Scum (film 1979): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Creata dalla traduzione della pagina "Scum (film)"
Etichette: Inserimento tag INDEX o altre direttive TraduzioneContenuti [[1]]
(Nessuna differenza)

Versione delle 15:08, 30 giu 2021

Scum
Titolo originaleScum
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1979
Durata98 min e 97 min
Generedrammatico
RegiaAlan Clarke
SceneggiaturaRoy Minton
MontaggioAlan Clarke


Scum è un film britannico del 1979 diretto da Alan Clarke e interpretato da Ray Winstone, Mick Ford, Julian Firth e John Blundell . Il film ritrae le difficili condizioni all'interno di un centro di custodia giovanile inglese. Originariamente realizzato nel 1977 come dramma televisivo per la serie BBC Play For Today, non fu mai trasmesso[1] a causa di alcune sequenze molto dure e violente e per il modo in cui veniva rappresentata un'istituzione del governo inglese. Due anni dopo, nel 1979, il regista Alan Clarke e lo sceneggiatore Roy Minton realizzano una nuova versione pensata per le sale cinematografiche, successivamente programmata in televisione nel 1983, su Channel 4, [2] ovvero durante la radicale trasformazione dei centri di dentenzione, che diventerà definitiva nel 1988, quando l'intero sistema sarà traghettato verso la costituzione delle nuove carceri minorili[3]. Non a caso, la versione televisiva originale fu messa in onda solamente otto anni dopo, nel 1991.[4]

Il film racconta la storia di Carlin, giovane delinquente appena rinchiuso in un centro di detenzione. Viene descritta la sua progressiva popolarità tra i compagni, conquistata sbaragliando la gerarchia e le prepotenze interne con l'impiego della medesima violenza, unico strumento per sopravvivere all'interno della struttura. La storia di Carlin, serve ad Alan Clarke per analizzare negativamente i difetti strutturali dei centri di detenzione giovanile, vere e proprie realtà carcerarie che non consentivano alcun tipo di riabilitazione.[5] Oggetto di violenze e delle brutalità che si consumano all'interno non sono solo i detenuti, ma anche le guardie, parte di un sistema gerarchico con regole non scritte. Alan Clarke utilizza un linguaggio asciutto e crudo, con una rappresentazione grafica della violenza in tutte le sue declinazioni.[6] Secondo alcuni critici la versione del 1979, slegata dal contesto televisivo, è più estrema di quella del 1977[7] per il modo in cui l'intensità della violenza razzista ed omofobica, viene mostrata senza alcun filtro.[8]

Trama

Tre giovani arrivano in un centro di detenzione a bordo di un furgone di proprietà del carcere: Carlin, accusato di aver rubato dalla discarica di rottami del fratello; Angel su cui grava l'accusa di furto d'auto, ed infine Davis, fuggito da un'istituto di rieducazione minorile. A ciascuno di loro viene assegnata una collocazione; Angel e Davis ottengono due distinte stanze private, mentre Carlin viene spedito in un dormitorio.

Carlin, già al suo secondo trasferimento per l'aggressione ai danni di un direttore, decide di mantenere un basso profilo. Farà quindi amicizia con Archer, un detenuto eccentrico fuori dai canoni, intenzionato ad utilizzare i metodi della non violenza, per generare meno fastidi possibili. Banks, che conosce Carlin per la sua reputazione, lo cerca per ingaggiare con lui un vero e proprio conflitto: in gioco c'è il mantenimento di potere e influenza su quell'ala del centro.

Carlin non riesce ad integrarsi nel dormitorio, e dopo aver assistito alle violenze contro il più timido Davis, bullizzato e attaccato da Banks, viene aggredito dallo stesso, che ripetutamente lo colpisce con una testata.

Carlin pianificherà in modo scientifico la sua vendetta su Banks. Scegliendo il momento giusto, utilizzerà un'arma improvvisata inserendo due palle da biliardo all'interno di un calzino e colpirà il rivale nei bagni. Questo gli servirà per definire il nuovo statu quo: sarà lo stesso Carlin il nuovo "Daddy", termine con il quale si indica il capo dell'ala. Se Banks si frapporrà a questo stato delle cose, interferendo con gli affari di Carlin e dei suoi amici, sarà ucciso. L'ascesa di Carlin sarà inarrestabile e in seguito al violento pestaggio ai danni del "Daddy" che governa l'ala adiacente alla sua, conquisterà il potere anche su quella.

