Discussione:Elezioni politiche in Italia del 1946

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Sito Ministero degli interni[modifica wikitesto]

Il ministero degli interni all'indirizzo: http://elezionistorico.interno.it/ riporta dei dati lievemente diversi sulle percentuali dei partiti.

Ho risistemato il layout della pagina, organizzando meglio i template al suo interno, per rendere più leggibile la voce. --Razzairpinadiscussione 22:12, 29 mar 2009 (CEST)[rispondi]

Penso che sia inutile mettere tutti i partiti possibili immaginabili, anche quelli che hanno preso qualche centinaio di voti. Rendono solo la lettura più difficile e la pagina meno apprezzabile. Ritengo che si dovrebbero lasciare solo i partiti che hanno ottenuto almeno lo 0,25% dei voti, un deputato o sono stati particolarmente rilevanti. Gli altri dovrebbero essere riassunti nella voce altri come in tutte le elezioni. Thern

L'abbinamento automatico leader=segretario precedentemente presente nell'infobox, era frutto di una distorta applicazione con vent'anni d'anticipo della deriva partitocratica in cui cadde la politica italiana dagli anni 60. Il potere assoluto dei Segretari sui partiti, mutuati dai partiti comunisti di stampo sovietico, nel 1946 non era per nulla presente nelle altre forze politiche, che invece funzionavano sul normale legame con le più alte cariche istituzionali, come accade nelle maggiori democrazie mondiali. In tutto quel periodo De Gasperi fu assolutamente il leader della DC a tutte le fonti storiche, come Nenni lo era del PSI: il suo abbandono della segreteria del PSI nel 1945 al momento dell'assunzione della carica di Vicepremier, testimonia come alla segreteria era abbinata solo una funzione amministrativa interna, e non necessariamente una politica. I segretari erano degli amministratori, non dei leader.--79.0.167.245 (msg) 23:38, 28 ott 2013 (CET)[rispondi]

Ti rispondo qui perché essendo non registrato forse qui lo troverai. Innanzitutto, non è questo il modo di fare modifiche importanti, non perché sia fondamentale nella pagina, ma perché va a modificare l'impostazione di una sua parte. L'iter corretto consiste nel proporre argomentando la tua proposta nella discussione del Progetto:Politica e dopo una discussione, se c'è il consenso degli utenti, procedere con la modifica perché qui non va a fuoco niente e le cose vanno fatte bene e quindi con il tempo che serve. Detto ciò sono d'accordo con la tua obiezione e farò io una proposta di modifica in tale senso. Per quel che riguarda le altre modifiche, lascia per ora stare i colori perché è un argomento delicato che andrà affrontato più avanti, per le sigle, non sono un riferimento storico, ma più che altro servono se il partito o la lista viene citata più avanti e la sigla fa comodo, mentre per i collegi uninominali del senato, sei proprio sicuro che non siano mai stati aggiornati perché il numero dei senatori è aumentato nel corso del tempo e quelli in più rispetto al '48 come venivano eletti. E' vero che nell'Archivio Storico delle Elezioni i collegi sono sempre quelli fino al '92 ma ho sempre pensato fosse un errore. Comunque verificheremo e se fosse così sarebbe da inserire un paragrafo, però un po' meno polemico di un NON. --Thern (msg) 18:18, 29 ott 2013 (CET)[rispondi]

Ho modificato il secondo paragrafo dell'incipit prendendo spunto da Treccani e Britannica. In dettaglio, per parlare di "vittoria" di un partito, o si tratta di un dato oggettivo (50% dei voti o seggi), oppure è un giudizio storico che non dobbiamo dare noi, ma deve essere basato su fonti storiche. Ora Treccani e Britannica parlano, direi, all'unisono: I grandi partiti di massa, Dc, Psiup e Pci, raccolsero poco meno del 75% dei voti. - The three largest parties—the Christian Democrats, Socialists, and Communists—took three-fourths of the votes and seats and dominated the assembly. Quindi l'aspetto considerato più rilevante del risultato delle elezioni risulterebbe questo, chi non è d'accordo presenti fonti della stessa caratura. Naturalmente, ho lasciato che la Dc ottiene la maggioranza relativa e i risultati degli altri partiti. Per rispondere al commento in campo oggetto: chi conosce la storia elettorale italiana, sa che, finchè c'era il proporzionale (senza premi), è spesso successo che le coalizioni abbiano preso molto meno della somma dei voti dei singoli partiti; spesso, addirittura meno di quello che prendeva il partito maggiore da solo. Quindi, dire che la DC ha ottenuto la maggioranza (relativa) a causa della divisione della sinistra è comunque solo un'ipotesi, perchè, magari, se la sinistra si fosse presentata unita, avrebbe preso meno voti (come alle elezioni successive, anche, se ovviamente i motivi possono essere stati altri). Naturalmente tutto quello che c'è su wikipedia, inclusa questa voce, è migliorabile, ma suggerirei che ulteriori modifiche vengano effettuate basandosi su fonti autorevoli. Grazie.--Pop Op 15:26, 3 apr 2016 (CEST)[rispondi]

