Visualizza wikitesto di Biodiversità in Madagascar

[[File:Maki.jpg|thumb|upright=1.4|Un catta (''[[Lemur catta]]''), il più familiare delle numerose specie di lemuri del Madagascar.]]
La '''biodiversità del Madagascar''' riflette il fatto che l'isola è rimasta separata per circa 88 milioni di anni. La frammentazione del supercontinente [[Gondwana]] separò la massa continentale del Madagascar-Antartide-India da quella dell'Africa-Sudamerica circa 135 milioni di anni fa. In seguito il Madagascar si separò dall'India circa 88 milioni di anni fa, consentendo alle piante e agli animali dell'isola di evolversi in relativo isolamento.<ref>{{cita web | autore=University of Berkeley: Understanding Evolution | titolo=Where did all of Madagascar's species come from? | url=http://evolution.berkeley.edu/evolibrary/news/091001_madagascar | urlarchivio=https://www.webcitation.org/5xIlRolGu?url=http://evolution.berkeley.edu/evolibrary/news/091001_madagascar | data=ottobre 2009 | accesso=19 marzo 2011}}</ref>

A causa del lungo isolamento dai continenti vicini, il [[Madagascar]] ospita un gran numero di piante e animali che non si trovano in nessun'altra parte della Terra.<ref name=CIHotSpot/><ref name=tattersall>{{cita libro | autore=Ian Tattersall | titolo=Origin of the Malagasy Strepshirhine Primates | anno=2006 | editore=Springer | isbn=0-387-34585-X | pp=1-6 | url=https://books.google.com/books?id=nsBtrhsMU5EC&pg=PA3}}</ref> Circa il 90% di tutte le specie vegetali e animali presenti sull'isola è [[Endemismo|endemico]],<ref>{{cita|Hobbes e Dolan, 2008|p. 517}}.</ref> compresi i [[Lemuroidea|lemuri]] (un tipo di primati [[Strepsirrhini|strepsirrini]]), il carnivoro [[Cryptoprocta ferox|fossa]] e molti uccelli. Questa caratteristica ecologica ha portato alcuni studiosi a soprannominare il Madagascar «l'ottavo continente»,<ref>{{cita|Hillstrom e Collier Hillstrom, 2003|p. 50}}.</ref> mentre [[Conservation International]] ha classificato il Madagascar come hotspot di [[biodiversità]].<ref name=CIHotSpot>{{cita web | autore=Conservation International | titolo=Madagascar and the Indian Ocean Islands | sito=Biodiversity Hotspots | editore=Conservation International | anno=2007 | url=http://www.biodiversityhotspots.org/xp/hotspots/madagascar/pages/biodiversity.aspx | urlarchivio=https://www.webcitation.org/61BgLGwzk?url=http://www.biodiversityhotspots.org/xp/hotspots/madagascar/pages/biodiversity.aspx | accesso=24 agosto 2011}}</ref> In Madagascar vive anche il «più piccolo rettile del mondo» scoperto fino ad oggi, la ''Brookesia nana'', o camaleonte nano.<ref>{{cita web | data=5 febbraio 2021 | titolo='Smallest reptile on earth' discovered in Madagascar | sito=BBC News | url=https://www.bbc.com/news/world-africa-55945948 | accesso=6 febbraio 2021}}</ref>

