Visualizza wikitesto di I Sufi

{{Libro
|tipo = saggio
|titolo = I Sufi
|titoloorig = The Sufis
|titoloalfa = Sufi, I
|immagine = 
|didascalia = 
|annoorig = [[1964]]-[[2014]]
|forza_cat_anno = 1964
|annoita = 1990
|genere = [[saggio]]
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|lingua = inglese
}}
''' I Sufi''' è uscito in italiano nel 1990 per le Edizioni Mediterranee.<ref>{{cita web |url = http://books.google.it/books?isbn=8827209220 | titolo = I Sufi}}</ref> È uno dei libri più noti sul [[Sufismo]] dello scrittore [[Idries Shah]].

Pubblicato per la prima volta nel 1964 con un’introduzione di [[Robert Graves]], presentò le idee sufi all’Occidente in una forma accettabile per i non specialisti in un periodo in cui lo studio del sufismo era diventato in gran parte un campo riservato esclusivamente agli orientalisti.

Poco prima di morire, Shah ha dichiarato che i suoi libri formano un corso completo che dopo la sua morte avrebbe potuto adempiere alla funzione che aveva svolto lui stesso mentre era in vita. Pertanto, '' I Sufi '' può essere letto come parte di un intero corso di studi.<ref>{{cita libro| titolo = In Arabian Nights: A Caravan of Moroccan Dreams| url = https://archive.org/details/inarabiannightsc0000shah| autore = Tahir Shah|editore= Bantam| anno = 2008|città= New York, NY|pp= [https://archive.org/details/inarabiannightsc0000shah/page/215 215]–216| isbn = 0-553-80523-1}}</ref>

==Sommario==
Evitando un approccio puramente accademico, Shah ha presentato una panoramica dei concetti sufi e le biografie condensate di alcuni tra i sufi più importanti della storia, tra cui [[Gialal al-Din Rumi]] e [[Ibn Arabi|Ibn al-Arabi]], offrendo allo stesso tempo al lettore materiale didattico sufi, come racconti tradizionali o le storielle del corpus di [[Nasreddin Khoja|Nasreddin]]. Il libro ha anche fornito dettagli sulla presenza, precedentemente insospettata, di influenze Sufi nella cultura occidentale. Secondo Shah, i [[Massoni]], [[Cervantes]], [[Cavalleria medievale|i Cavalieri medievali]], l’[[Alchimia]] e San [[Francesco d'Assisi]], tra gli altri, erano tutti influenzati direttamente o indirettamente dai Sufi e dalle idee sufi, spesso come risultato del contatto tra Oriente e Occidente nel Medioevo in luoghi come la Spagna o la [[Sicilia]].

Nella prefazione Idries Shah afferma tra le altre cose: “… lo studio accademico del Sufismo che non diventi almeno in parte un ‘sufismo operante’ è un sufismo senza il suo fattore essenziale” (…)“Per scopi illustrativi in questo libro viene messa in evidenza la diffusione del Sufismo durante una certa fase, dal VII sec. alla nostra era". Tuttavia “il sufismo si occupa di sviluppare una linea di comunicazione con la conoscenza fondamentale, non di combinare singoli fatti, per quanto storicamente seducenti, né di teorizzare in alcun modo”(…) “Il sufismo viene conosciuto tramite sé stesso”.

==Accoglienza==
Quando apparve il libro ebbe un grande impatto su molti artisti e pensatori quali il premio Nobel [[Doris Lessing]], il poeta Ted Hughes e lo scrittore Geoffrey Grigson.<ref>{{cita testo| titolo = The Sufis and Idries Shah| autore = [[Doris Lessing]]| anno = 1997}}</ref>
Lessing lo descrive come "la migliore introduzione al corpus dell’opera di Shah", aggiungendo che leggendolo si è “costretti a usare la mente in modo nuovo” e nel ''The Washington Post'' lo individua come "libro fondamentale del secolo, e uno spartiacque."<ref name="Washington-Post-Lessing">{{cita web| url = https://www.washingtonpost.com/archive/entertainment/books/1982/04/18/sufism-a-way-of-seeing/cf263b76-ec77-4d53-afbf-3238bc6cf443/| titolo = Sufism: A Way of Seeing| autore = Doris Lessing|opera= [[The Washington Post]]|data= 18 aprile 1982|accesso= 28 novembre 2015}}</ref>

Anche il poeta [[Ted Hughes]] lo descrive come "stupefacente" e scrive che "I Sufi devono essere la più grande società di uomini sensibili sulla Terra".

Richard Smoley e Jay Kinney, scrivendo in ''Hidden Wisdom: A Guide to the Western Inner Traditions'' (2006), dichiarano ''I Sufi'' una "eccezionale introduzione al Sufismo ampia ed accessibile ", aggiungendo che “l’orientamento di Shah è evidente in tutto, e alcune affermazioni storiche sono discutibili (nessuna nota in calce), ma nessun altro libro ha avuto una tale efficacia nel suscitare l’interesse per il Sufismo nel lettore comune."<ref name="HW250-251">{{cita libro| titolo = Hidden Wisdom: A Guide to the Western Inner Traditions| autore = Richard Smoley|autore2= Jay Kinney|editore= Quest Books| anno = 2006|città= Wheaton, IL/Chennai, India|pp= 250–251| isbn = 0-8356-0844-1}}</ref>