Sulla sezione Risultati[modifica wikitesto]

Non sono d'accordo con la visione riduttiva di Thern perché: 1) Wikipedia deve ambire a una certa completezza di informazione, 2) lo schema parla di liste e non di partiti, quindi sarebbe opportuno fare notare che alcuni partiti a volte si presentavano con proprie liste a volte con liste concordate, 3) Stiamo parlando delle prime libere elezioni dal 1924, le prime che ammettevano le donne come elettrici attive e passive, quindi è ulteriormente opportuno mostrare il boom di liste, soprattutto nelle circoscrizioni più popolose, 4) quelle che vengono liquidate come "altre liste" costituiscono ben lo 0,87% dei voti, pari a quasi 200mila suffragi, l'equivalente di una lista capace di eleggere ben 5 costituenti: mi pare un'enormità non trascurabile, 5) fra le liste minori ce ne sono diverse riconducibili a movimenti monarchici e repubblicani, altre relative al movimento combattentistico, una dichiaratamente femminista (nel 1946!): perché omettere informazioni così utili a ricostruire il quadro della battaglia politico-istituzionale, a chi giova?, 6) la scienza politica e la scienza storiografica non sono come una legge elettorale che amministrativamente stabilisce uno sbarramento necessariamente arbitrario e quindi inevitabilmente discutibile tra ciò che conta e ciò che non conta: tutto è utile ai fini della documentazione, della ricostruzione e dello studio, 7) uno schema che non riporta integralmente tutte le informazioni, che taglia una trentina di liste, è sostanzialmente POV, perché omette informazioni secondo un criterio soggettivo, di fatto discriminatorio perché effettua una oggettiva disparità di trattamento ingiustificabile in una enciclopedia come WP.--Bronzino (msg) 09:32, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]

