Studi biblici: differenze tra le versioni
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Versione delle 11:56, 29 giu 2012
Gli studi biblici sono lo studio accademico della Bibbia giudeo-cristiana e dei testi ad essa collegati. Nell'Ebraismo la Bibbia è costituita dalla Bibbia ebraica, anche nota come "Tanakh", dall'acronimo dei nomi ebraici per le parti in cui è divisa (Torah, Nevi'im, Ketuvim); nel Cristianesimo la Bibbia è tradizionalmente composta da Antico Testamento e Nuovo Testamento. Altri testi di interesse degli studiosi biblici sono gli apocrifi dell'Antico Testamento, gli apocrifi del Nuovo Testamento e molti testi delle posizioni anti-nicene delle origini del cristianesimo, come pure la letteratura ebraica delle origini.
Vi sono due approcci principali agli studi biblici. Il primo studia la Bibbia come una creazione umana, e prende il nome di critica biblica; è un approccio adottato nel mondo accademico laico e permette di considerare gli studi bibilici come un sotto-campo degli studi religiosi. Un altro approccio è lo studio religioso della Bibbia, in cui si assume che essa abbia un'origine divina; questo approccio è un ramo della teologia, ed è anche noto come ermeneutica biblica.
Metodologicamente e teoricamente questo campo di studi utilizza diverse discipline, come storia, archeologia, critica letteraria, filologia e sempre più frequentemente le scienze sociali.