Richard C. Munn, recensendo il libro sul Journal of American Oriental Society, ha concluso che "non ci si può avvicinare a questo libro né nel ruolo dello studioso né nel ruolo del (fanatico) cercatore, perché l'autore ha abilmente bloccato entrambi questi approcci "posturali", proprio allo stesso modo, si sospetta, di come farebbe uno shaikh Sufi. Se l'essenza sufi è intraducibile in forma di libro, e tale naturalmente resta, tuttavia Idries Shah, "giocando" con il lettore e "disseminando" le informazioni, ha forse dato al lettore un sentore di 'esperienza' sufi."<ref name="Munn">{{Cita pubblicazione|cognome=Munn|nome=Richard C.|data=gennaio–marzo 1969|titolo=Reviewed work(s): The Sufis by Idries Shah|rivista=Journal of the American Oriental Society|editore=American Oriental Society|volume=89|numero=1|pp=279–281|jstor=598339|doi=10.2307/598339}}</ref>

==Cinquantesimo anniversario (1964-2014)==
Nel 2014, in occasione del cinquantesimo anniversario della prima edizione de ''I Sufi'', la neo costituita ISF Publishing, in collaborazione con [[The Idries Shah Foundation]], ha pubblicato nuove edizioni dell’opera sia in paperback sia in ebook.

Come parte di una più ampia iniziativa, The Idries Shah Foundation ha iniziato a rendere disponibili nuove edizioni in paperback e in ebook di molti libri di Shah in lingua inglese accanto a traduzioni in altre lingue occidentali e anche in arabo, persiano, urdu e turco.<ref name="TISF-1">{{cita web| url = http://www.idriesshahfoundation.org/| titolo = The Idries Shah Foundation| autore = Staff|editore= The Idries Shah Foundation| anno = 2014|accesso= 6 ottobre 2014}}</ref><ref name="note-ew">[[Tahir Shah]] e [[Saira Shah]], figli di Idries Shah, sono responsabili della supervisione delle traduzioni: Tahir per quanto riguarda quelle nelle lingue occidentali e Saira per quelle nelle lingue orientali. 
</ref>

In un articolo sul sito web di Al Jazeera, John Bell e John Zada scrivono dell'ondata di militanza e estremismo intollerante in Oriente e in Africa e della distruzione di molte risorse culturali come biblioteche e santuari e moschee del patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]] in luoghi come [[Timbuctù]].<ref name="AlJazeera50">{{cita web| url = https://www.aljazeera.com/indepth/opinion/2014/10/fanaticism-antidote-sufis-201410165743912194.html| titolo = Fanaticism's antidote: 'The Sufis'| autore = John Bell e John Zada|editore= [[Al Jazeera]]|data= 6 ottobre 2014|accesso= 6 ottobre 2014}}</ref> Descrivendo lo sfondo storico, ricco e diversificato della tollerante tradizione sufi, gli autori suggeriscono che il materiale nel libro di Shah fornisce un utile e quanto mai attuale contrappunto e antidoto a tale estremismo in Oriente, al consumismo in Occidente, e all'intolleranza, al dogmatismo e al pensiero chiuso, che, al pari di Shah, considerano "prigioni" materiali, mentali ed emotive”.<ref name="AlJazeera50"/>

In un articolo in ''[[The Guardian]]'', anche Jason Webster è dell’opinione che la Via Sufi, per come lui la conosce, è un antidoto naturale al fanatismo.<ref name="Sufism-Guardian-Webster">{{cita web| url = https://www.theguardian.com/books/2014/oct/23/sufism-natural-antidote-fanaticism-the-sufis-idries-shah| titolo = Sufism: ‘a natural antidote to fanaticism’| autore = Jason Webster|opera= [[The Guardian]]|data= 23 ottobre 2014|accesso= 23 ottobre 2014}}</ref>
Webster afferma che tra i Sufi islamici classici si annoverano (tra molti altri) l’eclettico poeta persiano [[Omar Khayyám]], l’andaluso [[Averroè]], il poeta e agiografo persiano [[Farid al-Din 'Attar|Attar di Nishapur]] e il poeta e teologo persiano [[Gialal al-Din Rumi]].<ref name = "Sufism-Guardian-Webster" /> 
Secondo Webster, in Occidente sono stati attratti o influenzati dal Sufismo anche [[San Francesco d'Assisi]], il romanziere, poeta e drammaturgo [[Miguel de Cervantes]], il poeta e diplomatico [[Richard Francis Burton|Sir Richard Burton]], il principale politico britannico [[Winston Churchill]], e il diplomatico e economista [[Dag Hammarskjöld]].<ref name = "Sufism-Guardian-Webster" />

==Note==
<references/>

==Collegamenti esterni==
*[http://books.google.it/books?isbn=8827209220 I Sufi]
*[http://www.idriesshahfoundation.org/ The Idries Shah Foundation]
*[http://www.idriesshahfoundation.org/books/the-sufis/ The Sufis Free Online Read]
*[https://www.youtube.com/watch?v=EAL6S61p_1k&list=PLxgKRG5rfVFbx4_EkrOESkcA8OCbFdyJA/ The Sufis Audiobook]
*[https://www.youtube.com/watch?v=VKzcdz68F6o The Sufis book launch, 50th anniversary] YouTube video