Provo a rispondere punto per punto. 1) Vero ma non puó essere troppo estesa altrimenti perde di efficacia, 2) a parte il PLI presente da solo in provincia di Venezia (dove comunque l'UDN è presente) non vedo davvero questo fenomeno, 3) il grande numero di liste non è così peculiare, anche nelle elezioni prefasciste c'erano moltissime liste, spesso riconducibili allo stesso partito ma presenti con nomi diversi a seconda della provincia ottenendo oltrettutto percentuali molto significative (vedi in questo documento http://lipari.istat.it/digibib/elezioni/IST0003292StatisticadelleElezioniGeneralipolitiche1919+OCRottimizz.pdf) e allo stesso modo nelle elezioni successive il numero di liste è sempre elevato; il fatto poi che insieme raggiungano un numero di voti considerevole non rende le singole componenti rilevanti, 5) ci sono già un partito repubblicano e uno monarchico, per reduci e femministe, non credo che una manciata di liste presenti per lo più in 3-4 province esprimano il quadro della battaglia politico-istituzionale; le elezioni servono proprio a quantificare le cose, 6) vero ma non si può passare da un estremo all'altro; per me quelle liste aggiungono solo "rumore" alle informazioni più importanti, 7) ho sempre visto in tutte le elezioni anche in altre lingue un accorpamento delle liste minori anche più brutale; penso che basti un consenso su una soglia ritenuta oggettivamente discriminante; per questo riporto al progetto e vediamo che ne pensano altri utenti. Ciao! --Thern (msg) 10:50, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]
Non mi sento persuaso. Ricordo che WP ha abrogato da anni i limiti alle pagine e anzi in home si è data pure la definizione di almanacco, oltre che di enciclopedia, volendo allargare i confini dei suoi compiti informativi-divulgativi. Per il resto vedo che fai un po' di confusione: nelle elezioni prefasciste i partiti intesi come associazioni politiche moderne erano 5-6, il resto erano gruppi effimeri creati ad hoc intorno a una o più personalità politiche più o meno importanti (persino ministri), quindi ogni comparazione col 1946, cioè con una situazione politica più matura, richiederebbe maggiore cautela, oltretutto parli con chi ha revisionato ampiamente le voci sulle elezioni 1919 e 1924 depurandole dagli errori grossolani e inserendo le stesse fonti che mi hai linkato. Credimi, il mio mestiere di storico e professore lo conosco bene e tornando alle elezioni del 1946 ti rinvio a Lamberto Mercuri, I partiti alla vigilia delle elezioni del 1946, in "Storia contemporanea" (la rivista de il Mulino diretta da Renzo De Felice), 4, 1974, pp. 789-832. In quella sede ristretta, ma scientifica vedrai analizzati accuratamente ben 81 formazioni politiche attive nel 1943-1946, molte delle quali presero parte alle elezioni per la Costituente in vario modo. Scoprirai così che è una grande panzana parlare di «soglia ritenuta oggettivamente discriminante», ma leggeresti anche che, per esempio, il Partito Laburista Italiano di Amedeo Strazzera e Carlo Basile presente con proprie liste solo in Calabria (altrove fu alleato del FUQ) col suo 0,02% nazionale e 0,49% regionale ti potrà sembrare solo «"rumore"», ma dal punto di vista storico contava 15mila aderenti in giro per tutta italia e durante l'occupazione nazifascista, cito, «svolse attività partigiana notevole». Come si vede non c'è dunque alcuna relazione meccanica tra qualità storica e quantità elettorale e chi lo sostenesse rischierebbe di farsi ridere dietro. Non si può dunque scadere in una visione amministrativa tale che il voto di 200mila elettori espressi in 30 liste viene depennato come indegno di citazione, quando in sede scientifica viene addirittura approfondito e analizzato. E così la domanda fondamentale l'hai elusa: a chi giova fare come vorresti tu? Sicuramente a te che così non vedresti quel «"rumore"» che tanto inspiegabilmente ti infastidisce, ma non certo al lettore, al curioso, all'appassionato, allo studente che cerca su WP informazioni, magari su ciò che è meno noto e che pure nel suo piccolo ha contribuito a fare la storia. Penso che WP abbia l'ambizione di strappare le masse all'ignoranza, ma l'incompletezza di informazione (magari per ragione meramente estetiche o di pigrizia mentale) va in direzione opposta.--Bronzino (msg) 13:20, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]
Guarda, capisco la tua posizione e non ho nulla contro nessuna di quelle liste; per me si tratta solamente di stabilire un limite alle informazioni contenute nella pagina. Per come concepisco Wikipedia non deve raccogliere tutto il sapere riguardo un argomento (anche perchè è impossibile) ma darne le informazioni principali e fornire fonti dove completare la propria documentazione. In questo caso il sito del Ministero dell'Interno svolge questo compito e un elenco delle liste che hanno ottenuto una certa percentuale è per me sufficiente a dare completezza alla pagina. Se poi un lettore è attratto da quello 0,87% può andare sul sito del ministero e guardare da cosa era composto. È lo stesso motivo per cui non c'è una pagina per ogni singolo partito/lista/movimento presentatosi alle elezioni. Ti faccio un esempio un po' estremo. Perchè non mettiamo una tabella con i risultati di tutti i partiti in ogni comune? Per me sarebbe sinceramente interessantissimo e passerei ore a confrontare vari comuni e resterei affascinato dal fatto che in Lessinia il PCI non prenda quasi voti o che in alcuni comuni del sud piccoli partiti riescano a superare il 90%. E poi a chi giova non metterlo? L'unica pecca è che ci troveremmo una tabella 7500x20 piena di dati (più almanacco di così!). Ti faccio un altro esempio più aderente al tema, le liste riassunte negli altri sono una trentina per cui allungano la tabella ma niente di impossibile da gestire. Se alle prossime elezioni si presentassero 450 liste? Le mettiamo tutte? Facciamo davvero una tabella che non finisce più con tutte le liste? Non credo che sarebbe gestibile, per cui dovremmo riassumere delle liste in qualche modo. Ma allora perchè queste no e quelle sì? Sono storicamente più rilevanti perchè alcuni studiosi le hanno analizzate? Non mi sembra una prassi che possa funzionare in generale. Per me un limite deve esserci. Sta a noi stabilire quale. Vediamo cosa ne pensano altri utenti. Comunque non accusarmi per favore di pigrizia mentale e se ce l'hai mettimi il link della referenza citata che non sono riuscito a trovarla e mi interesserebbe molto leggerla. --Thern (msg) 14:16, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]
A me pare importante che in una voce che ha per oggetto le elezioni si dica "ecco i risultati ottenuti dalle 53 liste sottoposte al voto", invece di "ecco le 23 liste più votate". Se non è questa un'informazione principale, che cioè sta al principio di tutta la voce, cosa lo è? I limiti si mettono su altro, sugli aspetti marginali, non sul nucleo fondamentale e oggettivo della voce. Limiti si mettono su quanto viene scritto senza fonti, come l'analisi territoriale del voto che mi pare una pura ricerca originale, visto che non cita neppure una fonte a proprio sostegno. In questi casi o si citano per esempio i lavori di Diamanti oppure si limita fortemente quanto viene scritto. I limiti scattano per arginare il POV, il non referenziato e il non pertinente, non la ricchezza di informazione, a costo di dividerlo in più voci. Se si vuole che una voce come questa vada in vetrina, nessun dato elettorale nazionale è omettibile.
Poi intendiamoci, non ti accuso di nulla, si capisce che sei in buona fede e comprendo il tuo modo di intendere la questione, tanto è vero che non ho ingaggiato nessuna edit war e sono qui a discuterne. Solo non riesci a convincermi che il tuo taglio sia il più opportuno in questa sede. Altrove forse sì, su WP no. Non mi ha convino neppure l'esempio iperbolico che mi hai portato perché troppo astratto. È noto che su WP se si verificasse un problema di quel tipo, si ragionerebbe tutti insieme nel concreto su come superarlo. Del resto è sempre WP che ci insegna che le regole devono essere applicate con il massimo della flessibilità e adattarsi ai casi concreti, e non essere una tavola delle leggi alla quale conformarsi bigottamente.
Quanto alla referenza che mi chiedi, non capisco bene cosa vuoi: se ti riferisci alla pubblicazione di Mercuri, ti ho già citato tutto il necessario per trovarlo, non esiste un link. Al massimo posso dirti dove puoi trovarlo.--Bronzino (msg) 16:28, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]
Intendevo un qualche pdf online ma mi pare di capire che non esiste. Eh sì abbiamo visioni differenti della cosa. Io la vedo più dal punto di vista politico e ritengo che quelle 30 liste in più non aggiungano niente alla voce, come in generale qualunque lista sotto una certa soglia; altro discorso sarebbe se qualcuna avesse una pagina su Wikipedia o fosse un partito storico rilevante (per dire se il Partito d'Azione avesse preso lo 0,07% sarebbe da tenere nella tabella) ma davvero penso che creerebbero solo un precedente per mettere sempre tutte le liste perchè ogni lista che si presenta alle elezioni è fatta da persone, segue qualche ideale, ha delle motivazioni e può aggiungere un epsilon in più al quadro generale.
Per quel che riguarda l'analisi territoriale, mi pare che ne avessimo già parlato anni fa, ma ribadisco qui che si tratta solo di una mera descrizione della distribuzione del voto per i vari partiti basata sui dati del ministero e che utilizza parametrici statistici oggettivi come la media. Non si parla mai di flussi, motivazioni elettorali, segmenti socio-economici o altri tipi di speculazioni. Sono solo i dati raccontati. --Thern (msg) 16:55, 11 ott 2016 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Elezioni politiche italiane del 1946. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 08:46, 2 mar 2018 (CET)[rispondi]

