Francesco Francia
Francesco Francia, nato Raibolini ma detto il Francia (1450 – 5 gennaio 1518) è stato un pittore e orefice italiano, attivo a Bologna.
Prima di avvicinarsi alla pittura nel 1485 ebbe una formazione come orafo. Studiò con l'artista Francesco Squarcione. Le sue opere sono coniate in prevalenza con la raffigurazione della giovane Maria e di Santi. Alla sua scuola appartiene l'incisore Marcantonio Raimondi.
Nel 1483 divenne capo della Corporazione degli orafi, la cui funzione rivestì più volte (1489, 1506-1508 1512). Nel 1514 era capo delle quattro arti. Dai Bentivoglio fu incaricato della realizzazione dei conii delle monete per la zecca cittadina, e tale carica gli fu riconfermata da Papa Giulio II. Il Francia ottenne una grande reputazione per marchi di sigilli, ornamenti d'argento e nielli (ornamenti incisi in lavori di oreficeria e riempiti di smalto nero). Due piatti lavorati a niello si trovano all'Accademia di Bologna.
Fu menzionato per la prima volta come pittore nel 1486 ed il suo primo lavoro è la Madonna Felicini, firmata e datata 1494. Ha lavorato in collaborazione con Lorenzo Costa, influenzato dallo stile del Costa e di Ercole de' Roberti fino al 1506 quando il Francia diviene pittore di corte a Mantova, da quel momento viene influenzato dal Perugino e Raffaello.
Dipinse, insieme a Lorenzo Costa e Amico Aspertini, gli affreschi dell'Oratorio di Santa Cecilia in San Giacomo Maggiore a Bologna.
Il papato inviò alla città di Bologna, formalmente in dono e in sostanza come forma di pressione politica, l'estasi di Santa Cecilia di Raffaello, da quel momento Francesco Francia smise di dipingere. Poiché si considerava eccelso tra i pittori, si ritiene che la visione del capolavoro ed il riconoscimento della superiorità di Raffaello abbia prodotto una tale depressione nel Francia da causargli la morte.[1]
«Di gran danno fu sempre in ogni scienza il presumere di sé, e non pensare che l'altrui fatiche possino avanzar di gran lunga le sue; e per natura e per arte avere da 'l cielo non solamente le doti eccellenti e rare, ma ancora prerogative di grazia, di agilità e di destrezza nell'operare molto maggiori che altri non ha. Perché alle volte s'incontra e vedesi l'opere di tale, che mai non si sarebbe creduto, essere sí belle e sí bene condotte, che lo ingannato dalla folle credenza sua, ne rimane tinto di gran vergogna e tutto confuso. E quanti si sono trovati che nel vedere l'opere d'altri, per il dolore del rimanere a dietro, hanno fatto la mala fine? Come è opinione di molti che intervenisse al Francia Bolognese, pittore ne' tempi suoi tenuto tanto famoso, che è non pensò che altri non solo lo pareggiasse, ma si acostasse a gran pezzo a la gloria sua. Ma vedendo poi l'opere di Raffaello da Urbino, sgannatosi finalmente di quello errore, ne abbandonò e l'arte e la vita.»
Note
- ^ Murray, p.146
Opere
- Bologna, Collezioni Comunali d'Arte, Crocifissione con san Giovanni Evangelista e san Gerolamo, olio su tavola, 52 x 33,5, ca 1485
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Madonna col Bambino in trono e santi, olio su tavola, 189 x 164, ca 1490
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Cristo in pietà tra due angeli, olio su tavola, 82,5 x 62, ca 1490
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Madonna col Bambino e i santi Giorgio, Giovanni Battista, Agostino, Stefano e un angelo, olio su tavola, 232 x 173, ca 1490
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Madonna col Bambino in trono e i santi Paolo, Francesco e Giovannino, olio su tavola, 182 x 140, ca 1495
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Adorazione del Bambino, olio su tavola, 234 x 193, 1498 - 1499
- Budapest, Museum of Fine Arts, Madonna col Bambino e il piccolo Giovanni Battista, olio su tavola, 57 x 43,7, ca 1500
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Vergine annunziata fra i Santi Giovanni Evangelista, Francesco, Bernardino e Giorgio, 1500, olio su tavola, 303 x 198, 1500
- Bologna, Chiesa di San Giacomo Maggiore, Crocifissione, olio su tavola, ca 1500
- Bologna, Chiesa di San Giacomo Maggiore, Matrimonio di santa Cecilia, affresco, 1504 - 1506
- Bologna, Chiesa di San Giacomo Maggiore, Sepoltura di santa Cecilia, affresco, 1504 - 1506
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Padre Eterno, olio su tavola, 65 x 72, ca 1508
- Bologna, Pinacoteca Nazionale, Visione di sant'Agostino, olio su tavola, 52 x 168, ca 1508
- Budapest, Museum of Fine Arts, Sacra Famiglia, olio su tavola, 64 x 49, ca 1510
Bibliografia
- Peter and Linda Murray, Dictionary of Art and Artists, London, Penguin Books, 1983.