Visualizza wikitesto di Abitabilità di un satellite naturale

[[File:Europa-moon.jpg|miniatura| [[Europa (astronomia)|Europa]], una luna potenzialmente abitabile di [[Giove (astronomia)|Giove]]. ]]
L''''abitabilità dei satelliti naturali''' si riferisce alla capacità potenziale dei [[Satellite naturale|satelliti naturali]] di avere ambienti ospitali alla [[vita]]<ref name="NASA-20150407">{{Cita web|url=http://www.nasa.gov/jpl/the-solar-system-and-beyond-is-awash-in-water/|titolo=The Solar System and Beyond is Awash in Water|cognome=Dyches|nome=Preston|sito=[[NASA]]|data=7 aprile 2015|accesso=8 aprile 2015|dataarchivio=10 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150410113514/http://www.nasa.gov/jpl/the-solar-system-and-beyond-is-awash-in-water/|urlmorto=sì}}</ref>, anche se gli ambienti abitabili non ospitano necessariamente la vita. L'abitabilità satellitare è uno studio emergente considerato importante per l'[[astrobiologia]] per diversi motivi, soprattutto perché si suppone che i satelliti naturali siano notevolmente più numerosi dei pianeti e si ipotizza che i fattori di abitabilità siano probabilmente simili a [[Abitabilità planetaria|quelli dei pianeti]]<ref name="Shriber 26 ottobre 2009" /><ref name="WRD-20150127">{{Cita web|url=https://www.wired.com/2015/01/looking-alien-life-moons-just-planets/|titolo=Why We're Looking for Alien Life on Moons, Not Just Planets|cognome=Woo|nome=Marcus|sito=[[Wired]]|data=27 gennaio 2015|accesso=27 gennaio 2015}}</ref>. 

Vi sono, tuttavia, differenze chiave che incidono sulle lune come potenziali siti per la [[Extraterrestre|vita extraterrestre]]. 

I candidati più probabili all'abitabilità dei satelliti naturali sono attualmente i satelliti ghiacciati<ref name="CastilloVance2008">{{Cita pubblicazione|autore=Castillo|nome=Julie|anno=2008|titolo=Session 13. The Deep Cold Biosphere? Interior Processes of Icy Satellites and Dwarf Planets|rivista=Astrobiology|volume=8|numero=2|pp=344–346|doi=10.1089/ast.2008.1237|bibcode=2008AsBio...8..344C|autore2=Vance|nome2=Steve|issn=1531-1074}}</ref> come quelli di [[Giove (astronomia)|Giove]] e [[Saturno (astronomia)|Saturno]] - [[Europa (astronomia)|Europa]]<ref name="Greenberg2011">{{Cita pubblicazione|autore=Greenberg|nome=Richard|anno=2011|titolo=Exploration and Protection of Europa's Biosphere: Implications of Permeable Ice|rivista=Astrobiology|volume=11|numero=2|pp=183–191|doi=10.1089/ast.2011.0608|bibcode=2011AsBio..11..183G|PMID=21417946|issn=1531-1074}}</ref> ed [[Encelado (astronomia)|Encelado]]<ref name="ParkinsonLiang2008">{{Cita pubblicazione|autore=Parkinson|nome=Christopher D.|anno=2008|titolo=Habitability of Enceladus: Planetary Conditions for Life|url=https://archive.org/details/sim_origins-of-life-and-evolution-of-biospheres_2008-08_38_4/page/355|rivista=Origins of Life and Evolution of Biospheres|volume=38|numero=4|pp=355–369|doi=10.1007/s11084-008-9135-4|bibcode=2008OLEB...38..355P|PMID=18566911|autore2=Liang|autore3=Yung|nome2=Mao-Chang|nome3=Yuk L.|issn=0169-6149}}</ref> rispettivamente, sebbene anche se la vita esistesse in entrambi i luoghi, sarebbe probabilmente limitata agli habitat al di sotto della crosta superficiale. 

