Visualizza wikitesto di PWS-26

{{aeromobile
|Aeromobile=aereo_militare
|Nome = PWS-26
|Immagine = PWS-26.JPG
|Didascalia = il PWS-26 esposto al [[Museo dell'aviazione polacca]], unico esemplare giunto ai nostri giorni
|Tipo = [[aereo da addestramento]] avanzato
|Equipaggio = 1-2
|Progettista = [[Augustyn Bobek-Zdaniewski]]<ref name=B1p131>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 131}}.</ref>
|Costruttore = {{bandiera|POL}} [[Podlaska Wytwórnia Samolotów|PWS]]
|Data_ordine = 
|Data_primo_volo = [[1936]]
|Data_entrata_in_servizio = 
|Data_ritiro_dal_servizio = [[1953]]
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|POL}} [[Polska Lotnictwo Wojskowe]]
|Altri_utilizzatori = {{bandiera|ROU 1881-1947}} [[Forţele Aeriene Regale ale României|FARR]]
|Esemplari = 310
|Costo_unitario = 
|Sviluppato_dal = [[PWS-16]]
|Altre_varianti = 
|Tavole_prospettiche = 
|Lunghezza = 7,03 [[metro|m]]
|Apertura_alare = 9,00 m
|Larghezza = 
|Diametro_fusoliera = 
|Freccia_alare = 
|Altezza = 2,87 m
|Superficie_alare = 25,00 [[metro quadrato|m²]]
|Carico_alare = 48,4 kg/m²
|Efficienza = 
|Allungamento_alare = 
|Corda_alare = 
|Peso_a_vuoto = 885 [[chilogrammo|kg]]
|Peso_carico = 1&nbsp;170 kg
|Peso_max_al_decollo = 1&nbsp;240 kg
|Passeggeri = 
|Capacità = 355 kg
|Capacità_combustibile = 
|Motore = un [[motore radiale|radiale]] Avia [[Wright R-790|Wright Whirlwind J-5B]]
|Potenza = 240 [[cavallo vapore britannico|hp]]
|Spinta = 
|Velocità_max = 201 [[Chilometro orario|km/h]]
|VNE = 
|Velocità_crociera = 172 km/h
|V_stallo = <78 km/h 
|Velocità_salita = 4,1 [[metro al secondo|m/s]]
|Decollo = 
|Atterraggio = 
|Autonomia = 460 [[chilometro|km]]
|Raggio_azione = 
|Tangenza = 4&nbsp;200 m
|Mitragliatrici = una [[calibro (arma)|calibro]] 7,92 mm (opzionale)
|Cannoni = 
|Bombe = 2 da 12 kg (opzionali)
|Missili = 
|Piloni = 
|Impieghi_sperimentali = 
|Record = 
|Altro_campo = 
|Altro = 
|Note = 
|Ref = Dati tecnici estratti da ''Samoloty wojskowe w Polsce 1924-1939''<ref name=M3p250>{{Cita|Morgała 2003|p. 250}}.</ref>
}}
Il '''PWS-26''' fu un [[aereo da addestramento]] avanzato mono/biposto, monomotore e [[biplano]], sviluppato dall'[[azienda aeronautica]] [[Polonia|polacca]] [[Podlaska Wytwórnia Samolotów]] (PWS) nei primi [[anni 1930|anni trenta]]. Destinato alla formazione avanzata dei [[aviatore|piloti]] della [[Polska Lotnictwo Wojskowe]], rimase in servizio dal 1937 al 1939, fino all'inizio dell'[[occupazione della Polonia]], confluendo in numero variabile nelle aeronautiche militari della [[Germania nazista]] ed alcune sua nazioni alleate e dell'[[Unione Sovietica]] durante la [[seconda guerra mondiale]].

