Religioni in Arabia Saudita

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L'islam è la religione di stato dell'Arabia Saudita e la sua legge richiede che tutti i suoi cittadini siano musulmani[1]. Il governo non protegge legalmente la libertà di religione[1]. Ogni cittadino straniero che voglia acquisire la cittadinanza saudita deve prima convertirsi all'islam[2]. L'Arabia Saudita è stata criticata per la sua attuazione rigorosa della legge islamica ed il suo scarso rispetto dei diritti umani[3][4].

Libertà di religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Libertà di religione in Arabia Saudita.

L'Arabia Saudita è una monarchia patrimoniale - di fatto il regno è una proprietà della famiglia reale - che sostiene di avere come costituzione il sacro Corano. Le minoranze religiose non hanno il diritto di praticare la propria fede; la propaganda e il proselitismo di altre religioni diverse da quella musulmana sono vietati, mentre la conversione dall'islam ad un'altra religione è condannabile alla pena di morte secondo il reato di apostasia[5].

Tutte le forme di proselitismo da parte di non musulmani, tra cui la distribuzione di materiale religioso (come la Bibbia e altro), risulta essere illegale. Alla fine del 2014 è stata promulgata una legge che richiedeva la pena di morte per chiunque introducesse nel paese "pubblicazioni che informano su altre credenze religiose diverse dall'Islam", pensata per includervi tutti i libri religiosi non musulmani[6][7][8].

Gruppi religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Islam[modifica | modifica wikitesto]

La scuola islamica ufficiale saudita è quella rifacentesi al sunnismo nella sua versione di hanbalismo-salafismo. Secondo le statistiche ufficiali 85-90% dei cittadini sauditi sono sunniti musulmani, mentre il 10-15% segue lo sciismo[9]; più del 30% della popolazione residente è invero costituita da lavoratori stranieri[9] che sono prevalentemente, ma non totalmente, musulmani. Non si conoscono precisamente invece le percentuali di coloro che si rifanno al movimento Ahmadiyya[10].

Le due maggiori città-sante dell'islam, La Mecca e Medina, si trovano nel territorio nazionale; per molte ragioni i non-musulmani non vengono autorizzati ad entrare in esse, anche se raramente alcuni occidentali travestiti da musulmani sono stati in grado penetrare[11][12].

I non-musulmani[modifica | modifica wikitesto]

Il gran numero di lavoratori stranieri che operano in Arabia Saudita (8 milioni di espatriati su una popolazione totale di 27 milioni[13]) comprende anche una buona percentuale di non musulmani. Per i musulmani non sunniti, i non musulmani e i non religiosi "la libertà di religione non è né riconosciuta né protetta dalla legge" ed il paese ha "continuato a porre severe restrizioni alla libertà religiosa, secondo le politiche governative" secondo il "2013 International Religious Freedom Report" del dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America[14].

Secondo lo "Human Rights Watch" la minoranza musulmana sciita viene sottoposta a discriminazione sistematica da parte del governo saudita in materia d'istruzione, sistema giudiziario e specialmente per quanto riguarda la libertà religiosa[15]; gli sciiti, anche di fronte a discriminazioni sul lavoro e le restrizioni imposte sulle celebrazioni pubbliche delle loro festività - come il giorno di Ashura - prendono parte al culto pubblico comune[16][17].

Poiché non è consentita alcuna fede differente da quella islamica nella pratica pubblica, non si trovano all'interno nazionale né chiese né templi o altri luoghi di culto; questo anche se vi sono quasi un milione di cristiani, così come lavoratori indù e buddhisti, quasi tutti stranieri[18][19]. I servizi di preghiera privati vengono soppressi e la polizia religiosa ha riferito che perquisisce regolarmente le case dei cristiani[18].