Tradizionalmente, si riteneva che la vita sulla Terra fosse strettamente un fenomeno di superficie, ma recenti studi hanno dimostrato che fino alla metà della biomassa terrestre potrebbe vivere al di sotto della superficie<ref>Boyd, Robert S.; {{cita web|url=http://www.mcclatchydc.com/2010/03/08/90020/buried-alive-half-of-earths-life.html|titolo=Buried alive: Half of Earth's life may lie below land, sea|autore=McClatchy DC.|data=24 aprile 2014|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6P5GIqXem?url=http://www.mcclatchydc.com/2010/03/08/90020/buried-alive-half-of-earths-life.html|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=sì}}(Archived at )</ref>. Europa ed Encelado esistono al di fuori della [[Zona abitabile|zona abitabile circumstellare]] che ha per lungo tempo definito i limiti della vita all'interno del sistema solare come la zona in cui l'acqua può esistere allo stato liquido in superficie. Nella zona abitabile del sistema solare ci sono solo tre satelliti naturali: la [[Luna]] e le lune di Marte [[Fobos (astronomia)|Phobos]] e [[Deimos (astronomia)|Deimos]] (anche se alcune stime evidenziano che Marte e le sue lune sono leggermente al di fuori della zona abitabile)<ref>University of Arizona; NASA; NASA Jet Propulsion Laboratory. {{cita web|url=http://phoenix.lpl.arizona.edu/mars141.php|titolo=Phoenix Mars Mission -Habitability and Biology|accesso=31 gennaio 2020|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6P58Tsw9q?url=http://phoenix.lpl.arizona.edu/mars141.php#1|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=}}. University of Arizona. 24 aprile 2014 . URL consultato il: 24 aprile 2014 . (Archived at )</ref> nessuno dei quali sostiene un'atmosfera o acqua in forma liquida. È probabile che le [[Forza di marea|forze di marea]] svolgano un ruolo altrettanto significativo fornendo calore al pari delle [[Flusso radiante|radiazioni stellari]] nella potenziale abitabilità dei satelliti naturali<ref name="Cowen2008">{{Cita news|nome=Ron|cognome=Cowen|url=http://www.sciencenews.org/view/generic/id/32135/title/A_shifty_moon|titolo=A Shifty Moon|pubblicazione=Science News|data=7 giugno 2008|accesso=31 gennaio 2020|dataarchivio=23 marzo 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/66NzvaYA5?url=http://www.sciencenews.org/view/generic/id/32135/title/A_shifty_moon|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Bryner, Jeanna|url=http://www.space.com/scienceastronomy/090624-enceladus-ocean.html|titolo=Ocean Hidden Inside Saturn's Moon|pubblicazione=Space.com|data=24 giugno 2009|accesso=22 aprile 2013}}</ref>. 

Non è ancora stata confermata l'esistenza di [[Satellite extrasolare|esolune]]. Rilevarle è estremamente difficile, perché gli attuali metodi sono limitati ai tempi di transito<ref name="KippingFossey2009">{{Cita pubblicazione|autore=Kipping|nome=David M.|anno=2009|titolo=On the detectability of habitable exomoons withKepler-class photometry|rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|volume=400|numero=1|pp=398–405|doi=10.1111/j.1365-2966.2009.15472.x|bibcode=2009MNRAS.400..398K|autore2=Fossey|autore3=Campanella|nome2=Stephen J.|nome3=Giammarco|issn=0035-8711|arxiv=0907.3909}}</ref>. È possibile che alcune delle loro proprietà possano essere determinate con metodi simili a quelli dei pianeti in [[Transito (astronomia)|transito]]<ref name="Kaltenegger2010">{{Cita pubblicazione|autore=Kaltenegger|nome=L.|anno=2010|titolo=Characterizing Habitable Exomoons|rivista=The Astrophysical Journal|volume=712|numero=2|pp=L125 – L130|doi=10.1088/2041-8205/712/2/L125|bibcode=2010ApJ...712L.125K|issn=2041-8205|arxiv=0912.3484}}</ref>. Nonostante ciò, alcuni scienziati stimano che ci siano tante esolune abitabili quanti esopianeti abitabili<ref name="Shriber 26 ottobre 2009 ">{{Cita web|url=http://www.astrobio.net/exclusive/3291/detecting-life-friendly-moons|titolo=Detecting Life-Friendly Moons|cognome=Shriber|nome=Michael|sito=Astrobiology Magazine|data=26 ottobre 2009|accesso=9 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091029111850/http://www.astrobio.net/exclusive/3291/detecting-life-friendly-moons|dataarchivio=29 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cosmosup.com/exomoons-could-be-as-likely-to-host-life-as-exoplanets-claims-scientists/|titolo=Exomoons Could Be As Likely To Host Life As Exoplanets, Claims Scientists|editore=Cosmos Up|data=21 maggio 2018|lingua=inglese|accesso=27 maggio 2018|dataarchivio=28 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180528052642/http://www.cosmosup.com/exomoons-could-be-as-likely-to-host-life-as-exoplanets-claims-scientists/|urlmorto=sì}}</ref>. Dato il rapporto generale di massa da pianeta a satellite/i di {{Tutto attaccato|10 000:1}}, grandi pianeti gassosi delle dimensioni di Saturno o Giove nella zona abitabile sono considerati i migliori candidati per ospitare lune simili alla Terra<ref name="astronomy.com" />. 