Quadro politico?[modifica wikitesto]

In voce si parla del Governo Parri, la cui autorità era tuttavia limitata al Centro-Sud, ma il Governo Parri risulta essere stato in carica dal 21 giugno 1945, quando gran parte dell'Italia settentrionale era stata liberata. Riguardo al timore che la guerra civile contro il fascismo si evolvesse in un'insurrezione popolare di stampo comunista la Treccani [1] afferma: La svolta di Salerno, quando l’arrivo di Togliatti da Mosca cambiò la posizione del Partito comunista, ebbe l’effetto di diminuire drasticamente il timore di un’insurrezione. La svolta di Salerno è del 1944. Quindi, siccome suppongo che siano in pochi a ricordare personalmente quegli avvenimenti, per favore atteniamoci alle fonti storiche, e non ad una ricostruzione che sembrerebbe plausibile col clima successivo da guerra fredda, ma che non sembra rispecchiare la realtà degli avvenimenti di quel periodo. --Pop Op 00:57, 31 mag 2020 (CEST)[rispondi]

Quoto su tutta la linea.--Caarl95 16:49, 1 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Segnalo che il partito socialista dal 1943 al 1947 aveva come nome Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria . Si veda

Partito_Socialista_Italiano#Nascita_del_Partito_Socialista_Italiano_di_Unità_Proletaria_–_PSIUP. Quindi nelle tabelle dei voti ricevuti dai diversi partiti alla Assemblea costituente andrebbe messo questo nome e non quello del PSI. Come è indicato nella tabella nel sito del Ministero degli Interni --Susanna Giaccai (msg) 19:32, 28 dic 2021 (CET)[rispondi]

[@ Giaccai] Ho corretto nella sezione simboli, nelle altre mi sembra che ci fosse già ovunque la dicitura corretta. ----Caarl95 23:01, 28 dic 2021 (CET)[rispondi]
Grazie [@ Caarl 95] resta il problema di capire con quale simbolo avesse partecipato alla assemblea costituente; anche nel sito del ministero c'è il simbolo con il solo nome Partito socialista. ciao --Susanna Giaccai (msg) 11:40, 29 dic 2021 (CET)[rispondi]