== Fauna ==
{{vedi anche|Fauna del Madagascar|Anfibi del Madagascar|Rettili del Madagascar|Uccelli del Madagascar}}
[[File:Propithecus candidus 001.jpg|thumb|Il [[Propithecus candidus|sifaka candido]] è una delle oltre 100 tra specie e sottospecie di lemuri presenti solamente in Madagascar.<ref name="2009Mittermeier">{{cita pubblicazione | curatore=[[Russell Mittermeier|R. A. Mittermeier]], J. Wallis, A. B. Rylands, J. U. Ganzhorn, J. F. Oates, E. A. Williamson, E. Palacios, E. W. Heymann, M. C. M. Kierulff, L. Yongchen, J. Supriatna, C. Roos, S. Walker, L. Cortés-Ortiz e C. Schwitzer, con illustrazioni di S. D. Nash | anno=2009 | titolo=Primates in Peril: The World's 25 Most Endangered Primates 2008–2010 | editore=[[Unione internazionale per la conservazione della natura|IUCN/SSC Primate Specialist Group]], International Primatological Society e [[Conservation International]] | pp=1-92 | url=http://www.primate-sg.org/storage/PDF/Primates.in.Peril.2008-2010.pdf}}</ref>]]
L'isolamento del Madagascar dalle altre masse continentali per tutta l'era [[Cenozoico|cenozoica]] ha portato all'evoluzione di un gran numero di specie animali endemiche, ma anche all'assenza di molti taxa presenti nei continenti vicini. Alcuni animali del Madagascar sembrano appartenere a linee evolutive presenti nell'area già all'epoca della frammentazione del Gondwana, mentre molti altri, compresi tutti i mammiferi nativi incapaci di volare, sono i discendenti degli esemplari provenienti dall'Africa che hanno raggiunto l'isola su [[Dispersione trans-oceanica|zattere alla deriva]] o nuotando (probabilmente aiutati dalle correnti).<ref name="BBC_rafting">{{cita web | autore=M. Kinver | titolo=Mammals 'floated to Madagascar' | sito=BBC News | editore= [[BBC]] | data=20 gennaio 2010 | url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/sci_tech/green_room/8468163.stm | accesso=20 gennaio 2010}}</ref><ref name="Ali&Huber">{{cita pubblicazione | autore=J. R. Ali e M. Huber | titolo=Mammalian biodiversity on Madagascar controlled by ocean currents | rivista=[[Nature]] | volume=463 | numero=4 febbraio 2010 | pp=653-656 | editore=[[Nature Publishing Group]] | data=20 gennaio 2010 | doi=10.1038/nature08706 | pmid=20090678 | bibcode=2010Natur.463..653A}}</ref> Attualmente sull'isola vivono oltre 200 specie di mammiferi, comprese più di 100 specie di lemuri, circa [[Uccelli del Madagascar|300 specie di uccelli]], più di [[Rettili del Madagascar|260 specie di rettili]] e almeno [[Anfibi del Madagascar|266 specie di anfibi]]. L'isola ospita anche un gran numero di invertebrati, tra cui lombrichi, insetti, ragni e molluschi terrestri.

I lemuri sono stati definiti da Conservation International «la specie bandiera del Madagascar».<ref name=CIHotSpot/> In assenza di [[Simiiformes|scimmie]] e altri concorrenti, questi [[Primates|primati]] si sono adattati a un'ampia gamma di habitat, diversificandosi in numerose specie. Attualmente ne sono state riconosciute 103 forme tra specie e sottospecie,<ref name=lemurextinction/> 39 delle quali descritte dagli zoologi solamente tra il 2000 e il 2008.<ref name=Mittermeier2008>{{cita pubblicazione | titolo=Lemur diversity in Madagascar | autore=[[Russell Mittermeier|R. Mittermeier]], J. Ganzhorn, W. Konstant, K. Glander, I. Tattersall, [[Colin Groves|C. Groves]], A. Rylands, A. Hapke, J. Ratsimbazafy, M. Mayor, E. Louis, Y. Rumpler, C. Schwitzer e R. Rasoloarison | rivista=International Journal of Primatology | doi=10.1007/s10764-008-9317-y | pp=1607-1656 | volume=29 | numero=6 | data=dicembre 2008 }}</ref> Tuttavia, quasi tutte le specie sono rare, vulnerabili o minacciate. Dall'arrivo dell'uomo sull'isola, almeno 17 specie si sono estinte: tutte erano più grandi delle specie sopravvissute.<ref>{{cita pubblicazione | autore=W. L. Jungers, L. R. Godfrey, E. L. Simons e P. S. Chatrath | titolo=Phalangeal curvature and positional behavior in extinct sloth lemurs (Primates, Palaeopropithecidae) | rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences USA | volume=94 | numero=22 | pp=11998-2001 | data=ottobre 1997 | pmid=11038588 | pmc=23681 | doi=10.1073/pnas.94.22.11998 | bibcode=1997PNAS...9411998J}}</ref>

