione" della facoltà di Medicina data al Feminis dall´università di Colonia non è mai esistita: anche in questo caso mancano documenti che la certificano.

--Grissino08 (msg) 10:20, 17 luglio 2009 (CEST)Grissino08

Grandiosa ignoranza: il documento è conservato al Biup di Parigi e riprodotto anche nel libro di Silvia Ceccomori. Nessun problema a riprodurlo anche in questa voce.Diffido a cancellare parti di questa voce e, se proprio si vuole insistere, ad affrontare il problema nella pagina di Discussione--Claudiolui (msg) 13:38, 19 lug 2009 (CEST)Claudiolui[rispondi]

Gentile Claudiolui, insisto nel ripetere che tale ritratto non rappresenta il Feminis, perciò non può essere inserito quale prova enciclopedica su Wikipedia. --Grissino08 (msg) 10:20, 17 luglio 2009 (CEST)Grissino08

Spiacente il quadro è stato esposto in una mostra ed è stato attribuito a Feminis. Ma, nella didascalia si dice chiaramente che l'attribuzione è incerta:1-nell'autore; 2- nella data; 3- nella persona rappresentata. Dunque non può ingannare nessuno. resta il fatto che è stata esposta come tale. E questo si dice a chiare lettere nella didascalia. Se si hanno prove che il ritratto non sia del Feminis, come asserito dall'amministrazione comunale di Santa Maria Maggiore, le si tiri fuori. Da notare che questo ritratto è del tutto nuovo rispetto ad altri contestati da uno pseudo critico nel passato. Se non si hanno prove, occorre desistere. --Claudiolui (msg) 18:29, 23 lug 2009 (CEST)Claudiolui[rispondi]

Il fatto che il quadro sia stato esposto a una mostra non è una prova scientifica che dimostri che l´uomo raffigurato possa essere il Feminis e le prove che smentiscono il precedente quadro esistono già da un po´di tempo e sono rintracciabili in rete. Il Dottor Kempkes ha eseguito un´analisi dettagliata del quadro utilizzando i raggi X e ha dimostrato, utilizzando metodi scientifici e non articoli di giornali o citazioni tratte da romanzi, che il quadro è stato adattato e che l´uomo raffigurato è in realtà Monsieur Dinocheau, mecenate della Chiesa di Saint Roch, non il Feminis.

--Grissino08

Esiste già un link relativo alla faccenda in fondo. Si può descrivere la cosa anche nel corpo della voce, se davvero è così importante (anche se non mi sembra) Jalo 20:00, 31 lug 2009 (CEST)[rispondi]
La diffusione di informazioni corrette e sostenute da prove scientifiche mi sembra importante, ad ogni modo più importante di quella di presupposizioni o di citazioni prese da fonti non scientifiche. Se non si hanno prove certe che il ritratto raffiguri la persona descritta nella voce, allora perché inserirlo? Grissino08 (msg) 12:51, 2 set 2009 (CEST)[rispondi]

Giovanni Paolo Feminis. Rimozione contenuto non neutrale.[modifica wikitesto]

Ho interamente rivisto la voce. Credo che così ora sia incontestabile. Rimuoverei perciò l'indicazione di 'toni non enciclopedici'. Grazie --Claudiolui (msg) 15:37, 17 giu 2009 (CEST)Claudiolui[rispondi]

Il prof. Luigi Rossi sostiene che le fatiche di Kempes, recentemente apparse in alcune bibliografie su wikipedia, non vengono prese in considerazione. I suoi lavori, risalenti alla metà del secolo scorso, sembra non siano mai stati messi in circolazione. Si tratta probabilmente di “studi” su commissione e sempre diretti alla denigrazione. L’autore, del quale nulla si conosce, pur avendo a disposizione la documentazione dell’archivio Farina gegenüber, non utilizza mai quegli elementi che potrebbero allontanarlo dal mettere in dubbio:

- il successo commerciale di Giovanni Paolo Feminis;

- le donazioni fatte dallo stesso;

- la grande crisi economica (Maastricht e Colonia) nei primi decenni dell’avventura di Farina gegenüber.

Karl Kempkes mette in dubbio inoltre:

- la buona fede di autori come Carlo Cavalli, Giacomo Pollini, John Ruffini e Scaciga della Silva, rei di proporre ai lettori la figura e la persona di Giovanni Paolo Feminis;

- il valore culturale e sociologico dei presunti ritratti di Giovanni Paolo Feminis di Santa Maria Maggiore e Crana, supportati dalla tradizione e da elementi archivistici.

