Discussione:Antonio Giuseppe Arriu

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Padre Giuseppe Arriu è conosciuto a Guspini, Perbacco!. Era figlio di un conciapelle aveva studiato grazie all’aiuto della Confraternita del Rosario. Nella parrocchia di San Nicolò in Guspini esistono documenti certi! Nei registri della confraternita, si può leggere quanto costarono alcuni libri da donare a Padre Arriu, allora era un chierico, per compiere gli studi . Il libro racconti fra cronaca e storia di Mauro Serra, nell’ultima storia rievocata questo frate. Era nato povero, ma ebbe un intelletto di non poco conto. Dell’esistenza di Padre Antonio Giuseppe Arriu c’ è prova anche nella Basilica di Bonaria e nella cattedrale di Cagliari dove fece lezioni di teologia. --Serpico1 (msg) 15:30, 13 gen 2011 (CET) Testo in Word del libro di Pietro Martini ( comunque chiunque lo può scaricare in originale) ARRIU (Antonio Giuseppe), religioso delle" scuole pie, che nel 17 43 nacque nella villa di Guspini. Poiché per natura inchinava ad un vi¬vere ritirato, abbracciò il mentovato instituto: dove con molta lode fece il consueto corso di studi scientifici e letterarj. Addetto per più di quattro lustri al pubblico insegnamento nelle scuole elementari di grammatica e di umane lettere, meritò assai per lo zelo e la distinta peri" zia che appalesava neh" indirizzare i giovanettj. nel vero cammino della pietà e degli studi. Ma nel tempo stesso che adempieva a questo prima¬rio debito coltivava incessantemente e nel silen¬zio della sua cella le scienze divine, quelle ap¬punto che dovevano fruttargli Un nome. Frat¬tanto era tenuto in molto pregio come per la 72 ARR profondità dell' ingegno e per la copia di dot-* trina, così per illibatezza di vita, per singolare mofLestia, per esimia pietà e singolare attaccamento alla regolare disciplina. Per la fama specialmente acquistatasi di profondo teologo fu chiamato a leggere la teologia dogmatica e morale nel se¬minario dei chierici della città d' Oristano: al che incumbette per anni sei con molto prò dei giovani che si addottrinavano alla sua scuola, e con ampia soddisfazione di chi governava quella diocesi. Ebbe poscia V onore di venire annove¬rato fra i pro-esaminatori sinodali della dio-» cesi cagliaritana. Dalle "cariche di rettore del collegio d*Oristano., e dei due di Cagliari, quel¬lo cioè di noviziato ed il maggiore di S. Giuseppe, ascese alla dignità di provinciale: nei quali uffizj si mostrò sempre saggio, pru¬dente, ed inclinato a condurre i religiosi nella via del meglio piuttosto Con maniere dolci e eolla face dei buoni esempli * che colle parole e colla rigidezza. Quindi caro si rendette ai confratelli ed a qualùnque a lui si approssimasse, ed ebbe la fortunata sorte di lasciar fama di religioso quanto dotto, altrettanto pio e modesto, quando nel gennaio 1816 passava da questa alla seconda vita nel mentovato collegio mag¬giore, ali' età d' anni 73. Rende chiara testimo¬nianza delle sue profonde cognizioni teologiclie 1' opera che pubblicò col titolo: Profezie che[rispondi]


ARR. rimirano il finimondo deciferate contro i vani ìnterpretamenti dei moderni Chiliasti, Cagliari,' 1809, in 8i che vedesi dedicata al chiaro teo¬logo cagliaritano Giuseppe Bardi, rettore della parrocchia di. Guadila, diletto amico suo. Allaf medesima diedero vita le due opinioni che intorno' al finimondo aveva sostenuto il professore di sacra scrittura nella regia università di Cagliari Giacinto Hintz domenicano rielT esporre dall* ebraico originale il salmo Exurgat Deus, vale a dire: i.°, che la bibbia avesse annunziate tré venute di Cristo in terra, una umile quando nacque, 1* altra gloriosa che avverrà il dì qua¬rantesimo quinto dopo T uccisione dell* Anti* cristo, la terza terribile, allorquando sulla fine del mondo scenderà a giudicare là schiatta umana : 2.0, che dietro alla seconda venuta avrà principio la seconda epoca cristiana, e la quinta nionarchia temporale di mille anni, od almeno di ben lunga durata, nella quale il vicario di Cristo, unendo alla pienezza del sacerdozio anche quella deli' imperio, e collocato il suo seggio in Gerusalemme, impererà sovra tutti i popoli, compresa la stirpe di Giuda* che a quei tempi, non più raminga e dispersa, porrà nuovamente stanza nelle antiche sue sedi. Non sì tosto si fecero pubbliche colle stampe siffatte opinioni, che incontrarono la disapprovazione di diversi teologi cagliaritani ; che pareva a loro di ripro


