Visualizza wikitesto di Béla Guttmann

{{Sportivo
|Nome = Béla Guttmann
|Immagine = Guttmann 1953 (cropped).JPG
|Didascalia = Guttmann nel 1953
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{HUN}}
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[difensore (calcio)|difensore]], [[centrocampista]])</small>
|TermineCarriera = 1933 - giocatore<br />1974 - allenatore
|SquadreGiovanili =
{{Carriera sportivo
 |sport = calcio
 |pos = G
 |1914-1917|Torekves|
}}
|Squadre =
{{Carriera sportivo
 |sport = calcio
 |pos = G
 |1917-1919|Torekves|10 (5)
 |1919-1921|MTK Budapest|14 (7)
 |1921-1926|Hakoah|96 (8)
 |1926-1929|New York Giants|83 (2)<ref>Nel 1928-1929 la ASL sospese i Giants dopo 5 partite e il club passò alla ESL. I dati si riferiscono alla sola ASL.</ref>
 |1929-1930|Hakoah All-Stars|21 (5)<ref>Lo Hakoah All-Stars si formò nel 1930 da un'unione di Brooklyn Hakoah e New York Hakoah. Sono riportati cumulativamente i dati relativi al periodo precedente e successivo alla fusione, riguardanti la sola ASL. {{en}} Colin Jose, ''American Soccer League, 1921-1931'', The Scarecrow Press, 1998, p. 371. ISBN 0-8108-3429-4</ref>
 |1930|New York Soccer Club|22 (3)
 |1931-1932|Hakoah All-Stars|50 (2)
 |1932-1933|Hakoah|4 (1)
}}
|SquadreNazionali =
{{Carriera sportivo
 |1921-1924|{{Naz|CA|HUN 1918-1940|M}}|4 (1)
}}
|Allenatore =
{{Carriera sportivo
 |sport = calcio
 |pos = A
 |1933-1935|Hakoah|
 |1935-1937|Enschede|
 |1937-1938|Hakoah|
 |1938-1939|Ujpest|
 |1945|Vasas|
 |1946|Ciocanul|
 |1947|Ujpest|
 |1947-1948|Honved|
 |1949-1950|Padova|
 |1950-1951|Triestina|
 |1952|{{Naz|CA|HUN|M}}|
 |1953|Quilmes|
 |1953|APOEL Nicosia|
 |1953-1955|Milan|<ref>Dal 22 novembre al 6 dicembre 1953 come [[Direttore tecnico (sport)|direttore tecnico]] insieme all'allenatore [[Arrigo Morselli]].</ref>
 |1955-1956|Vicenza|
 |1956-1957|Honved|<small>[[Direttore tecnico (sport)|D.T.]]</small>
 |1957-1958|San Paolo|
 |1958|San Paolo|
 |1958-1959|Porto|
 |1959-1962|Benfica|
 |1962|Penarol|
 |1964|{{Naz|CA|AUT|M}}|<small>Supervisore</small>
 |1965-1966|Benfica|
 |1966-1967|Servette|
 |1967|Panathinaikos|
 |1973|Austria Vienna|
 |1974|Porto|
}}
}}
{{Bio
|Nome = Béla
|Cognome = Guttmann
|ForzaOrdinamento = Guttmann ,Bela
|PreData = <small>pronuncia:</small> {{IPA|[ˈbeːlɒ ˈɡutmɒnː]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Budapest
|GiornoMeseNascita = 27 gennaio
|AnnoNascita = 1899
|NoteNascita = <ref>Il suo {{cita web|url=http://photos.liveauctioneers.com/houses/agon-sportsworld-de/9730/4534_1_lg.jpg |titolo=certificato di nascita|urlarchivio=https://archive.is/20120723161134/http://photos.liveauctioneers.com/houses/agon-sportsworld-de/9730/4534_1_lg.jpg}}, rilasciatogli nel 1948 e pubblicato dal sito d'aste {{cita web|url=http://www.liveauctioneers.com/item/2072722 |titolo=Liveauctioneers.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110814025348/http://www.liveauctioneers.com/item/2072722}}, indica questa come la data in cui Guttmann nacque, sebbene a lungo si sia ritenuto che questa coincidesse col 13 marzo 1900 (così come riportato, tra gli altri, anche dalla {{cita web|url=http://www.fifa.com/worldfootball/statisticsandrecords/players/player=292696/index.html|titolo= FIFA|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120712094754/http://www.fifa.com/worldfootball/statisticsandrecords/players/player=292696/index.html }}).</ref>
|LuogoMorte = Vienna
|GiornoMeseMorte = 28 agosto
|AnnoMorte = 1981
|Epoca = 1900
|Attività = calciatore
|Attività2 = allenatore di calcio
|Nazionalità = ungherese
|PostNazionalità = [[Naturalizzazione|naturalizzato]] [[austria]]co<ref>Guttmann ricevette la [[cittadinanza]] austriaca nel [[1956]] su raccomandazione della [[Federazione calcistica dell'Austria]]. {{cita web|url=https://www.wieninternational.at/en/node/8118|titolo=Hungarian footballers in Austria|editore=wieninternational.at|lingua=en|data=2 aprile 2008|accesso=17 aprile 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100215030842/http://www.wieninternational.at/en/node/8118}}V. anche il così come pubblicato su {{en}} [http://www.liveauctioneers.com/item/2072726 Liveauctioneers.com] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131231000214/http://www.liveauctioneers.com/item/2072726 |data=31 dicembre 2013 }}.</ref>, di origine [[Ebreo|ebraica]]
}}

Giocò come centrocampista per l'[[MTK Budapest]], lo [[Hakoah]] di [[Vienna]], la [[Nazionale di calcio dell'Ungheria|nazionale ungherese]] e diverse squadre negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. È tuttavia noto soprattutto per essere stato l'allenatore di alcune delle squadre di maggior rilievo in tutto il Mondo, quali {{Calcio Milan|N}}, [[São Paulo Futebol Clube|San Paolo]], {{Calcio Porto|N}}, {{Calcio Benfica|N}} e [[Club Atlético Peñarol|Peñarol]]. Ebbe il suo più grande successo con i portoghesi del Benfica, che guidò a due vittorie consecutive in [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]] nel [[Coppa dei Campioni 1960-1961|1961]] e [[Coppa dei Campioni 1961-1962|1962]].

Guttmann fu uno tra i principali artefici del [[4-2-4]]<ref name="simpson">{{cita web|url=http://fourfourtwo.com/blogs/championsleague/archive/2008/04/24/foreskins-and-total-football.aspx|titolo=Foreskins and Total Football|autore=Paul Simpson|data=24 aprile 2008|lingua=en|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vZ0aPFqS?url=http://fourfourtwo.com/blogs/championsleague/archive/2008/04/24/foreskins-and-total-football.aspx|dataarchivio=7 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref name="kleingers">{{cita web|url=http://www.spiegel.de/kultur/literatur/0,1518,425216,00.html|titolo=Global Player mit Geschichte|autore=David Kleingers|data=5 luglio 2006|lingua=de|accesso=11 aprile 2010|dataarchivio=30 gennaio 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/654uSpMe7?url=http://www.spiegel.de/kultur/literatur/0,1518,425216,00.html|urlmorto=no}}</ref>, modulo che egli stesso portò in voga in [[Brasile]], da allenatore del San Paolo, facendo sì che la [[Nazionale di calcio del Brasile|nazionale del Paese sudamericano]] lo adottasse in occasione del vittorioso [[Campionato mondiale di calcio 1958]]. Tra i suoi meriti vi è anche quello di essere stato il mentore del campione portoghese [[Eusébio]], che lanciò quando era alla guida del Benfica.

Ciò nonostante la sua carriera non fu priva di aspetti controversi: fu licenziato dal Milan con la squadra al primo posto in [[Serie A]], lasciando polemicamente la società, e al Benfica, dopo che la dirigenza rifiutò di aumentargli lo stipendio, nel congedarsi scagliò una maledizione. Da allenatore del [[Servette Football Club Genève 1890|Servette]] divenne inviso alla stampa per aver falsamente affermato di aver vinto il Campionato italiano, mentre durante la sua seconda parentesi al Porto fu sospettato di aver cagionato la morte di un suo giocatore, per un non dimostrato utilizzo di doping. Uomo ironico e autoironico<ref name=wien/><ref name=Salazar/>, era solito richiedere degli esosi compensi per prestare la sua attività ed ebbe una reputazione di persona sicura di sé.

Fu l'archetipo della figura dell'allenatore carismatico incarnato negli [[Anni 1960|anni sessanta]] da [[Helenio Herrera]] e, in epoca più recente, da [[José Mourinho]]<ref name="wilson">{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/football/2007/jan/17/europeanfootball.sport1|titolo=Chelsea be warned: a Guttmann is hard to find|autore=Jonathan Wilson|data=17 gennaio 2007|lingua=en|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vYzLzZ2z?url=http://www.guardian.co.uk/football/2007/jan/17/europeanfootball.sport1?INTCMP=SRCH|dataarchivio=7 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1981]] fu inserito nella ''International Jewish Sports Hall of Fame''<ref>{{cita web|url=http://www.jewishsports.net/BioPages/BelaGuttmann.htm|titolo=Bela Guttmann|lingua=en|accesso=30 marzo 2007|dataarchivio=30 gennaio 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/654uajZk3?url=http://www.jewishsports.net/BioPages/BelaGuttmann.htm|urlmorto=no}}</ref>, mentre nel [[2007]] il prestigioso giornale inglese ''[[The Times]]'' lo ha annoverato tra i tecnici più influenti del periodo postbellico, classificandolo all'ottavo posto<ref>{{cita web|url=http://www.vi.nl/Nieuws-item/143359/Michels-is-onbetwist-s-werelds-beste-coach.htm|titolo='Michels is onbetwist 's werelds beste coach'|data=13 settembre 2007|lingua=nl|accesso=30 marzo 2007|urlarchivio=https://archive.is/20120919002022/http://www.vi.nl/nieuws/143359/Michels-is-onbetwist-s-werelds-beste-coach.htm|urlmorto=sì}}</ref>.

==Biografia==
Guttmann nacque nella liberale [[Budapest]], in una famiglia di origini ebraiche. I genitori, Abraham ed Eszter, erano entrambi dei ballerini e iniziarono il figlio alla stessa pratica. A sedici anni questi possedeva già la qualifica di istruttore di danza classica, tuttavia preferì dedicarsi al calcio, sport che stava prendendo sempre più piede nell'area dell'[[Impero austro-ungarico]]<ref name="wien">{{cita web|url=https://www.wien.gv.at/kultur/archiv/geschichte/fussball/guttmann.html|titolo=Wiener Fußballgeschichte - Béla Guttmann|lingua=de|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140517120430/http://www.wien.gv.at/kultur/archiv/geschichte/fussball/guttmann.html|urlmorto=sì}}</ref>.