Sotto l'egida di Carlin, la vita carceraria sembra migliorare, soprattutto per i detenuti più giovani e vulnerabili. In questo modo Carlin acquisisce fiducia tra le guardie della struttura, interessate a mantenere l'ordine attraverso il potere dei numerosi "Daddy". Alle guardie, Carlin chiede un trasferimento dal dormitorio ad una cella singola, in cambio di un accordo che gli assegni la responsabilità come leader naturale. Mr Goodyear, il direttore, offre quindi a Carlin una posizione di leadership nella struttura.

Toyne, detenuto del centro, viene a conoscenza della morte della moglie attraverso una lettera vergata dai suoceri. Nel gorgo della disperazione, si taglia le vene dei polsi. Verrà trasferito in un'altra prigione, ma la notizia di un secondo tentativo di suicidio, stavolta andato a buon fine, giungerà a tutti i detenuti. Davis, nel frattempo, viene incastrato per furto da Eckersley e quindi denunciato. Successivamente sarà stuprato da tre giovani in una serra. Sands, il guardiano, assiste alla violenza, sorridendo. Davis scivola nella disperazione e si uccide tagliandosi con la lama di un rasoio, all'interno della sua stanza. Con un repentino ripensamento, premerà il pulsante per chiamare i soccorsi, ma sarà ignorato dal guardiano Greaves, che lo lascerà morire in un lago di sangue.

Il suicidio di Davis provocherà reazioni emotive molto forti all'interno della struttura, fino al rifiuto di assumere cibo da parte di tutti i detenuti, durante il pasto quotidiano servito nella mensa. Carlin darà inizio ad una rivolta di massa nella sala da pranzo. Insieme ad Archer e ad un'amico di Toyne chiamato Meakin, vengono trascinati privi di sensi e ricoperti di sangue, dopo il pestaggio subito dai guardiani. Il governatore della struttura li informerà che i danni inferti alla sala da pranzo, saranno risarciti sottraendo denaro dai guadagni individuali. Nella sequenza conclusiva, lo stesso governatore chiederà un minuto di preghiera silenziosa per i detenuti che si sono tolti la vita.

Differenze con la versione televisiva BBC

Scum, il film del 1979, contiene molte differenze rispetto alla versione originale realizzata nel 1977 per la televisione. Attraversato da un linguaggio crudo e violento, è costituito da un approccio maggiormente grafico, rispetto alle scelte più ellittiche della versione BBC.[9] Ray Winstone, John Blundell, Phil Daniels, John Judd, Ray Burdis e Patrick Murray sono presenti nei rispettivi ruoli per entrambe le versioni, mentre altri ruoli vengono diversamente assegnati. David Threlfall avrebbe dovuto riprendere il ruolo di Archer, ma non fu possibile perché stava lavorando con la Royal Shakespeare Company; sarà sostituito da Mick Ford. Oltre al cast, ci sono differenze rilevanti anche per quanto riguarda il plot. Viene rimossa totalmente la relazione omosessuale che intercorre tra Carlin e un altro detenuto. Un errore per lo sceneggiatore Roy Minton, perché dal suo punto di vista, avrebbe potenziato il carattere di Carlin in un contesto dove non poteva essere vulnerabile.[10]


Ricezione e influenza di Scum

Mary Whitehouse, attivista e allora presidente dell'associazione nazionale degli ascoltatori e degli spettatori, fa ricorso contro Channel 4 e il presidente dell'IBA, L'indipendent Broadcasting Authority, per aver approvato la messa in onda di Scum nel giugno del 1983. Dopo aver vinto inizialmente la causa, un ricorso dell'azienda ribalterà il verdetto dell'alta corte, annullando la sentenza in appello.[11] Il film gode oggi di un vero e proprio status di culto ed è stato positivamente considerato dalla critica internazionale.[12][13][14][15][16][17] Philip Thomas, critico dell'Empire, ha scritto: "La brutalità di Scum lo rende un film davvero straziante. I luoghi squallidi e pieni di polvere, gli interni anonimi e inospitali dell'istituzione carceraria, un cast in stato di grazie e la magnifica recitazione di tutti gli attori, inclusi quelli dello staff carcerario, contribuiscono a descrivere i centri di detenzione giovanili come un vero e proprio inferno." [18] Rotten Tomatoes, aggregatore di recensioni cinematografiche, per quanto riguarda Scum segnala un indice di gradimento dell'89%.[19]. Nel 2010 è uscito un film canadese intitolato Dog Pund, chiaramente ispirato al film di Alan Clarke.[20]