Oltre a ciò, Karl Kempkes individua in Giovanni Maria Giuseppe Farina (1785 – 1864), meglio conosciuto come Jean-Marie Farina (Paris), un elemento di disturbo (senza spiegarne le cause) e ne propone un’immagine fantasiosa e distorta.--Claudiolui (msg) 18:40, 23 lug 2009 (CEST)Claudiolui[rispondi]


Oggetto: „J. P. F. aqua mirabilis“ di Luigi Rossi[modifica wikitesto]

Nel libro di Rossi compaiono nomi e date riguardanti diversi personaggi storicamente esistiti.

Tuttavia l’autore si serve dei dati citati per dare vita a una storia di carattere quasi “pamphlettistico”.

Egli mette in relazione persone che non si sono mai conosciute e inventa parentele mai esistite. Inoltre usa impropriamente concetti come quello di “aqua mirabilis”.

Infine, per legittimare i suoi metodi come storicamente autentici, egli afferma semplicemente: “Contemporaneamente alla morte di Giovanni Paolo Feminis ha inizio l’epopea, la leggenda e la ricchezza della famiglia Farina: una dinastia le cui diramazioni principali si tendono tra Colonia, Düsseldorf e Bonn. All’inizio del secolo XIX s’ebbe un’inflazione di Farina nella città di Colonia. Ognuno alla ricerca della fortuna, pronto a domarla presentando quel magico cognome. Ed ogni Farina possedeva l’arcanum della véritable Eau de Cologne. Infiniti processi accompagneranno i membri delle diverse ramificazioni o chi, di quel nome e quel prodotto, cercherà d’impossessarsi. Qualcuno si distinguerà per le sue donazioni, soprattutto in quel di Santa Maria di Valle Vigezzo, ed i maligni, immediatamente, aggiungeranno «per pareggiare le magagne compiute e farsi benvolere da Chi tutto giudica e perdona»” (da: „J. P. F. aqua mirabilis“, ags edizioni, 1995, pp. 760-1).

Questa insinuazione è particolarmente sfacciata, in quanto il Sig. Rossi ha avuto libero accesso all’archivio dei Farina, situato nell’Archivio Economico della Renania del Nord (RWWA).Qui, ovvero nell’archivio storico-economico più completo a nord delle Alpi, sono minuziosamente registrati e conservati tutti i documenti e certificati a partire dal 1709.

Rossi riduce a salariati e ambulanti i componenti delle famiglie Farina e Bona, ai tempi appartenenti alle onorificienze della località di Santa Maria Maggiore. I Farina fondarono pur sempre Santa Maria Maggiore nel 15º secolo insieme ad altre sei famiglie, mentre i Feminis vengono nominati nella lista dei poveri della comunità come minimo dal 1728 al 1761.

Se l’autore, com’è uso comune, avesse redatto una premessa specificando il fatto che si tratta di un’opera in cui i personaggi sono storicamente esistiti, ma la trama è di fantasia, non ci sarebbe nulla da obiettare.



LA LEGGENDA DI FEMINIS[modifica wikitesto]

La data di nascita dell’italiano Giovanni Paolo (Paul) Feminis è sconosciuta. Egli morì nel 1736 a Colonia.

La famiglia di Feminis poteva essere annoverata tra quelle famiglie molto povere, i cui bambini già in tenera età emigravano in Germania e Francia come spazzacamini.

Dopo essere stato a Rheinsberg e a Mainz, Feminis arrivò nel 1694 a Colonia, per lavorare come assistente presso sua zia. Il negozio di quest’ultima, che Feminis ereditò dopo la sua morte, vendeva tra gli altri articoli anche acque alcoliche come “Eau admirable/ “Aqua mirabilis”. “Aqua mirabilis” (come “Eau de Toilette”) era la denominazione utilizzata per indicare le acque alcoliche prodotte in Italia fin dal 1500. Feminis non ha mai prodotto Eau de Cologne, nè tantomeno l’ha inventata.

La leggenda riguardante Feminis è stata creata dagli imitatori di Eau de Cologne cinquanta anni dopo la sua morte. Questi ultimi hanno cercato di dimostrarla nei modi più bizzarri, per esempio: - tramite un’abilitazione che l’Università di Colonia avrebbe rilasciato nel 1727, ma che apparve per la prima volta a Parigi e soltanto in seguito, quando l’università di Colonia fu riaperta dopo l’occupazione francese, anche a Colonia. Come documentato, nessuna delle firme nel documento corrisponde ai nomi di alcun rettore dell’univesità di Colonia. - tramite un quadro del 1809 che porta il nome di Feminis, ma che in realtá rappresenta Monsieur Dinocheau, fondatore della chiesa Saint Roche a Parigi. Il nome dell’italiano é stato infatti indebitamente aggiunto in seguito.