== Condizioni presunte ==
Le condizioni di abitabilità per i satelliti naturali sono simili a quelle dell'[[abitabilità planetaria]]. Tuttavia, ci sono diversi fattori che differenziano l'abitabilità satellitare naturale ed estendono ulteriormente la loro abitabilità al di fuori della zona abitabile planetaria<ref>Scharf, Caleb {{cita web|url=http://blogs.scientificamerican.com/life-unbounded/2011/10/04/exomoons-ever-closer/|titolo=Exomoons Ever Closer|sito=Scientific American|data=4 ottobre 2011}}</ref>. 

=== Acqua liquida ===
La maggior parte degli [[Astrobiologia|astrobiologi]] ritiene che l'acqua liquida sia un prerequisito essenziale per la vita extraterrestre. Vi sono prove crescenti di acqua liquida nel sottosuolo su diverse lune del sistema solare in orbita attorno ai [[Gigante gassoso|giganti gassosi]] [[Giove (astronomia)|Giove]], [[Saturno (astronomia)|Saturno]], [[Urano (astronomia)|Urano]] e [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]]. Tuttavia, nessuna di queste masse d'acqua al di sotto della superficie dei satelliti è stata finora confermata. 

=== Stabilità orbitale ===
Per avere un'orbita stabile il rapporto tra il [[Periodo di rivoluzione|periodo orbitale]] della luna ''P''<sub>s</sub> attorno al suo primario e quello del primario attorno alla sua stella ''P''<sub>p</sub> deve essere {{Tutto attaccato|<{{frazione|1|9}}}}; ad esempio se ad un pianeta ci vogliono 90 giorni per compiere un'orbita intorno alla sua stella, la massima durata di un'orbita di una luna di quel pianeta affinché sia stabile è meno di 10 giorni<ref name="Kipping_2009a">{{Cita pubblicazione|autore=Kipping|nome=David|anno=2009|titolo=Transit timing effects due to an exomoon|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|volume=392|numero=1|pp=181–189|doi=10.1111/j.1365-2966.2008.13999.x|bibcode=2009MNRAS.392..181K|arxiv=0810.2243}}</ref><ref name="Heller2012" />. Le simulazioni suggeriscono che una luna con un periodo orbitale inferiore a circa 45-60 giorni rimarrà saldamente legata a un enorme pianeta gigante o [[nana bruna]] che orbita alla distanza di {{Tutto attaccato|1 [[Unità astronomica|UA]]}} da una stella simile al Sole<ref name="skyandtelescope" />. 

=== Atmosfera ===
Gli astrobiologi ritengono che l'atmosfera sia importante per lo sviluppo della chimica prebiotica, il mantenimento della vita e l'esistenza delle acque superficiali. La maggior parte dei satelliti naturali nel sistema solare manca di atmosfere significative, l'unica eccezione è la luna di Saturno [[Titano (astronomia)|Titano]]. 

La [[polverizzazione catodica]] o ''sputtering'', un processo in base al quale gli atomi vengono espulsi da un materiale bersaglio solido a causa del bombardamento del bersaglio da parte di particelle energetiche, rappresenta un problema significativo per i satelliti naturali. Tutti i giganti gassosi del sistema solare, e probabilmente quelli in orbita attorno ad altre stelle, hanno [[Magnetosfera|magnetosfere]] con fasci di radiazioni abbastanza potenti da erodere completamente l'atmosfera di una luna simile alla Terra in poche centinaia di milioni di anni. Forti venti stellari possono anche spogliare la parte superiore dell'atmosfera dagli atomi di gas facendoli disperdere nello spazio. 

Per sostenere un'atmosfera simile alla Terra per circa 4,6 miliardi di anni (età attuale della Terra), si stima che una luna con una densità simile a Marte abbia bisogno di almeno il 7% della massa terrestre<ref>{{Cita web|url=http://www.xs4all.nl/~carlkop/habit.html|titolo=In Search Of Habitable Moons|editore=Pennsylvania State University|accesso=11 luglio 2011 }}</ref>. Un modo per ridurre la perdita da sputtering è che la luna abbia un proprio [[campo magnetico]] che possa deviare il [[vento stellare]] e le cinture di radiazione. Le misurazioni della [[sonda Galileo]] della NASA suggeriscono che le grandi lune possano avere campi magnetici; ha scoperto che [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]] ha la sua magnetosfera, anche se la sua massa è solo il 2,5% di quella terrestre<ref name="skyandtelescope" />. In alternativa, l'atmosfera della luna può essere costantemente rifornita di gas provenienti da fonti sotterranee, come alcuni scienziati ritengono che sia il caso di Titano.

