Chemio ipertermia intraperitoneale

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La chemio ipertermia intraperitoneale (in sigla HIPEC o IPHC) è un tipo di terapia ipertermica utilizzato in combinazione con la chirurgia nel trattamento di tumori addominali allo stadio avanzato. [1]

In questa procedura, delle medicazioni antitumorali riscaldate si infondono e circolano nella cavità peritoneale del paziente per una piccola quantità di tempo. Gli agenti chemioterapici infusi generalmente durante la IPHC sono la Mitomicina-C e il cisplatino.

Utilizzi medici[modifica | modifica wikitesto]

La IPHC è usata generalmente dopo la rimozione chirurgica massimale di un tumore (in gergo, debulking o citoriduzione), che nel caso specifico potrebbe includere la rimozione di tutte le aree peritoneali. Le evidenze supportano un beneficio in certi casi di tumore ovarico.[2]

Al 2020, non ci sono abbastanze prove per supportare il loro utilizzo nel carcinoma avanzato dell'epitelio ovarico, delle tube di Falloppio, del carcinoma primario peritoneale, del carcinoma ovarico ricorrente, nella carcinomatosi peritoneale colorettale, nella carcinomatosi peritoneale gastrica, nel mesotelioma peritoneale maligno, o nel neoplasma mucinoso dell'appendice. [3]

Queste procedure possono durare 8-10 ore e possono comportare numerose complicazioni.[4]

La controparte del torace nella terapia ipertermica è conosciuta come HITOC (Hyperthermic intrathoracic chemotherapy).

Agenti chemioterapici[modifica | modifica wikitesto]

Sono utilizzati diversi chemioterapici, e non c'è un consenso generalizzato su quale farmaco utilizzare. [5] La mitomicina C e l'oxaliplatino sono quelli più utilizzati per il cancro colorettale, mentre il cisplatino è utilizzato nel carcinoma ovarico.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1934, Joe Vincent Meigs in New York descrisse originariamente la citoriduzione per il tumore ovarico sotto la premessa della patologia microscopica riduttiva [7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esquivel, Jesus, Technology of Hyperthermic Intraperitoneal Chemotherapy in the United States, Europe, China, Japan and Korea", in Cancer: Principles & Practice of Oncology—Annual Advances in Oncology, Volume 1, Lippincott Williams & Wilkins, pp. 188-193.
  2. ^ Y.R. Huo, A. Richards e W. Liauw, Hyperthermic intraperitoneal chemotherapy (HIPEC) and cytoreductive surgery (CRS) in ovarian cancer: A systematic review and meta-analysis, in European Journal of Surgical Oncology (EJSO), vol. 41, n. 12, 2015-12, pp. 1578–1589, DOI:10.1016/j.ejso.2015.08.172. URL consultato l'11 agosto 2020.
  3. ^ Rebecca C. Auer, Duvaraga Sivajohanathan e Jim Biagi, Indications for hyperthermic intraperitoneal chemotherapy with cytoreductive surgery: a systematic review, in European Journal of Cancer, vol. 127, 2020-03, pp. 76–95, DOI:10.1016/j.ejca.2019.10.034. URL consultato l'11 agosto 2020.
  4. ^ (EN) Academic Health Center, su uc.edu. URL consultato l'11 agosto 2020.
  5. ^ (EN) Society for Gastrointestinal Oncology, Journal of gastrointestinal oncology, Pioneer Bioscience Publishing Company, 2010, OCLC 1132053115. URL consultato l'11 agosto 2020.
  6. ^ Rafael Morales-Soriano, Neus Esteve-Pérez e Juan José Segura-Sampedro, Current practice in cytoreductive surgery and HIPEC for metastatic peritoneal disease: Spanish multicentric survey, in European Journal of Surgical Oncology: The Journal of the European Society of Surgical Oncology and the British Association of Surgical Oncology, vol. 44, n. 2, 2018-02, pp. 228–236, DOI:10.1016/j.ejso.2017.11.012. URL consultato l'11 agosto 2020.
  7. ^ Madalyn G. Neuwirth, H. Richard Alexander e Giorgos C. Karakousis, Then and now: cytoreductive surgery with hyperthermic intraperitoneal chemotherapy (HIPEC), a historical perspective, in Journal of Gastrointestinal Oncology, vol. 7, n. 1, 2016-2, pp. 18–28, DOI:10.3978/j.issn.2078-6891.2015.106. URL consultato l'11 agosto 2020.