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Descrizione
Italiano: Collocato nel viale principale della parte più antica del cimitero di Picerno, il Sepolcro De Dovitiis fu innalzato nel 1906 , su commissione di Antonio De Dovitiis, sarto emigrato in Uruguay alla fine del XIX secolo, a memoria del padre Ubaldo. L’opera fu realizzata dallo scultore genovese Federico Fabiani (Alessandria 1835- Genova 1914) che realizzò diverse sculture nel cimitero di Staglieno, a Genova, e che ebbe grande risonanza e numerose committenze all’estero. Il monumento funerario progettato, e probabilmente diretto nell’eecuzione, dal Fabiani presenta una tipologia ad edicola con archi ogivali polilobati sorretti da doppie colonne binate che poggiano su un alto basamento, e capitelli corinzi. Il Sepolcro, a pianta rettangolare, poggia su una cripta in muratura, con copertura a botte. Gli archi polilobati dell’edicola, all’altezza della chiave si innalzano in una sorta di pennacchio a forma pentagonale sormontato da un elemento decorativo a vaso, nei frontoni SE e NO, e a maschera negli altri due frontoni. La struttura “a ventola” della parte superiore delle quattro facciate del monumento è la parte architettonica più caratteristica ma anche la più critica, dal punto di vista statico. La sobria composizione architettonica raccoglie al suo interno, oltre il sepolcro, una statua a mezzo busto di Ubaldo De Dovitiis e un angelo a tutto tondo, con le braccia incrociate e il capo reclinato in un atteggiamento di dolorosa ma pacata rassegnazione: tipica rappresentazione dell’angelo dolente dello scultore Fabiani. Altre tre statue sono collocate in adiacenza al manufatto: una donna inginocchiata è, infatti, sistemata davanti al fronte principale, e due “geni” sono seduti con le spalle aderenti ai fronti laterali. L’anziana signora in atteggiamento di preghiera e con una corona di foglie di querce e di alloro, nella mano destra, è la madre di Antonio De Dovitiis (Donna Angela Manfreda). La donna è scolpita in costume picernese, raffigurato con vera maestria in ogni suo dettaglio. Le statue sedute con le spalle rivolte ai prospetti laterali, raffigurano, invece, il genio dell’industria e del commercio, campo di attività del Dovitiis in Uruguay. A Picerno il Fabiani dovette seguire la messa in opera delle parti in marmo del manufatto architettonico, la cui struttura muraria fu sicuramente eseguita da maestranze locali, e delle le statue che fece scolpire a Carrara su un bozzetto da lui realizzato a Genova, così come era consuetudine fare per questo genere di lavori in quegli anni. Il monumento sepolcrale, passato in eredità alle famiglie Croce e Capace, è oggi proprietà del Comune di Picerno al quale è stato donato alcuni anni fa dalla famiglia Capece.
Questa è una foto di un bene culturale italiano che partecipa al concorso Wiki Loves Monuments 2017. Vedi dettagli delle autorizzazioni.
(wiki-ID: 17G5900013)
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