=== Effetti di marea ===
Mentre gli effetti dell'[[Accelerazione secolare della Luna|accelerazione delle maree]] sono relativamente modesti sui pianeti, può essere una fonte significativa di energia per i satelliti naturali e una fonte di energia alternativa per sostenere la vita. 

Le lune in orbita attorno ai [[Gigante gassoso|giganti gassosi]] o alle [[Nana bruna|nane brune]] sono probabilmente in [[rotazione sincrona]] al loro primario: i loro giorni sono lunghi quanto le loro orbite. Sebbene il blocco mareale possa influenzare negativamente i pianeti all'interno delle zone abitabili interferendo con la distribuzione della radiazione stellare, può funzionare a favore dell'abitabilità satellitare consentendo il [[riscaldamento mareale]]. Gli scienziati del [[Ames Research Center|Centro ricerche Ames]] della NASA hanno creato un modello termico su esopianeti bloccati dalla marea nella [[zona abitabile]] delle stelle [[Nana rossa|nane rosse]]. Hanno scoperto che un'atmosfera con anidride carbonica ({{Chem|C|O|2}}) alla pressione di solo {{Converti|1-1.5|atm|psi}} non solo consente temperature abitabili, ma consente acqua liquida sul lato oscuro del pianeta. L'intervallo di temperature che può avere una luna che è bloccata in rotazione sincrona su un gigante gassoso potrebbe essere meno estremo rispetto a quello di un pianeta in rotazione sincrona su una stella. Anche se non sono stati condotti studi sull'argomento, si ipotizza che modeste quantità di {{Chem|C|O|2}} possano rendere la temperatura abitabile<ref name="skyandtelescope">{{Cita web|url=http://www.skyandtelescope.com/resources/seti/3304591.html?showAll=y&c=y|titolo=Habitable Moons: What does it take for a moon — or any world — to support life?|cognome=Andrew J. LePage|editore=SkyandTelescope.com|accesso=11 luglio 2011|dataarchivio=6 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120406095618/http://www.skyandtelescope.com/resources/seti/3304591.html?showAll=y&c=y|urlmorto=sì}}</ref>. 

Gli effetti delle maree potrebbero anche consentire a una luna di sostenere la [[Tettonica delle placche|tettonica a zolle]], il che causerebbe un'attività vulcanica per regolare la temperatura della luna<ref name="volcanoes-climate">{{Cita web|url=http://www.geology.sdsu.edu/how_volcanoes_work/climate_effects.html|titolo=How Volcanoes Work – Volcano Climate Effects|cognome=Glatzmaier|nome=Gary A.|accesso=29 febbraio 2012|dataarchivio=23 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110423214804/http://www.geology.sdsu.edu/how_volcanoes_work/climate_effects.html|urlmorto=sì}}</ref><ref name="nasa-io">{{Cita web|url=http://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Object=Io|titolo=Solar System Exploration: Io|sito=Solar System Exploration|editore=NASA|accesso=29 febbraio 2012|dataarchivio=1 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200501034049/https://solarsystem.nasa.gov/moons/jupiter-moons/io/overview/|urlmorto=sì}}</ref> e creare un effetto [[geodinamo]] che darebbe al satellite un forte [[campo magnetico]]<ref name="hyperphysics-geodynamo">{{Cita web|url=http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/magnetic/magearth.html|titolo=Magnetic Field of the Earth|cognome=Nave|nome=R.|accesso=29 febbraio 2012}}</ref>. 

=== Inclinazione assiale e clima ===
A condizione che l'interazione gravitazionale di una luna con altri satelliti possa essere trascurata, le lune tendono a essere in blocco mareale con i loro pianeti. Oltre al blocco rotazionale sopra menzionato, ci sarà anche un processo chiamato ''erosione dell'inclinazione'', che è stato originariamente coniato per l'erosione dovuta alle maree dell'inclinazione dell'asse di rotazione rispetto all'orbita di un pianeta attorno alla sua stella ospite<ref name="Heller_2011">{{Cita pubblicazione|autore=Heller|nome=René|data=aprile 2011|titolo=Tidal obliquity evolution of potentially habitable planets|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=528|pp=A27|doi=10.1051/0004-6361/201015809|bibcode=2011A&A...528A..27H|autore2=Barnes, Rory|autore3=Leconte, Jérémy|arxiv=1101.2156}}</ref>. Lo stato finale di una luna consiste quindi in un periodo di rotazione uguale al suo periodo orbitale attorno al pianeta e un asse di rotazione perpendicolare al piano orbitale. 

