Redeyef

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Template:Città Redeyef (in arabo رديف, Tunis) è una città di circa 37.000 abitanti della Tunisia. Situata nel governorato di Gafsa, dista 60 km da Gafsa e 22 dalla frontiera con l'Algeria di Mides. La città si trova in uno dei più importanti bacini minerari di fosfato al mondo.

Storia

Questa regione semidesertica era in passato abitata da popolazioni nomadi dedite all'agricoltura e all'allevamento. Sotto il protettorato francese, nell'aprile del 1885, il geologo francese Philippe Thomas, scoprì un giacimento di fosfato di calcio sul versante nord della montagna Jebel Thelja, nella provincia di Metlaoui, a una ventina di km da Redeyef, a cui seguì il ritrovamento di altri importanti giacimenti nella zona. A partire dal 1896, venne creata la "Compagnia dei fosfati e delle ferrovie di Gafsa" (CPG). I primi scavi iniziarono a Metlaoui nel 1900[1]. Il crescente fabbisogno di manodopera indusse l'amministrazione francese a politiche di insediamento forzato dei minatori[2]. Lo sviluppo della città da allora è sempre stato legato al rapporto tra il sindacato e la Cpg. Nel marzo 1937[3], uno sciopero del bacino minerario venne represso violentemente dalle autorità coloniali e vide la morte di 17 minatori. Negli anni Cinquanta e Sessanta, durante il periodo di massima produzione della Cpg, la città è stata meta dell'immigrazione algerina, marocchina, libica, italiana e maltese. Ma i successivi ammodernamenti dei macchinari e l'abbandono degli scavi in galleria a favore delle miniere a cielo aperto hanno provocato tagli del 75% del personale e forti proteste.

Oggi la produzione di fosfato rappresenta la principale ricchezza della città di Redeyef. La produzione annuale della provincia si attesta sugli otto milioni di tonnellate e la Cpg - che con l'indipendenza è stata nazionalizzata - è il quinto produttore mondiale di fosfato.

Nel 2008 le proteste sindacali contro i tagli dei lavoratori della Cpg sono di nuovo esplose in scioperi e manifestazioni. La polizia tunisina ha aperto il fuoco sui manifestanti a Redeyef, causando due morti. Centinaia di militanti e una decina di sindacalisti sono stati arrestati, tra cui Adnane Hajji, leader della protesta. La giornalista Zakiya Dhifaoui è stata condannata a quattro mesi e mezzo di carcere.

E proprio per i tagli al personale della Cpg, Redeyef sta registrando una forte emigrazione. Molti giovani lasciano la città per andare a lavorare lungo la costa tunisina o in Francia, a Nantes, dove esiste una importante comunità originaria di Redeyef.

Geografia

Trasporti

La strada provinciale C201 collega Redeyef a est a Gafsa e a ovest a Tamerza, alla frontiera algerina. C'è una sola linea ferroviaria, che risale al 1907, che congiunge Redeyef a Metlauoi, ma è utilizzata soltanto per i treni merci carichi di fosfato

Voci correlate

Rotte dei migranti africani nel Mediterraneo

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Paul Vigné d'Octon, La Sueur du bournous (1911), Les Nuits rouges, Parigi, 2001
  2. ^ Fonctionnaires de la République et artisans de l'empire. Le cas des contrôleurs civils en Tunisie, 1881-1956, L'Harmattan, Parigi, Elisabeth Mouilleau, 2000.
  3. ^ Simone Weil, «Le sang coule en Tunisie», Ecrits historique et politiques, Gallimard, Parigi, 1960.