Battesimo di Cristo (Annibale Carracci)

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Battesimo di Cristo
AutoreAnnibale Carracci
Data1585
Tecnicaolio su tela
Dimensioni383×225 cm
UbicazioneChiesa dei Santi Gregorio e Siro, Bologna

Il Battesimo di Cristo è un dipinto di Annibale Carracci.

Storia del dipinto[modifica | modifica wikitesto]

L'opera fu commissionata nel 1583 da Giacomo Canobbi, professore di diritto dell'Università di Bologna, per la sua cappella nella chiesa dei Santi Gregorio e Siro. Venne licenziata nel 1585, data che compare sulla tela[1].

Si tratta della seconda commissione pubblica ottenuta da Annibale dopo la Crocifissione del 1583. Il Battesimo è l'unica pala d'altare realizzata dal più noto dei Carracci prima del suo trasferimento a Roma ad essere rimasta nella sua collocazione originaria.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Battesimo è la prima rilevante manifestazione della riscoperta del Correggio che, tra il 1584 e il 1587, occupò gli interessi artistici di Annibale Carracci[2].

L'influenza correggesca è particolarmente evidente nella parte alta della pala, occupata da un coro di angeli musicanti, sostenuti da nuvole materiche, al centro del quale compare il Padre Eterno. Questa parte della composizione è influenzata dagli affreschi del Correggio realizzati per la cupola del duomo di Parma[2].

La parte bassa del dipinto, che rappresenta l'evento principale, cioè il battesimo di Gesù, sembra ancora legata allo stile tardomanieristico allora dominante tra i pittori bolognesi. Lo si evince soprattutto dalla artificiosità delle pose di alcuni dei personaggi raffigurati e in special modo da quella del catecumeno a sinistra - che, mentre si sta togliendo la camicia per farsi battezzare a sua volta, indica in direzione del Signore - la cui torsione è fortemente innaturale[2].

Si è notata in generale una frattura tra le due parti della tela (evidenziata anche dalla diversa impostazione luministica delle due sezioni) che è probabilmente indice delle incertezze e degli esiti ancora in fieri delle ricerche del giovane Annibale[2].

Nella composizione, oltre alla raffigurazione del Battesimo, si coglie il riferimento al mistero della Trinità: sull'asse mediano del dipinto si allineano il Padre Eterno, la colomba, simbolo dello Spirito Santo, e Gesù, il Figlio. Rimarca l'allusione trinitaria il gesto della mano dell'astante a sinistra (in giubba rossa) che indica il numero tre. La cappella del Canobbi, infatti, era dedicata sia al Battista che alla Trinità[1].

Già in questo primo importante episodio di meditazione del Carracci sull'arte dell'Allegri si coglie lo sforzo di Annibale di attualizzarne lo stile: il coro angelico in alto, pur derivato dal Correggio, si caratterizza per il suo spirito domestico, «quasi un concertino inscenato […] come una festa in famiglia»[1].

Secondo il Malvasia, per questa sua seconda prova pubblica, Annibale si sarebbe avvalso dell'aiuto del più esperto cugino Ludovico[1].

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Daniele Benati, Annibale Carracci, Catalogo della mostra Bologna e Roma 2006-2007, a cura di Benati D. e Riccomini E., Milano, Mondadori Electa, 2006, p. 166.
  2. ^ a b c d Donald Posner, Annibale Carracci: A Study in the reform of Italian Painting around 1590, Londra, 1971, Vol. I, pp. 29-32.
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