Utente:Mediatori101

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Mediazione obbligatoria: è davvero sparita per sempre?

La mediazione obbligatoria dunque non esiste più come procedimento giuridico per la risoluzione delle controversie, ma ad oggi tanti dubbi sorgono sulla facilità con cui essa sia stata tacciata di incostituzionalità. Si è trattato dunque di un abuso della delega concessa dal legislatore, che non aveva a quanto sembra parlato di procedimento obbligatorio ma come si è visto ciò non sancisce necessariamente la fine della mediazione civile come istituto giuridico alternativo, anzi c'è chi pensa che la mediazione obbligatoria possa un giorno far nuovamente capolino. Non a caso subito dopo la sentenza della corte che bocciava l'obbligatorietà della mediazione , gli enti di mediazione si sono subito pronunciati a favore di una futura reintroduzione, trovando dalla loro parte anche l'appoggio di parlamentari favorevoli a presentare degli emendamenti, poi èerò non approvati.

Attenendoci alla realtà dei fatti però oggi possiamo con risolutezza affermare che tutta questa bufera di polemiche che si è riversata sull'obbligatorietà del procedimento portando appunto a decretare la sua fine ha anche in un certo senso messo in ombra un istituto come la mediazione civile, che di fatto non è scomparsa ma ha cambiato i requisiti indispensabili al suo utilizzo.

L'obbligatorietà della mediazione civile per lungo tempo è stato per questo utile strumento motivo di impopolarità, alimentata soprattutto da una categoria professionale, quella degli avvocati. La mediazione obbligatoria è stata infatti osteggiata fin dall'inizio dall'ordine degli avvocati perchès sottoponeva i cittadini appunto all'obbligo di risolvere le loro controversie facendo a meno della figura dell'avvocato ma rivolgendosi alla figura del mediatore, visto spesso come un professionista improvvisato a cui infatti non si richiede necessariamente la Laurea in Giurisprudenza pur essendo chiamato a trattare cause e comporre liti.

Questa impopolarità si è incentrata dunque sul carattere di obbligatorietà della mediazione ma sebbene oggi sia scomparso ha fatto si che per lungo tempo (e ancora oggi non si sono fatti grandi passi in avanti)si perdesse di vista la reale importanza di avvalersi di un fronte unico di azione che prevedesse una cooperazione appunto tra categorie professionali (avvocati e mediatori appunto) per la risoluzione di cause comuni.

Il fatto che ad oggi i cittadini si rivolgano autonomamente e attraverso una libera scelta all'ente di mediazione non implica infatti necessariamente che l'avvocato non verrà chiamato in causa: inoltre se attraverso il ricorso alla mediazione si riesce a migliorare l'efficacia del sistema giuridico in termini di rapidità nella risoluzione delle cause e maggior risparmio economico a beneficiarne sarà anche l'avvocatura che ne costituisce parte rilevante. Probabilmente gli avvocati hanno visto nella figura del mediatore per lungo tempo la possibilità di vedersi sottratte molte cause e dunque il motivo della loro ostilità era relativa alla necessità di mantenere una netta suddivisione delle sfere di azione piuttosto che pensare ad una collaborazione.

In realtà la mediazione obbligatoria e oggi quella facoltativa costituiscono degli strumenti in mano agli avvocati da proporre alla clientela per tutelarne gli interessi e ottenerne anche una maggiore soddisfazione in termini economici e di efficacia. E ben sappiamo che la soddisfazione del cliente è un'ottima carta da investire di cui possono avvalersi gli avvocati per incrementare le loro cause e quindi i guadagni.