== Storia del progetto ==
Dopo l'ingresso in servizio presso la Polska Lotnictwo Wojskowe delle varie versioni dell'addestratore biposto [[PWS-16]],<ref name=C1p420>{{Cita|Cynk 1971|p. 420 |Cynk1971}}.</ref> il Dipartimento dell'Aeronautica<ref name=C1p420/> richiese lo sviluppo di una nuova versione armata, dotata di capacità di trasporto e sgancio bombe, e capacità di volo acrobatico.<ref name=C1p420/> L'ufficio tecnico della Podlaska Wytwórnia Samolotów, sotto la direzione dell'ingegnere [[Augustyn Bobek-Zdaniewski]],<ref name=C1p421>{{Cita|Cynk 1971|p. 421}}.</ref> iniziò la progettazione di un nuovo modello, designato PWS-26,<ref name=C1p420/> secondo le relative specifiche emesse dal comando dell'aviazione militare.<ref name=C1p421/> Nel corso del [[1935]] questo modello fu direttamente selezionato per la produzione in serie,<ref name=B1p98>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 98}}.</ref> destinato a integrare nel servizio attivo l'addestratore primario [[RWD-8]],<ref name=C1p421/> senza che fosse costruito alcun prototipo. Il primo esemplare volò per la prima volta nel corso del [[1936]]<ref name=M3p247>{{Cita|Morgała 2003|p. 247}}.</ref> nelle mani del [[pilota collaudatore]] [[Franciszeck Rutkowski]], avendo come passeggero lo stesso progettista.<ref name=M3p247/>
Secondo le intenzioni dell'aeronautica militare polacca questo modello doveva sostituire gli addestratori [[PWS-14]],<ref name=B1p98/> [[PWS-16]],<ref name=B1p98/> [[PWS-18]]<ref name=B1p98/> e [[Bartel BM-5|Bartel BM-5D]]<ref name=B1p119>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 119 , questo velivolo si era fatto una cattiva fama a causa dei frequenti malfunzionamenti e delle difficoltà di pilotaggio.}}</ref> allora in servizio.

== Tecnica ==
Il PWS-26 era un biplano da addestramento avanzato, monomotore, biposto, di costruzione mista in legno e metallo. La [[fusoliera]] aveva [[sezione (geometria descrittiva)|sezione]] ovale,<ref name=M3p250 /> costruita in tubi in [[acciaio]] al [[acciai legati|cromo-molibdeno]].<ref name=C1p425>{{Cita|Cynk 1971|p. 425 }}.</ref> La zona anteriore era rivestita in [[duralluminio]], mentre il resto in [[compensato]]. La parte terminale della fusoliera era realizzata in legno rivestito di compensato.<ref name=C1p425/> L'[[impennaggio]] di coda era del tipo classico mono[[deriva (aeronautica)|deriva]], dotato di [[Piano orizzontale (aeronautica)|piani orizzontali]] [[asta di controvento|controventati]], rivestiti in compensato, mentre il [[Timone (aeronautica)|timone]] era rivestito in tela.<ref name=C1p425/> La configurazione [[ala (aeronautica)|alare]] era biplano-sesquiplana, caratterizzata cioè dall'ala inferiore di dimensioni minori della superiore, quest'ultima traslata leggermente verso la parte posteriore.<ref name=C1p425/> Le due ali rettangolari, bilongherone, avevano terminali alari arrotondati, erano rivestite in tela e compensato, e collegate tra loro ed alla fusoliera da una [[montante (aeronautica)|travatura]] ad N.<ref name=C1p425/> Il [[carrello d'atterraggio]] era un triciclo classico, fisso, dotato anteriormente di gambe di forza [[ammortizzatore|ammortizzate]] ed integrato posteriormente da un [[pàttino d'atterraggio|pattino d'appoggio]]. Le gambe anteriori e le [[ruote]] [[Dunlop]]<ref name=M3p247/> non erano rivestite da carenature aerodinamiche,<ref name=C1p425/> ma erano disponibili freni ad aria Bendix.<ref name=M3p247/>
Il PWS-26 era un velivolo biposto, dotato di due [[cabina di pilotaggio|abitacoli]] in tandem, l'anteriore per il [[aviatore|pilota]] ed il posteriore per l'istruttore o per il passeggero, equipaggiati con adeguata strumentazione e doppi comandi.<ref name=C1p425/>

La propulsione era affidata ad un [[motore aeronautico|motore]] [[Wright R-790|Wright J-5 Whirlwind]]<ref group=N>Versione locale costruita su [[licenza (economia)|licenza]] delle officine cecoslovacche Avia.</ref> un 9 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] [[motore radiale|radiale]], raffreddato [[raffreddamento ad aria|ad aria]], erogante la [[potenza (fisica)|potenza]] di 130 [[cavallo vapore britannico|hp]] azionante un'[[elica]] bipala Szomański.<ref name=C1p425/> Il propulsore era racchiuso da una capottatura aerodinamica NACA. La capacità dei serbatoi del carburante era pari a 150 litri.<ref name=C1p425/>

