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TAX RULINGS

Tax rulings (abbreviazione della locuzione Advance Tax Rulings), o anche detti decisioni anticipate in materia fiscale o ruling fiscali, sono delle pratiche che permettono alle società di negoziare anticipatamente degli accordi finalizzati a determinare il regime impositivo, la base imponibile e quindi le conseguenti imposizioni erariali con l'amministrazione fiscale di un determinato paese. Sono provvedimenti la cui ratio è quella di perseguire la certezza del diritto anche nelle fattispecie più complesse, prevedendo degli accordi ad hoc tra multinazionali e amministrazioni finanziarie in materia tributaria. Questi accordi vanno di fatto a determinare l’applicazione della legislazione tributaria in caso di poca chiarezza del disposto normativo in maniera preventiva.

ART 107 TFUE

Codice di Condotta

Posizioni della Commissione Europea

La Commissione Europea si è occupata di analizzare le pratiche di ruling fiscale sin dal 2013, esprimendo cinque decisioni che coinvolgono i seguenti Stati Membri: Belgio[1], Irlanda[2], Lussemburgo[3] e Olanda[4]. Dopo aver richiesto agli Stati di delineare ed esporre le pratiche nazionali in materia di interpelli fiscali e l'enumerazione di tutti i tax rulings accordati tra il 2010 e il 2013, la Commissione ha proceduto estendendo le istanze d’informazione a tutti gli Stati Membri alla fine del 2014[5]. Ha concluso, infine, che le normative nazionali messe in discussione in materia di prezzi di trasferimento non erano conformi all’interpretazione comunitaria del principio di libera concorrenza[6]. Tra i casi più eclatanti rientrano la decisone Starbucks, del 21 ottobre 2015, e la decisione nel caso FIAT. Queste ultime costituiscono le prime decisioni comunitarie accertanti una violazione delle norme relative agli aiuti di Stato attraverso il mezzo dei tax rulings[7]. Con il Comunicato stampa IP/15/5880, la Commissione afferma l’illiceità dei vantaggi fiscali selettivi elargiti a Fiat in Lussemburgo e a Starbucks nei Paesi Bassi e la relativa incompatibilità con la normativa UE sugli aiuti di Stato[8]. La Commissione ha ritenuto che con l'attuazione dei ruling fiscali contestata, Starbucks Manufacturing avrebbe ottenuto una riduzione dei propri oneri fiscali di quasi 20-30 milioni di euro. Infine, la Commissione ha chiesto al governo olandese di recuperare la somma calcolata. Per ciò che concerne la decisione FIAT, si contestava la funzione di fornitura dei prestiti e altri servizi finanziari alle società del gruppo Fiat in Europa da parte della società lussemburghese Fiat Finance and Trade Ltd (FFT)[9]. La Commissione ha ritenuto che, la similitudine tra le attività di FFT a quelle di una banca permettesse di determinare precisamente gli utili imponibili calcolando il profitto del capitale utilizzato dall'impresa nelle attività di finanziamento. Nel 2012, tuttavia, il governo lussemburghese ha emesso dei tax ruling che hanno diminuito considerevolmente le imposte dovute sottostimando sia il capitale della FFT rispetto al suo capitale effettivo, sia il rendimento del capitale rispetto ai tassi di mercato[10]. La Commissione ha richiesto alle autorità lussemburghesi di recuperare le imposte non riscosse per un importo stimato di almeno 20-30 milioni di euro.

Si sono susseguiti altri casi rilevanti, quali la decisione Excess Profit, il caso Apple, il caso Amazon, il procedimento McDonald’s, l’indagine relativa a GDF Suez e, di più recente analisi, il caso Engie.

La decisione Excess Profit, adottata l'11 gennaio 2016, che si distingue dalle precedenti perché non si concentra sulla disposizione dei singoli tax rulings ma concerne l'intera materia d'interpello predisposta dal fisco belga a vantaggio delle imprese multinazionali[11]. In con il comunicato stampa IP/16/42 del'11 gennaio 2016 la Commissione ha ritenuto illegale il regime fiscale belga sugli utili in eccesso, affermando che dovranno essere recuperati circa 700 milioni di euro da 35 diverse multinazionali[12].