ÀRR dursi le riprovate teorie dei chiliasti o niillenarj, quantunque palliate in maniera da poter correre pef ortodosse. Quindi sotto il nome di Filatiti incomincio a combatterle Domenico Pes delle scuole pie, poi vescovo di Bisarcio. Prese poscia la più gran parte in così grave quistione il P. Àrrìu colla mentovata opera: dove non esitando di appellare moderni chiliasti i sostenitori delle due opinioni, intese di proposito a distruggere V ideata quinta monarchia colla sana esposizione delle profezie che riguardano alla consuma-rione dei secoli; Perciò gli fu di mestieri di toccare in ampie forme dei principali segni che deggiono annunciare Y ultima venuta di Cristo: esporre secondo la sana mente 4ei padri i luoghi della bibbia riferentisi al finimondo: deciferare specialmente le cose tutte che hanno relazione coir Anticristo: combattere infine gli avversi argomenti. Questo teologico lavoro incontrò il pieno applauso dei dotti: imperocché, a molta copia di pura dottrina e scelta erudizione scrit¬turale, vi trovarono accoppiate chiarezza d'ordine A d' idee., forza di raziocinio e profondità di .mente. 11 P. Àrrìu, mai sempre indefesso negli étudi teologici, intendeva eziandio alla scrittura d' annotazioni tanto alla teologia di Habert, quanto al dizionario biblico e teologico tra¬dotto da Pospero dell' Aquila; le quali giova credere avrebbe dato in luce se prima non fosse stato rapito dalla morte.--94.39.224.173 (msg) 08:50, 12 nov 2010 (CET)--94.39.224.173 (msg) 08:50, 12 nov 2010 (CET)[rispondi]

Le fonti che attestano che Padre Giuseppe Arriu fu uno dei più grandi Teologi del suo tempo?

Risposta

Libro Massimo Ceresa La Sardegna nei manoscritti della Biblioteca apostolica Vaticana.--Serpico1 (msg) 15:32, 13 gen 2011 (CET)[rispondi]


Padre Arriu[modifica wikitesto]

La data di nascita inserita di Padre Antonio Giuseppe Arriu è giusta, è identica a quella indicata dal Martini nel suo Libro.--Serpico1 (msg) 15:30, 13 gen 2011 (CET)[rispondi]

Elimino il testo: questa è una pagina di discussione. Riguardo al libro nominato più volte, bisogna citarlo e, per affermazioni specifiche come questa della data di nascita, fornire anche il numero di pagina. Grazie --Al Pereira (msg) 05:02, 14 gen 2011 (CET)[rispondi]