Endemico del Madagascar è anche un certo numero di altri mammiferi, tra cui il [[Cryptoprocta ferox|fossa]], simile a un felino. Sull'isola sono state registrate oltre 300 specie di uccelli, delle quali oltre il 60% (comprese quattro famiglie e 42 generi) sono endemiche.<ref name=CIHotSpot/> Le poche famiglie e generi di [[Reptilia|rettili]] che hanno raggiunto il Madagascar si sono diversificati in più di 260 specie, più del 90% delle quali endemiche<ref name="Okajima"/> (compresa un'intera famiglia).<ref name=CIHotSpot/> L'isola ospita i due terzi delle specie di [[Chamaeleonidae|camaleonte]] esistenti al mondo,<ref name="Okajima">{{cita pubblicazione | autore=Yasuhisa Okajima e Yoshinori Kumazawa | titolo=Mitogenomic perspectives into iguanid phylogeny and biogeography: Gondwanan vicariance for the origin of Madagascan oplurines | rivista=Gene | volume=441 | numero=1-2 | pp=28-35 | editore=[[Elsevier]] | data=15 luglio 2009 | pmid=18598742 | doi=10.1016/j.gene.2008.06.011}}</ref> compresa [[Brookesia micra|la più piccola]],<ref>{{cita pubblicazione | autore=F. Glaw, J. R. Köhler, T. M. Townsend e M. Vences | curatore=Nicolas Salamin | titolo=Rivaling the World's Smallest Reptiles: Discovery of Miniaturized and Microendemic New Species of Leaf Chameleons (Brookesia) from Northern Madagascar | doi=10.1371/journal.pone.0031314 | rivista=PLOS ONE | volume=7 | numero=2 | pp=e31314 | anno=2012 | pmid=22348069 | pmc=3279364 | bibcode=2012PLoSO...731314G}}</ref> e i ricercatori hanno ipotizzato che l'isola possa essere il luogo dove hanno avuto origine tutti i camaleonti.

Per quanto riguarda i pesci d'acqua dolce endemici, in Madagascar ve ne sono due famiglie, 15 generi e oltre 100 specie. Sebbene gli invertebrati dell'isola siano stati finora poco studiati, i ricercatori hanno riscontrato alti tassi di endemismo tra le specie conosciute. Tutte le 651 specie di chiocciole terrestri presenti sono endemiche, così come la maggior parte delle farfalle, degli [[Scarabaeidae|scarabei]], dei [[Neuroptera|neurotteri]], dei ragni e delle libellule dell'isola.<ref name=CIHotSpot/>

== Flora ==
{{vedi anche|Flora del Madagascar}}
[[File:Angraecum sesquipedale Orchi 4.jpg|thumb|I fiori dell'orchidea cometa (''[[Angraecum sesquipedale]]'') hanno uno sperone molto lungo e vengono impollinati da una [[Sphingidae|falena]] dotata di una spirotromba di pari lunghezza.]]
Più dell'80% delle {{M|14883}} specie di piante del Madagascar non si trovano in nessun'altra parte del mondo, comprese cinque famiglie di piante,<ref name=endemism>{{cita pubblicazione | autore=Martin Callmander ''et al.'' |  titolo=The endemic and non-endemic vascular flora of Madagascar updated | rivista=Plant Ecology and Evolution | volume=144 | numero=2 | pp=121-125 | anno=2011 | doi=10.5091/plecevo.2011.513 | url=http://www.mobot.org/MOBOT/Research/curators/pdf/PLECEVO_2011.pdf | accesso=11 febbraio 2012 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/65NBBr5AX?url=http://www.mobot.org/MOBOT/Research/curators/pdf/PLECEVO_2011.pdf}}</ref> tra cui le [[Asteropeiaceae]], le [[Sarcolaenaceae]] e le [[Sphaerosepalaceae]]. Originariamente la parte orientale umida dell'isola era ricoperta da una [[Foresta pluviale tropicale|foresta pluviale]] con molte [[Arecaceae|palme]], [[Polypodiopsida|felci]] e [[Bambusoideae|bambù]], ma la sua superficie è stata notevolmente ridotta dall'attività umana. La parte occidentale presenta aree di [[Foresta decidua secca del Madagascar occidentale|foresta decidua secca]] con molte [[Liana|liane]], e [[Tamarindus indica|tamarindi]] e [[Adansonia|baobab]] tra gli alberi dominanti. La [[Foreste subumide del Madagascar|foresta subumida]] un tempo copriva gran parte dell'altopiano centrale, ma attualmente il tipo di vegetazione qui prevalente è la [[prateria]]. La famiglia delle [[Didiereaceae]], composta da quattro generi e 11 specie, è limitata alle [[Foresta spinosa|foreste spinose]] del Madagascar sud-occidentale.<ref name=endemicstats>{{cita pubblicazione | autore=Miguel Vences, Katharina Wollenberg, David Vieites e David Lees | titolo=Madagascar as a model region of species diversification | rivista=Trends in Ecology and Evolution | volume=24 | numero=8 | pp=456-465 | data=giugno 2009 | doi=10.1016/j.tree.2009.03.011 | url=http://www.mvences.de/p/p1/Vences_A163.pdf | accesso=11 febbraio 2012 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/65N9YtmnD?url=http://www.mvences.de/p/p1/Vences_A163.pdf | pmid=19500874}}</ref>

