Rock-Ola

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Rock-Ola Manufacturing Corporation
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione1927
Sede principaleTorrance
Prodottijukebox, videogiochi, indumenti da lavoro
Sito webwww.rock-ola.com

Rock-Ola è un'azienda statunitense, nota soprattutto per la produzione di jukebox. In passato aveva distribuito armi da fuoco, videogiochi arcade e altri articoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un jukebox Rock-Ola prodotto nel 1960
Un jukebox Rock-Ola modello Capri II
Uno shuffleboard Rock-Ola

L'azienda nacque a Chicago sotto il nome di Rock-Ola Scale Company nel 1927 per iniziativa di David C. Rockola, che le dette la denominazione utilizzando il proprio cognome: poiché esso veniva spesso pronunciato non correttamente dalle altre persone, egli mise un trattino dopo la lettera "k". David C. Rockola si lanciò in quest'avventura per lasciarsi definitivamente alle spalle i suoi trascorsi di affiliato alla mala di Chicago, avendo in quel periodo rischiato anche di finire in carcere. Nel 1932 il nome della ditta divenne Rock-Ola Manufacturing Corporation. Resistette gagliardamente alla Grande Depressione, tanto che alla fine del 1935 erano stati venduti già più di 400.000 jukebox. Proprio in quel periodo l'azienda iniziò a sfornare anche altri prodotti, in particolare materiale per l'arredamento.

Durante la seconda guerra mondiale, Rock-Ola divenne la principale ditta fornitrice di fucili M1 e altre armi da fuoco per l'esercito statunitense. Sempre in quegli anni utilizzò il suo stabilimento per la produzione di indumenti protettivi e uniformi da lavoro.

Negli anni 50 l'azienda puntò nuovamente sui jukebox, ma fece parlare anche per la commercializzazione di shuffleboard.

Nel decennio successivo Rock-Ola lanciò i primi flipper.

Nei primi anni 80 Rock-Ola creò una divisione dedicata ai videogiochi arcade, che venne guidata dal figlio di David C. Rockola, Donald, anche se fu la SNK a utilizzare principalmente questa piattaforma sviluppando e commercializzando la maggior parte dei titoli. Due di essi divennero particolarmente popolari: Eyes e Nibbler.

Rock-Ola ottenne nel 1981 da Namco il nulla osta per la distribuzione di Warp Warp, così come quella relativa a Jump Bug, prodotto da Hoei.

Nel 1982 Rock-Ola usò il sistema Vectorbeam di Cinematronics per sviluppare i giochi Demon e QB-3, produsse Pioneer Balloon e ottenne le licenze da Sanritsu per la creazione di Mermaid; realizzò inoltre Survival (clone di Phoenix) e Levers (clone di Galaxian). Un altro gioco, Suzam, rimase sotto forma di prototipo.

Con la crisi dei videogiochi del 1983, Rock-Ola abbandonò rapidamente questo settore.

Nel 1992, un anno prima che morisse David C. Rockola,[1] il gruppo Antique Apparatus Company acquistò l'azienda, la cui sede fu quindi trasferita a Torrance, in California. Oggi la ditta è tra le pochissime che ancora producono jukebox per gli esercizi commerciali: a essi ha affiancato la vendita degli apparecchi destinati ai privati.

I più recenti jukebox commerciali Rock-Ola dispongono di touchscreen, amplificatori di potenza Peavey e servizi di download di musica digitale insieme ai contenuti pubblicitari diffusi tramite la rete AMI. Oltre alle famose versioni Jack-Daniel e Harley-Davidson, Rock-Ola ha introdotto una versione "DeLuxe" con finitura Glossy Black o White per il suo CD Bubblers 100 o Music-Centres / MP3, tutti modelli di buonissima fattura e di grande successo nell'ambito dei jukebox retrò.

Videogiochi Rock-Ola[modifica | modifica wikitesto]

  • Armor Attack (1980)
  • Demon (1982)
  • Eyes (1982)
  • Fantasy (1981)
  • Jump Bug (1981)
  • Levers (1983)
  • Mermaid (1982)
  • Nibbler (1982)
  • Pioneer Balloon (1982)
  • QB-3 (1982)
  • Rocket Racer (1983)
  • Star Castle (1980)
  • Survival (1982)
  • Warp Warp (1981)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alan Elliott, A Daily Dose of the American Dream: Stories of Success, Triumph, and Inspiration. Rutledge Hill Press U.S. 1998, ISBN 1-55853-592-6.
  • Vincent Lynch, American Jukebox, 1938–1948: The Classic Years. Chronicle Books Llc. 1990, ISBN 0-87701-678-X.
  • Christopher Pearce, Vintage Jukeboxes. Quintett Publ. Inc. 1988, ISBN 1-55521-323-5.
  • Cornelia Kemp, Ulrike Gierlinger, Wenn der Groschen fällt … Münzautomaten – gestern und heute. Deutsches Museum 1988, ISBN 3-924183-11-2.
  • Kerry Segrave, Jukeboxes: An American Social History. McFarland 2002, ISBN 0-7864-6260-4.
  • Jerry Ayliffe, An American Premium Guide to Jukeboxes and Slot Machines: Identification and Value Guide. Books Americana Incorporated 1991, ISBN 0-89689-082-1.

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