Utente:Taekwondonese

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Jidai Geki Kun

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Introduzione

Personaggio dell'Universo espanso di Guerre Stellari. Cavaliere Jedi al servizio della Repubblica, fu allenato dal Maestro Jedi Nemek Sun, uno dei pochi Jedi veterani Twi'lek rimasti in vita in seguito alle continue schermaglie Sith. Nativo del pianeta Katarr, si diceva fosse l'ultimo Miraluka rimasto in vita insieme all'amica Visas Marr, dopo la strage di Darth Nihilus. Era un grande pensatore e filosofo, ma non mediocrete nell'arte con la spada. Grazie all'abilità innata, la Vista mediante la Forza, conosceva ogni sfumatura della Forza e di chi ne era portatore. Inventò parecchi Poteri personali (come le Lance di Forza) e li eseguiva sempre con facilità e grazia, accompagnangoli con le potenti piroette della sua Spada Laser Nur-Menel, dono del padre, contenente uno dei rarissimi Cristalli Cremisi di Kaibbur.




Background

Nato sulla fredda e buia colonia Katarr, Jidai Geki era un bambino dal carattere timido ma sicuro e deciso, audace e lungimirante ma piuttosto attento, intelligente e saggio.

Tuttavia non si trattava di un ragazzo come gli altri: non aveva mai conosciuto il padre, e sua madre, Saphira, gli aveva svelato di non essere il primo genito della famiglia Geki, poichè aveva già partorito, in passato, una serpe (Exar Kun) che amava la violenza ed odiava la pace, il quale, dopo varie vicissitudini, fu costretta ad abbandonare. Non approfondì però la questione più di tanto per non turbare il ragazzo.

Sebbene quel fatto lo tenne sempre a mente, il futuro Jedi non ne pose così tanta attenzione come avrebbe dovuto e si concentrò sullo sviluppo e sulla crescita.

Uno dei giochi preferiti di Jidai consisteva nel farsi lanciare, in continuazione, tante pietre dai pochi amici che aveva, per poi bloccarle con un l'argentea impugnatura della sua speciale Spada Laser (Ancora non sapeva utilizzarla a dovere), lasciatagli in eredità dal padre.

Ogni tanto qualche sasso degli "amici" batteva violentemente sulla pelle del giovane, facendolo soffrire parecchio... ....Ma da quando, un giorno, fu aiutato a rialzarsi da una strana ragazza dal viso bendato, Visas Marr, si cominciarono ad allievare non poco, col tempo, le varie vicissitudini infantili di Jidai e, tutti e due, divennero grandi amici già dal primo saluto.


Tutti i pochi componenti della razza di Jidai, i Miraluka, avevano sempre avuto un elevato valore nel controllo della Forza e nel Suo favore: potevano percepire l'ambiente attraverso la Forza invece di usare la normale vista. Per ragioni morali i Miralukas nascondevano i propri occhi, privi di pupilla, o le orbite vuote usando maschere, fasce o veli.

Il ragazzo, sebbene fosse l'unico elemento della sua razza ad avere gli occhi (Bianchi, costernati di macchie grigiastre), era un caso disperato! Il suo potere instabile era, a dir poco, di infimo livello; egli non riusciva neanche ad influenzare un esile filo d'erbetta...

Eppure, Jidai, quando era solo, triste o disperato, faceva sempre coincidere il suo mesto pianto con un forte acquazzone ed una inesauribile tempesta di fulmini e vortici enormi d'acqua: coincidenza?

All'età di 10 anni si intuì di NO! Egli riuscì a dimostrare una determinata predisposizione alla Forza. Riusciva facilmente a percepire del potenziale in se stesso, nelle persone che lo circondavano e, per giunta, nel terreno, nella vegetazione e nella fauna, in alcuni minore, in altri più elevato e a modificarlo a suo piacimento!

Basti pensare che a soli 12 anni, grazie alle sue doti naturali, fu eletto sommo rappresentante del proprio Congresso Coloniale, garantendo alla sua famiglia un'esistenza comoda e abbiente.


Dopo quegli avvenimenti, la vita continuò a trascorrere in modo del tutto terso e senza pensieri; fino a quando, dopo lo scoppio della guerra Mandaloreana, la propria piccola famiglia fu sterminata interamente dal Sith Exar Kun per aver aderito alle idee del Consiglio Jedi e della Repubblica. Jidai fuggì da casa il giorno prima, avendo percepito il pericolo; sua madre, invece, non volle ascoltarlo nonostante fosse cosciente delle doti naturali del bambino.

Il pianto di Jidai Geki risuonava nella notte del massacro come una impetuosa voragine nella Forza. Kun non potte perdere tempo nell'inseguire "un fanciulletto fratellino con un notevole talento già parduto nel Lato Oscuro" (parole del Sith), quanto lo sarebbe stata, di lì a poco, anche la piccola colonia dei Miraluka (Venne interamente "assorbita" dal Lord Sith Darth Nihilus). Del giovane non si seppe più niente fino a quando, all'età di 16 anni, il Maestro Nemek Sun lo accolse come un figlio, isegnandogli tutto ciò che sapeva.