L'armamento, quando installato, si basava su una [[mitragliatrice]] Wz.33<ref name=M3p247/> o Vickers<ref name=M3p247/> [[calibro (arma)|calibro]] 7,92&nbsp;mm con 120 colpi<ref name=M3p250/> posizionata nella fusoliera e sparante attraverso l'elica tramite un dispositivo di sincronizzazione.<ref name=M3p250/> Sotto le ali vi erano due attacchi per due<ref name=M3p250/> bombe da 12&nbsp;kg, mentre per l'addestramento al tiro era disponibile una cinefotomitragliatrice alare.<ref name=C1p425/>

== Impiego operativo ==
La produzione in grande serie iniziò nel corso del [[1937]], con consegne alle Squadriglie da addestramento (Eskadra Treningowa) del 2º Reggimento aereo (Pulk Lotniczy) di [[Cracovia]],<ref name=M3p247/> e poi del 1º Reggimento aereo (Pulk Lotniczy) di Varsavia,<ref name=B1p111>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 111 }}.</ref> del 4º Reggimento aereo di [[Toruń]]<ref name=B1p123>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 123}}.</ref> e della Scuola Cadetti<ref name=B1p132>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 132}}.</ref> di [[Dęblin]].<ref name=B1p128>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 128}}.</ref>

Secondo un rapporto segreto redatto dal generale [[Józef Zając]]<ref name=C1p424>{{Cita|Cynk 1971|p. 424}}.</ref> nel novembre del [[1938]] risultavano in inventario ben 239 PWS-26, di cui 188 in servizio attivo e 51 in riserva.<ref name=C1p424/> Verso la fine dello stesso anno la produzione aveva raggiunto la cifra di 150 unità.<ref name=C1p424/> Durante gli anni che precedettero lo scoppio della guerra solo 10 aerei andarono persi per incidenti di vario tipo.

Il 1º settembre 1939 scoppiò la [[seconda guerra mondiale]] e i PWS-26 operarono subito come velivoli da collegamento e ricognizione.<ref name=C1p424/> Tre esemplari vennero assegnati ad ognuna delle squadriglie da collegamento presenti in seno alle armate dell'esercito polacco. Secondo la testimonianza del pilota polacco [[Jan Falkowski]] il 3 settembre il PWS-26 da lui pilotato fu intercettato da un [[Aereo da caccia|caccia]] [[Messerschmitt Bf 109]] tedesco nelle vicinanze di [[Lublino]]. Cercando di sfuggire al Bf.109 il pilota polacco si mise a compiere manovre acrobatiche a quota sempre più bassa, e quando fu a 50 metri di altitudine si buttò in picchiata richiamando l'aereo<ref group=N>Effettuò una stretta virata a sinistra.</ref> poco prima di toccare terra. Il pilota tedesco non fu così fortunato e si schiantò al suolo. Alcuni aerei andarono perduti durante i combattimenti di quei giorni, numerosi altri ripararono in [[Romania]] (26)<ref name=C8p91>{{Cita|Cynk 1998|p. 91}}.</ref> e [[Lettonia]] (20)<ref name=C8p92>{{Cita|Cynk 1998|p. 92}}.</ref> poco prima della capitolazione finale.<ref name=C1p424/> Un singolo PWS-26 fu distrutto dall'aviazione sovietica il 19 settembre ed a quella data un PWS-26 e due RWD-8 risultavano ancora operativi in seno al Gruppo Operativo Podlasie<ref name=M3p249>{{Cita|Morgała 2003|p. 249}}.</ref> dell'armata polacca, al comando del generale Franciszek Kleeberg. Il PWS-26 era quello pilotato da Edmund Piorunkiewicz, avente come osservatore Józef Wodnicki, destinato a compiti di collegamento, ricognizione e bombardamento.<ref name=M3p249/> I coraggiosi aviatori attaccavano le truppe tedesche lanciando contro di esse [[Bomba a mano|bombe a mano]].<ref name=M3p249/>

=== Bulgaria ===
Nel corso del [[1939]] un esemplare venne acquistato dalla Vazhdushnite na Negovo Velichestvo Voiski [[Bulgaria|bulgara]] per essere sottoposto a valutazioni.<ref name=M3p249/> L'aereo fu consegnato poco prima dello scoppio della guerra, ed entrò in servizio presso la Scuola di Volo basata sull'[[aeroporto di Sofia]]-Vrazhdebna. Il velivolo ricevette il soprannome di '''Junak''', ma ad esso non seguirono ulteriori consegne.

