Agathyrnum

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Agathyrnum
Nome originale Ἀγάθυρνον
Territorio e popolazione
Nome abitanti Agaturnei (Ἀγαθυρναῖοι)
Lingua siculo, greco
Localizzazione
Stato attuale Bandiera dell'Italia Italia
Località Capo d'Orlando
Coordinate 38°10′55.8″N 14°54′29.9″E / 38.182167°N 14.908306°E38.182167; 14.908306
Cartografia
Mappa non disponibile (Italia)

Agathyrnum era un'antica città sicula della Sicilia nord-orientale fondata dal mitologico re Agatirso, figlio di Eolo, e fratello di Xuto, come afferma Diodoro Siculo[1].

La città aveva il controllo di un'area chiamata Agathurnitis. Durante la seconda guerra punica, nel 215 a.C. essa si allea con i Cartaginesi, mandando mille soldati alla città punica[2].

Nel 210 a.C. la città, seppure parte della provincia siciliana, diviene un presidio anti-romano, dove vigeva la più totale anarchia; sede di briganti e esuli, e contava circa 4000 uomini: i suoi abitanti furono deportati in Calabria dal console Mario Levino[3].

La sua identificazione è stata possibile grazie a diverse fonti storiografiche, sia greche che latine. Strabone[4] sostiene che la città dista 30 miglia da Tindari, e 30 miglia da Halaesa, mentre l'Itinerarium Antonini[5] dice che dista 28 miglia da Tindari. Tolomeo[6] la colloca nella punta settentrionale a est di Alontion. La maggior parte degli studiosi, a partire dal Fazellus, nel 1558, identifica l'antica città di Agathyrnum con il territorio di Capo d'Orlando.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diodoro Siculo, V, 8 §1.
  2. ^ Silio Italico, Punica, 14.232.
  3. ^ Tito Livio, ab Urbe condita, 26.40.
  4. ^ Strabone, Geografia, 6.2.1.
  5. ^ Itinerarium Antonini, §91.
  6. ^ Tolomeo, Geografia, 3.4.2.