Discussione:Fotoincisione

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La fotoincisione è una tecnica di lavorazione della lamiera metallica che permette di ridurne lo spessore, creare dei solchi, dei tagli, dei fori o figure complesse.

La fotoincisione è impiegata, di fatto, sia per realizzare dei PCB o circuiti stampati, per realizzare particolari usati nel modellismo statico difficilmente ottenibili mediante altri processi di lavorazione piuttosto che per la realizzazione di opere artistiche.

La fotoincisione per scopi elettronici viene effettuata su lastrine di vetronite ricoperta da un sottile strato di rame. La fotoincisione per scopi modellistici viene effettiata su lastrine di metallo di diverso spessore e materiale.

Realizzazione[modifica wikitesto]

Per realizzare una fotoincisione vanno tenute presenti alcune regole fondamentali prima di avventurarsi nella realizzazione.

  • Per prima cosa le fotoincisioni sono a singola o doppia faccia. In pratica per ottenere un foro passante dovremmo ripetere il processo su entrambe le facce. Ne consegue che ogni volta scenderemo in profondità per circa la metà dello spessore della lastrina. Nel caso dei circuiti stampati, essendo lo spessore del metallo nell’ordine di pochi micron, sarà sufficiente la lavorazione su una sola faccia.
  • Un foro praticato a mezzo fotoincisione non potrà mai avere diametro inferiore allo spessore della lamina che stiamo incidendo. In pratica, se la lamina è spessa 0,2 mm, il diametro minimo praticabile per un foro sarà maggiore o uguale a 0,2 mm.
  • La distanza tra due fori non potrà mai essere inferiore allo spessore della lamina; se volessimo foto-incidere due fori da 0,3 mm su una lastra spessa 0,2mm, non potremmo tenerli ad una distanza inferiore a 0,2mm. Diversamente, durante il processo di corrosione del metallo, i due fori si trasformeranno in un’asola.

Ad esempio, ipotizziamo di voler fotoincidere un circuito stampato formato da più piste di rame. Per semplificare il concetto immaginiamo di voler ottenere un circuito stampato composto da cinque righe orizzontali e parallele, come fosse un pentagramma.

Disegno[modifica wikitesto]

L'incisione che verrà praticata sulla lastra di metallo viene solitamente generata al computer con programmi di grafica piuttosto che tramite software specifici per la creazione di circuiti stampati. Una volta generato il nostro disegno, lo stamperemo con una stampante laser in grado di garantirci una buona risoluzione. Adesso, ciò che viene stampato in nero sul foglio bianco resterà; tutto il resto verrà corroso. In questo caso si parla di stampa in positivo.

Sviluppo[modifica wikitesto]

Ora è tempo di trasferire il nostro disegno dalla carta alla lamina. Innanzitutto stamperemo su fogli trasparenti di acetato, quelli usati per i lucidi. Per fissare il nostro disegno sulla lamina di metallo è necessario utilizzare un prodotto chimico chiamato photoresist. Alcune basette elettroniche hanno già lo strato metallico foto-sensibilizzato, altre no. Per quelle non precedentemente foto-sensibilizzate, è possibile ovviare utilizzato del photoresist spray o a pennello.

A questo punto prendiamo il nostro lucido, adagiamolo sul lato della lamina dotato di photoresist ed esponiamo il tutto ai raggi UV-A. Per questa operazione si impiega un apparato molto semplice chiamato bromografo; una scatola contenente n lampade UV-A.

Nell'arco di alcuni minuti (il tempo è legato alla potenza delle lampade), l’inchiostro farà da schermo e sulla lastrina di metallo verrà rimosso il photoresist non protetto da tale schermatura. Per ottenere risultati migliori è fondamentale che il lucido e la lastrina siano il più possibile aderenti tra loro. In alcuni bromografi esistono delle pompe per creare il vuoto e migliorare ulteriormente l’aderenza.

Leviamo il lucido dalla lastrina e sciacquiamo il tutto in una soluzione di soda caustica per rimuovere il photoresist in eccesso e sviluppare il nostro disegno che apparirà via, via sempre più visibile.

Corrosione[modifica wikitesto]

Siamo al punto in cui dobbiamo rimuovere il rame in eccesso. Prendiamo quindi la nostra lastrina ed immergiamola in una soluzione di acqua e percloruro ferrico per diversi minuti ed aspettiamo che la stessa corroda il rame non protetto dal photoresist.

Estraiamo la lastrina e sciacquiamola per bene ed il gioco è fatto.