Se la massa della luna non è troppo inferiore rispetto al pianeta, può a sua volta stabilizzare l'[[inclinazione assiale]] del pianeta, cioè la sua obliquità rispetto all'orbita attorno alla sua stella. Sulla Terra, la [[Luna]] ha svolto un ruolo importante nello stabilizzare l'inclinazione assiale della Terra, riducendo così l'impatto delle perturbazioni gravitazionali dagli altri pianeti e garantendo solo moderate variazioni climatiche su tutto il pianeta<ref name="earthmoonaxialtilt">{{Cita web|url=http://www.astronomytoday.com/astronomy/earthmoon.html|titolo=How Earth and the Moon interact|cognome=Henney|nome=Paul|sito=Astronomy Today|accesso=25 dicembre 2011|dataarchivio=28 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111228003219/http://www.astronomytoday.com/astronomy/earthmoon.html|urlmorto=sì}}</ref>. Su [[Marte (astronomia)|Marte]], tuttavia, un pianeta senza significativi effetti di marea dalle sue lune di massa relativamente piccola [[Fobos (astronomia)|Phobos]] e [[Deimos (astronomia)|Deimos]], l'inclinazione assiale può subire variazioni estreme da 13° a 40° su scale temporali da {{Tutto attaccato|5 a 10 milioni di anni}}<ref name="mars101axialtilt">{{Cita web|url=http://phoenix.lpl.arizona.edu/mars102.php|titolo=Mars 101 – Overview|sito=Mars 101|editore=NASA|accesso=25 dicembre 2011|dataarchivio=15 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090615002231/http://phoenix.lpl.arizona.edu/mars102.php|urlmorto=sì}}</ref><ref name="Armstrong">{{Cita pubblicazione|autore=Armstrong|nome=John C.|data=ottobre 2004|titolo=A 1 Gyr climate model for Mars: new orbital statistics and the importance of seasonally resolved polar processes|rivista=Icarus|volume=171|numero=2|pp=255–271|doi=10.1016/j.icarus.2004.05.007|bibcode=2004Icar..171..255A|autore2=Leovy, Conway B.|autore3=Quinn, Thomas}}</ref>. 

Essere in blocco mareale su un pianeta gigante o una [[sub-nana bruna]] consentirebbe climi più moderati su una luna di quanto non avverrebbe se la luna fosse un pianeta di dimensioni simili in orbita in rotazione bloccata nella zona abitabile della sua stella<ref name="space-dot-com-exomoons">{{Cita news|nome=Charles Q.|cognome=Choi|url=http://www.space.com/7709-moons-avatar-pandora.html|titolo=Moons Like Avatar's Pandora Could Be Found|pubblicazione=Space.com|data=27 dicembre 2009|accesso=16 gennaio 2012}}</ref>. Ciò è particolarmente vero per i sistemi [[Nana rossa|nane rosse]], in cui forze gravitazionali relativamente alte e basse luminosità confinano la zona abitabile in un'area in cui si verificherebbe il blocco mareale. Se in blocco mareale, una rotazione attorno all'asse può richiedere molto tempo rispetto a un pianeta (ad esempio, ignorando la leggera inclinazione assiale della luna terrestre e l'ombra topografica, ogni dato punto su di essa ha due settimane - di tempo terrestre - di sole e due settimane di notte nel suo giorno lunare) ma questi lunghi periodi di luce e oscurità non sono così impegnativi per l'abitabilità come i giorni eterni e le notti eterne su un pianeta in blocco mareale nei pressi della sua stella. 

