Alcesti (mitologia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alcesti
Statua di Alcesti
SagaCiclo Tebano
Nome orig.(GRC) Ἄλκηστις (Alkestis)
Caratteristiche immaginarie
Specieumano
SessoFemmina

Alcesti (in greco antico Ἄλκηστις?, Àlkēstis) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Pelia, il re di Iolco, e di Anassibia.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre Pelia la promise in sposa a chi fosse riuscito a mettere al giogo due bestie feroci: il re di Fere, Admeto, riuscì nell'impresa grazie all'aiuto di Apollo, da cui ricevette un carro tirato da un leone e da un cinghiale. Dopo che Admeto ebbe sposato la fanciulla, Apollo gli chiese di sacrificarsi per ricambiare l'aiuto ricevuto; Admeto chiese ai suoi genitori di sacrificarsi per lui, ma loro rifiutarono; fu allora Alcesti a decidere di sacrificarsi al suo posto.

Ancora in lutto per la morte della moglie, Admeto ospitò Eracle a casa sua e gli raccontò la sua storia. L'eroe, commosso sia dalla vicenda e dall'ospitalità di Admeto, scese nell'Ade e riportò Alcesti sulla terra.

La concezione platonica[modifica | modifica wikitesto]

Nel Simposio di Platone, Alcesti assurge a emblema dell'amore disinteressato, dell'Eros più autentico, per cui solo chi ama è disposto a morire per la persona cui ha consacrato il proprio cuore. In questo senso, Alcesti è l'opposto di Orfeo, che, invece di sacrificare la propria vita ricongiungendosi così a Euridice, chiede gli venga restituita.

Alcesti, al contrario del cantore tracio, supera nell'amore gli stessi genitori di Admeto, e il «gesto da lei compiuto parve così bello non solo agli uomini, ma anche agli dèi, al punto che questi, pur avendo concesso solamente a pochissimi uomini fra i molti che compirono molte buone azioni il dono di lasciar tornare l'anima dall'Ade, tuttavia lasciarono tornare la sua anima, meravigliati dalla sua azione».[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Discorso di Fedro, 179 C, in Platone, Simposio, Milano, Bompiani, 2008, p. 81, trad. di Giovanni Reale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fernando Palazzi, Giuseppe Ghedini, Piccolo dizionario di mitologia e antichità classiche, 15ª ed., Milano, Arnoldo Mondadori, luglio 1940 [agosto 1924].

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN67262545 · CERL cnp00539632 · LCCN (ENno2014085471 · GND (DE118829203 · BNF (FRcb14548326v (data) · J9U (ENHE987007319017605171 · WorldCat Identities (ENviaf-67262545
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca