Utente:Christian456

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ciao adesso vi cito qualcosa:

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio

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"Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! E con il peperoncino e un po' d' insaléta ti protegge la Madonna dell 'Incoronéta; con l'olio, il sale, e l'aceto ti protegge la Madonna dello Sterpeto; corrrrrno di bue, latte screméto, proteggi questa chésa dall' innominéto." Altomare (Lino Banfi)

Altomare: Senta signore ma devo stare molto con il braccio alzato, perché avrei la pediartrite scapolare che mi tira il nervo. Maestro: Se la maledizione vuoi sortire qualcosa devi patire... comunque abbass. Carluccio: Ciao vecchio! Altomare: N'altra volta! Te l'ho detto mille volte di non chiamarmi vecchio che mi fa incazzare, va bene? Carluccio: Non è l'età che conta! Ma che fa la tua generazione? Chi siete? Che volete? Altomare: Ma perché, tu chi sei? Che vuoi? Carluccio: Io sono nichilista! Altomare: No, tu sei casinista! E la prossima volta che entri dentro il bagno di mia figlia... Mi ci chiedi il permesso a me! Capito? Altomare: Dove state andando voi? Carluccio: Andiamo a goderci gli ultimi attimi di pace. Il mondo sta per finire, uomo! Altomare: Però la sera, uomo, vieni sempre a casa mia! A sbafacchière e mangiare! Tre bistecche alla volta ti fotti, uomo! Mariella: Papà! Perché me lo tratti così, perché? Altomare: Perché mi sta antipètico, è grosso! Giovanna: Non fare così! E se gli viene un trauma? Altomare: Ma che me ne frega del trauma! Uomo! Fermati, no te lo devo dire... Ce l'ho sulla punta dei polmoni! Io ti odio a te! Hai capito?!? È un fatto di pelle. Carluccio: In senso epidermico? Altomare: No! Di pelle! Di rottura di pelle! M'hai rotto le pelle va bene?! Mariella: Vieni! Lascialo perdere! Altomare: Aaah! Mi sento meglio, mi sono liberèto adesso! Altomare: A la mia mamma farebbe tanto piacere che io mi maritassi... Helen: Maritozzi? Altomare: Sì con la panna... [Altomare si butta per terra con Helen cercando di baciarla nella casa di lei ancora in costruzione] Helen: Attento a calcestrunzo! Altomare: Strunzo a chi? Helen: Calcestrunza! Corinto Marchialla: Voi non bevete? Altomare: Veramente siamo tutti analcolici in famiglia. [Altomare è con la moglie di Corinto Marchialla nella casa di quest'ultimo quando suona il telefono...] Ludovica: Lascialo suonare, sarà per mio marito... Altomare: E appunto... se è una cosa di tuo marito è una catastrofe, un maremoto, un terremoto del nono grado della scala Marchiella... [nella casa di Altomare tutti gridano] Giovanna: Aaaaah! La sventura si è abbattuta sulla nostra casa come la 128a puntata di Falcon Crest. Altomare: Ah, e ci volevano 128 puntete di 'sto Crost e crest come chezzo si chiama! Per capire la iella di questa casa! [Altomare e il Maestro] Altomare: Sì ma come faccio a trovare questo pelo irto e setoso, mica è fecile? Maestro: So' cazz' r'i tuoi! [mentre Altomare è intento a depilare Corinto Marchialla svenuto] Helen: Altomare... Quest'uomo peloso è tua mamma? Tu essere gay, ricchiona! Ecco perché non volere fare l'amore con me... Altomare: Ma quale ricchiona? Altomare: Madonna Santissima dell'Altomare, tutta la iella buttala a mare; San Sabino di Canosa, fa che non mi succeda qualche altra cosa: occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio. Passante: Finocchio a chi? Altomare: Ma che vuole? Sto parlando da solo. Va bene! (Lino Banfi)

Fracchia la belva umana

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E benvenuti | a sti frocioni, | belli grossi e capoccioni, | e tu che sei | un po' frì frì, | e dimmi un po' che c'hai da dì! (Cantante) [Presso l'osteria Da Sergio e Bruno Gli incivili] Non sono frocione, | non mi chiamo frì frì, | sono commissario | e ti faccio un culo così! (Commissario Auricchio) [Presso l'osteria Da Sergio e Bruno Gli incivili]