== Nel sistema solare ==
Di seguito è riportato un elenco di satelliti e ambienti naturali nel sistema solare con la possibilità di ospitare ambienti abitabili: 
{| border="1" cellpadding="5" cellspacing="2" style="margin: 1em 1em 1em 0; border: 1px #aaa solid; border-collapse: collapse; font-size: 95%;"
! Nome 
! Sistema 
! Voce 
! Note 
|-
| [[Europa (astronomia)|Europa]] 
| Giove 
|[[Vita su Europa]]
| Si ritiene abbia un oceano sotterraneo mantenuto da attività geologica, riscaldamento delle maree e irradiazione<ref name="Greenberg_1999">{{Cita pubblicazione|autore=Greenberg|nome=R.|data=ottobre 1999|titolo=Chaos on Europa|rivista=Icarus|volume=141|numero=2|pp=263–286|doi=10.1006/icar.1999.6187|bibcode=1999Icar..141..263G|autore2=Hoppa, G.V.|autore3=Tufts, B.R.}}</ref><ref name="Schmidt_2011">{{Cita pubblicazione|autore=Schmidt|nome=B. E.|data=novembre 2011|titolo=Active formation of 'chaos terrain' over shallow subsurface water on Europa|rivista=Nature|volume=479|numero=7374|pp=502–505|doi=10.1038/nature10608|bibcode=2011Natur.479..502S|PMID=22089135|autore2=Blankenship, D.D.|autore3=Patterson, G.W.}}</ref>. La luna può avere più acqua e ossigeno rispetto alla Terra e un'esosfera di ossigeno<ref>{{Cita web|url=http://www.nbcnews.com/id/33226921|titolo=Moon of Jupiter could support life: Europa has a liquid ocean that lies beneath several miles of ice|editore=NBC News|accesso=10 luglio 2011 }}</ref>.
|-
| [[Encelado (astronomia)|Encelado]] 
| Saturno 
|[[Vita su Encelado]]
| Si ritiene abbia un oceano di acqua liquida sotterraneo a causa del riscaldamento dovuto alle maree<ref name="Roberts2008">{{Cita pubblicazione|autore=Roberts|nome=J. H.|data=2008|titolo=Tidal heating and the long-term stability of a subsurface ocean on Enceladus|rivista=Icarus|volume=194|numero=2|pp=675–689|doi=10.1016/j.icarus.2007.11.010|bibcode=2008Icar..194..675R|autore2=Nimmo|nome2=Francis}}</ref> o all'attività geotermica<ref>{{Cita web|url=http://www.nbcnews.com/id/11736311|titolo=Liquid water on Saturn moon could support life: Cassini spacecraft sees signs of geysers on icy Enceladus|editore=NBC News|accesso=10 luglio 2011 }}</ref>. È stato rilevato idrogeno molecolare libero (H<sub>2</sub>), fornendo un'altra potenziale fonte di energia per la vita<ref>{{Cita web|url=https://www.sciencealert.com/we-ve-found-another-basic-ingredient-for-life-to-exist-on-enceladus-says-nasa|titolo=NASA: Saturn's Moon Enceladus Has All The Basic Ingredients For Life|cognome=Nield|nome=David|sito=sciencealert.com|data=}}</ref>.
|-
|[[Titano (astronomia)|Titano]]
| Saturno 
|[[Vita su Titano]]
| La sua atmosfera è considerata simile a quella della Terra primitiva, sebbene un po' più spessa. La superficie è caratterizzata da laghi di idrocarburi, [[Criovulcano|criovulcani]] e pioggia e neve di metano. Come la Terra, Titano è protetto dal vento solare da una magnetosfera, in questo caso il suo pianeta madre per la maggior parte della sua orbita, ma l'interazione con l'atmosfera lunare rimane sufficiente per consentire la creazione di molecole organiche complesse. Ha una remota possibilità di una [[Biochimiche ipotetiche|biochimica]] esotica basata sul metano<ref>{{Cita web|url=https://www.sciencedaily.com/releases/2010/06/100606103125.htm|titolo=Life On Titan? New Clues to What's Consuming Hydrogen, Acetylene On Saturn's Moon|editore=Science Daily|data=7 giugno 2010 |accesso=10 luglio 2011 }}</ref>.
|-
| [[Callisto (astronomia)|Callisto]] 
| Giove 
|[[Vita su Callisto]]
| Si ritiene abbia un oceano sotterraneo riscaldato dalle forze di marea<ref name="Phillips">{{Cita web|url=https://science.nasa.gov/newhome/headlines/ast22oct98_2.htm|titolo=Callisto makes a big splash|cognome=Phillips|nome=T.|editore=Science@NASA|data=23 ottobre 1998 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091229235157/https://science.nasa.gov/newhome/headlines/ast22oct98_2.htm|dataarchivio=29 dicembre 2009 }}</ref><ref name="Lipps2004">{{Cita pubblicazione|autore=Lipps|nome=Jere H.|anno=2004|titolo=Astrobiology of Jupiter's Icy Moons|rivista=Proc. SPIE|volume=5555|p=10|doi=10.1117/12.560356|url=http://learning.berkeley.edu/astrobiology/2004ppt/jupiter.pdf|autore2=Delory, Gregory|autore3=Pitman, Joe|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080820014713/http://learning.berkeley.edu/astrobiology/2004ppt/jupiter.pdf|dataarchivio=20 agosto 2008 |serie=Instruments, Methods, and Missions for Astrobiology VIII}}</ref>.
|-
| [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]] 
| Giove 
|[[Vita su Ganimede]]
| Si ritiene che possieda un campo magnetico, con ghiaccio e oceani sotterranei accatastati in diversi strati, con acqua salata come secondo strato sopra il nucleo roccioso di ferro<ref name="vance2014article">{{Cita web|url=http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2014-138|titolo=Ganymede May Harbor 'Club Sandwich' of Oceans and Ice|editore=JPL@NASA|data=4 maggio 2014 }}</ref><ref name="vance2014">{{Cita pubblicazione|autore=Vance|nome=Steve|anno=2014|titolo=Astrobiology of Jupiter's Icy Moons|rivista=Planetary and Space Science|volume=96|p=62|doi=10.1016/j.pss.2014.03.011|bibcode=2014P&SS...96...62V|serie=Instruments, Methods, and Missions for Astrobiology VIII}}</ref>.
|-
| [[Io (astronomia)|Io]] 
| Giove 
|
| Per la sua vicinanza a Giove, è soggetto a un intenso riscaldamento mareale che lo rende l'oggetto più vulcanicamente attivo nel sistema solare. La perdita di gas genera tracce di atmosfera<ref>{{Cita web|url=http://www.spacedaily.com/reports/Chance_For_Life_On_Io_999.html|titolo=Chance For Life On Io|cognome=Charles Q. Choi|editore=Science Daily|data=7 giugno 2010 |accesso=10 luglio 2011 }}</ref>.
|-
| [[Tritone (astronomia)|Tritone]] 
| Nettuno 
|[[Vita su Tritone]]
| La sua elevata inclinazione orbitale rispetto all'equatore di Nettuno determina un notevole riscaldamento mareale, che suggerisce uno strato di acqua liquida o un oceano sotterraneo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Louis Neal Irwin|data=giugno 2001|titolo=Assessing the Plausibility of Life on Other Worlds|rivista=Astrobiology|volume=1|numero=2|pp=143–60|doi=10.1089/153110701753198918|bibcode=2001AsBio...1..143I|PMID=12467118|autore2=Dirk Schulze-Makuch}}</ref>.
|-
|[[Dione (astronomia)|Dione]]
| Saturno 
|[[Vita su Dione]]
| I dati raccolti nel 2016 suggeriscono un oceano acquatico interno con meno di 100 chilometri di crosta probabilmente adatto alla vita microbica<ref>{{Cita web|url=http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3819315/Could-life-exist-beneath-surface-Saturn-s-moon-Dione-sea-hidden-60-miles-ice.html|titolo=Saturn's moon Dione may have an ocean hidden under 60 miles of ice|cognome=|sito=dailymail.co.uk|data=}}</ref>.
|-
| [[Caronte (astronomia)|Caronte]] 
| Plutone 
|
| Possibile oceano interno di acqua e ammoniaca, basato sulla sospetta attività crio-vulcanica<ref>{{Cita news|url=http://www.smh.com.au/news/science/water-on-pluto-sparks-hopes-of-marine-life/2007/07/19/1184559914231.html|titolo=Water on Pluto moon|pubblicazione=The Sydney Morning Herald|data=19 luglio 2007 }}</ref>.
|}