Il caso Apple del 30 agosto 2016 è una delle decisioni più famose prese dalla Commissione Europea in materia di tax rulings. Tra il 1997 e il 2007 le autorità irlandesi hanno emanato due tax ruling assicurando che tutti gli utili provenienti dalle vendite in Europa, Medioriente, Africa e India sarebbero stati attribuiti ad Apple Sales International e Apple Operations Europe, per poi essere trasferiti ad una «sede centrale» non soggetta a tassazione in alcuno Stato[13]. Ne è conseguito che la Commissione Europea ha richiesto alle autorità irlandesi di recuperare 13,9 miliardi di euro di imposte non riscosse nel periodo 2003-2014.

Nella sentenza Engie, la Commissione Europea sottolinea la necessità che lo Stato Membro valuti che il trattamento fiscale agevolato accordato debba adeguarsi a tutto il quadro normativo nazionale in materia fiscale, compreso il divieto di abuso del diritto. Nella sentenza del Tribunale UE 12.5.2021, T-516/18; T-525/18, causa Engie Global Lng Holding Sarl, si stabilisce che per aiuto di stato vietato, si intende quel ruling concesso dallo Stato membro che per natura formale e sostanziale viola il principio di abuso di diritto[14]. Da questa sentenza, emerge l’onere in capo allo Stato membro coinvolto, di verificare formalmente e sostanzialmente la situazione economica del contribuente cui viene concesso il ruling fiscale[15].

Le strategie di contrasto all'«uso alternativo» dei tax rulings

Posizione italiana

Il caso Gibilterra


[1] Commissione Europea, Decisione (UE) 2016/1699, 11 gennaio 2016 sul regime di aiuti di Stato per l'esenzione degli utili in eccesso

[2] Commissione Europea, Decisione (UE) 2017/1283, 30 agosto 2016 sul regime di aiuti fi Stato

[3] Commissione Europea, Decisione (UE) 2016/2326, 21 ottobre 2015 sul regime di aiuti di Stato.

[4] Commissione Europea, Decisione (UE) 2017/502, 21 ottobre 2015 sul regime di aiuti di Stato

[5] Luja R., “EU State Aid Law and National Tax Rulings”, studio per la Commissione TAXE del Parlamento europeo, IP/A/TAXE2015-02, 2015, p. 12

[6] Verschurr S. e Stroungi M., “State Aid and Tax Rulings - the Commission's Approach to Virtual Payments”, European State Aid Law Quarterly, Vol. 16, No. 4 (2017), pp. 598-606

[7] Comunicato stampa IP/15/5880, Commissione Europea,  https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_15_5880

[8] Wattel P., “The Cat and the Pigeons: Some General Comments on (TP) Tax Rulings and State Aid After the Starbucks and Fiat Decisions”, in I. Richelle, W. Schön, E. Traversa (a cura di), State Aid Law and Business Taxation, Springer, 2016, pp. 185-194

[9] Commissione Europea, Decisione (UE) 2016/2326, 21 ottobre 2015 sul regime di aiuti di Stato.

[10] Arena A., “Le decisioni sui tax rulings al vaglio della CGUE: un nuovo capitolo sul controllo degli aiuti di stato, un passo in avanti verso l’unione fiscale?”, Diritto del Commercio Internazionale, fasc.4, 1 DICEMBRE 2017, pag. 925

[11] Comunicato stampa IP/16/42 Commissione Europea, 11 gennaio 2016, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_16_42

[12] Ibid.

[13] Arena A., “Le decisioni sui tax rulings al vaglio della CGUE: un nuovo capitolo sul controllo degli aiuti di stato, un passo in avanti verso l’unione fiscale?”, Diritto del Commercio Internazionale, fasc.4, 1 DICEMBRE 2017

[14] Miceli R., “Novità nella giurisprudenza europea sui rulings fiscali. La sentenza engie e l’abuso del diritto”, Giappichelli tax news, https://www.taxnews.it/Tool/Evidenza/Single/view_html?id_evidenza=346

[15] Ibid.