Al bar dello sport

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Marcolino: Zio Lino mi scappa la cacca! Lino: Falla qua dentro! [porgendogli un posacenere] Marcolino: Zio Lino! Zio Lino! Di che sesso sono le tartarughe? Lino: Che hai detto? Non ho afferreto! Marcolino: Di che sesso sono le tartarughe? Lino: Che cazz.. che ne so io? Non c'hanno sesso! Sono richione! Va bene? [Nicola sta suonando il campanello della casa di Parola urlando, quando gli si avvicina Ornella, un trans vestito di rosa con una enorme sciarpa piumosa addosso] Ornella: Cos'è tutto questo chiasso, fracsso sconquasso? Vuoi farmi prendere un collasso? Lino: Se lo prendo lo ammass... lo ammazz... Ma lei chi è? Ornella: Sono l'amministratrice del palasso. Lino: Asso, si fanno le rime baciate! Ornella: Le rime! Smack! Smack! Lino: Senta, ma Parola il muto che abita qui dove sta? Ornella [coprendosi con la sciarpona]: Parola? È partito mezz'ora fa con una valigia! Lino: Senta con questo struzzo davanti non la sento! Ornella: È partito mezz'ora fa con una valigia! Lino: Allora è andato alla stazione! [Ornella graffia la mano di Lino]Ornella: Chissà? Marito: Ornella! Vieni! Ornella: Vengo! Non rompermi le balle!


Zucchero, miele e peperoncino

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Commissario Genovese: Chi sei? Milanese Valerio: Sono Milanese. Commissario Genovese: Vuoi prendermi per il culo? Milanese Valerio: No, signor commissario e perché? Commissario Genovese: Milanese tu con quell'accento?!? Milanese Valerio: Veramente io sono pugliese. Commissario Genovese: E allora perché hai detto milanese? Milanese Valerio: Perché mi chiamo Milanese di cognome, Valerio di nome. Commissario Genovese: Nato dove? Milanese Valerio: A Torino. Commissario Genovese: Allora sei torinese! Milanese Valerio: No, mio padre era ferroviere, allora si spostava da una città all'altra, io sono nato a Torino, però quando siamo tornati a Bisceglie mia madre... Commissario Genovese: Se non la pianti di dire stronzate, ti sbatto all'Asinara! Parola di Commissario Genovese! Milanese Valerio: Ah lei è genovese? Commissario Genovese: Cazzo dici! Io sono di Bologna, Genovese è il mio cognome. Hai finito sto verbale Siciliano? Siciliano: Signor sì! Milanese Valerio: Siciliano? Palermo o Catania? No perché esiste una lotta fra le due fazioni che dura da secoli e secoli... Siciliano: Ma no, mi son veneto! Veronese! Milanese Valerio: Ah veronese... Ha capito signor commissario... Commissario Genovese: Bastaaaaa! Calabrese, Amalfitano toglietemi dalle palle sto pugliese di merda! Milanese Valerio: Ma... Che... sorpassa sulla destra? Passalacqua Amalia: Eh beh sì! Milanese Valerio: Eh beh. certo! Passalacqua Amalia: Canna lunga o canna corta com'è? Milanese Valerio: Beh, insomma diciamo che è canna regolare ecco, fino a adesso nessuna si è mai lamentata. Passalacqua Amalia: Titolo a sei colonne... Milanese Valerio: Ma anche a diciotto che me ne frega a me! Passalacqua Amalia: Il pugliese mi ha violentato. Milanese Valerio: Beh, non esageriamo adesso, io non ti ho manco toccata ancora. Passalacqua Amalia: Adesso la sua bocca si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi parole di fuoco... Milanese Valerio: Sì! Pompieri, fiamma ossidrica, fuoco a legna, caminetto! Passalacqua Amalia: Le ultime dichiarazione del pugliese prima di morire. Milanese Valerio: Non voglio morire! Non voglio morire! Voglio vivere! Voglio vivere! Pretore: All'epoca del fatto lei cosa faceva? Mazzarelli Giuseppe: La fame signor pretore, a tempo pieno e orario continuato. Mazzarellli Giuseppe: Nooooo! Ma che te sei magnato er cestino mio? Risputa tutto! Io ti strozzo! T'ammazzo! [Rivolto ad un cane] Uomo del cinema: Aò! Ma che sta a fa? guarda che io te denuncio! Io sò della protezione animali! Mazzarellli Giuseppe: Ma n'ce sta nessuno qui pè la protezione dell'omini? Mazzarellli Giuseppe: Che va a Roma? [Vestito da donna] Automobilista: No! E mo che te so visto me ne torno pure indietro! A mostro! Giuseppina: Potage de champignon! Mencacci Duilio: Che cazzo dice? Giuseppina: Zuppa di funghi signore. Mencacci Mara: È cosi bello avere un uomo che ti vuole bene, e se un uomo ti stringe ti bacia, ti abbraccia, ti accarezza, ti desidera, che avverti? Giuseppina: Io avverto la polizia! Mazzarelli Giuseppe: È che a me mi ha rovinato il concorso signor pretore, se io avessi vinto il concorso... Signor Pretore: Basta, basta con questo concorso! Mazzarelli Giuseppe: Lei dice bene perché il concorso l'ha fatto, e l'ha vinto! Magari chissà come... Signor Pretore: Ma, ma che cosa dice? Mazzarelli Giuseppe: No dico... chissà come si sarebbe comportato, se lei si fosse trovato nella stessa situazione! Mencacci Duilio: Era il ragioniere, dice che devo anda' a chiudere i conti del mese... Mencacci Mara: Ma se ne abbiamo solo 12? Mencacci Duilio: Embè io i conti li chiudo al 12. Mazzarelli Giuseppina: Ma dottore oggi è domenica! Mencacci Duilio: Aho! Tu nun te 'mpiccià e vattene n' cucina! Pretore: E allora mi pare evidente che lei Mazzarelli Giuseppe approfittò della situazione. Mazzarelli Giuseppe: No, no, Signor pretore io approfittai proprio della Signora. Mencacci Duilio: Tu lavi, stiri, cucini... e scopi. Giuseppina: Prego, non capisco... Mencacci Duilio: Perché non scopi? Giuseppina: Sì fa parte delle mie mansioni, io lavo, stiro, cucino e ramazzo. Mencacci Duilio: E nun te stancano tutte queste ramazzate? Avvocato: Lui che ne ha già subite tante dalla vita ma guardatelo, è un uomo miserabile, povero, brutto, menomato, un uomo senza avvenire, senza casa, senza lavoro, senza famiglia! Mazzarelli Giuseppe: E senza una palla Signor pretore! Pretore: Lei dunque è un autista di piazza? Carlozzi: Conduttore di automobile a tassametro. Pretore: E non è la stessa cosa? Carlozzi: No, autista di piazza e inestatto e restrittivo. In quanto io posso usare la mia automobile, sia nelle piazze che nei vicoli, nelle salite e nelle discese, in pianura, dove mi pare insomma. [Sul taxi] Carlozzi [Credendo di aver fatto tredici]: Cazzo! Anziana passeggera: Dove? Carlozzi: No, lei quella via lì non se la ricorda più! Carlozzi Plinio: Guardi, se non si pulisce le scarpe io non la faccio salire! Cliente: Ma come faccio a pulirle? Non ho niente! E poi non ho tempo! Ho fretta, fretta! Carlozzi Plinio: E allora se le tolga! Cliente: Ma lei è un bel tipo sa?! Carlozzi Plinio: Grazie! Cliente: No, intendevo nell'altro senso! Carlozzi Plinio: E allora prenda un altro taxi! Rosalia: Come parli bene! La voce virile e vellutata tieni! Carlozzi Plinio: Eh infatti se non fosse per le ascelle tutti mi scambiano per Enzo Tortora!