Dopo aver intrapreso la carriera sportiva in Ungheria si spostò in Austria, nella capitale Vienna. La città era ricca di fermenti culturali e il calcio era un argomento di cui gli intellettuali discutevano nei caffè<ref name=wilson/>; lo stesso Guttmann ricordò con nostalgia la parentesi trascorsa nel centro [[Europa centrale|mitteleuropeo]]<ref name=wien/>, il quale divenne la sua dimora d'elezione<ref name=wilson/>. Oltre a ciò, in quegli stessi anni si laureò in [[psicologia]]<ref name=kuper>{{he}} Kuper, Simon (settembre 2001). ''Béla Guttman''. Shem haMis'hak, pp. 60-61.</ref><ref name="ispiratore">{{cita news|autore=Sandro Modeo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/12/Guttmann_ispiratore_della_parabola_Mou_co_9_100512072.shtml|titolo=Guttmann ispiratore della parabola di Mou|pubblicazione=Corriere della Sera|data=12 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140517114820/http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/12/Guttmann_ispiratore_della_parabola_Mou_co_9_100512072.shtml|urlmorto=sì|p=41}}</ref>.

{{doppia immagine|left|Béla Guttmann (1925).jpg|170|Béla Guttmann (1955).JPG|198|Béla Guttmann da giocatore in una foto del 1925 (a sinistra) e in una del 1955}}
La sua carriera da giocatore lo portò, negli [[Anni 1920|anni venti]], a stabilirsi negli Stati Uniti, Paese dove non si limitò a praticare il calcio. Qui Guttmann ebbe inizialmente delle difficoltà economiche, tanto che fu costretto ad insegnare danza ai lavoratori portuali per integrare i propri guadagni<ref>{{en}} Pierre Lanfranchi; Matthew Taylor, ''[http://books.google.com/books?id=U5dgLQ3NWCQC&pg=PA150&dq=bela+guttmann&lr=&hl=it&cd=15#v=onepage&q=bela%20guttmann&f=false Moving with the ball: the migration of professional footballers] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151101070914/https://books.google.com/books?id=U5dgLQ3NWCQC&pg=PA150&dq=bela+guttmann&lr=&hl=it&cd=15#v=onepage&q=bela%20guttmann&f=false|date=1 novembre 2015}}'', Berg Publishers, 2001, p. 150. ISBN 1-85973-307-7</ref>, ma svolgendo la professione d'istruttore poté raccogliere una cospicua quantità di denaro<ref name=abola>{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=1|titolo=Béla Guttmann|editore=abola.pt|lingua=pt|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213121718/http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=1|accesso=7 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>. In seguito comprò anche in compartecipazione uno ''speakeasy''<ref>Uno spaccio clandestino di bevande alcoliche. Negli Stati Uniti quelli erano gli anni del [[proibizionismo]].</ref> e speculò in borsa, perdendo cinquantacinquemila dollari nel [[Grande depressione|Crollo di Wall Street]] del [[1929]]<ref name=wilson/>.

L'esperienza lasciò il segno: egli stesso raccontò che le persone che prima lo ammiravano per le sue abilità in campo finanziario successivamente lo apostrofarono come «poveraccio», cosa che lo portò, negli anni da allenatore, a chiedere delle ricche retribuzioni, dimodoché gli amici non perdessero più la stima nei suoi confronti<ref name=abola/>. Tornato in [[Europa]], non è chiaro come abbia trascorso l'epoca della [[Seconda guerra mondiale]] e della tragedia dell'[[Olocausto]], durante la quale perse peraltro il fratello maggiore. Secondo Csaknády, uno dei suoi biografi, potrebbe essersi rifugiato in [[Svizzera]] o essere stato internato in un [[campo di concentramento]]<ref name="Kuscht">{{cita news|lingua=de|autore=Erik Eggers|url=http://www.welt.de/print-welt/article455729/Kuscht_der_Star_kuscht_die_Mannschaft.html|titolo=Kuscht der Star, kuscht die Mannschaft|pubblicazione=welt.de|data=8 giugno 2001|accesso=7 luglio 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vZ1XUV0f?url=http://www.welt.de/print-welt/article455729/Kuscht_der_Star_kuscht_die_Mannschaft.html|dataarchivio=7 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref>, ma interrogato sul tema, Guttmann rispondeva semplicemente «Dio mi ha aiutato»<ref name=lagunas/>.

Pare che in questo periodo, precisamente nel 1942, abbia sposato la moglie Marianne, e che al suo ritorno in Ungheria nel 1945, stando a quanto riportato da un suo conoscente, fosse in grado di parlare il [[Lingua portoghese|portoghese]]<ref name=wien/>, ragion per cui alcuni hanno ipotizzato che avesse trovato riparo in Brasile<ref>Così {{cita|Tegelbeckers|}}, vedasi l'estratto pubblicato su [http://www.s-port.de/david/guttmann.html s-port.de] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120320101058/http://www.s-port.de/david/guttmann.html |date=20 marzo 2012 }}</ref>, tuttavia fonti brasiliane affermano che durante il suo periodo al San Paolo non fosse in grado di parlare questo idioma<ref name=folha>{{cita web|url=http://www1.folha.uol.com.br/folha/esporte/ult92u97123.shtml|titolo=Times paulistas já tiveram treinador europeu|editore=Folha de S. Paulo|lingua=pt|data=7 gennaio 2006|accesso=13 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106031926/http://www1.folha.uol.com.br/folha/esporte/ult92u97123.shtml|urlmorto=no}}</ref>. Un'ulteriore versione vuole che Guttmann si sia invece stabilito a [[Parigi]]<ref>{{cita web|url=http://www.ionline.pt/conteudo/10229-a-bela-e-o-monstro-guttmann-lancou-maldicao-ha-47-anos|titolo=A bela e o monstro: Guttmann lançou a maldição há 47 anos|editore=Ionline.pt|lingua=pt|accesso=16 aprile 2011|data=25 giugno 2009|autore=Rui Miguel Tovar|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110920194827/http://www.ionline.pt/conteudo/10229-a-bela-e-o-monstro-guttmann-lancou-maldicao-ha-47-anos|urlmorto=no}}</ref>. Dopo aver ripreso la carriera da allenatore al termine degli eventi bellici, Guttmann godette di considerevole successo col Benfica e fu tra i tecnici più pagati dell'epoca<ref name=wien/>. Alla sua morte, avvenuta nel 1981, fu inumato nel settore ebraico del cimitero di Vienna<ref name=wien/>.

==Stile di gioco==
Guttmann fu un allenatore convinto della necessità dell'organizzazione tattica della formazione<ref>Espressione letterale di Guttmann: «Credo nella tattica e nella sua necessità». {{cita web|url=http://www.planetadofutebol.com/artigos/bela-guttmann-1905-1981-o-feiticeiro-hungaro|titolo=Bela Guttmann: (1905-1981) «O Feiticeiro húngaro»|data=14 maggio 2007|lingua=pt|accesso=14 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100530114101/http://www.planetadofutebol.com/artigos/bela-guttmann-1905-1981-o-feiticeiro-hungaro|urlmorto=sì}}</ref> e diede al suo Benfica un gioco corale<ref>«Il segreto della riuscita del Benfica non sta nell'applicazione di teorie psicologiche più o meno efficienti, ma nell'aver strutturato la squadra secondo un modello di gioco collettivo». ''Ibid.''</ref>. Lo schema che chiedeva alla squadra di attuare per giungere alla finalizzazione era il cosiddetto «''passa-repassa-chuta''» (passa-ripassa-tira); segnatamente, i giocatori dovevano effettuare dei passaggi corti quando si trovavano nei pressi dell'area avversaria in modo da aumentarne la precisione, mentre se fossero stati situati lontano dalla porta andavano realizzati dei passaggi lunghi, per guadagnare metri sul campo<ref>«Passaggi corti nelle vicinanze dall'area grande avversaria per aumentare la precisione; passaggi lunghi, quando si è lontani dalla porta, per guadagnare distanza». ''Ibid.''</ref>; la buona riuscita dipendeva anche dalla capacità di smarcarsi in fase di possesso del pallone, viceversa in fase di non-possesso era necessario marcare gli avversari<ref>«Il 'passa, ripassa e tira' è indispensabile per arrivare al gol. Marca e smarcati. Se il pallone non è nostro, marca; se il pallone è nostro, smarcati. Questo è il principio fondamentale». ''Ibid.''</ref>.

Ancorché curasse tali dettagli, Guttmann non riteneva che dovessero essere i giocatori ad adattarsi ad un paradigma tattico, bensì gli schemi a dover essere modellati sulle caratteristiche tecniche dei calciatori a disposizione<ref>«Ogni squadra necessita di un modulo proprio, adattato alle caratteristiche dei suoi giocatori. [...] Così come un sarto non fa lo stesso modello per un gobbo o per un uomo normale, allo stesso modo un allenatore di calcio non può dare a tutte le squadre che allena la stessa figura di gioco». ''Ibid.''</ref>. Nondimeno, nello scegliere la squadra da schierare teneva conto di diversi fattori come le condizioni meteorologiche, le condizioni del campo e quelle del naso dei calciatori, convinto che, qualora questo fosse stato intasato, non avrebbe offerto una buona respirazione, incidendo così sulla prestazione agonistica<ref>«La scelta finale dello schieramento della squadra dipende anche da fattori importanti come il campo, le condizioni del tempo e anche il naso dei giocatori. Il naso è molto importante, sa? Se qualcuno si congestiona e non respira bene non gioca». ''Ibid.''</ref>. Imponeva inoltre ai giocatori di astenersi categoricamente dal praticare [[Attività sessuale umana|sesso]] nella settimana antecedente alle partite importanti, precetto al quale teneva così tanto da provocargli, alla lettera, degli incubi notturni<ref name="medo">{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=4|titolo=O medo do sexo e a guerra fria...|lingua=pt|accesso=7 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213121634/http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=4|urlmorto=sì}}</ref>.

Guttmann fu propenso ad un approccio tattico dichiaratamente offensivo, tanto che disse «Non mi sono mai preoccupato di sapere se gli avversari avessero segnato, perché ho sempre pensato che noi avremmo potuto segnare ancora». Fu anche un sostenitore della centralità della figura dell'allenatore, che paragonò a quella di un domatore di leoni: «Domina gli animali, nella cui gabbia conduce il proprio spettacolo, finché li tratta con fiducia in sé e senza paura. Ma nel momento in cui diventa incerto della sua energia ipnotica, e i primi segni di timore appaiono nei suoi occhi, è perso»<ref name=wilson/>. Il suo sapere calcistico non fu di natura teorica, ma aveva origini [[empirismo|empiriche]], infatti dichiarò: «Prima giocare, poi vedere, poi imparare»<ref name=mezzosecolo>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1599_02_1951_0026_0005_22411851/|titolo=Il mezzo secolo di Bela Guttmann|autore=Paolo Bertoldi|pubblicazione=Stampa Sera|giorno=31|mese=gennaio|anno=1951|p=5|accesso=9 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150426172133/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1599_02_1951_0026_0005_22411851/|urlmorto=no}}</ref>.

