Acoplanarità

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Nel contesto degli esperimenti che coinvolgono la cromodinamica quantistica, l'acomplanarità può nascere dall'emissione di gluoni dalle particelle di stato finale.

In fisica delle particelle, la acomplanarità di un esperimento di scattering misura di quanto i percorsi delle particelle "scatterate" deviano dall'essere complanari. Le misure di acoplanarità forniscono verifiche della cromodinamica quantistica perturbativa perché la QCD predice che l'emissione di gluoni può portare a eventi di scattering acomplanari.[1]

Misure di acomplanarità[modifica | modifica wikitesto]

Per uno stato finale a due jet, una misura utile dell'acomplanarità è

dove sono gli angoli azimutali dei jet di stato finale rispetto alla linea del fascio iniziale.[2] Una misura alternativa dell'acomplanarità che è infrared safe (non dipendente da fenomeni fisici di bassa energia) e che funziona per jet ampi con tante particelle è data da

dove sono gli impulsi delle particelle di stato finale e sono le componenti di questi impulsi perpendicolari a un piano scelto in modo tale che A sia minima.[1] Nel caso di due particelle di stato finale complanari, il piano che minimizza A conterrebbe i percorsi di entrambe le particelle e la linea del fascio, e A sarebbe pari a 0.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b A. De Rújula, J. Ellis, E. G. Floratos e M. K. Gaillard, QCD predictions for hadronic final states in e +e - annihilation (PDF), in Nuclear Physics B, vol. 138, n. 3, 1978, pp. 387–429, Bibcode:1978NuPhB.138..387D, DOI:10.1016/0550-3213(78)90388-7.
  2. ^ G. Bordes e A. Nicolaidis, Acoplanarity distributions at large transverse momenta, in Physical Review D, vol. 22, n. 9, 1980, pp. 2152–2156, Bibcode:1980PhRvD..22.2152B, DOI:10.1103/PhysRevD.22.2152.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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