I lavoratori stranieri non sono neppure autorizzati a celebrare le festività del Natale o della Pasqua[18]. Nel 2007 lo "Human Rights Watch" ha richiesto che il re Abd Allah dell'Arabia Saudita fermasse una campagna per deportare ed incriminare i seguaci stranieri della fede Ahmadiyya[20].

Il proselitismo compiuto da parte di non musulmani è illegale[19] e la conversione da parte di musulmani ad un'altra religione (ridda) comporta in casi estremi la pena capitale, anche se non vi sono state segnalazioni confermate di esecuzioni per il reato di apostasia negli ultimi anni[19]. La disuguaglianza religiosa si estende anche ai risarcimenti nei casi giudiziari; una volta che la colpa è stata determinata, un musulmano riceve tutto l'importo del risarcimento stabilito mentre un ebreo o un cristiano metà, tutti gli altri un sedicesimo[18].

L'Arabia Saudita ha ufficialmente identificato coloro che professano l'ateismo come terroristi[21], siano essi sauditi o residenti stranieri, in quanto mettono "in discussione i fondamenti della religione islamica su cui si basa questo paese" e possono pertanto essere soggetti fino a 20 anni di carcere[22]

Il cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo in Arabia Saudita.

Secondo una stima ci sono circa 1,5 milioni di cristiani in Arabia Saudita, la quasi totalità lavoratori stranieri[23]. I cristiani si sono spesso lamentati di persecuzione religiosa da parte delle autorità. In un caso, nel dicembre 2012, 35 cristiani etiopi che lavorano a Jeddah (sei uomini e 29 donne che hanno tenuto un incontro di preghiera settimanale evangelico) sono stati arrestati e detenuti dalla polizia religiosa del regno per lo svolgimento di un incontro di preghiera privato. Mentre l'accusa ufficiale era "la miscelazione con il sesso opposto" - un crimine per le persone single in Arabia - i colpevoli si sono lamentati di essere in realtà stati arrestati per la loro preghiera come cristiani[24].

Un rapporto del 2006 in "Asia News" afferma che ci sono almeno un milione di cattolici nel regno. Essa afferma inoltre che ad essi viene negata una pastorale ed il catechismo per i loro figli - circa 100.000 - è stato loro vietato. Si segnala l'arresto di un prete cattolico per aver svolto una celebrazione eucaristica nel 2006. "Don Giorgio [Joshua] aveva appena celebrato messa in una casa privata quando sette poliziotti religiosi (Muttawa) hanno fatto irruzione nella casa insieme a due poliziotti ordinari. La polizia ha arrestato il sacerdote e un'altra persona"[25].

Induismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Induismo nei paesi arabi.

A partire dal 2001, ci sono stati circa 1.500.000 cittadini indiani in Arabia Saudita[26], la maggior parte di essi musulmani, ma anche un buon numero di indù. Come per le altre religioni non musulmane, gli induisti non sono ammessi al culto pubblico all'interno del territorio nazionale. Ci sono state anche alcune denunce di distruzione di oggetti religiosi indù da parte delle autorità saudite[27][28].