L'onorevole con l'amante sotto il letto

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sorella di Sgarbozzi: Ma dove va?! Armando Battistoni: Vado a San Teodoro. sorella di Sgarbozzi: E dov'è ?! Armando Battistoni: Dove tutti si fanno i chezzi loro. sorella di Sgarbozzi: Io ti penso sempre, tanto tanto immensamente. Armando Battistoni: Come te lo devo dire Sgarbozzi! Non mi devi pensare!!! [Battistoni e Teo, dopo aver sfondato il muro di un bar ed essere arrivati sotto il banco] Teo: No grazie, io non prendo niente, e lei onorevole. Armando Battistoni: Per me otto camomille. Barman: E perché otto? Armando Battistoni: Sono chezzi miei!!! Tenete Morriconi: Ma io sono il tenente Clemente Morriconi. Armando Battistoni: E mi ha rotto i marroni. Monsignore: Allora onorevole, andiamo a dormire. Armando Battistoni: Stanotte non posso dormire con lei perché devo scopere Monsignore: Cosa deve fare? Armando Battistoni: No devo sgobbare. Monsignore: No ma lei ha detto sco... sco. Armando Battistoni: L'ho detto con la C perché io sono pugliese, le G le dico C. [Virginia Battistoni cade addosso a Teo] Virginia: Teo, Teo! Ma come è piccolo il mondo. Teo: E come è grossa lei, signora Virginia...


Pappa e ciccia

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Strunz! (maggiordomo di Herr Smith dopo che Nicola Calore gli ha fatto cadere in testa un secchio di calcina) (Lino Banfi)

Venga frocilen! (Nicola Calore a Herr Smith) (Lino Banfi)



e poi altre......

by Christian456