Borgo Durbecco
Il Borgo Durbecco di Faenza comprende il territorio cittadino a est oltre Ponte delle Grazie sul fiume Lamone. La via principale del borgo è la Via Emilia oggi corrispondente a Corso Europa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo nucleo abitativo del borgo risale all'XI secolo.
Nel 1313 Francesco Manfredi, signore di Faenza, portò a termine la costruzione del ponte delle Torri che collegava Faenza con il Borgo Durbecco, distrutto nel 1842 da una piena del fiume Lamone.
Attualmente il borgo è collegato alla città dal Ponte delle Grazie.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Partendo dal centro della città, si incontra la chiesa quattrocentesca della Ss. Annunziata, oggi sconsacrata e adibita a sala espositiva. Storicamente la chiesa era sede della compagnia della SS. Annunziata. Nel 1476 la chiesa fu rinnovata. I lavori erano diretti da Raffaele Campidori e Pietro Tomba.
Appena dietro la chiesa della Santissima Annunziata si trova la chiesa di Sant'Antonino, edificata fra il 1721 e il 1723 su disegno di Giuseppe Antonio Soratini ed annessa ad un monastero di camaldolesi. La facciata realizzata in laterizio, presenta quattro lesene e due nicchie nel primo ordine e due finestre murate nel secondo. All'interno, di derivazione romana, si trova un interessante altare maggiore e cappelle laterali architravate.
Continuando si incontra l'edificio più antico del borgo, la chiesa della Commenda, fondata nella prima metà del XII secolo. Fu edificata per ospitare i pellegrini diretti o provenienti dalla Terra Santa. Nel XIII secolo la chiesa entrò in possesso dei Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme che la gestirono attraverso Commendatari e per questo viene detta "della Commenda". Nel 1518 fu commendatore il lombardo fra' Sabba da Castiglione che fece realizzare gli affreschi ancor oggi visibili. Il notevole affresco dell'abside è opera di Girolamo da Treviso. La chiesa è a navata unica coperta con volta; lateralmente presenta un loggiato. La chiesa presenta un chiostro recentemente restaurato, attualmente sede del Rione Bianco, uno dei cinque rioni storici della città.
Il borgo presentava una cinta muraria simile a quella della città. L'unica porta ancora visibile è la Porta delle Chiavi anche se nel corso del tempo ha subito molte modifiche. Il nome della Porta deriva dal dono delle chiavi della città a papa Pio IX nel 1857.
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L'interno della chiesa di Sant'Antonino
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L'esterno della chiesa della Commenda
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La porta delle chiavi