Alfabeto avestico: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Amiens984 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
G-bot (discussione | contributi)
m Modifica automatizzata della Categoria:Alfabeto
Riga 19: Riga 19:
* [[Avesta]]
* [[Avesta]]
* [[Mazdeismo]]
* [[Mazdeismo]]

[[Categoria:Persia]]
[[Categoria:Alfabeto]]


{{Linguistica}}
{{Linguistica}}

[[Categoria:Persia]]
[[Categoria:Alfabeti]]


[[br:Skritur avestek]]
[[br:Skritur avestek]]

Versione delle 08:32, 12 nov 2007

L'alfabeto avestico, chiamato din dabireh o din dabiri (scrittura della religione) nel medio persiano e presso alcune comunità Zoroastriane,è un sistema di scrittura sviluppato durante l'era Sasanide (226-651) per scrivere l'avestico, la lingua dell'Avesta.

L'alfabeto fu utilizzato anche per la lingua Pazend, una forma di medio persiano usata per commentari sull'Avesta (Zend).

Grafemi

L'alfabeto avestico ha 37 consonanti e 16 vocali. Successivamente fu aggiunta un'ulteriore consonante per rappresentare il fonema [l] per scrivere il medio persiano. Esistono due principali sistemi di traslitterazione, uno più antico usato da Christian Bartholomae, ed uno più recente utilizzato dallo storico tedesco Karl Hoffmann.

La seguente lista mostra le lettere ordinate e traslitterate da Hoffmann (1996), basate su Bartholomae:

Vocali
a ā å ā̊ ą ą̇ ə ə̄ e ē o ō i ī u ū
Consonanti
k x x́ xᵛ g ġ ɣ c j t ϑ d δ t̰ p f b β ŋ ŋ́ ŋᵛ n ń ṇ m m̨ ẏ y w r s z š ž š́ ṣ̌ h

ii and uu rappresentano semi-vocali, che il sistema di Bartholomae traslitterava come y e w.

Voci correlate

Template:Linguistica