Abazi georgiano
Abazi georgiano fuori corso | |||
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Nome locale | Abazi (აბაზი) | ||
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Codice ISO 4217 | ? | ||
Stati | Kartli-Kakheti | ||
Simbolo | ? | ||
Frazioni | dinar | ||
Monete | 1 puli, 2 puli, 1 bisti, ½ abazi, 1 abazi, 2 abazi | ||
Periodo di circolazione | XVIII secolo - XIX secolo | ||
Sostituita da | Rublo russo dal 1833 | ||
Tasso di cambio | 1 rublo = 5 abazi (1833) | ||
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica | |||
L'abazi (in georgiano: აბაზი, in russo: абази) era la valuta ufficiale del regno di Kartli-Kakheti, esistito sul territorio georgiano dal 1762 al 1800, quando venne incorporato nell'Impero russo.
Il nome deriva da quello dell'abbasi, moneta d'argento della vicina Persia introdotta sotto il regno di 'Abbas I il Grande (1587-1629).
Nel 1833 venne sostituito dal Rublo russo con un cambio di 5 abazi per ogni rublo. Tuttavia, le monete dell'abazi continuarono a circolare ancora per qualche decennio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'abazi era suddiviso in 200 dinar. Altri termini utilizzati erano puli (ფული, pari a 5 dinar) e bisti (pari a 20 dinar). Le monete emesse erano da 1 e 2 puli, 1 bisti, ½, 1 e 2 abazi[1].
1 abazi 1827 | |
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Corona e rami di palma incrociati. | Valore. In esergo, le iniziali A. T. del capo incisore Alexander Trifinov |
Ag, 23 mm, 6.24 g. Zecca di Tbilisi. |
Sulle monete comparivano le scritte karthuli puli (ქართული ფული) e karthuli tetri (ქართული თეთრი), che significano rispettivamente "rame georgiano" e "argento georgiano", ad indicare la qualità del metallo utilizzato per la coniazione. Il nome tetri è ancora oggi in uso, essendo stato scelto nel 1995 per indicare la centesima parte del lari, la moneta ufficiale della Georgia indipendente.
La Russia annetté il regno di Kartli-Kakheti nel 1800, sotto lo zar Paolo I, ma la moneta georgiana rimase inizialmente in circolazione. L'abazi venne sostituito dal rublo solo nel 1833, con un cambio fissato a 5 abazi per rublo, vale a dire 20 copechi per abazi[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Georgian Coins, su 24carat.co.uk, Chards Ltd. URL consultato il 2 febbraio 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Museo della Banca nazionale georgiana, su nbg.gov.ge. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
- (EN) Pagina su NGC Coin, su ngccoin.com.