Quattro quinti delle specie di ''[[Pachypodium]]'' esistenti al mondo sono endemiche dell'isola.<ref>{{cita pubblicazione | autore=John Lavranos | anno=2004 | titolo=''Pachypodium makayense'': A New Species From Madagascar | rivista=Cactus and Succulent Journal | volume=76 | numero=2 | pp=85-88}}</ref> Tre quarti<ref name=B2011plant/> delle 860 specie di [[Orchidaceae|orchidee]] del Madagascar<ref name=endemism/> si trovano solo qui, così come sei delle otto specie di [[Adansonia|baobab]] al mondo.<ref>{{cita pubblicazione | doi=10.1080/106351598260879 | autore=D. A. Baum, R. L. Small e J. F. Wendel | anno=1998 | titolo=Biogeography and floral evolution of dandolines (Adansonia, Bombacaceae) as inferred from multiple data sets | url=https://archive.org/details/sim_systematic-biology_1998-06_47_2/page/181 | rivista=Systematic Biology | volume=47 | numero=2 | pp=181-207 | pmid=12064226}}</ref> L'isola ospita circa 179 specie di palme, il triplo di quelle presenti nell'intero continente africano; 165 di queste sono endemiche.<ref name=B2011plant>{{cita|Bradt, 2011|p. 38}}.</ref>

Molte specie di piante autoctone vengono utilizzate come rimedi erboristici per un'ampia gamma di disturbi. La [[vinblastina]] e la [[vincristina]], due farmaci usati per curare il [[linfoma di Hodgkin]], la [[leucemia]] e altri tipi di cancro, derivano entrambe dalla [[Catharanthus|pervinca del Madagascar]].<ref name=periw>{{cita pubblicazione | autore=Steven Foster | titolo=From Herbs to Medicines: The Madagascar Periwinkle's Impact on Childhood Leukemia: A Serendipitous Discovery for Treatment | rivista=Alternative and Complementary Therapies | volume=16 | numero=6 | pp=347-350 | data=dicembre 2010 | doi=10.1089/act.2010.16609 | pmid=20423206}}</ref> La [[Ravenala madagascariensis|palma del viaggiatore]], conosciuta localmente come ''ravinala''<ref>{{cita|Ellis, 1859|p. 302}}.</ref> ed endemica delle foreste pluviali orientali,<ref>{{cita web | url=http://www.floridata.com/ref/R/rave_mad.cfm | urlarchivio=https://www.webcitation.org/5xJNG5WcZ?url=http://www.floridata.com/ref/R/rave_mad.cfm | titolo=Ravenala madagascariensis | sito=Floridata.com | accesso=14 settembre 2009 | data=16 maggio 2000 | autore=Chuck McLendon}}</ref> è uno dei simboli del Madagascar ed è rappresentata nell'emblema nazionale e nel logo della [[Air Madagascar]].<ref>{{cita web | autore=Lambahoany Ecotourism Centre | titolo=Nature of Madagascar | sito=Lambahoany Ecotourism Centre | data=24 agosto 2011 | url=http://www.lambahoany.org/madagascar/nature-of-madagascar/ | urlarchivio=https://www.webcitation.org/61Bemker1?url=http://www.lambahoany.org/madagascar/nature-of-madagascar/ | accesso=24 agosto 2011}}</ref>