Ripristino la sintesi del pensiero Teologico del Teologo Arriu--Serpico1 (msg) 10:27, 14 gen 2011 (CET)--Serpico1 (msg) 10:27, 14 gen 2011 (CET). Il Pensiero del Teologo Arriu - Il Teologogo Padre GiuseppeAarriu partecipò al movimento «deismo», che perorava la causa di una religione semplificata e "pura", basata sulla ragione, in alternativa alle superstizioni della rivelazione cristiana. - Il libro Le profezie che rimirano il mondo decifrate contro i vani interpretamenti dei moderni chilialisti. -dedicato aGiuseppe Bardi anch’esso teologo- sono chiarimenti in merito alla questione delle superstizioni della fede cristiana. - - Il teologo arriu in particolare si soffermò sulla Riforma che diedero vita a tre confessioni di grande rilevanza nell'ambito della Chiesa occidentale — il Cattolicesimo romano (nei termini definiti al Concilio di Trento), il Luteranesimo (nei termini definiti nella "Confessione Augustana e nella *Formula di concordia) e il Calvinismo (nei termini definiti nel * Catechismo di Heidelberg e nella Confessione di Westminster). Per gran parte del periodo che va dal 1500 al 1800 il dibattito teologico si svolse principalmente all'interno di queste confessioni — fu il periodo della cosiddetta "teologia confessionale". - - Durante i secoli medioevali e fino al 1700 circa, la verità del cristianesimo fu in larga misura indiscussa nell'ambito della cristianità. Nel Medioevo probabilmente si lottò per riuscire a stabilire una relazione tra fede e ragione. Le dispute della Riforma riguardavano la natura del vero cristianesimo. Ma la verità del cristianesimo era pressoché fuori discussione. Il XVIll secolo vide nascere un importante movimento, il «deismo», che perorava la causa di una religione semplificata e "pura", basata sulla ragione, in alternativa alle superstizioni della rivelazione cristiana. Il deismo era in realtà una religione d'opposizione, anche se ciò poteva essere talvolta sottilmente camuffato sotto il pretesto di un ritorno al cristianesimo primitivo o all'essenza stessa del cristianesimo. Il deismo sfidò la chiesa dall'esterno; ciononostante, alla fine del xvill secolo la teologia delle chiese era ancora prevalentemente ortodossa. Durante i secoli XIX e XX, il quadro è cambiato in modo significativo. - - Nel mondo moderno, la fede cristiana ha dovuto affrontare una vasta gamma di sfide: - - • // razionalismo. In modo circoscritto nel XVII secolo, ma su scala molto più vasta durante il xvill, il cristianesimo cominciò a essere attaccato in nome della ragione. Con il deismo l'attacco prese inizialmente le forme di un concetto negativo della Divinità e della religione, ma di lì a poco si trasformò in una vera e propria opposizione a Dio e alla religione. Nel xix secolo l'ateismo e l'agnosticismo (termine coniato da T.H. Huxley nel 1870) divennero per la prima volta parole comuni nell'Occidente cristiano. La fiducia nel potere della ragione ha avuto i suoi alti e bassi nel mondo moderno, ma l'attacco alla rivelazione è continuato senza tregua, caratterizzando un'epoca in cui sono state messe in discussione tutte le autorità tradizionali — non soltanto quelle cristiane. - - • La scienza. La scienza moderna spuntò nel XVII secolo su un terreno irrigato dal cristianesimo. Se da un lato le reali scoperte scientifiche hanno avuto pochissima rilevanza nel confermare o smentire il cristianesimo, la scienza moderna ha influito su di esso in vari altri modi. Il metodo scientifico comporta la verifica di ogni affermazione e l rifiuto di qualunque autorità che si ponga al di sopra della critica. Avendo riscontrato un enorme successo in campo scientifico, tale metodo ha di conseguenza incoraggiato un pari scetticismo nei confronti dell'autorità anche in campi in cui la sua applicazione non sarebbe altrettanto pertinente. La scienza moderna, poi, non soltanto ha dato origine alla tecnologia, che ha trasformato la nostra vita, ma ha anche contribuito ad attaccare alla radice il senso di dipendenza dell'uomo da Dio. Come ha ben notato Bertrand Russell, è molto più facile che preghi un pescatore su una barca a remi, che uno su un motopeschereccio. I benefici procurati dalla tecnologia, inoltre, rendono più facile vivere soltanto in funzione di questo mondo, disinteressandosi di quello a venire. - - • La critica storica. Nel XIX secolo affiorò la critica storica, cioè, unnuovo e più rigoroso approccio alla storia, operato da un nuovo genere di storici professionisti. Lo storico critico non ragiona più in termini di autorità, che raramente potrebbero essere messe in discussione, bensì di fonti, che devono essere analizzate e provate. Questo tipo di metodo, applicato alla storia cristiana, ha avuto effetti devastanti: i resoconti biblici sono stati esaminati spesso da parte di studiosi le cui convinzioni erano ben lungi dall'essere ortodosse, con il risultato che la Bibbia è stata considerata sempre meno come un'autorità da accettare, e sempre più come una fonte da criticare. Allo stesso modo, i resoconti della vita di Cristo sono stati analizzati nel tentativo di presentare un'immagine radicalmente nuova di Gesù. Anche la storia della dottrina cristiana è stata vagliata in modo sistematico, per metterne in luce i cambiamenti verificatisi nel corso dei secoli. - - • La secolarizzazione. Via via che la fede cristiana ha cessato di ricevere universale accoglienza, la società si è indirizzata verso altre basi ideologiche. Per una grossa fetta dell'umanità ciò ha determinato l'adozione di una nuova "religione" secolare: il marxismo-leninismo. Nel mondo occidentale, la società si fonda su presupposti secolari, non religiosi. La religione è sempre più considerata un affare privato, individuale, una questione di scelta personale, come quella di associarsi a un circolo tennistico. Questa evoluzione è stata incoraggiata dal sorgere di una società maggiormente pluralistica, nella quale sono praticate molteplici religioni differenti. Tutti questi cambiamenti hanno messo profondamente in discussione la teologia cristiana. Alla loro base vi è il rifiuto dell'autorità. Fino al secolo scorso, il cristianesimo era considerato quasi universalmente nel mondo cristiano come un "dato", una rivelazione di Dio da accettare per fede. Le dispute teologiche fra tradizioni confessionali diverse potevano riguardare semmai l’identità di quella rivelazione. Ma dal secolo scorso in avanti l'idea stessa di rivelazione è stata radicalmente contestata — non soltanto da non credenti, ma anche da teologi inseriti in chiese tradizionali. Vero è che mettere in dubbio l'autorità in epoca moderna ha avuto un certo valore nell'ambito della teologia: si è verificata infatti una sana confutazione di presupposti malfondati. Il problema è che, se da una parte, nei confronti delle autorità stabilite, lo scetticismo è l'anima stessa della scienza, dall'altra parte esso rappresenta il "bacio della morte" per la teologia. Qualunque religione con qualcosa di più di una superficiale somiglianza con il cristianesimo deve necessariamente fondarsi su qualche autorità. Se il cristianesimo parla di Dio che si rivela in Gesù Cristo e salva l'uomo dalla sua misera condizione, vi dev'essere una certa sottomissione a una rivelazione autorevole. Ma a che cosa occorre sottostare (se così bisogna), e in quali termini? Sono queste le domande che hanno diviso i teologi in epoca moderna. Le differenze significative esistenti fra i teologi attuali concernono sempre meno i contrasti fra confessioni diverse, per riferirsi maggiormente a tutte le confessioni. E ciò sta verificandosi anche nel caso della divisione fra protestanti e cattolici. Infatti, in misura sempre crescente gruppi di protestanti e di cattolici arrivano a scoprire che i punti che li uniscono (ad esempio, l'esperienza carismatica, il liberalismo, la «teologia della liberazione») sono tanto significativi quanto quelli che li uniscono rispettivamente ai loro fratelli protestanti o cattolici.--Serpico1 (msg) 09:34, 14 gen 2011 (CET)[rispondi]