==Carriera==
===Giocatore===
====Club====
=====Gli esordi e il passaggio all'MTK=====
Dopo l'ingresso nelle giovanili nel 1914<ref>{{cita web|url=http://www.liveauctioneers.com/item/2072765|titolo=Budapest - Postkarte 1914|editore=Liveauctioneers.com|lingua=en|accesso=16 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817103456/https://www.liveauctioneers.com/item/2072765_4577-budapest-postkarte-1914|urlmorto=no}}</ref>, Guttmann debuttò nel 1917 con la prima squadra del [[Törekvés Sportegyesület|Törekvés]]<ref name="claussen140">{{cita|Claussen|p. 140}}.</ref>, club della seconda divisione ungherese col quale fu protagonista di un curioso episodio: in una gara contro lo Zsak, l'allora attaccante marcò tre gol consentendo al proprio club di vincere per 3-0, ma nonostante tale prestazione il giorno dopo i quotidiani scrissero che «L'autore dei tre gol è stato il peggiore in campo. Non ha fatto altro che ricevere la palla e tirare»<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00149445-3333-3333-3333-000000149445&idCanal=00000662-0000-0000-0000-000000000662|titolo=Jardel igual a Guttmann|autore=José Manuel Delgado|data=17 marzo 2002|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20130416140009/http://www.record.xl.pt/interior.aspx?content_id=116577}}</ref>. Due stagioni più tardi passò al più quotato [[Magyar Testgyakorlók Köre Budapest Futball Club|MTK]] di Budapest, società della borghesia austro-ungherese di origini ebraiche<ref name=kleingers/>; cominciò a giocare come [[centromediano metodista]], ruolo che interpretava con eleganza<ref name=wilson/> e che nel calcio dell'epoca costituiva il fulcro della squadra.

Vinse il titolo d'Ungheria nel 1921 e nel 1922<ref name=olivari>{{cita web|url=http://www.calciatori.com/magazine1.nsf/allDoc/CAEF845334A540D5C1257427005BF92B?opendocument|titolo=Il piccolo mondo di Bela Guttmann|autore=[[Stefano Olivari]]|editore=calciatori.com|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vZ02MDkh?url=http://www.calciatori.com/magazine1.nsf/allDoc/CAEF845334A540D5C1257427005BF92B?opendocument|urlmorto=sì|dataarchivio=7 gennaio 2011}}</ref>, preferendo passare l'anno seguente allo [[Sport Club Hakoah Wien|Hakoah]] di Vienna, giacché il ritorno di Ferenc Nyul (giocatore prestato al Hagibor Cluj) lo avrebbe costretto ad una posizione di secondo piano: si trattò della prima di molte volte in cui cambiò Stato. Ad ogni modo, le ragioni del trasferimento non furono solamente sportive; la salita al potere di [[Miklós Horthy]] fece infatti precipitare l'Ungheria nell'[[antisemitismo]], determinando dunque l'insorgere di un clima avverso nei confronti dei giudei (gruppo etnico cui Guttmann apparteneva<ref name=wilson/>), e in aggiunta a ciò il calcio ungherese era stato interessato da uno scandalo riguardante dei fondi neri<ref name=wien/>.

=====Hakoah=====
[[File:Hakoah Vienna 1925.jpg|thumb|left|upright=1.4|Lo Hakoah nel 1925. Guttmann è al centro, vicino alla bandiera]]

Già da giocatore Guttmann aveva lasciato intravedere gli aspetti bizzarri del proprio carattere e pretese, al momento del suo passaggio allo Hakoah di Vienna, di giocare sempre con una maglietta di seta<ref name=greed>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/football/2009/may/16/seven-deadly-sins-greed-part-three|titolo=Seven deadly sins|lingua=en|editore=guardian.co.uk|data=16 maggio 2009|accesso=13 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090522123352/http://www.guardian.co.uk/football/2009/may/16/seven-deadly-sins-greed-part-three|urlmorto=no}}</ref>. La squadra era una delle migliori realtà calcistiche europee del periodo e nel 1923, con Guttmann tra le sue file, ottenne una prestigiosa vittoria contro un'importante squadra inglese, il [[West Ham United Football Club|West Ham]], finalista della [[FA Cup]] e sconfitto per 5-0: era la prima volta che i «maestri» inglesi perdevano in casa<ref name=simpson/><ref name=olivari/>.

Nel 1924 la lega austriaca giunse al professionismo<ref name=lagunas/> e lo Hakoah vinse il [[campionato austriaco di calcio|campionato]] quella stessa stagione ([[I. Liga 1924-1925|1924-1925]]), quando Guttmann era ormai visto come il maggior talento del calcio danubiano<ref name=olivari/>, tanto che il club gli riconosceva una retribuzione pari alla quarta parte dei propri introiti<ref name=wien/>. L'anno successivo (1926) lo Hakoah, mosso dall'intento di raccogliere dei fondi per la causa [[sionismo|sionista]]<ref name=wilson/>, viaggiò negli Stati Uniti per effettuare una serie di dieci partite, in una delle quali la squadra si esibì di fronte a quarantaseimila spettatori al [[Polo Grounds]] di [[New York]], registrando un record di pubblico eguagliato solo cinquantuno anni dopo<ref name=simpson/><ref name=olivari/>.

Il calcio in [[America del Nord|Nordamerica]] era lungi dall'essere ben conosciuto; Guttmann infatti ricordò: «Quando abbiamo disputato la nostra prima partita a New York gli spettatori conoscevano così male il calcio da confonderlo col [[football americano]]. I gol segnati li lasciavano completamente freddi, ma i tiri forti che uscivano ben alti dietro la porta erano presi per i punti del [[rugby]] e suscitavano uragani di applausi. Capita l'antifona e dato che stavamo vincendo nettamente ci siamo sbizzarriti a "sparare" lontano. Alla fine mi hanno portato in trionfo»<ref name=mezzosecolo/>. Al termine di detta tournée alcuni membri dello Hakoah, tra cui Guttmann, decisero di intrattenersi in Nordamerica, forti del fatto che molti club della [[East Coast|costa orientale]] degli Stati Uniti erano posseduti da ebrei<ref name=lagunas/>. Al centromediano magiaro fu proposto uno stipendio di cinquecento dollari mensili, mille di reingaggio a fine stagione e benefit quali il pagamento del viaggio e dell'alloggio<ref name=mezzosecolo/>.

=====In America=====
Si unì ai [[New York Giants (calcio)|New York Giants]] dell'[[American Soccer League]] (ASL), con i quali nelle prime due stagioni raccolse ottantatré presenze e segnò due gol<ref name=jose>{{cita web|url=http://national.soccerhall.org/ColinJose/From%20Hakoah%20to%20Benfica.htm|titolo=From Hakoah to Benfica|autore=Colin Jose|editore=National Soccer Hall of Fame|lingua=en|accesso=21 aprile 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100606105358/http://national.soccerhall.org/ColinJose/From%20Hakoah%20to%20Benfica.htm}}</ref>. Nel [[American Soccer League 1928-1929|1928-1929]] i Giants furono sospesi dalla ASL dopo cinque partite e Guttmann passò ai [[New York Hakoah]] della [[Eastern Professional Soccer League]] (ESL), con cui vinse una [[Lamar Hunt U.S. Open Cup|National Challenge Cup]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesu/usacuphist.html|titolo=USA - List of US Open Cup Finals|editore=RSSSF.com|autore=Dave Litterer, Jim Goloboy|lingua=en|data=24 settembre 2009|accesso=26 aprile 2010|dataarchivio=24 dicembre 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vDj5rMKE?url=http://www.rsssf.com/tablesu/usacuphist.html|urlmorto=no}}</ref>. Decise dunque, in concerto con gli ex membri dello Hakoah Vienna rimasti in America, di formare gli [[Hakoah All-Stars]], compagine che era solita effettuare dei tour per propagandare il calcio centroeuropeo<ref name=olivari/> e che nel [[1930]] si esibì in alcune gare amichevoli nell'[[America meridionale|America del Sud]]<ref name=jose/>.

Dopo un passaggio per il New York Soccer Club, in una lega formatasi da poco dall'unione di ESL e ASL<ref name=olivari/><ref>Atlantic Coast Soccer League.</ref>, Guttmann giocò ancora per lo Hakoah All-Stars dalla primavera del 1931 fino al 1932, concludendo con essi la carriera da giocatore e totalizzando centosettantasei presenze nell'ASL<ref name=jose/>. Tornò in [[Prima Repubblica Austriaca|Austria]] nel 1932, giocando ancora quattro partite con lo Hakoah<ref>{{cita web|url=http://www.playerhistory.com/player/88779/|titolo=Béla Guttmann|editore=Playerhistory.com|lingua=en|accesso=9 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106034510/http://www.playerhistory.com/player/88779/|urlmorto=no}}</ref>.

====Nazionale====
Tra il 1921 e il 1924 Guttmann giocò altresì sei volte per l'Ungheria, segnando al suo debutto nel giugno 1921 in una vittoria per 3-0 contro la [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]]<ref name=nazionale>''infra'', § [[#Cronologie presenze e reti in Nazionale.5B136.5D|4.2]].</ref>. Più tardi quello stesso mese prese parte ad un incontro con la Selezione della Germania Meridionale. Le restanti quattro presenze furono registrate nel maggio del 1924 in partite contro [[Nazionale di calcio della Svizzera|Svizzera]]<ref name=nazionale/>, [[Nazionale di calcio del Saarland|Saarland]], [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]] ed [[Nazionale di calcio dell'Egitto|Egitto]]; le ultime due furono delle gare valevoli per le [[Calcio ai Giochi della VIII Olimpiade|Olimpiadi]].

Durante il ritiro, Guttmann obiettò che nel gruppo ungherese vi fossero più dirigenti che giocatori e che l'albergo dove erano stati fatti alloggiare era più adatto a socializzare che non alla preparazione; per dimostrare la sua disapprovazione, attaccò per la coda dei topi alle porte delle stanze dei dirigenti accompagnatori, determinando così la fine della propria carriera in Nazionale<ref name=wilson/>.

===Allenatore===
====Gli esordi e gli anni in Mitteleuropa====
Il primo club a concedergli fiducia nel suo nuovo ruolo da tecnico fu lo Hakoah<ref name=lagunas>{{cita web|url=http://www.elpais.com.uy/06/10/30/pdepor_244742.asp|titolo=Bela Guttman|autore=Aitor Lagunas|editore=elpais.com.uy|lingua=es|data=30 ottobre 2006|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080128000223rn_1/www.elpais.com.uy/Registro/Login.asp?refacc=3&vurl=/06/10/30/pdepor_244742.asp&erracc=11&url_qs=}}</ref>, la compagine nella quale aveva militato da giocatore, che diresse per un paio di stagioni a partire dal 1933<ref name=wien/> conducendolo per due volte al decimo posto in classifica<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tableso/oosthist.html|titolo=Austria Final League Tables|lingua=en|autore=Hans Schöggl e Karel Stokkermans|editore=RSSSF|accesso=9 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110629112450/http://www.rsssf.com/tableso/oosthist.html|urlmorto=no}}</ref>. Grazie alla mediazione dell'allenatore della Nazionale austriaca [[Hugo Meisl]] (amico del padre), nel [[1935]] emigrò nuovamente giungendo in [[Paesi Bassi|Olanda]], dove assunse la guida dell'[[SC Enschede]]<ref name=wien/><ref>Oggi confluito nel [[Football Club Twente]].</ref>. Siglò inizialmente un accordo trimestrale e, quando il club decise di prolungarne la durata, Guttmann insistette affinché gli venisse riconosciuto un ricco premio in caso di vittoria del campionato nazionale<ref name="pyramid97">{{cita|Wilson|p. 97}}.</ref>.