== Problemi ambientali ==
{{Tripla immagine|destra|Manantenina bushfire.jpg|250px|Madagascar erosion.jpg|250px|Bombetoka Bay, April 2005.jpg|250px|La distruzione della foresta originaria attraverso la pratica del ''tavy'' ([[Debbio|agricoltura taglia e brucia]]) è ampiamente diffusa (a sinistra) e sta causando una massiccia erosione (al centro) e l'insabbiamento dei fiumi (a destra).}}
La fauna e la flora del Madagascar, così variegate, sono però minacciate dall'attività umana.<ref>{{cita web | url=https://abcnews.go.com/Technology/wireStory?id=11291024 | titolo=Everglades, Madagascar Rain Forest on UNESCO List | sito=ABC News | data=30 luglio 2010 | accesso=11 febbraio 2011 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/5xJOOgK9M?url=https://abcnews.go.com/Technology/wireStory?id=11291024}}</ref> Da quando l'uomo è arrivato sull'isola, circa {{M|2350}} anni fa, il Madagascar ha perso più del 90% della sua foresta originaria.<ref>{{cita web |titolo=Madagascar subhumid forests |sito=NatGeo ecoregion |url=http://www.nationalgeographic.com/wildworld/profiles/terrestrial/at/at0118.html |accesso=6 dicembre 2021 |dataarchivio=8 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100308064424/http://www.nationalgeographic.com/wildworld/profiles/terrestrial/at/at0118.html |urlmorto=sì }}</ref>

La perdita del manto forestale è da attribuirsi soprattutto al ''tavy'' («grasso»), una pratica tradizionale di [[Debbio|agricoltura taglia e brucia]] importata in Madagascar dai primi colonizzatori.<ref name="Gade 1996">{{cita pubblicazione | doi=10.2307/3674005 | autore=Daniel W. Gade | titolo=Deforestation and its effects in Highland Madagascar | rivista=Mountain Research and Development | volume=16 | numero=2 | anno=1996 | pp=101-116 | jstor=3674005}}</ref> I contadini malgasci abbracciano e perpetuano tale pratica non solo per la sua facilità e i benefici che offre, ma anche perché nella loro cultura essa è associata a prosperità, salute e alle venerate usanze ancestrali (''fomba malagasy'').<ref>{{cita|Kull, 2004|p. 153}}.</ref>

Con l'aumento della densità della popolazione umana sull'isola, il tasso di deforestazione accelerò a partire da circa {{M|1400}} anni fa.<ref name=autogenerated4>{{cita pubblicazione | autore=Gwyn Campbell | titolo=The Structure of Trade in Madagascar, 1750–1810 | rivista=The International Journal of African Historical Studies | volume=26 | numero=1 | pp=111-148 | anno=1993 | doi=10.2307/219188 | jstor=219188}}</ref> A partire dal XVI secolo, gli altopiani centrali sono stati in gran parte ripuliti dalle loro foreste originarie.<ref name="Gade 1996"/> Tra le cause più recenti che hanno contribuito alla distruzione del manto forestale vi sono anche l'aumento del numero di capi di bestiame, introdotto circa {{M|1000}} anni fa, la continua dipendenza del carbone come combustibile per cucinare e la crescente prevalenza del caffè come fonte di guadagno nel corso dell'ultimo secolo.<ref name="spittingwind">{{cita|Emoff, 2004|pp. 51-62}}.</ref> Secondo una stima prudente, circa il 40% della copertura forestale originaria dell'isola è andato perduto tra gli anni '50 e il 2000, con un diradamento delle aree forestali rimanenti dell'80%.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Grady J. Harper, Marc Steininger, Compton Tucker, Daniel Juhn e Frank Hawkins | titolo=Fifty years of deforestation and forest fragmentation in Madagascar | rivista=Environmental Conservation | volume=34 | numero=4 | pp=325-333 | editore=Cambridge Journals | data=dicembre 2007 | doi=10.1017/S0376892907004262}}</ref>