- tramite una storia che ha per protagonista Caterina de’ Medici: la donna, una volta diventata Regina di Francia, avrebbe portato a Parigi un’essenza, ribattezzandola Acqua della Regina; successivamente Feminis, trasferitosi a Colonia (1725?), ne avrebbe iniziata la fabbricazione, cambiandone il nome in Acqua di Colonia in omaggio alla città ospite. (www.smnovella.it) - tramite una leggenda secondo la quale Giovanni Maria Farina sarebbe il nipote di Feminis e ne avrebbe ereditato la ricetta dell’Aqua Mirabilis, profumo a base di bergamotto, brevettandola col nome di Eau de Cologne e cominciandone la fabbricazione. (www.moda.it)

Esiste una leggenda secondo la quale Caterina de’ Medici, una volta diventata regina di Francia, avrebbe portato a Parigi un’essenza, ribattezzandola Acqua della Regina; successivamente un certo Feminis di origini italiane, trasferitosi a Colonia, ne avrebbe iniziata la fabbricazione, cambiandone il nome in Acqua di Colonia in onore della città ospite. Questa storia risulta del tutto infondata.

La famiglia di Giovanni Paolo Feminis era una delle tante famiglie italiane molto povere, i cui bambini già in tenera età emigravano in Germania e Francia come spazzacamini. Feminis era quindi uno spazzacamino. Dopo essere stato a Rheinsberg e a Mainz, egli arrivò nel 1694 a Colonia, per lavorare come assistente presso sua zia. Il negozio di quest’ultima, che Feminis ereditò dopo la sua morte, vendeva tra gli altri articoli anche acque alcoliche come “Eau admirable/ “Aqua mirabilis”. “Aqua mirabilis” (come “Eau de Toilette”) era la denominazione utilizzata per indicare le acque alcoliche prodotte in Italia fin dal 1500. Feminis non ha mai prodotto Eau de Cologne, nè tantomeno l’ha inventata.

Del tutto falsa risulta anche una seconda leggenda: Giovanni Maria Farina sarebbe il nipote di Feminis e ne avrebbe ereditato la ricetta dell’Aqua Mirabilis, profumo a base di bergamotto, brevettandola col nome di Eau de Cologne e cominciandone la fabbricazione. Tuttavia non esiste alcuna prova nè della parentela tcaterinara i due, nè di una qualsiasi connessione tra Aqua Mirabilis e Eau de Cologne. 89.204.153.101 (msg) 11:32, 2 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Segnalo la vicenda riportata in tale pagina.--151.20.236.103 (msg) 14:57, 3 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Alcune osservazioni su una delle fonti citate[modifica wikitesto]

Si segnala che nel libro di Silvia Ceccomori "Acqua di Colonia, l'invenzione di G. P. Feminis e altre storie della Valle Vigezzo" (a cura di Arnaldo Ceccomori e Claudio Mori) è presente un´inesattezza storico-documentaristica decisamente rilevante: il documento della facoltà di medicina (firmato da Matthieu Seutter) del 13 gennaio 1727, scritto in francese e contenente la famosa "Approbation" che dichiara il distillatore Feminis quale inventore dell´Eau de Cologne non è una scoperta né recente, né apportatrice di nuove informazioni sulla storia dell´Eau de Cologne, né tantomeno era necessario andare a cercare tale documento nella biblioteca InterUniversitaria di Farmacia di Parigi. Vediamo il perché:

  • Questo documento fu pubblicato già nel 1951 nel libro di Ernst Rosenbohm "Kölnisch Wasser", parte I (pubblicato da Albert Nauck & Co.). Questa "Approbation" si trova infatti come riproduzione fotografica alle pagine 271-272 (Tafel XV-XVI). Il libro della signora Ceccomori è stato pubblicato nel 2009, ciò vuol dire che esiste la possibilità di consultare questo documento da almeno 58 anni.
  • Questa "Approbation" è contenuta, in qualità di documento originale, all´interno dell´Archivio Economico del Nordreno-Westfalia a Colonia. La ditta di Johann Anton Farina (acquisita poi da Farina gegenüber) possedeva tutti gli originali delle cosiddette "Wasserzettel", ovvero degli scritti che accompagnavano i prodotti venduti dall´azienda nel periodo compreso fra il 1750 e il 1909. Fra questi è presente anche l´"Approbation" del signor Seutter.

Srossi (msg) 14:24, 7 apr 2010 (CEST)[rispondi]

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