Discussione:Antropologia della religione

Bah...

E io che credevo nella dotta definizione di Roger Bastide pubblicata nella Encyclopaedia Universalis 2 1985 pagg. 271-5 ovvero la voce Anthropologie Religieuse. Qui mi trovo 'l'uomo in carne ed ossa' (che vuol dire che c'è ne uno senza carne e senza ossa? io non l'ho mai incontrato...) e la 'prassi' ovvero la pratica quindi la condotta dal che se ne deduce che esiste un qualche fenomeno umano osservabile che non sia la condotta (anche il linguaggio è condotta e quindi anche il pensiero reso discorsivo) ah forse si differenzia la prassi dalla teoria, ma le teorie antropologiche sulle religioni non sono anch'esse teorie? Mmhh non ci capisco più nulla... forse è il caso di sdraiare questa voce e riscriverla cominciando da Bastide e dall'ottimo Enrico Comba, restituendo la carne e le ossa all'uomo e dignità alle teorie scientifiche... --Xinstalker (msg) 23:33, 22 ott 2009 (CEST) ho sistema l'incipit ma va rivisto tutto. Quello che segue è una lettura molto parziale e un po' ingenua di questa complessa disciplina. Qualcuno provveda per favore. grazie --Xinstalker (msg) 23:48, 22 ott 2009 (CEST)

Visione semplicistica

Ritengo che la definizione di atropologia delle religioni sia piuttosto limitativa, senza entrare nel merito, basti pensare la fatto, basilare, che la descrizione non tiene minimamente conto delle correnti antropologiche, e à, quindi, una visione distorta della definizione. L'antropologia delle religioni si divide inoltre in svariati ambiti e, sopratutto, mira ad individuare il ruolo che ha la religione nella conformazione sociale (vedi durkheim, van gennep, ecc). Spero che qualcuno modifichi presto la voce.

Vero. L'incipit da me inserito verte sul quello che viene indicato come 'Antropologia del sacro' ed è assolutamente limitativo e per questo distorcente, ma voleva essere solo l'avvio della ri-scrittura della voce (una sorta di 'provocazione' ad aggiungere anche le altre, e forse 'principali' almeno in Italia, impostazioni). 'Provocazione' che non è stata raccolta, nemmeno da te però che ti sei limitato a chiosare qui e non a lavorare in pagina. Ristabilisco quindi quello che c'era prima anche se nemmeno quello va assolutamente bene.--Xinstalker (msg) 07:28, 7 mag 2011 (CEST)

due chiose alle tue osservazioni, non avrei parlato di visione 'semplicistica' piuttosto parziale. La seconda è proprio Durkheim a mettere in gioco il 'sacro':

«Una religione è un sistema solidale di credenze e di pratiche relative a cose sacre, cioè separate, interdette, le quali uniscono in unʼunica comunità morale, chiamata Chiesa, tutti quelli che vi aderiscono»

(Émile Durkheim. Le forme elementari della vita religiosa. Roma, Meltemi, 2005, pag.97)

--Xinstalker (msg) 07:33, 7 mag 2011 (CEST)

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