Oltre alle pratiche agricole tradizionali, la conservazione della biodiversità è minacciata dalla raccolta illegale di legname, nonché dal prelievo di legni pregiati autorizzato dallo stato all'interno dei parchi nazionali. Sebbene vietato dall'allora presidente [[Marc Ravalomanana]] dal 2000 al 2009, il prelievo di piccole quantità di legname pregiato dai parchi nazionali è stato nuovamente autorizzato nel gennaio 2009 e si è notevolmente intensificato sotto l'amministrazione dell'attuale capo di stato [[Andry Rajoelina]] come fonte chiave di entrate statali per compensare i tagli al sostegno dei donatori internazionali a seguito della cacciata di Ravalomanana.<ref name=CrossroadsMarcus>{{cita web | autore=Jerome Bachelard e Richard Marcus | titolo=Countries at the Crossroads 2011: Madagascar | sito=Freedom House | anno=2011 | url=http://www.freedomhouse.org/sites/default/files/inline_images/MADAGASCARfinal.pdf | urlarchivio=https://www.webcitation.org/6AAqjglXX?url=http://www.freedomhouse.org/sites/default/files/inline_images/MADAGASCARfinal.pdf | accesso=25 agosto 2012}}</ref> Si prevede che tutte le foreste pluviali dell'isola, escluse quelle situate nelle aree protette e sui versanti più impervi delle montagne orientali, saranno distrutte entro il 2025.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Glen Green e Robert Sussmand | titolo=Deforestation history of the eastern rainforests of Madagascar from satellite images | rivista=Science | volume=248 | numero=4952 | pp=212-215 | data=aprile 1990 | doi=10.1126/science.248.4952.212 | bibcode=1990Sci...248..212G | pmid=17740137}}</ref>

La distruzione dell'habitat e la caccia hanno minacciato molte delle specie endemiche del Madagascar, in alcuni casi portandole perfino all'estinzione. Gli [[Aepyornithidae|uccelli elefante]], una famiglia di giganteschi [[ratiti]] endemici, si estinsero nel XVII secolo o ancora prima, molto probabilmente a causa della caccia agli esemplari adulti e della raccolta delle grandi uova a scopo alimentare.<ref name="Davies">{{cita|Davies, 2003|pp. 99-101}}.</ref> Numerose specie di lemuri giganti sono scomparse con l'arrivo dei coloni umani sull'isola, mentre altre si sono estinte nel corso dei secoli poiché la popolazione umana in crescita esercitava maggiori pressioni sul loro habitat e, presso alcune popolazioni, aumentava il prelievo di esemplari cacciati per la carne.<ref>{{cita web | autore=Brian Handwerk | titolo=Lemurs Hunted, Eaten Amid Civil Unrest, Group Says | sito=National Geographic News | url=http://news.nationalgeographic.com/news/2009/08/090821-lemurs-killing-madagascar.html | urlarchivio=https://www.webcitation.org/5xJPPb7Ap?url=http://news.nationalgeographic.com/news/2009/08/090821-lemurs-killing-madagascar.html | data=21 agosto 2009 | accesso=15 marzo 2011}}</ref>

Una valutazione del luglio 2012 ha rilevato che lo sfruttamento delle risorse naturali dopo il colpo di stato del 2009 ha avuto conseguenze disastrose per la biodiversità dell'isola: il 90% delle specie di lemuri è risultato in via di estinzione, più di qualsiasi altro gruppo di mammiferi. Di queste, 23 sono state classificate in pericolo critico. Tanto per fare un confronto, uno studio precedente, del 2008, aveva rilevato che solo il 38% delle specie di lemuri era a rischio di estinzione.<ref name=lemurextinction>{{cita web | autore=Richard Black | titolo=Lemurs sliding toward extinction | sito=BBC News | data=13 luglio 2012 | url=https://www.bbc.co.uk/news/science-environment-18825901 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/6ADneLepE?url=http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-18825901 | accesso=26 agosto 2012}}</ref>

