Regola del tre (programmazione)

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In programmazione, la regola del tre è una regola empirica di refactoring, secondo la quale un programma deve essere soggetto a refactoring se una stessa porzione di codice è riutilizzata almeno tre volte nel programma. In tal caso, tale porzione di codice deve essere estratta in una nuova procedura. La regola originale è attribuita a Don Roberts ed è stata resa popolare da Martin Fowler.[1]

In accordo col principio DRY, la duplicazione di codice è generalmente considerata una cattiva pratica di programmazione, in quanto rende più difficile e costosa la manutenzione, aumentando la dimensione del codice e richiedendo modifiche ripetute in diverse parti del programma nel caso una parte del codice duplicato debba essere modificata. Il refactoring prematuro, tuttavia, può a sua volta avere un costo dovuto al fatto che, in mancanza di sufficienti esempi d'uso, l'astrazione usata nel refactoring potrebbe non essere sufficientemente generica, richiedendo refactoring addizionale in seguito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Martin Fowler, Kent Beck, John Brant, William Opdyke e Don Roberts, Refactoring: Improving the Design of Existing Code, Addison-Wesley Professional, 1999, ISBN 978-0-201-48567-7.
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