La squadra aveva già accumulato cinque punti di distacco dalla prima in classifica, ragion per cui il presidente non esitò ad accordare al tecnico quanto richiesto<ref name=bouwes>{{cita web|url=https://totalfootballnl.blogspot.com/2010/09/bela-guttmann-in-enschede.html|titolo=Bela Guttmann in Enschede|editore=TotalfootballNL|autore=Ernst Bouwes|data=9 settembre 2010|lingua=en|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5wuT9sY0l?url=http://totalfootballnl.blogspot.com/2010/09/bela-guttmann-in-enschede.html|urlmorto=sì|dataarchivio=3 marzo 2011}}</ref>. Allora l'Enschede si risollevò, riuscendo prima a vincere il campionato regionale, poi a competere per la conquista di quello nazionale, attestandosi quale capolista a metà stagione. A tal punto intervennero due sconfitte contro il {{Calcio Feyenoord|N}} e infine la squadra chiuse al terzo posto<ref name=bouwes/>, ma ciò nonostante la dirigenza fu soddisfatta, consapevole che la vittoria l'avrebbe obbligata al pagamento del premio pattuito con la conseguente bancarotta del club<ref name=lagunas/>. La stagione successiva invece l'Enschede rischiò perfino la retrocessione, e Guttmann lasciò il club una volta giunta la scadenza del contratto<ref name=bouwes/>. Si era affermato come un allenatore di temperamento, convinto dei propri mezzi, irascibile e col gusto per i vestiti di buona foggia<ref name=wilson/>.

Nel marzo del 1938, quando si trovava nuovamente alla guida dello Hakoah<ref name=wien/><ref name=lagunas/>, la [[Germania nazista]] di [[Adolf Hitler]] [[Anschluss|invase l'Austria]] e il club — espressione della cultura giudaica e formato da giocatori ebrei — venne rapidamente dismesso<ref name=simpson/>. L'allenatore riparò in Ungheria nell'estate dello stesso anno e assunse la direzione dell'[[Újpest FC|Újpest]] di Budapest, che condusse alla vittoria del campionato quella stessa stagione, trionfo cui abbinò anche la conquista dell'allora prestigiosa [[Coppa Mitropa|Mitropa Cup]]<ref name=wien/><ref name=lagunas/>, antesignana della [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]]<ref name=Kuscht/>. Nel periodo successivo fu costretto ad interrompere la propria attività a causa della guerra, tornando ad allenare solo nel 1945, quando venne ingaggiato dal [[Vasas]] (un altro club di Budapest).

Presto abbandonò anche questo e passò l'anno seguente ai rumeni del [[Ciocanul]]<ref>Divenuto {{Calcio Dinamo Bucarest|N}} nel 1948, dopo una fusione.</ref>, ingaggiato dal presidente ebreo del club per innovare il calcio locale<ref name=prosport>{{cita web|url=http://www.prosport.ro/fotbal-intern/liga-1/cum-putea-fi-dinamo-peste-steaua-cainii-l-au-dat-afara-si-a-ajuns-sa-castige-doua-cupe-ale-campionilor-o-poveste-incredibila-made-in-romania-7912311|titolo=Cum putea fi Dinamo peste Steaua! "Câinii" l-au dat afară şi a ajuns să câştige două Cupe ale Campionilor! O poveste incredibilă, made in România!|data=23 gennaio 2011|editore=Prosport.ro|lingua=ro|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5wuTUSDB3?url=http://www.prosport.ro/fotbal-intern/liga-1/cum-putea-fi-dinamo-peste-steaua-cainii-l-au-dat-afara-si-a-ajuns-sa-castige-doua-cupe-ale-campionilor-o-poveste-incredibila-made-in-romania-7912311|urlmorto=sì|dataarchivio=3 marzo 2011}}</ref>. Guttmann ottenne di essere remunerato in natura, con dei [[Plantae|vegetali]], per mitigare gli effetti della penuria di alimenti e contrastare l'[[inflazione]]<ref name=pyramid97/>, e in conformità a quanto richiestogli importò metodi di allenamento all'avanguardia<ref name=prosport/>. Debuttò in [[Divizia A 1946-1947|campionato]] il 26 agosto con una vittoria per 1-0 sul [[Ferar Cluj]], ma rimase in carica solo per tredici turni, fino al 7 dicembre<ref>Durante il breve interregno di Guttmann, il Ciocanul ottenne otto vittorie, un pareggio e quattro sconfitte, per un totale di diciassette punti. V. {{cita web|url=http://www.labtof.ro/diviziaa/antrenor/Bela_Guttman|titolo=Bela Guttman|editore=labtof.ro|lingua=ro|accesso=7 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040554/http://www.labtof.ro/diviziaa/antrenor/Bela_Guttman|urlmorto=no}}</ref>, allorché con la squadra al quarto posto ruppe con la società a causa delle ingerenze di uno dei dirigenti nelle questioni di carattere tecnico<ref name=wilson/><ref name=prosport/>.

Di ritorno in Ungheria, condusse nuovamente l'Újpest alla conquista del campionato nel [[Nemzeti Bajnokság I 1946-1947|1946-1947]]<ref name=wilson/><ref name=lagunas/> e nel [[Nemzeti Bajnokság I 1947-1948|1947-1948]] guidò il Kispest<ref>Con 24 panchine complessive. {{cita web|url=http://honvedfc.hu/edzok_mutat.php|titolo=Edzok mutat|editore=honvedfc.hu|lingua=hu|accesso=15 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101007034520/http://honvedfc.hu/edzok_mutat.php|urlmorto=no}}</ref> (poi denominato [[Budapest Honvéd FC|Honvéd]]), dove diresse un gruppo di grandi giocatori — tra i quali spiccava [[Ferenc Puskás]] — che di lì a poco costituirono l'ossatura della [[Squadra d'oro|Nazionale ungherese degli anni cinquanta]]<ref name=olivari/>. Guttmann rassegnò le dimissioni dopo una controversia proprio con Puskás, il quale nell'intervallo di una partita contro il [[Győri ETO FC|Győr]] intimò ad un compagno di squadra, che il tecnico non intendeva schierare<ref>Notasi che all'epoca non erano ammesse sostituzioni, quindi privarsi di un componente della squadra significava giocare in dieci uomini.</ref> per il secondo tempo a causa del suo gioco troppo aggressivo, di rimanere comunque in campo. L'allenatore seguì il resto della partita dalla tribuna, sfogliando una rivista, per poi salire sul tram per tornare a casa senza far più ritorno<ref name=wilson/><ref name=lagunas/>. Guttmann si convinse di aver perso il rispetto da parte dei giocatori, conformemente al suo motto «Controlla la stella e controllerai la squadra»<ref name=Kuscht/>.

====Padova, Triestina e Nazionale ungherese====
[[File:US Triestina - 1952 - Béla Guttmann.jpg|thumb|left|Guttmann insegna tattica ai giocatori della Triestina]]

Successivamente allenò molte formazioni in Stati differenti, compreso un periodo in [[Italia]]. Vi arrivò nel [[Serie A 1949-1950|1949-1950]] per guidare il [[Calcio Padova|Padova]]; raggiunse un accordo di particolare natura, il quale prevedeva che assumesse subito la gestione della squadra senza che percepisse alcuna retribuzione fuorché il mantenimento, ottenendo però dei premi personali a partita che distribuiva ai giocatori<ref name=avventure>{{cita news|titolo=Le avventure di Guttmann allenatore dei biancorossi|pubblicazione=Stampa Sera|autore=[[Vittorio Pozzo]]|giorno=8|mese=dicembre|anno=1949|p=4}}</ref>; costoro, non eccelsi sul piano tecnico, furono allenati in modo da avere resistenza e brillantezza fisica, e il Padova raccolse delle buone prestazioni grazie alle quali nelle prime tredici giornate del campionato perse solo una volta<ref name=avventure/>. Tuttavia dal turno successivo al trentaduesimo si registrarono tredici sconfitte<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital50.html|titolo=Italy 1949/50|autore=Maurizio Mariani|data=12 maggio 1999|accesso=12 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171019213119/http://www.rsssf.com/tablesi/ital50.html|urlmorto=no}}</ref> e, tre giorni dopo la partita del 26 aprile persa per 0-4 in trasferta contro la {{Calcio Juventus|N}}<ref name=padova>{{cita web|url=http://100anni.padovacalcio.it/calciopadova.php?sez=3&stagione=1949-50&c=1s|titolo=Campionato 1949/50|accesso=30 dicembre 2010|editore=padovacalcio.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304132723/http://100anni.padovacalcio.it/calciopadova.php?sez=3&stagione=1949-50&c=1s|urlmorto=no}}</ref>, Guttmann fu licenziato senza motivazioni né dettagliate né di natura tecnica, «Per fatti concreti appurati da indagini ineccepibili che intaccano direttamente la responsabilità personale dell'allenatore [...], in modo da far venir meno l'ampia fiducia in lui riposta»<ref>Così recitava il comunicato stampa diramato dalla società. Cfr. {{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=7887&p=9#page/4/mode/2up|titolo=Il Padova ha sostituito Guttmann con Serantoni|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=30|mese=aprile|anno=1950|p=4|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150511200830/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=7887&p=9#page/4/mode/2up}}</ref>. Fu sostituito da [[Pietro Serantoni]], che condusse il Padova ad un decimo posto finale<ref name=padova/>.