=== Conservazione ===
[[Image:Isalo canyons.jpg|thumb|300px|Il [[parco nazionale dell'Isalo]].]]
Nel 2003 Ravalomanana annunciò la «Durban Vision», un'iniziativa per triplicare la superficie delle [[Aree naturali protette del Madagascar|aree naturali protette]] dell'isola a oltre {{M|60000}} km², pari al 10% della superficie del Madagascar. Attualmente sull'isola vi sono cinque riserve naturali integrali (''Réserves Naturelles Intégrales''), 21 riserve naturali (''Réserves Spéciales'') e 21 parchi nazionali (''Parcs Nationaux'').<ref>{{cita web | autore=Madagascar National Parks | titolo=The Conservation | sito=parcs-madagascar.com | anno=2011 | url=http://www.parcs-madagascar.com/madagascar-national-parks_en.php?Navigation=26 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/61F71nCWI?url=http://www.parcs-madagascar.com/madagascar-national-parks_en.php?Navigation=26 | accesso=25 agosto 2011}}</ref> Nel 2007 sei dei parchi nazionali sono stati dichiarati congiuntamente patrimonio dell'umanità con il nome di «[[Foreste pluviali di Atsinanana|Foreste pluvali dell'Atsinanana]]». I parchi in questione sono il [[Parco nazionale di Marojejy|Marojejy]], il [[Parco nazionale di Masoala|Masoala]], il [[Parco nazionale di Ranomafana|Ranomafana]], lo [[Parco nazionale di Zahamena|Zahamena]], l'[[Parco nazionale di Andohahela|Andohahela]] e l'[[Parco nazionale di Andringitra|Andringitra]].<ref>{{cita web | url=https://whc.unesco.org/en/list/1257 | titolo=Rainforests of the Atsinanana | sito=[[UNESCO]] | accesso=30 aprile 2011 | urlarchivio=https://www.webcitation.org/61F7YBBDB?url=http://whc.unesco.org/en/list/1257}}</ref>

I commercianti di legname locali stanno raccogliendo specie rare di palissandro nelle foreste pluviali protette all'interno del parco nazionale di Marojejy ed esportando il legname in Cina per la produzione di mobili di lusso e strumenti musicali.<ref>{{cita web | autore=Barry Bearak | titolo=Shaky Rule in Madagascar Threatens Trees | sito=The New York Times | data=24 maggio 2010 | accesso=20 marzo 2011 | url=https://www.nytimes.com/2010/05/25/world/africa/25madagascar.html | urlarchivio=https://www.webcitation.org/5xJPiZaaW?url=http://www.nytimes.com/2010/05/25/world/africa/25madagascar.html?_r=1}}</ref> Per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi ambientali del Madagascar, la [[Wildlife Conservation Society]] ha inaugurato nel giugno 2008 una mostra intitolata ''Madagascar!'' allo [[zoo del Bronx]] di New York.<ref>{{cita web | url=http://www.treehugger.com/files/2008/06/madagascar-opens-at-bronx-zoo.php | titolo=Madagascar! to Open at Bronx Zoo in Green, Refurbished Lion House | urlarchivio=https://www.webcitation.org/604iG5iy7?url=http://www.treehugger.com/files/2008/06/madagascar-opens-at-bronx-zoo.php | sito=Treehugger | autore=Kenny Luna | accesso=11 giugno 2011}}</ref>

Esistono molte reti ambientaliste che si dedicano alla conservazione della biodiversità del Madagascar. Il Lemur Conservation Network opera con oltre 100 organizzazioni per mobilitare fondi e dispensarli al fine di promuovere la conservazione e la ricerca sui lemuri. L'associazione ha anche un tesoriere che si occupa di gestire le donazioni e un apposito blog per coinvolgere il pubblico e diffondere la consapevolezza ambientale.<ref name=":0">{{cita web | titolo=About the Lemur Conservation Network | url=https://www.lemurconservationnetwork.org/about/ | sito=Lemur Conservation Network}}</ref> Alla sua guida ci sono Lucía Rodríguez Valverde e Seheno Corduant-Andriantsaralaza.<ref>{{cita web | titolo=Our Team | url=https://www.lemurconservationnetwork.org/about/team/ | sito=Lemur Conservation Network}}</ref>

In tutta l'isola, Madagasikara Voakajy mira a conservare molte specie in via di estinzione che vengono spesso cacciate per la carne dai locali. Questa organizzazione, diretta da Julie Hanta Razafimanahaka, si concentra sull'educazione delle comunità per consentire alle popolazioni locali di comprendere le minacce del consumo di selvaggina, non solo dal punto di vista della conservazione, ma anche da quello della salute umana. L'associazione forma anche giovani malgasci, aiutandoli a divenire futuri biologi e conservazionisti.<ref>{{cita web | titolo=Julie Hanta Razafimanahaka | Staff | url=https://www.madagasikara-voakajy.org/about/julie-hanta-razafimanahaka | sito=Madagasikara Voakajy}}</ref>