Salve Al Pereira …… leggendo ciò che hai scritto ho dedotto che non conosci il libro del Martini. Lo storico Sardo, autore del libro BIOGRAFIA SARDA, parla del Teologo Arriu da pagina 71° a pag 74. Ti faccio notare che hai cancellato la sintesi del contenuto del libro del Teologo arriu. Tali sintesi non arriva da chi che sia ma da storici vaticanisti.Il teologo Arriu viene anche ricordato dallo storico di Guspini Mauro Serra nel Libro “ Racconti fra cronaca e storia” da pag 141 a pag 149. Il codice del libro èISBN978-8889061-54-1 Edito nel mese di luglio del 2009. Perciò devo dedurre che non solo non sai chi era Arriu ma non conosci neanche il Martini. Cancelli e attui una condotta di cultura anticlericale. Puoi non condividere la religione cattolica, ma la cultura, se vuoi appartenere a chi scrive in questa enciclopedia, la devi rispettare--Serpico1 (msg) 09:35, 14 gen 2011 (CET)[rispondi]

Ciao Serpico, il punto non è che io o qualsiasi altro utente non conosciamo il tale libro o il tal altro (non vedo poi perché dovremmo), ma che se la voce è scritta sulla base di quel libro, è giusto che tu lo citi in bibliografia e quindi che io ti chieda un'indicazione bibliografica precisa. Intesi su questo?
L'altra questione è che la pagina di discussione di una voce serve appunto per discutere della voce, non per crearne una seconda come hai fatto tu. Per quello avevo eliminato il testo (per altro facilmente rintracciabile attraverso la cronologia).
A questo punto vuoi creare tu un paragrafo bibliografia nella voce (in modo da impratichirti con la struttura delle voci di wikipedia) o lo faccio io? --Al Pereira (msg) 10:41, 14 gen 2011 (CET)[rispondi]