Discussione:Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)
oltre le dimensioni che l uomo conosce ne esiste un altra, una quinta dimensione, senza limite come lo spazio senza tempo come l'infinito, è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra l'idea e la sua attuazione, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere, è una regione che potrebbe essere AI CONFINI DELLA REALTA'
Data prima messa in onda italiana
[modifica wikitesto]Ho messo la data che compare su vari testi che hanno parlato del telefilm e sulle guide tv dell'epoca (era di sabato alle 22,45) che ho letto, ma non riesco ora come ora a recuperare una fonte valida per citare la fonte.--87.19.82.136 20:40, 2 dic 2007 (CET)
Riferimenti e citazioni
[modifica wikitesto]Alcuni episodi della serie classica sembrano aver ispirato delle successive serie televisive... non so se citare gli esempi o no, perchè potrebbero essere spoilers...213.156.52.122 (msg) 15:58, 4 mar 2009 (CET)
Portò la fantascienza al grande pubblico?
[modifica wikitesto]Vedo scritto "la serie portò la fantascienza al grande pubblico"; ma la fantascienza è per definizione genere di largo consumo, quindi non è certo mai stata di nicchia!
Voce unica o tre voci diverse?
[modifica wikitesto]Vorrei segnalare che le tre serie di "Ai confini della realtà" sono indipendenti fra loro e, come è stato fatto per star trek, direi che è preferibile separarle al limite tenendo una pagina generale di riepilogo; cosa ne pensate?
Citazione spostata dalla voce
[modifica wikitesto]Sposto qui una o piú citazioni che ho rimosso dalla sezione iniziale della voce, in quanto non rispettano Wikipedia:Citazioni. Reinseritele solo dopo aver corretto gli errori (tipicamente, lunghezza e/o numero eccessivi, e/o carenza di fonti). Grazie, Nemo 16:31, 17 dic 2011 (CET)
«C'è una quinta dimensione, oltre a quelle che l'uomo già conosce. È senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità: è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere. È la regione dell'immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà.»