=== Romania ===
Al termine della [[campagna di Polonia]] l'esercito tedesco catturò circa 50 esemplari di PWS-26 trovati sull'aeroporto di Dęblin<ref name=B1p250>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 250}}.</ref> leggermente danneggiati. Trenta di essi furono ricondizionati presso lo stabilimento PZL WP-2 di Mielec<ref name=B1p250/> nell'estate del [[1940]].<ref name=K6p11>{{Cita|Ketley, Rolfe 1996|p. 11}}.</ref> Ventotto di essi vennero ceduti alla Romania,<ref name=C8p92/> che arrivò ad immetterne in servizio sia nell'aviazione militare che in quella civile, un totale di 62 esemplari. Il 1º aprile [[1943]] ne risultavano ancora in servizio 56 esemplari,<ref name=M3p249/> impiegati ad esaurimento fino al termine delle ostilità.

=== Unione Sovietica ===
[[File:The Nazi-soviet Invasion of Poland, 1939 HU87205.jpg|thumbnail|Sentinella sovietica di guardia ad un PWS-26 precipitato vicino a [[Rivne]], settembre 1939]]
Durante l'[[Operazione Barbarossa]] le truppe tedesche si impadronirono di 34 esemplari trovati intatti<ref group=N>Trentatré velivoli erano operativi, mentre uno risultava parzialmente danneggiato.</ref> sul campo d'aviazione di [[Leopoli]]. Si trattava dei venti aerei riparati in Lettonia nel 1939<ref name=C8p93>{{Cita|Cynk 1998|p. 93 |Cynk1998}}.</ref> e di altri 14 trovati sugli aeroporti polacchi durante l'invasione del mese di settembre. I velivoli ricevettero matricola sovietica e furono usati come addestratori primari per un breve periodo.<ref group=N>Ventotto di essi furono successivamente venduti dalle Germania alla Romania nel 1942. La FARR ne immise in servizio alcuni, mentre altri vennero utilizzati come fonti di pezzi di ricambio.</ref>

Con una produzione totale attestatasi sulle 310 unità,<ref name=B1p298>{{Cita|Belcarz, Pęczkowski 2001|p. 298}}.</ref> fu il secondo, dopo l'[[RWD-8]], velivolo maggiormente prodotto in Polonia nel periodo prebellico.

== Versioni ==
*'''PWS-27''': progetto non realizzato dell'ingegnere Augustyn Bobek-Zdaniewski relativo ad versione equipaggiata con motore radiale cecoslovacco Avia da 300&nbsp;hp. Avrebbe dovuto essere prodotto su licenza in [[Cecoslovacchia]] con la designazione di '''Avia Delfin'''.<ref name=C1p423>{{Cita|Cynk 1971|p. 423}}.</ref>
*'''PWS-28''': progetto non realizzato dell'ingegnere Augustyn Bobek-Zdaniewski relativo ad un velivolo con lunghezza di 7,15&nbsp;m, peso a vuoto di 900&nbsp;kg, [[peso massimo al decollo]] di 1&nbsp;250&nbsp;kg, velocità massima di 245&nbsp;km/h e tangenza di 5&nbsp;600&nbsp;m.<ref name=C1p423/>

== Utilizzatori ==
;{{BGR 1908-1946}}
* [[Vazhdushnite na Negovo Velichestvo Voiski]]
;{{DEU 1933-1945}}
* [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]
;{{POL}}
* [[Polska Lotnictwo Wojskowe]]
;{{ROU 1881-1947}}
* [[Forțele Aeriene Regale ale României]]
;{{SUN 1923-1955}}
* [[Voenno-vozdušnye sily SSSR|Voenno-vozdušnye sily]]