== Satelliti extrasolari ==
{{vedi anche|Satellite extrasolare}}
[[File:The_Blue_Moon.png|destra|miniatura| Rappresentazione artistica di un'ipotetica [[Satellite extrasolare|luna]] attorno a un [[Pianeta extrasolare|esopianeta]] simile a Saturno che potrebbe essere abitabile. ]]
Non sono stati ancora rilevati satelliti naturali extrasolari. Tuttavia, nell'ottobre 2018 il professor Kipping ha annunciato in "''Cool Worlds''" la scoperta di una potenziale esoluna in orbita attorno a [[Kepler-1625 b]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=EXOMOON SPECIAL {{!}} Evidence for an Exomoon around Kepler-1625b|accesso=31 gennaio 2020 |url=https://www.youtube.com/watch?v=eGjgD27Dtpc}}</ref>. Grandi pianeti nel sistema solare come Giove e Saturno sono noti per avere grandi lune che presentano alcune delle condizioni necessarie per la vita. Pertanto, alcuni scienziati ipotizzano che grandi pianeti extrasolari (e [[Pianeta doppio|pianeti doppi]]) possano avere lune altrettanto grandi potenzialmente abitabili<ref>{{Cita web|url=http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2987926/Alien-moons-likely-host-life-Earth-like-planets-claims-scientist.html|titolo=Alien moons could be more likely to host life than Earth-like planets, claims scientist|cognome=Jonathan O'Callaghan|editore=Daily Mail|data=10 marzo 2015|lingua=inglese|accesso=8 aprile 2016}}</ref>. Una luna con una massa sufficiente può sostenere un'atmosfera come Titano e può anche sostenere acqua liquida sulla superficie. 

Dato il rapporto di massa generale pianeta-satellite/i di {{Tutto attaccato|1:10 000}}, i pianeti gassosi delle dimensioni di Saturno o Giove nella zona abitabile, sono ritenuti i migliori candidati per ospitare lune simili alla Terra; ci sono oltre 120 di tali pianeti noti al 2018<ref name="astronomy.com">{{cita web|url=http://www.astronomy.com/news/2018/06/kepler-data-reveals-gas-giants-that-could-harbor-habitable-moons|titolo=www.astronomy.com}}</ref>. I massicci esopianeti noti per essere situati in una zona abitabile (come [[Gliese 876 b]], [[55 Cancri f]], [[Upsilon Andromedae d]], [[47 Ursae Majoris b]], [[HD 28185 b]] e [[HD 37124#Prospetto|HD 37124 c]]) sono di particolare interesse in quanto potrebbero possedere satelliti naturali con acqua liquida in superficie. 

