AsiaNews

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Asia News è un'agenzia di stampa del Pontificio istituto missioni estere.[1][2] Il caporedattore e direttore editoriale è Padre Bernardo Cervellera[3], giornalista e missionario del PIME[1], docente di Storia della civiltà occidentale all'Università di Beida[4], e direttore di Fides, l'agenzia di stampa ufficiale dello Stato Vaticano.[5]

Le notizie di Asianewsonline.com sono riprese e citate di frequente dalle agenzie di stampa cattoliche MISNA e Zenit.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente disponibile in italiano, dal 1º novembre 2003[7] ha lanciato il sito Asianewsonline.com, iniziando a pubblicare contenuti in lingua inglese e cinese[6], oltre ad una versione francese e spagnolo.

AsiaNews si rivolge agli studenti universitari cinesi, che ritiene aperti nei confronti della fede cristiana, definendo "urgente" la propria missione evangelizzatrice di conversione in un Paese dominato dall'ateismo nelle scuole e dalla persecuzione dei cristiani.[6] Ha affermato di essere un importante traguardo in questo compito divino[2], e di essere divenuto uno strumento missionario della Chiesa Cattolica Romana in Cina.[6]

L'agenzia dispone di una struttura organizzativa formata da corrispondenti professionisti, provenienti da Bangladesh, India, Golfo, Nepal, Sri Lanka, Vaticano, Pakistan, Cina, Indonesia e Russia.

Asia News cura la pubblicazione del periodico il Redattore Sociale[8], bimestrale edito dal 2000 e attualmente diretto da Padre Cervellera, disponibile in versione cartacea e online, che affronta i temi della solidarietà e dell'inclusione sociale.[9]

Relazioni con la Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007, padre Cervellera prese le distanze[10] dalla Manifestazione nazionale contro l'esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, indetta a Roma per il 4 luglio a seguito dell'appello per la pace da parte di papa Benedetto XVI.[11]

Nel 2011, Asia News ha assegnato il premio "Uomo dell'anno" agli anziani vescovi cinesi Giacomo Su Zhimin e Cosma Shi Enxiang, rapiti dal regime poliziesco di Pechino[12], che dichiarava di ignorare la loro sorte. Padre Cervellera dichiarò che «La dolcezza vaticana, mostrata finora nel dialogo con le autorità cinesi, non è riuscita ancora a liberare questi vescovi, né le decine di sacerdoti sotterranei che languono nei lager cinesi», malgrado gli strettissimi "rapporti di contatto" fra alcuni burocrati cinesi con esponenti della Sede Apostolica.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gerolamo Fazzini, The Red Book of Chinese Martyrs: Testimonies and Autobiographical Accounts, Ignatius Press, 2009, pp. 341, 349.
  2. ^ a b Help AsiaNews, su AsiaNewsonline.com. URL consultato il 19 aprile 2011 (archiviato il 16 maggio 2011).
  3. ^ Caroline Pigozzi, Pope John Paul II: An Intimate Life: The Pope I Knew So Well, Hachette Book Group, 2008, p. 125.
  4. ^ Stefano Pelaggi, Intervista a Padre Bernardo Cervellera: “Cina: la Croce è rossa”, su geopolitica.info, 22 maggio 2017 (archiviato il 20 luglio 2019).
  5. ^ Summary of World Broadcasts: Asia, Pacific, Issues 3484-3497, BBC Monitoring, 1999, p. G-4.
  6. ^ a b c d (EN) Bernardo =Cervellera, Asianewsonline.com ora disponibile in lingua inglese e cinese, su AsiaNewsonline.com, 4 febbraio 2002. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2011).
  7. ^ Cina, Cervellera. La Chiesa Cattolica è ancora perseguitata, su toscanaoggi.it, 31 ottobre 2003. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato il 20 luglio 2019).
  8. ^ Asia News
  9. ^ Solidaria, al via a Padova la prima rassegna sulla solidarietà, su redattoresociale.it, 24 settembre 2018. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato il 20 luglio 2019).
  10. ^ «Le sorti dei cristiani in Medio Oriente dipendono anzitutto dalla mancanza di pace di sicurezza che grava sulla regione». Così si esprime padre Bernardo Cervellera., su vita.it, 20 giugno 2007. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato il 20 luglio 2019).
  11. ^ “Manifestazione nazionale contro l'esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, su ibertaepersona.org, 3 luglio 2007. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato il 20 luglio 2019).
  12. ^ a b Cina, i vescovi dimenticati nelle carceri del regime, su La Stampa, 30 dicembre 2011. URL consultato il 20 luglio 2019 (archiviato il 20 luglio 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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