=== Ricerca ===
Le ricerche effettuate in Madagascar e nelle isole dell'oceano Indiano occidentale vengono pubblicate sulla rivista online gratuita ''Madagascar Conservation & Development'', un'iniziativa del [[Orto botanico del Missouri|Missouri Botanical Garden]], del Madagascar Research and Conservation Program e dell'Istituto e Museo di Antropologia dell'[[università di Zurigo]].<ref name=":1">{{cita web | url=http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/portals-and-platforms/goap/access-by-region/africa/madagascar/ | titolo=Madagascar – Global Open Access Portal | sito=UNESCO}}</ref> Il Lemur Conservation Network fornisce anche finanziamenti per effettuare programmi di ricerca sui lemuri.<ref name=":0"/> Madagasikara Voakajy partecipa alle ricerche e alla loro pubblicazione allo scopo di portare maggiore consapevolezza alla conservazione nel mondo scientifico.<ref name=":1"/>

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=Hilary Bradt | titolo=Madagascar | edizione=10 | editore=Bradt Travel Guides | città=Londra | anno=2011 | isbn=978-1-84162-341-2 | url=https://books.google.com/books?id=uTRPnMlOcwgC | cid=Bradt, 2011}}
* {{cita libro | autore-capitolo=S. J. J. F. Davies | capitolo=Birds I: Tinamous and Ratites to Hoatzins | titolo=Grzimek's Animal Life Encyclopedia | curatore=Michael Hutchins | volume=8 | edizione=2 | editore=Gale Group | città=Farmington Hills (MI) | isbn=0-7876-5784-0 | anno=2003 | cid=Davies, 2003}}
* {{cita libro | autore=William Ellis | titolo=Three visits to Madagascar during ... 1853-1854-1856 | editore=Oxford University | città=Londra | anno=1859 | url=https://books.google.com/books?id=nPoGAAAAQAAJ | cid=Ellis, 1859}}
* {{cita libro | autore-capitolo=Ron Emoff | anno=2004 | titolo=Island Musics | capitolo=Spitting into the wind: Multi-edged environmentalism in Malagasy song | curatore=Kevin Dawe | editore=Berg | città=New York | url=https://books.google.com/books?id=owU3-pCIvyYC | isbn=978-1-85973-703-3 | cid=Emoff, 2004}}
* {{cita libro | autore=Kevin Hillstrom e Laurie Collier Hillstrom | titolo=Africa and the Middle East: a continental overview of environmental issues | editore=ABC-CLIO | città=Santa Barbara (CA) | anno=2003 | isbn=978-1-57607-688-0 | url=https://books.google.com/books?id=XxIk9zTm_e8C | cid=Hillstrom e Collier Hillstrom, 2003}}
* {{cita libro | autore=Joseph Hobbes e Andrew Dolan | titolo=World Regional Geography | editore=Cengage Learning | città=Belmont (CA) | url=https://books.google.com/books?id=yAgGHnENHjoC | anno=2008 | isbn=978-0-495-38950-7 | cid=Hobbes e Dolan, 2008}}
* {{cita libro | autore=Christian Kull | titolo=Isle of Fire: The Political Ecology of Landscape Burning in Madagascar, Issue 246 | url=https://archive.org/details/isleoffirepoliti0000kull | città=Chicago | editore=University of Chicago Press | anno=2004 | isbn=9780226461410 | doi=10.1086/431115 | cid=Kull, 2004}}

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* [http://dominicweb.eu/en/malagasy/database-of-malagasy-animal-names/ Large database of local names of fauna of Madagascar with English and scientific names] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180511235447/http://dominicweb.eu/en/malagasy/database-of-malagasy-animal-names/ |date=11 maggio 2018 }}.
* [http://www.mwc-info.net/en/ Madagascar Wildlife Conservation].
* [http://www.wildmadagascar.org/ WildMadagascar.org].

{{portale|Madagascar}}

[[Categoria:Geografia del Madagascar]]