Guttmann passò la [[Serie A 1950-1951|stagione seguente]] alla {{Calcio Triestina|N}}, e ben presto le accuse mosse al suo indirizzo assunsero contorni più definiti; gli fu infatti inflitta una sospensione dall'attività<ref>{{cita news|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=7925&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Sospeso da ogni attività l'allenatore Guttmann|giorno=15|mese=giugno|anno=1950|pubblicazione=Corriere dello Sport|p=4|accesso=3 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106033058/http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=7925&p=4#page/4/mode/2up|urlmorto=no}}</ref> come conseguenza del cosiddetto «caso [[Zvonko Monsider|Monsider]]», allorché gli fu contestato di aver ricevuto del denaro per il trasferimento del portiere croato<ref name=mezzosecolo/>, giocatore acquistato un anno prima dal Padova sotto la sua gestione<ref>{{cita news|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=7709&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Nessun ritocco - Verso l'acquisto dello jugoslavo Monsideri|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=20|mese=novembre|anno=1949|p=4|accesso=3 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106033127/http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=7709&p=4#page/4/mode/2up|urlmorto=no}}</ref>. Il ricorso esperito fu tuttavia accolto e a maggio la [[Commissione di Appello Federale|CAF]] dispose la restituzione della tessera federale<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1599_02_1951_0105_0005_22416564/|titolo=La CAF dà ragione a Guttman e all'Udinese|pubblicazione=Stampa Sera|giorno=4|mese=maggio|anno=1951|p=5|accesso=27 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040139/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1599_02_1951_0105_0005_22416564/|urlmorto=no}}</ref> (fino ad allora l'allenatore svolse le sue mansioni clandestinamente)<ref name=mezzosecolo/>. Dopo aver ottenuto una sofferta quindicesima posizione in classifica nella stagione d'esordio<ref>{{cita news|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=10020&p=3#page/2/mode/2up|titolo=Una Triestina riveduta e corretta|autore=Vittorio Macchio|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=23|mese=agosto|anno=1951|p=3|accesso=3 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106033140/http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=10020&p=3#page/2/mode/2up|urlmorto=no}}</ref>, durante quella successiva ([[Serie A 1951-1952|1951-1952]]) fu però di nuovo congedato anticipatamente in ragione dei risultati negativi; il 21 novembre, tre giorni dopo la sconfitta per 0-1 in casa col [[Torino Football Club|Torino]], la squadra fu affidata ''ad interim'' all'allenatore in seconda Perron<ref>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10097&p=9#page/4/mode/2up|giorno=22|mese=novembre|anno=1951|p=4|titolo=Triestina: Molti candidati per il posto di allenatore|pubblicazione=Corriere dello Sport|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040312/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10097&p=9#page/4/mode/2up}}</ref> per poi essere rilevata da [[Mario Perazzolo]].

Fino ad allora Guttmann si era mostrato nervoso, trasmettendo questo stato d'animo ai giocatori, benché allo stesso tempo il club patisse anche vicissitudini di carattere economico che contribuirono a minare la serenità generale<ref>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10095&p=9#page/2/mode/2up|titolo=Disorientamento|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=20|mese=novembre|anno=1951|p=3|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040250/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10095&p=9#page/2/mode/2up}}</ref>. Sebbene la squadra avesse dimostrato comunque una buona condizione atletica, la negativa situazione in classifica rese tuttavia l'allenatore inviso alla tifoseria<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1600_02_1951_0245_0005_22424656/|titolo=Guttmann in imbarazzo per colpa della Juventus|autore=Ettore Berra|giorno=16|mese=ottobre|anno=1951|pubblicazione=La Stampa|accesso=12 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040136/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1600_02_1951_0245_0005_22424656/|urlmorto=no}}</ref>. Nel [[1952]] integrò lo staff tecnico della Nazionale ungherese<ref>Ciò è testimoniato da una foto pubblicata da {{en}} [http://www.liveauctioneers.com/item/2072840 Liveauctioneers.com] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140106040926/http://www.liveauctioneers.com/item/2072840 |date=6 gennaio 2014 }}, in cui Guttmann (terzo in alto da sinistra) è ritratto assieme a celebri calciatori magiari come Puskás, Kubala, Hidegkuti e Boszik, nonché dalla fascia da allenatore rinvenuta tra i suoi effetti personali (cfr. ancora [http://www.liveauctioneers.com/item/2072716 Liveauctioneers.com] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140106040919/http://www.liveauctioneers.com/item/2072716 |date=6 gennaio 2014 }}).</ref>, affiancando [[Gusztáv Sebes]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/hong-coach.html|titolo=Hungary National Team Coaches|autore=Sorin Arotaritei|editore=[[RSSSF]]|data=9 febbraio 2002|accesso=30 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081222064705/http://www.rsssf.com/miscellaneous/hong-coach.html|urlmorto=no}}</ref>.

====In Argentina, a Cipro e il ritorno in Italia====
[[File:Béla Guttmann - AC Milan.jpg|thumb|Guttmann ai tempi del Milan]]

Nel 1953 diresse il [[Quilmes Atlético Club|Quilmes]] nella [[Primera B Nacional|seconda divisione Argentina]], rimanendo alla guida di quest'ultimo club — dove militava un giovane [[Humberto Maschio]] — solo per sei giornate, trascorse le quali fu licenziato<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/1999/12/16/r-01201d.htm|titolo=Siempre Bocha|editore=clarin.com|lingua=es|autore=Daniel Avellaned|data=16 dicembre 1999|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vZ1Ohbw8?url=http://edant.clarin.com/diario/1999/12/16/r-01201d.htm|urlmorto=sì|dataarchivio=7 gennaio 2011}}</ref>. Sempre nel [[Argentina|Paese sudamericano]] provò a raggiungere un accordo col più blasonato [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]], ma la divergenza tra domanda e offerta impedì che fosse sottoscritto un contratto<ref>{{cita|Claussen|p. 87}}.</ref>; a ciò si aggiunsero i problemi di salute della moglie, cui i medici consigliarono di soggiornare in una località mediterranea, perciò nell'ottobre di quello stesso anno Guttmann si accordò coi ciprioti dell'{{Calcio APOEL Nicosia|N}}<ref>{{cita news|titolo=Bela Guttmann allenatore-girovago|autore=Giuseppe Melillo|pubblicazione=Corriere dello sport|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=9434&p=1#page/1/mode/2up|p=1|giorno=8|mese=ottobre|anno=1953|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040440/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=9434&p=1#page/1/mode/2up}}</ref>.

Nonostante il vincolo col club scadesse solo nel settembre del 1954, questo fu sciolto già nel novembre del 1953, quando il tecnico tornò in Italia ingaggiato dal {{Calcio Milan|N}}<ref>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=9464&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Da oggi Guttmann al timone del Milan|pubblicazione=Corriere dello Sport|p=4|giorno=12|mese=novembre|anno=1953|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106033150/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=9464&p=4#page/4/mode/2up}}</ref>. Prima di accettare, chiese delle informazioni riguardanti la squadra al connazionale [[Lajos Czeizler]], al tempo C.T. della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] e già alla guida del Milan nel recente passato, il quale diede il suo parere positivo<ref name=riunione>{{cita news|titolo=Guttmann esonerato dopo cinque ore di riunione|pubblicazione=La Stampa|giorno=15|mese=febbraio|anno=1955|p=5}}</ref>. Guttmann subentrò dunque a campionato in corso, alla nona giornata, ad [[Arrigo Morselli]]<ref>{{cita web|url=http://www.magliarossonera.it/protagonisti/All-Guttman.html|titolo=Béla Guttmann|editore=Magliarossonera.it|accesso=12 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111123032459/http://www.magliarossonera.it/protagonisti/All-Guttman.html|urlmorto=no}}</ref>, ma il rendimento incostante impedì alla squadra di andare oltre il terzo posto ''ex aequo'' alla {{Calcio Fiorentina|N}}<ref>''Almanacco illustrato del Milan'', Panini, 2005.</ref>, a sette punti dall'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] campione.

Nel [[Associazione Calcio Milan 1954-1955|1954-1955]] la proprietà del club fu rilevata da [[Andrea Rizzoli]], un ricco industriale desideroso di imporsi nel mondo del calcio che allestì una formazione altamente competitiva, aggiungendo il campione uruguaiano [[Juan Alberto Schiaffino]] ad altri importanti giocatori già in rosa come [[Nils Liedholm]] e [[Gunnar Nordahl]]<ref>Alberto Mazzuca, ''La erre verde: ascesa e declino dell'impero Rizzoli'', Editore Longanesi, 1991, p. 175. ISBN 88-304-0999-5</ref>, che assieme a [[Gunnar Gren]] avevano composto il celebre trio svedese del [[Gre-No-Li]]. L'allenatore lanciò [[Cesare Maldini]] (prelevato dalla Triestina), il quale sotto la sua gestione tecnica divenne il difensore centrale titolare della squadra<ref>{{cita news|autore=Nicola Cecere, Alberto Cerruti|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1999/febbraio/03/Ecco_Maldini_boy_scout_ga_0_990203455.shtml|titolo=Ecco il Maldini boy scout|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|giorno=3|mese=febbraio|anno=1999|p=5|accesso=10 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304112202/http://archiviostorico.gazzetta.it/1999/febbraio/03/Ecco_Maldini_boy_scout_ga_0_990203455.shtml|urlmorto=no}}</ref>, e istruì il portiere [[Lorenzo Buffon]] ad effettuare delle parate semplici dicendogli «Piccola cosa più piccola cosa fa grande capolavoro»<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/19/Buffon_signore_delle_due_porte_co_0_9411196194.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150504050038/http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/19/Buffon_signore_delle_due_porte_co_0_9411196194.shtml|titolo=Buffon, il signore delle due porte accanto|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Cesare Fiumi|p=38|giorno=19|mese=novembre|anno=1994|accesso=12 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref>.

Quanto all'attacco dichiarò: «Io ho un determinato numero di uomini con caratteristiche ben definite. Devo sfruttarli nel compito per cui sono adatti. Nordahl e [[Eduardo Ricagni|Ricagni]] sono due centravanti e nient'altro. Sta bene. [[Jørgen Sørensen|Sørensen]] è mezz'ala e così pure Schiaffino. Io metto il pompierone svedese e l'argentino [Nordahl e Ricagni] come punte avanzate e faccio lavorare di spola il danese e l'uruguayano [Sørensen e Schiaffino]», mentre l'ala mancina [[Amleto Frignani|Frignani]] fu rassicurata così: «Vedrai che in campionato si accorderanno e tu rimarrai libero come un passerotto, allora i tuoi colleghi ti passeranno palloni su palloni»<ref>{{cita news|autore=Paolo Bertoldi |titolo=Il Genoa... soddisfatto d'aver perso col Milan |pubblicazione=Stampa Sera|giorno=2|mese=settembre|anno=1954|p=5}}</ref>. Il modulo, nonostante le variazioni in avanti, continuò a essere in linea al classico WM in difesa, reparto innanzi al quale fu collocato Liedholm, reinventato come [[Centrocampista|centromediano]]<ref name="brera">{{cita|Brera|p. 258}}.</ref>.