L'abitabilità delle lune extrasolari dipenderà dall'illuminazione stellare e planetaria sulle lune, nonché dall'effetto delle eclissi sull'illuminazione della superficie mediata dall'orbita<ref name="Heller 2012">{{Cita pubblicazione|autore=Heller|nome=René|anno=2012|titolo=Exomoon habitability constrained by illumination and tidal heating|rivista=Astrobiology|volume=13|numero=1|pp=18–46|doi=10.1089/ast.2012.0859|bibcode=2013AsBio..13...18H|PMID=23305357|autore2=Rory Barnes|arxiv=1209.5323}}</ref>. Oltre a ciò, il riscaldamento dovuto alle maree potrebbe svolgere un ruolo per l'abitabilità di una luna. Nel 2012, gli scienziati hanno introdotto un concetto per definire le orbite abitabili delle lune; definiscono un confine interno di una luna abitabile attorno a un determinato pianeta e lo chiamano il ''confine abitabile'' circumplanetario. Le lune più vicine al loro pianeta rispetto al confine abitabile sono inabitabili. Quando in questo concetto vengono inclusi gli effetti delle eclissi e i vincoli della stabilità orbitale di un satellite, si stima che - a seconda dell'eccentricità orbitale di una luna - vi sia una massa minima di circa 0,025 masse terrestri affinché le stelle possano ospitare lune abitabili all'interno della zona abitabile delle stelle stesse<ref name="Heller2012">{{Cita pubblicazione|autore=Heller|nome=R.|anno=2012|titolo=Exomoon habitability constrained by energy flux and orbital stability|rivista=Astronomy & Astrophysics|volume=545|pp=L8|doi=10.1051/0004-6361/201220003|bibcode=2012A&A...545L...8H|issn=0004-6361|arxiv=1209.0050}}</ref>. L'ambiente magnetico delle esolune, che è innescato in modo critico dal campo magnetico intrinseco del pianeta ospite, è stato identificato come un altro fattore di abitabilità delle esolune<ref name="Heller2013">{{Cita pubblicazione|autore=Heller|nome=René|data=settembre 2013|titolo=Magnetic shielding of exomoons beyond the circumplanetary habitable edge|rivista=The Astrophysical Journal Letters|volume=776|numero=2|pp=L33|doi=10.1088/2041-8205/776/2/L33|bibcode=2013ApJ...776L..33H|arxiv=1309.0811}}</ref>. In particolare, si è scoperto che le lune a distanze tra circa 5 e 20 raggi planetari da un pianeta gigante, potrebbero essere abitabili dal punto di vista dell'illuminazione e del riscaldamento dovuto alle maree, ma la magnetosfera planetaria influenzerebbe in modo critico la loro abitabilità.

== Nella cultura di massa ==
I satelliti naturali che ospitano la vita sono comuni nella fantascienza. Esempi significativi nei film e serie televisive includono: 

* La luna della Terra in ''[[Viaggio nella Luna]]'' (1903); 
* Yavin 4 in ''[[Guerre stellari]]'' (1977); 
* la [[Endor (Guerre stellari)|luna boscosa di Endor]] ne ''[[Il ritorno dello Jedi]]'' (1983); 
* LV-426 in ''[[Alien]]'' (1979) e ''[[Aliens - Scontro finale|Aliens]]'' (1986); 
* [[Universo immaginario di Avatar#Pandora_(Eywa'eveng)|Pandora]] in ''[[Avatar (film 2009)|Avatar]]'' (2009)<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/science/2013/jan/13/is-life-on-alien-moons|titolo=Is there life on moons?|cognome=Robin McKie|editore=Guardian|data=13 gennaio 2013|lingua=inglese|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>:
* LV-223 in ''[[Prometheus (film)|Prometheus]]'' (2012); 
* [[Europa (astronomia)|Europa]] in ''[[Europa Report]]'' (2013); 
* alcuni sono citati in ''[[The Expanse]]'', il più notevole dei quali è [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]].

== Note ==
<references/>

== Voci correlate ==
* [[Analogo terrestre]] 
* [[Kepler-1625 b I]]
* [[Kepler-1708 b I]]

{{Portale|astronomia}}

[[Categoria:Satelliti naturali]]
[[Categoria:Esobiologia]]