Disciplina spirituale

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Nell'ambito di alcune religioni e forme di spiritualità, si definisce disciplina spirituale una specifica pratica od azione compiuta con regolarità al fine di ottenere il risveglio spirituale (denominato moksha nell'Induismo, bodhi nel Buddhismo, Satori nello Zen).

Tra le pratiche universalmente più diffuse, eseguite individualmente o in gruppo, vi sono la preghiera, il canto devozionale, la meditazione, alcune arti marziali tradizionali giapponesi come l'Aikidō e cinesi come il Tai Chi.

Induismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sadhana, Moksha, Puja e Yoga.

Tra le varie fedi, quella che maggiormente ha sistemizzato e schematizzato la disciplina spirituale è stata l'Induismo, presso cui il termine sanscrito Sadhana indica la disciplina spirituale: l'insieme di tutte quelle pratiche, rituali, austerità che vengono eseguite con regolarità e concentrazione, con lo scopo di ottenere Moksha, la liberazione. Chi intraprende una sadhana viene detto sadhaka (lett. "aspirante spirituale").

L'obiettivo finale di qualunque sadhana rimane quello di conseguire la realizzazione della propria natura Divina; tuttavia, determinate pratiche possono essere intraprese con lo scopo di raggiungere obiettivi minori ben precisi, come lo sviluppare qualità che si ritengono importanti per la propria crescita spirituale, oppure lo sconfiggere una o più tendenze interiori (ad es. la rabbia, la lussuria, ecc.) che ostacolano la stessa.

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