L'avvio di campionato fu positivo e il Milan ottenne nove vittorie e un pareggio nelle prime dieci giornate<ref>{{cita web|url=http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=30214|titolo=Scudetto 1954/55|accesso=1º aprile 2010|editore=acmilan.com|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091216115454/http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=30214}}</ref>, ma nonostante ciò Guttmann fu sollevato dall'incarico, con la squadra prima in classifica, dopo diciannove partite<ref name=perrone>{{cita news|autore=Roberto Perrone|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/31/dall_ironia_Liedholm_recordman_Rambone_co_0_93083110394.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106034555/http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/31/dall_ironia_Liedholm_recordman_Rambone_co_0_93083110394.shtml|titolo=Dall'ironia di Liedholm al recordman Rambone storie di licenziati celebri|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=31|mese=agosto|anno=1993|p=24|accesso=1º aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref>, a causa di una flessione di risultati che nei primi sei turni del girone di ritorno fruttò una sola vittoria<ref name=crollo>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10168&p=1#page/1/mode/2up|titolo=Guttmann paga le spese del crollo del Milan|pubblicazione=Corriere dello Sport|autore=Leone Boccali|giorno=16|mese=febbraio|anno=1955|p=1|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040301/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10168&p=1#page/1/mode/2up}}</ref>. Decisiva fu la sconfitta per 1-3 patita per mano della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]], alla quale era nel frattempo passato Czeizler, collega con cui peraltro Guttmann aveva avuto un alterco in un locale pubblico poche settimane prima<ref name=riunione/>. Le ragioni della scelta, presa dopo una riunione di diverse ore dei vertici societari, furono addebitate alla scarsa condizione atletica della squadra e dunque alla responsabilità dell'allenatore<ref name=crollo/>, ma anche al venir meno della fiducia da parte dei giocatori<ref name=esonero>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10168&p=1#page/4/mode/2up|titolo=Affidate a Puricelli le redini del Milan|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=16|mese=febbraio|anno=1955|p=3|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040301/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10168&p=1#page/4/mode/2up}}</ref>; questo quadro fu aggravato prima dai problemi fisici e poi dalla squalifica del regista Schiaffino, elemento fondamentale<ref name=crollo/>.

A sua discolpa Guttmann reclamò di essere stato privato dei giocatori migliori per via delle convocazioni della Nazionale e degli infortuni, circostanze che in un frangente lo portarono a poter disporre di solo otto componenti della rosa<ref name=esonero/>. Infine, stando a quanto riportato dalla stampa italiana all'epoca, abbandonò il Milan sorridendo<ref name=esonero/> e facendo un inchino ai giornalisti accorsi<ref name=riunione/>, sebbene altre fonti riportino che alla successiva conferenza stampa affermò: «Sono stato licenziato anche se non sono né un criminale né un omosessuale. Addio»; segnato dall'episodio, da quel momento in avanti chiese che nei suoi contratti fosse inserita una clausola che impedisse alle società di licenziarlo nel caso in cui la squadra occupasse il primo posto della classifica<ref name=wilson/><ref>Guttmann sedette sulla panchina del Milan in occasione di 44 gare ufficiali (Fonte: [http://www.magliarossonera.it/protagonisti/All-Guttman.html Magliarossonera.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111123032459/http://www.magliarossonera.it/protagonisti/All-Guttman.html |date=23 novembre 2011 }}).</ref>. Il club si aggiudicò lo [[scudetto (sport)|scudetto]] col sostituto [[Héctor Puricelli]]<ref name=perrone/>, che fino ad allora aveva avuto il ruolo di seconda guida tecnica<ref name=crollo/>.

Guttmann passò quindi la [[Serie A 1955-1956|stagione successiva]] al neopromosso [[L.R. Vicenza Virtus|Lanerossi Vicenza]], in un'annata segnata da un avvenimento ''extra'' calcistico verificatosi precedentemente. Il 2 aprile del 1955, mentre era a [[Milano]] alla guida della sua automobile americana, aveva investito due scolari (uno dei quali perì), e per tale reato nel novembre dello stesso anno fu rinviato a giudizio<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,0057_01_1955_0263_0007_15519649/|titolo=Un allenatore di calcio a giudizio per investimento|pubblicazione=La Stampa|giorno=5|mese=novembre|anno=1955|p=7|accesso=3 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040313/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,0057_01_1955_0263_0007_15519649/|urlmorto=no}}</ref>, fatto che lo portò ad abbandonare l'Italia<ref name=brera/>. Il 12 aprile 1956 il Lanerossi comunicò la sua sostituzione con [[Umberto Menti]], specificando che «l'appassionato allenatore ungherese [...] ha manifestato la sua necessità di riposo»<ref>{{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10525&p=9#page/4/mode/2up|titolo=L'attesa conferma|pubblicazione=Corriere dello Sport|giorno=13|mese=aprile|anno=1956|p=4|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040429/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=10525&p=9#page/4/mode/2up}}</ref>. Fino all'8 aprile, data dell'ultima partita diretta da Guttmann (ventiseiesimo turno), la squadra aveva raccolto solo ventitré punti che valevano la terzultima posizione in classifica alla pari col {{Calcio Bologna|N}}<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital56.html|titolo=Italy 1955/56|autore=Maurizio Mariani|data=22 aprile 1999|editore=RSSSF.com|accesso=24 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120218084947/http://www.rsssf.com/tablesi/ital56.html|urlmorto=no}}</ref>. Nel novembre di quell'anno Guttmann firmò un contratto con l'[[Club Atlético de Madrid|Atlético Madrid]]<ref>V. il documento su {{collegamento interrotto|1=[http://photos.liveauctioneers.com/houses/agon-sportsworld-de/9730/4558_1_lg.jpg Liveauctioneers.com] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>, ma ciò nonostante non assunse la carica<ref>{{cita web|url=http://www.liveauctioneers.com/item/2072746|editore=Liveauctioneers.com|titolo=Madrid, Atletico - Vertrag|accesso=30 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817103513/https://www.liveauctioneers.com/item/2072746_4558-madrid-atletico-vertrag|urlmorto=no}}</ref>.

====Innovatore in Brasile====
{{doppia immagine|left|Football Formation - WM.png|170|424Diagonale.png|174|Comparazione tra il WM (a sinistra) e il 4-2-4}}

Sul finire del 1956, da direttore tecnico dell'Honvéd<ref>Il ruolo di allenatore era ricoperto da [[Jenő Kalmár]]. {{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0061_01_1956_0288_0006_14040924/|titolo=Gli ungheresi della "Honved" sono giunti ieri sera a Milano|pubblicazione=La Stampa|giorno=7|mese=dicembre|anno=1956|accesso=16 aprile 2010|p=6|autore=Leo Cattini|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150426154408/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0061_01_1956_0288_0006_14040924/|urlmorto=no}}</ref>, si spostò in Sudamerica per una tournée assieme a celebri giocatori ungheresi come Puskás, [[Sándor Kocsis|Kocsis]], [[Gyula Lóránt|Lóránt]] e [[Zoltán Czibor|Czibor]]<ref name=wien/>, decidendo di rimanere in Brasile dopo che l'Ungheria si trovò in uno stato di agitazione come conseguenza della [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivoluzione antisovietica]]<ref name=wilson/><ref>La squadra rientrò a Budapest in febbraio. {{cita news|url=http://hemeroteca.abc.es/nav/Navigate.exe/hemeroteca/madrid/abc/1957/02/01/028.html|titolo=El Honved va regressar a Budapest|pubblicazione=ABC|lingua=es|giorno=1|mese=febbraio|anno=1957|accesso=2 marzo 2011|pp=29–30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160617101903/http://hemeroteca.abc.es/nav/Navigate.exe/hemeroteca/madrid/abc/1957/02/01/028.html|urlmorto=no}}</ref>.

Nel 1957 Guttmann assunse la guida del San Paolo e importò metodi d'allenamento innovativi, facendo appendere ai pali e alla traversa della porta dei vecchi pneumatici che i giocatori avrebbero dovuto centrare calciando il pallone, un esercizio che intendeva migliorarne la mira<ref name="giacomini108">{{cita|Giacomini|p. 108}}.</ref>; fece sì che le partite fossero precedute da una fase di riscaldamento e durante gli allenamenti assegnò a ciascun componente della squadra un proprio pallone<ref>{{cita web|url=http://www.saopaulofc.net/spfcpedia/a-historia-do-spfc/morumbi/|titolo=Morumbi: Sempre Campeão|editore=Saopaulofc.net|lingua=pt|accesso=3 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110525190024/http://www.saopaulofc.net/spfcpedia/a-historia-do-spfc/morumbi/|urlmorto=no}}</ref><ref name=treinador>{{cita web|url=http://www.saopaulofc.net/noticias/noticias/futebol/2011/1/14/dia-do-treinador-homenagem-aos-maiores-do-tricolor|titolo=Dia do Treinador: homenagem aos maiores do Tricolor|autore=Ana Luiza Rosa e Michael Serra|data=14 gennaio 2011|lingua=pt|editore=Saopaulofc.net|accesso=3 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150426111421/http://www.saopaulofc.net/noticias/noticias/futebol/2011/1/14/dia-do-treinador-homenagem-aos-maiores-do-tricolor|urlmorto=no}}</ref>; si impegnò inoltre nel perfezionare le doti dell'ala sinistra [[Canhoteiro]], efficace nel [[dribbling]] ma non nel tiro, intrattenendosi alla sera con questi in specifiche sedute dall'allenamento al fine di potenziarne le capacità balistiche<ref>{{pt}} Roberto Avallone, ''[http://books.google.com/books?id=TXn7hvbTSacC&pg=PA16&dq=bella+guttmann&lr=&cd=20#v=onepage&q=&f=false As incríveis histórias do futebol]'', Tipo Editora, 2001, p. 16. ISBN 85-88516-01-2</ref>.

La squadra ebbe in [[Campionato Paulista di calcio|campionato]] un avvio altalenante, ma con l'acquisizione del campione [[Zizinho]] ottenne otto vittorie e due pareggi<ref>{{cita|Giacomini|p. 111}}.</ref>, vincendo la competizione grazie al trionfo nella partita decisiva contro il [[Sport Club Corinthians Paulista|Corinthians]], avversario in lizza per il titolo, all'ultima giornata (3-1)<ref>{{cita|Giacomini|pp. 112-114}}.</ref>. Nel [[1958]] Guttmann fu prima momentaneamente sostituito per sei partite<ref>{{cita web|url=http://www.rsssfbrasil.com/miscellaneous/hsaopaulo.htm|titolo=São Paulo Futebol Clube|autore=Marcelo Leme de Arruda|editore=rsssfbrasil.com|lingua=en|data=19 aprile 2010|accesso=22 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120224613/http://www.rsssfbrasil.com/miscellaneous/hsaopaulo.htm|urlmorto=sì}}</ref>, a cavallo tra gennaio e febbraio, da [[Manoel Raymundo Pais de Almeida|Manoel Raymundo]], per poi lasciare definitivamente il club a luglio<ref name=treinador/> a campionato ancora in corso<ref>Il campionato si disputò nel periodo compreso tra maggio e dicembre, cfr. {{cita web|url=http://www.rsssfbrasil.com/tablesrz/sp1958.htm|titolo=Campeonato Paulista 1958|autore=Ricardo Brito|data=28 febbraio 2002|editore=rsssfbrasil.com|lingua=pt|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110816074203/http://www.rsssfbrasil.com/tablesrz/sp1958.htm}}</ref>, dopo averlo diretto per novantasette partite complessive, sostenendo di avere dei problemi personali<ref name=folha/>.

