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File:Magnetofono a valvole, a tre velocità - Museo scienza tecnologia Milano 10591 04.jpg

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magnetofono a valvole, a tre velocità - Geloso G 268.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Autore
John Geloso S.A. (costruttore/ produttore/ progettista/ designer)
Titolo
magnetofono a valvole, a tre velocità - Geloso G 268.
Descrizione
Italiano: Apparecchio di forma rettangolare con involucro in materiale plastico color bianco, chiuso da una coperchio in plastica trasparente. Nella base sono inseriti il motore, i circuiti di funzionamento e l'altoparlante. Sulla superficie superiore sono presenti tutti i dispositivi d'uso ovvero due fusi nei quali sono inserite due bobine di nastro magnetico e alcuni comandi: un tasto nero per il fermo, uno rosso per la registrazione, uno giallo per il riavvolgimento, uno verde per l'ascolto, accanto l'interruttore generale, una spia di accensione e due potenziometri per la regolazione dei toni e del volume. Il nastro magnetico scorre tra le due testine di registrazione e riproduzione Sotto le testine è presente un indicatore del livello di registrazione e una leva di avanzamento rapido e caricamento nastro. Nel margine sinistro in basso è presente un contagiri-nastro. Nella parte alta si ha un selettore per le tre velocità possibili: 9,5 - 4,75 - 2,38cm/sec Sul retro del registratore si trovano una presa contrassegnata con "Microfono", l'attacco per i comandi a distanza (telecomandi), una presa per cuffia e per il controllo delle registrazioni, l'attacco per un altoparlante esterno o per un amplificatore di potenza, il fusibile di protezione e la presa per il cordone di alimentazione. Sotto alla base si trovano una griglia per l'aerazione e un cambiatensioni Era venduto con alcun accessori (ora mancanti): due microfoni Geloso/ una bobina n. 108/ LP con 260 m di nastro magnetico/ una bobina n. 108 vuota di diametro mm 127 di materia plastica trasparente/ una custodia-borsa originale.
Funzione

Apparecchio per registrare e riprodurre suoni memorizzati su supporti magnetici Sono possibili tre velocità di registrazione: per l'alta o lunga durata sono di 9,5 cm/sec (consente registrazioni di alta fedeltà, durata di una bobina un'ora e mezza utilizzando le due tracce), 4,75 cm/sec (veniva impiegata per tutti i normali usi del registratore e per la buona musica, durata della bobina tre ore), 2,38 cm/sec (adatta per il parlato, durata di una bobina sei ore) rapidamente commutabili mediante la rotazione di un bottone Questo apparecchio era destinato agli amatori della musica, ai musicisti, ai cantanti, agli attori, professionisti o dilettanti, che desideravano ottenere registrazioni perfette per quanto riguarda la fedeltà sonora, quanto agli uomini d'affari, ai conferenzieri, agli avvocati, agli studenti, ai quali occorreva un prolungato tempo di registrazione con una sola bobina a cui poteva essere utile la possibilità di comandare a distanza l'apparecchio.

Modalità d'uso

Dopo aver collegato il registrazione all'alimentazione, si accende il registratore per mezzo dell'interruttore generale. Abbassare il pulsante nero e attendere il riscaldamento dei catodi delle valvole. Per caricare il nastro bisogna spostare verso sinistra la levetta rossa posta sul fronte dell'apparecchio fino all'arresto. Disporre la bobina piena di nastro da registrare o da ascoltare sul portabobina di sinistra ed una bobina vuota su quello di destra. Svolgere 20-25 cm di nastro e farlo entrare nella fessura della testina magnetica posta fra le due bobine e porre l'estremità del nastro nella fessura della bobina vuota. Riportare poi verso destra la levetta rossa frontale. Premere infine il pulsante rosso per registrare o quello verde per ascoltare, regolando il livello di sensibilità o del volume di suono. Per utilizzare la seconda traccia si invertano fra loro le due bobine. La cancellazione del materiale registrato avviene automaticamente all'atto di una nuova registrazione o portando a zero il comando di volume premendo il tasto rosso e lasciando scorrere il nastro Durante la registrazione i suoni, raccolti da un microfono, modulano una corrente elettrica che fa variare il flusso di un'elettrocalamita, detta testina di registrazione, aderente alla quale passa un filo o nastro che si magnetizza in rapporto al flusso e che conserva tale magnetizzazione. Per la riproduzione del suono, il nastro magnetizzato viene fatto passare nell'intraferro di un altro elettromagnete, detto testina di riproduzione, modulando così una corrente che, opportunamente amplificata, viene inviata ad un altoparlante. Il sistema di registrazione è standardizzato a doppia traccia utilizzabile con l'inversione delle bobine: l'agganciamento automatico del nastro nella bobina vuota permette di proseguire la registrazione o la riproduzione sull'altra pista magnetica con un'interruzione di soli tre-quattro secondi.

Notizie storico-critiche
Il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio risale al 1898 con il telegrafono di Valdemar Poulsen. L'invenzione del magnetofono si deve ad Arrigo Castelli nel 1947. Inizialmente si trattava di registrazione su filo magnetico poi su nastro La "Geloso" produceva magnetofoni su licenza Castelli. Questo magnetofono era venduto al prezzo di catalogo ANIE (1961-62) a Lire 56.000 Il nastro magnetico avvolto su bobine era comunque difficile da maneggiare e soggetto a facili danneggiamenti. A metà anni sessanta nascono le audiocassette, destinate a soppiantare sia l'uso dei registratori a nastro che dei dischi in vinile per la loro semplicità d'uso e per il basso costo Dopo la Seconda Guerra Mondiale le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse. Nel frattempo, la ripresa economica vedeva la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezzaDalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità. Le materie plastiche divengono scelta privilegiata dei designer per le loro qualità tattili, di infrangibilità, possibilità di colori, serialità.
Data tra il 1961 e il 1961
date QS:P571,+1961-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1961-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1961-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale metallo
Dimensioni altezza: 15 cm; larghezza: 34 cm
dimensions QS:P2048,15U174728
dimensions QS:P2049,34U174728
Peso: 58 kg
institution QS:P195,Q947082
Numero d'inventario
10591
Provenienza Società Geloso
Riferimenti
  • Catalogo radio (1961) Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1961-1962 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, p. 497
  • G 268 (1932-1972) Bollettino Tecnico Geloso, Milano, pp. 22−38
  • Branzi A. (2007) Capire il design, {{{BIB3L}}}, pp. 200−202
Fonte/Fotografo Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Licenza
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w:it:Creative Commons
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attuale14:27, 21 mag 2016Miniatura della versione delle 14:27, 21 mag 20161 280 × 853 (57 KB)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | BIB2N = pp. 22-38 | RSR1 = Temporelli, Massimo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = costruttore/ produttore/ progettista/ designer | BIB2G = B...

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