Irreligiosità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Irreligiosità in Arabia Saudita.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b International Religious Freedom Report 2004, su state.gov, US Department of State. URL consultato il 22 settembre 2012.
  2. ^ http://www.moi.gov.sa/wps/wcm/connect/121c03004d4bb7c98e2cdfbed7ca8368/EN_saudi_nationality_system.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=121c03004d4bb7c98e2cdfbed7ca8368 Archiviato il 6 dicembre 2017 in Internet Archive. Ministry of the Interior| dead link
  3. ^ Human Rights Watch, World Report 2013. Saudi Arabia.] Freedom of Expression, Belief, and Assembly.
  4. ^ Amnesty International, Annual Report 2013, Saudi Arabia Archiviato il 19 aprile 2014 in Archive.is., Discrimination – Shi’a minority
  5. ^ Sheen J. Freedom of Religion and Belief: A World Report. (Routledge, 1997) p.452.
  6. ^ Saudi Arabia imposes death sentence for Bible smuggling, su deathpenaltynews, 30 novembre 2014. URL consultato il 20 maggio 2015.
  7. ^ Saudi Arabia's New Law Imposes Death Sentence for Bible Smugglers?, in Christian Post. URL consultato il 5 marzo 2015.
  8. ^ SAUDI ARABIA IMPOSES DEATH SENTENCE FOR BIBLE SMUGGLING, su handsoffcain.info. URL consultato il 5 marzo 2015 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
  9. ^ a b The World Factbook, in 2012, Central Intelligence Agency. URL consultato il 22 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019).
  10. ^ Saudi Arabia: 2 Years Behind Bars on Apostasy Accusation, su hrw.org, Human Rights Watch, 15 maggio 2014. URL consultato il 2 giugno 2014.
  11. ^ (Sir Richard Burton in 1853) The Highly Civilized Man: Richard Burton and the Victorian world| By Dane KENNEDY, Dane Keith Kennedy| Harvard University Press|
  12. ^ (Ludovico di Barthema in 1503) The Arabian Nights: The Book of the Thousand Nights and a Night (1001 Nights ...) edited by Richard F. Burton
  13. ^ New plan to nab illegals revealed, in Arab News, 16 aprile 2013. URL consultato il 30 aprile 2013.
  14. ^ Saudi Arabia: International Religious Freedom Report 2013, su state.gov, U.S. State Department, 17 novembre 2013. URL consultato il 14 ottobre 2014.
  15. ^ Human Rights Watch, Denied dignity: systematic discrimination and hostility toward Saudi Shia citizens, 2009, p. 1, ISBN 1-56432-535-0.
  16. ^ Human Rights Watch, Denied dignity: systematic discrimination and hostility toward Saudi Shia citizens, 2009, pp. 2, 8–10, ISBN 1-56432-535-0.
  17. ^ Islamic Political Culture, Democracy, and Human Rights: A Comparative Study, p 93 Daniel E. Price – 1999
  18. ^ a b c d Richard Owen, Saudi Arabia extends hand of friendship to Pope, in The Times, London, 17 marzo 2008. URL consultato il 27 luglio 2011.
  19. ^ a b c Saudi Arabia: International Religious Freedom Report 2010, su state.gov, U.S. State Department, 17 novembre 2010. URL consultato il 27 luglio 2011.
  20. ^ Saudi Arabia: 2 Years Behind Bars on Apostasy Accusation, su hrw.org, Human Rights Watch, 15 maggio 2014. URL consultato il 4 giugno 2014.
  21. ^ [1], Saudi Arabia declares all atheists are terrorists in new law to crack down on political dissidents, The Independent, 04 March 2014
  22. ^ [2], Saudi Arabia declares atheists terrorists under new laws targeting citizens who 'call for secular thought in any form', Main Online, 01 April 2014
  23. ^ House, Karen Elliott, On Saudi Arabia : Its People, past, Religion, Fault Lines and Future, Knopf, 2012, p. 235.
  24. ^ Nina Shea, Persecuted for Praying to God in Saudi Arabia, su nationalreview.com, National Review, 8 febbraio 2012. URL consultato il 23 marzo 2014.
  25. ^ "Catholic priest arrested and expelled from Riyadh" Archiviato il 23 marzo 2015 in Internet Archive., Asia News, Italy, 10 April 2006.
  26. ^ Report of the High Level Committee on the Indian Diaspora. Countries of the Gulf Region Archiviato il 16 giugno 2015 in Internet Archive.
  27. ^ On 24 March 2005, Saudi authorities destroyed religious items found in a raid on a makeshift Hindu shrine found in an apartment in Riyadh. (source: Marshall, Paul. Saudi Arabia's Religious Police Crack Down. Freedom House)
  28. ^ Hindus in the Middle East| BY: Gautam Raja(June 2001) Belief Net

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