== Esemplari esistenti ==
Esiste un solo esemplare sopravvissuto giunto ai nostri giorni. Il PWS-26 Nr.81-123 venne catturato dalle truppe della [[Wehrmacht]] nel settembre del 1939, quindi inviato in Germania<ref group=N>Insieme all'esemplare 81-174 entrato in servizio nella Luftwaffe presso la Fl.Sch.d.Lw.(S) 1, e precipitato il 22 giugno [[1942]] nei pressi di [[Heilbronn]].</ref> per essere sottoposto a valutazione da parte della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]], e quindi essere esposto nel Museo Aeronautico di [[Berlino]] ridipinto con insegne tedesche matricola VG+AS. Al termine del conflitto il velivolo venne ritrovato in territorio polacco, quindi rimesso in condizioni di volo. Reimmatricolato SP-AJB, venne utilizzato da operatori civili fino al 1953 quindi messo a terra e rimessato. Negli anni successivi venne inviato al [[Museo dell'aviazione polacca]] di [[Cracovia]] (Muzeum Lotnictwa Polskiego w Krakowie) dove è esposto al pubblico nei padiglioni interni.<ref>{{Cita|Polish Aviation Museum|PWS-26|PAM}}.</ref>

== Note ==

=== Annotazioni ===
<references group=N/>

=== Fonti ===
<references/>

== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=Bartołomiej Belcarz|autore2=Robert Pęczkowski|titolo=White Eagles. The Aircraft, Men and Operations of the Polish Air Force 1918-1939|editore=Hikoki Publications|città=Ottringham|anno=2001|lingua=en|ISBN=1-902109-73-2|cid=Belcarz, Pęczkowski 2001}} 
*{{cita libro|autore=Jerzy Bogdan Cynk|titolo=Polish Aircraft 1893-1939|url=https://archive.org/details/polishaircraft1800cynk|editore=Putnam & Company|città=Londra|anno=1971|lingua=en|ISBN=0-370-00085-4|cid=Cynk 1971}}
*{{cita libro|autore=Jerzy Bogdan Cynk|titolo=The Polish Air Force at War 1939-1943. Vol1|editore=Schiffer Military History|città=Atglen|anno=1998|lingua=en|ISBN=0-370-00085-4|cid=Cynk 1998}}
* {{cita libro|autore=Andrzej Glass|titolo=Polskie konstrukcje lotnicze 1893-1939|editore=WKiŁ|città=Warszawa|anno=1977|lingua=pl|isbn={{NoISBN}}|cid=Glass 1977}}
* {{cita libro|autore=Andrzej Glass|autore2=T. Chwałczyk|titolo=Samoloty PWS|editore= WKiŁ|città=Warszawa|anno=1990|lingua=pl|cid=Glass 1990}}
*{{cita libro|autore=Andrzej Glass|titolo=Polskie konstrukcje lotnicze do 1939. Vol.1|editore= STRATUS|città=Sandomierz|anno=2004|lingua=pl|ISBN=no|cid=Glass 2004}}
*{{cita libro|autore=Richard Humberstone|autore2=Mark Rolfe|titolo=Latvian Air force 1918-1940|editore=Blue Rider Publishing|città=London|anno=2000|lingua=en|cid=Humberstone 2000}}
*{{cita libro|autore=Barry Ketley|autore2=Mark Rolfe|titolo=Luftwaffe Fledglings 1935-1945: Luftwaffe Training Units and their Aircraft|editore= Hikoki Publications|città=Aldershot|anno=1996|lingua=en|cid=Ketley, Rolfe 1996}}
*{{cita libro|autore=Andrzej Morgała|titolo=Samoloty wojskowe w Polsce 1924-1939|editore=Bellona|città=Warszawa|anno=2003|lingua=pl|cid=Morgała 2003}}
*{{cita libro|autore=Witold Szewczyk|titolo=Samoloty na których walczyli Polacy|editore=Wydawnictwa Komunikacji i Łączności|città=Warszawa|anno=1988|lingua=pl|ISBN=83-206-0738-8|cid=Szewczyk 1988}}

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://muzeumlotnictwa.pl/zbiory_sz.php?ido=14&w=a|titolo=PWS-26|accesso=16 agosto 2014|lingua=en|editore=http://www.muzeumlotnictwa.pl/indexen.php|sito=Polish Aviation Museum|data=|cid=PAM}}
* {{cita web|url=http://www.samolotypolskie.pl/samoloty/2242/126/PWS-26|titolo=PWS-26|accesso=16 agosto 2014|lingua=en|editore=http://www.samolotypolskie.pl|sito=Samoloty w Lotnictwie Polskim|data=}}
*{{cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/other1/pws26.html|titolo=PWS-26|accesso=16 agosto 2014|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|sito=Уголок неба|data=}}

{{Portale|aviazione|guerra}}

[[Categoria:Aerei militari polacchi]]
[[Categoria:Aerei militari dal 1931 al 1945]]
[[Categoria:Aerei militari della seconda guerra mondiale]]