L'allenatore ebbe inoltre il merito di introdurre nel Paese sudamericano il modulo [[4-2-4]], che venne ricalcato dalla [[Nazionale di calcio del Brasile|Nazionale locale]] in occasione dei vittoriosi [[Campionato mondiale di calcio 1958|Mondiali del 1958]] in [[Svezia]]<ref name=giacomini108/><ref name=modeo>{{cita news|autore=Sandro Modeo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/06/Una_novita_presa_Puskas_dal_co_9_081006061.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130327034341/http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/06/Una_novita_presa_Puskas_dal_co_9_081006061.shtml|titolo=Una novità presa da Puskas e dal Brasile del '58|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=6|mese=ottobre|anno=2008|p=44|accesso=1º aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref>. La mossa tattica di Guttmann consistette nell'arretrare, rispetto allo schieramento [[Sistema (calcio)|WM]] (3-2-2-3) a quel tempo in voga, un mediano a stopper e un interno a mediano, con la dichiarata intenzione di rafforzare la difesa. Dato il successo ottenuto con detto modulo, l'allora direttore tecnico del San Paolo, l'[[oriundo]] campano [[Vicente Feola]], ebbe la felice intuizione di riproporlo allorché fu nominato Commissario tecnico della Selezione brasiliana, che come accennato conquistò il primo titolo mondiale della sua storia<ref>{{cita|Brera|p. 269 e 285}}.</ref><ref>Per quel che concerne l'importanza di Guttmann nel calcio brasiliano, v. anche {{pt}} Maurício Noriega, ''Os 11 maiores técnicos do futebol brasileiro'', Editora Contexto, 2009, p. 39 ss. ISBN 978-85-7244-426-2</ref>. Non si trattò di una novità assoluta, bensì di un indirizzo tattico già adottato dal movimento calcistico magiaro; [[Dino Sani]], centrocampista del club in quel periodo, ha infatti ricordato che «il San Paolo di Béla Guttmann era il volto dell'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]]»<ref>{{cita web|url=http://globoesporte.globo.com/Esportes/Noticias/Memoria/0,,MUL1096004-16319,00-LIVRO+APRESENTA+O+TIME+DOS+MELHORES+TECNICOS+DA+HISTORIA+DO+BRASIL.html|titolo=Livro apresenta o time dos melhores técnicos da história do Brasil|autore=Marcelo Monteiro|editore=Globoesporte.com|data=24 aprile 2009|accesso=24 gennaio 2011|lingua=pt|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090427110036/http://globoesporte.globo.com/Esportes/Noticias/Memoria/0,,MUL1096004-16319,00-LIVRO+APRESENTA+O+TIME+DOS+MELHORES+TECNICOS+DA+HISTORIA+DO+BRASIL.html|urlmorto=no}}</ref>.

====L'affermazione in Portogallo====
=====La breve e vittoriosa parentesi al Porto=====
Successivamente Guttmann tornò in Europa, stabilendosi in [[Portogallo]]. All'inizio del novembre del 1958 sostituì [[Otto Bumbel]] alla guida del {{Calcio Porto|N}}, club col quale siglò un accordo che prevedeva una retribuzione pari a trecento contos annuali, cui potevano assommarsi altri cento in caso di vittoria della [[Taça de Portugal|Coppa nazionale]]<ref name="porto">{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/3gran/port/index.asp?n=12&titulos=9|titolo=Glória e Vida de Três Gigantes — Mago de Viena venceu Calabote|lingua=pt|accesso=20 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071214101021/http://www.abola.pt/publica/3gran/port/index.asp?n=12&titulos=9|urlmorto=sì}}</ref>. A metà febbraio, la squadra si trovava a quattro punti dal Benfica capolista e ad uno dal [[Clube de Futebol Os Belenenses|Belenenses]], ma compiendo una rimonta nelle giornate successive riuscì ad arrivare all'ultima partita del [[Primeira Divisão 1958-1959|campionato]] con lo stesso punteggio dei rivali di [[Lisbona]]. Se entrambe le squadre avessero vinto, per conquistare il titolo si sarebbe reso necessario applicare il criterio della differenza reti e il Benfica avrebbe dovuto segnare almeno quattro gol in più rispetto al Porto; il 3-0 impartito da questi alla [[Grupo Desportivo Fabril do Barreiro|CUF]] rese tuttavia vana la vittoria per 7-1 ottenuta dai concorrenti ai danni del Torreense (peraltro anche grazie alla direzione compiacente dell'arbitro Inocêncio Calabote, subito dopo radiato).

Guttmann poté festeggiare quello che egli stesso definì come il suo successo in campionato più drammatico<ref name=porto/> e, in onore dello stesso, i dirigenti del Porto lo omaggiarono con un [[logo]] del club in diamanti, ignari che però il tecnico aveva già raggiunto un'intesa per l'anno seguente proprio con l'avversario appena sconfitto<ref name=porto/>. È dunque da allenatore ''[[in pectore]]'' del Benfica che Guttmann diresse ancora una volta il Porto nella successiva finale della Taça de Portugal, che, per ironia della sorte, lo vedeva contendere il trofeo nuovamente al club lisbonese, il quale se lo aggiudicò con una vittoria per 1-0<ref name=porto/>. Conclusa la stagione col sancito cambio di club, Guttmann addusse come motivazione il clima umido della città di [[Porto (Portogallo)|Oporto]]<ref name="benfica60">{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00247393-3333-3333-3333-000000247393&idCanal=00000011-0000-0000-0000-000000000011|titolo=100 anos: Festa estragada|data=12 giugno 2003|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20130416140024/http://www.record.xl.pt/Futebol/Nacional/1a_liga/Benfica/interior.aspx?content_id=163869}}</ref>, che ritenne dannoso per la sua salute<ref name="aguia">{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/3gran/benf/index.asp?n=12&titulos=17|titolo=Glória e Vida de Três Gigantes — Águia de Guttman de bico dourado|lingua=pt|accesso=20 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071214222245/http://www.abola.pt/publica/3gran/benf/index.asp?n=12&titulos=17|urlmorto=sì}}</ref>, e, come già avvenuto al Milan, il suo posto fu rilevato da Puricelli<ref name=porto/>.

=====I trionfi col Benfica=====
{{Citazione|Piove? Fa freddo? Fa caldo? Che importa? Anche se la partita fosse durante la fine del Mondo, tra le nevi del monte o in mezzo alle fiamme dell'inferno, per terra, per mare o per aria, loro, i tifosi del Benfica, vanno lì, appresso alla loro squadra. Grande, incomparabile, straordinaria massa associativa!|Béla Guttmann, definizione della ''mística benfiquista''<ref name=feticeiro>{{cita web|url=http://www.planetadofutebol.com/artigos/bela-guttmann-1905-1981-o-feiticeiro-hungaro|titolo=BELA GUTTMANN: (1905-1981) «O Feiticeiro húngaro»|lingua=pt|editore=planetadofutebol.com|data=14 maggio 2007|accesso=14 aprile 2010|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5vZ0vUOia?url=http://www.planetadofutebol.com/artigos/bela-guttmann-1905-1981-o-feiticeiro-hungaro|urlmorto=sì|dataarchivio=7 gennaio 2011}}</ref>.}}

Per la [[Primeira Divisão 1959-1960|stagione 1959-1960]] Guttmann chiese al Benfica un compenso di quattrocento contos annuali più centocinquanta per la vittoria in campionato, cinquanta per la coppa nazionale e duecento per la Coppa dei Campioni; un dirigente, dubbioso circa la possibilità di conquistare l'ultimo trofeo, rilanciò dicendo di chiederne non duecento ma trecento<ref name=porto/><ref name="100anos">{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00221581-3333-3333-3333-000000221581&idCanal=00000011-0000-0000-0000-000000000011|titolo=100 anos: Bela Guttmann|data=10 maggio 2003|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20130416171134/http://www.record.xl.pt/Futebol/Nacional/1a_liga/Benfica/interior.aspx?content_id=160249}}</ref>. L'allenatore, subentrato al brasiliano [[Otto Glória]], confermò il modulo offensivo del collega ma vi aggiunse maggiore concretezza<ref name=licari>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/maggio/16/Una_coppa_che_esalta_campioni_ga_0_0205166312.shtml|titolo=Una coppa che esalta i campioni|autore=Fabio Licari|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|p=7|giorno=16|mese=maggio|anno=2002|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304204557/http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/maggio/16/Una_coppa_che_esalta_campioni_ga_0_0205166312.shtml|urlmorto=no}}</ref>, tagliando inoltre venti giocatori della prima squadra e promuovendone alcuni dalle giovanili<ref name=wilson/>. Allo stesso tempo fu responsabile dell'acquisizione di [[José Augusto Torres|José Torres]], da lui arruolato dopo un mese in prova<ref>Prima di allora Torres era stato scartato dal Belenenses. {{cita web|url=http://desporto.publico.pt/noticia.aspx?id=1454221|titolo=José Augusto lembra um "brincalhão a pregar partidas"|data=3 settembre 2010|lingua=pt|accesso=16 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817103501/https://www.publico.pt/2010/09/03/desporto/noticia/jose-augusto-lembra-um-brincalhao-a-pregar-partidas-1454221|urlmorto=no}}</ref>. Ancora una volta Guttmann vinse il campionato all'esordio con un nuovo club, occasione in cui il Benfica perse solo una partita, all'ultima giornata, contro il Belenenses<ref name=benfica60/>.

La squadra si aggiudicò la competizione anche l'[[Primeira Divisão 1960-1961|anno successivo]], infilando di nuovo diversi risultati positivi, tanto che nell'arco di tutto il campionato perse solo sei punti tra quelli a disposizione<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00096497-3333-3333-3333-000000096497&idCanal=00000251-0000-0000-0000-000000000251|titolo=Um campeonato especial|autore=Rui Dias|data=13 giugno 2001|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120909083513/http://www.record.xl.pt/interior.aspx?content_id=88379}}</ref>. Ma soprattutto, in quella [[Coppa dei Campioni 1960-1961|stessa stagione]], conquistò la sua prima Coppa dei Campioni. Il Benfica sconfisse in finale il {{Calcio Barcellona|N}} giocando una gara tatticamente impeccabile, interrompendo così l'egemonia del {{Calcio Real Madrid|N}}, vincitore del torneo in tutte le cinque edizioni precedenti<ref name=licari/>. Il giocatore portoghese [[José Augusto de Almeida|José Augusto]], che disputò quella partita, ricorda che «si rivelò veramente decisivo il contributo di Béla Guttmann, psicologo per eccellenza, esemplare nel modo in cui ci motivò per la partita, mentre forgiava una strategia che puntava allo strangolamento del calcio degli spagnoli, con Neto e [[Mário João]] chiamati a svolgere compiti di considerevole importanza, mentre in attacco, io, Santana e [[José Águas]], Coluna e [[Domiciano Cavém|Cavém]] tentavamo di fare il resto, sforzandoci di battere una difesa quasi granitica»<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00094342-3333-3333-3333-000000094342&idCanal=00000011-0000-0000-0000-000000000011|titolo=José Augusto:«Ganhar a Taça dos Campeões valeu 30 contos»|data=31 maggio 2001|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120908220621/http://www.record.xl.pt/Futebol/Nacional/1a_liga/Benfica/interior.aspx?content_id=86329}}</ref>.
[[File:Benfica 1962.JPG|thumb|left|Guttmann (in alto a sinistra) con alcuni giocatori del Benfica (tra cui Eusébio, al suo fianco) nel 1962]]