Il restauro del 2017

Nel 2017, la casa di distribuzione e di home entertainment Kino Lorber, in seguito al nuovo restauro del film, ha programmato Scum in una serie di sale selezionate per un periodo di tempo limitato.[21]


Note

Link esterni

  1. ^ bbc.co.uk, http://www.bbc.co.uk/programmes/b00kpzdb. URL consultato il March 15, 2019.
  2. ^ BFI Screenonline: Scum (1977), su www.screenonline.org.uk. URL consultato il 30 giugno 2021.
  3. ^ Ubiminor, Il terrore delle carceri minorili inglesi, su Ubi minor | Il portale dell'adolescenza inquieta. URL consultato il 30 giugno 2021.
  4. ^ (EN) Banned 1977 Ray Winstone borstal drama Scum gets BBC download release, su inews.co.uk, 25 agosto 2016. URL consultato il 30 giugno 2021.
  5. ^ Borstal Institutions, su www.childrenshomes.org.uk. URL consultato il 30 giugno 2021.
  6. ^ (EN) Scum, su kinonow.com. URL consultato il 30 giugno 2021.
  7. ^ Brutal ’79 Brit Drama 'Scum' Pits Delinquents Against the System, su The Village Voice, 14 giugno 2017. URL consultato il 30 giugno 2021.
  8. ^ (EN) Andrew Hultkrans on Scum, su www.artforum.com. URL consultato il 30 giugno 2021.
  9. ^ (EN) Scum, su Screen Slate. URL consultato il 30 giugno 2021.
  10. ^ (EN) Sian Barber, The British Film Industry in the 1970s: Capital, Culture and Creativity, Palgrave Macmillan UK, 2013, pp. 142–159, DOI:10.1057/9781137305923_13, ISBN 978-1-137-30592-3. URL consultato il 30 giugno 2021.
  11. ^ (EN) Paul Bonner e Lesley Aston, Independent Television in Britain: Volume 5 ITV and IBA 1981–92: The Old Relationship Changes, Palgrave Macmillan UK, 1998, pp. 458–480, DOI:10.1057/9780230373242_12, ISBN 978-0-230-37324-2. URL consultato il 30 giugno 2021.
  12. ^ (EN) The Quietus | Film | Film Features | Who's The Daddy Now?: Alan Clarke's SCUM In The Era Of Fake News, su The Quietus. URL consultato il 30 giugno 2021.
  13. ^ (EN) Where to begin with Alan Clarke, su British Film Institute. URL consultato il 30 giugno 2021.
  14. ^ (EN) Facebook, Twitter, Show more sharing options, Facebook, Twitter, LinkedIn, Review: Alan Clarke's 1979 film 'Scum' remains a hard-hitting exposé of British youth prisons, su Los Angeles Times, 6 luglio 2017. URL consultato il 30 giugno 2021.
  15. ^ Scum, su Empire. URL consultato il 30 giugno 2021.
  16. ^ (EN) Mike Mazzanti, Review: ‘Scum’ is an Unflinching Powerhouse of Brute Force, su The Film Stage, 14 giugno 2017. URL consultato il 30 giugno 2021.
  17. ^ (EN) Scum (1979). URL consultato il 30 giugno 2021.
  18. ^ Scum, su Empire. URL consultato il 30 giugno 2021.
  19. ^ (EN) Scum (1979). URL consultato il 30 giugno 2021.
  20. ^ (EN) Scum holds the key to Dog Pound's prison power | Danny Leigh, su the Guardian, 13 agosto 2010. URL consultato il 30 giugno 2021.
  21. ^ (EN) Scum. URL consultato il 30 giugno 2021.