Con tale successo, il Benfica ottenne sette vittorie nella manifestazione europea, un primato per le squadre, che fu eguagliato quasi trenta anni dopo dalla squadra allenata da [[Sven-Göran Eriksson]] nel [[Coppa dei Campioni 1989-1990|1989-1990]] e superato nel [[UEFA Europa League 2009-2010|2009-2010]], ma in [[UEFA Europa League|Europa League]], da quella di [[Jorge Jesus]] (registrando nove volte il massimo risultato)<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=14d0a9e2-dfc5-401d-9702-ea90c6de06d7&idCanal=964f838d-ef7f-4efb-827a-632d3260f2ec|titolo=Campanha de sonho termina em desastre|autore=Rui Dias|editore=record.xl.pt|lingua=pt|data=9 aprile 2010|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100410170611/http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=14d0a9e2-dfc5-401d-9702-ea90c6de06d7&idCanal=964f838d-ef7f-4efb-827a-632d3260f2ec|urlmorto=sì}}</ref>. Nel costruire quella formazione, Guttmann fece affidamento su quattro giocatori provenienti dalle colonie portoghesi in [[Africa]]: l'attaccante José Águas, il portiere [[Costa Pereira]] e i centrocampisti [[Joaquim Santana]] e [[Mário Coluna]]<ref>{{pt}} {{cita pubblicazione |autore=Paul Darby |anno=2006 |titolo=Migração para Portugal de jogadores de futebol africanos: recurso colonial e neocolonial |rivista=Análise Social |volume=41 |numero=179 |pp=417-433 |url=http://www.scielo.oces.mctes.pt/pdf/aso/n179/n179a05.pdf |accesso=16 aprile 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090930151418/http://www.scielo.oces.mctes.pt/pdf/aso/n179/n179a05.pdf }}</ref>. Nel [[Primeira Divisão 1961-1962|1961-1962]] il Benfica si rafforzò con l'ingresso in squadra in pianta stabile di un altro calciatore di origine africana, il mozambicano [[Eusébio]] (arrivato al termine della stagione precedente). Guttmann giocò un ruolo fondamentale nell'acquisizione di questi, giacché fu [[José Carlos Bauer|Bauer]] (suo giocatore al San Paolo) a segnalarglielo, dopo un incontro nella bottega di un barbiere<ref name=lagunas/><ref>{{cita news|autore=Mario Gherarducci|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/gennaio/05/rimpianto_Eusebio_Ero_dell_Inter_co_0_0201053152.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106034537/http://archiviostorico.corriere.it/2002/gennaio/05/rimpianto_Eusebio_Ero_dell_Inter_co_0_0201053152.shtml|titolo=Il rimpianto di Eusebio: 'Ero dell'Inter, maledetta Corea'|pubblicazione=Corriere della sera|p=39|data=5 gennaio 2002|accesso=11 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref>. Si preoccupò inoltre di far ambientare il nuovo giocatore (allora diciottenne), incoraggiandolo e invitando i compagni a stargli vicino<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=por/news/newsid=787989.html|titolo=Eusébio si racconta ai lettori di uefa.com|data=9 gennaio 2008|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106040619/http://it.uefa.com/memberassociations/association=por/news/newsid=787989.html|urlmorto=no}}</ref>.

L'inserimento dell'attaccante, che fu determinante in quella stagione<ref name=greatest>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/sport/2317064/The-greatest-matches-of-all-time.html|titolo=The greatest matches of all time|editore=telegraph.co.uk/[[World Soccer]]|data=4 luglio 2007|lingua=en|accesso=30 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170620183403/http://www.telegraph.co.uk/sport/2317064/The-greatest-matches-of-all-time.html|urlmorto=no}}</ref>, lo portò a cambiare in parte l'assetto della squadra, facendo in modo che la posizione di Mário Coluna venisse arretrata e ottenendo una propensione offensiva ancora più spiccata<ref name=wilson/>. La stagione cominciò negativamente: in forza della conquista della Coppa dei Campioni dell'anno precedente, il Benfica disputò la [[Coppa Intercontinentale 1961|Coppa Intercontinentale]] contro il [[Club Atlético Peñarol|Peñarol Montevideo]], perdendola dopo tre confronti (vittoria per 1-0 al primo, sconfitta per 0-5 al secondo e per 1-2 allo spareggio)<ref>{{cita web|url=http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/matchreport/newsid=514912.html|titolo=Intercontinental Cup 1961|lingua=en|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100527214516/http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/matchreport/newsid%3D514912.html|urlmorto=sì}}</ref>; Guttmann litigò con la dirigenza accusandola di aver mal organizzato la trasferta, uno dei motivi che a fine annata lo portarono alla rottura con la società<ref name=olivari/>.

L'allenatore lasciò poi tutti di stucco quando alla vigilia della semifinale di [[Coppa dei Campioni 1961-1962|Coppa dei Campioni]] contro il [[Tottenham Hotspur Football Club|Tottenham Hotspur]] annunciò che al termine della stagione avrebbe abbandonato il società, aggiungendo inoltre che avrebbe gradito allenare in [[Inghilterra]]<ref>{{cita news|lingua=en|titolo='I quit' shock on big match day|pubblicazione=Evening Standard|data=5 aprile 1962|p=1|url=http://photos.liveauctioneers.com/houses/agon-sportsworld-de/9730/4539_1_lg.jpg|urlarchivio=https://archive.is/20120720151037/http://p2.la-img.com/577/9730/2072727_1_l.jpg|dataarchivio=20 luglio 2012|accesso=30 marzo 2011}} pubblicata su [http://www.liveauctioneers.com/item/2072727 Liveauctioneers.com] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140106040923/http://www.liveauctioneers.com/item/2072727 |date=6 gennaio 2014 }}.</ref>; ma si trattava in realtà di una mossa volta a disturbare gli avversari con il clamore destato presso la stampa, dacché la decisione era stata presa già da tempo<ref>Come aveva acutamente notato {{cita news|titolo=Perché il Tottenham ha fallito la prova|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Vittorio Pozzo|data=6 aprile 1962|p=7}}</ref>. Il Benfica, dopo aver sconfitto gli inglesi in una difficile semifinale, giunse all'atto conclusivo del torneo per il secondo anno di seguito, avendo come avversario il Real Madrid di Puskás e [[Alfredo Di Stéfano]]. Il primo tempo si concluse col punteggio di 3-2 per gli spagnoli, ma nello spogliatoio Guttmann, davanti ai giocatori delusi, disse: «La partita è vinta. Loro sono morti»<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2013/05/16/news/benfica_maledizione_guttmann-58913532/|titolo=Benfica, resiste la maledizione di Guttmann "Non vincerete più una Coppa per 100 anni"|pubblicazione=la Repubblica|data=16 maggio 2013|accesso=8 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200128035726/https://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2013/05/16/news/benfica_maledizione_guttmann-58913532/|urlmorto=no}}</ref>. {{Senza fonte|Nella seconda parte dell'incontro operò un cambio determinante, assegnando a Cavém la marcatura di Di Stéfano al fine di privare Puskás dei rifornimenti; il Benfica vinse per 5-3, grazie anche ad una doppietta di Eusébio}}. Il campionato fu concluso al terzo posto, e quando chiesero a Guttmann il perché della mancata vittoria, rispose sottolineando come il Benfica non avesse «il culo per sedersi su due sedie», frase che in Portogallo è divenuta celebre<ref>{{cita web|url=http://dn.sapo.pt/Inicio/interior.aspx?content_id=985750|titolo=Poupar para a Europa|autore=Antonio Tadeia|data=28 settembre 2007|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120710151716/http://www.dn.pt/Inicio/interior.aspx?content_id=985750}}</ref>. La conquista della Coppa dei Campioni lo indusse tuttavia a chiedere il pagamento di un premio<ref>È possibile che le esose richieste di Guttmann fossero almeno in parte dovute al fatto che la moglie spendesse molto denaro al [[casinò di Estoril]]. {{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00675352-3333-3333-3333-000000675352&idCanal=00001019-0000-0000-0000-000000001019|titolo=Breve história de uma coisa enorme|data=1º giugno 2005|lingua=pt|accesso=10 luglio 2010|urlarchivio=https://archive.is/20130416121346/http://www.record.xl.pt/interior.aspx?content_id=240400}}</ref>, ma la dirigenza glielo negò affermando che nel contratto non fosse presente una clausola contenente tale previsione. Guttmann disse «Ho avuto quattromila dollari in meno per aver vinto la Coppa dei Campioni rispetto al Campionato portoghese. Nessun tentativo è stato fatto dai dirigenti per cambiare la situazione»<ref name="wilson2">{{cita|Wilson|p. 100}}.</ref> e, come conseguenza, avrebbe lanciato una maledizione<ref name="wilson2" />:{{Citazione|Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte (consecutive) campione d'Europa<ref>Secondo alcuni, questa parte della maledizione sarebbe già stata annullata, giacché il Porto ha vinto la [[Coppa Campioni]] nel 1986-1987 e la Champions League nel 2003-2004, entrambe competizioni europee. Cfr. {{cita web|url=http://www.record.xl.pt/arquivo/interior.aspx?content_id=224461|titolo=Uma Taça sem maldição|lingua=pt|data=26 gennaio 2005|accesso=20 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817103503/https://www.record.pt/pesquisa?content_id=224461|urlmorto=no}}</ref> e il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni!<ref name=100anos/>}}

Da quel momento la squadra ha perso tutte le finali di Coppa dei Campioni disputate, cinque, oltre a tre finali di Coppa UEFA/Europa League (due consecutivamente nel [[UEFA Europa League 2012-2013|2013]] e nel [[UEFA Europa League 2013-2014|2014]]) e una di Coppa Intercontinentale, per un totale di nove finali in competizioni internazionali.<ref name="100anos" /> Nel [[Coppa dei Campioni 1989-1990|1990]], in occasione della finale contro il Milan che si giocava a Vienna, Eusébio si recò nel cimitero dove era situata la tomba del suo ex allenatore, e si mise a pregare davanti a essa, nella speranza di scongiurare la maledizione. Tale gesto tuttavia non portò alcun effetto, dato che il Benfica perse la finale per 1-0 contro i rossoneri di [[Arrigo Sacchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00293710-3333-3333-3333-000000293710&idCanal=00000011-0000-0000-0000-000000000011|titolo=O Milan holandês|data=20 agosto 2003|lingua=pt|accesso=11 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120908123103/http://www.record.xl.pt/Futebol/Nacional/1a_liga/Benfica/interior.aspx?content_id=170815}}</ref>. Inoltre, anche le formazioni giovanili subirono la stessa sorte, perdendo tre finali continentali. Solo nel 2022, con la vittoria della primavera del Benfica in ''Youth League'', la squadra portoghese tornò alla vittoria oltreconfine. Guttmann aggiunse anche che era sua intenzione abbandonare la società per non poter allenare «quattordici commendatori», titolo del quale era stato insignito al pari dei giocatori da parte del dittatore [[António de Oliveira Salazar|António Salazar]] grazie all'ultima vittoria<ref name="Salazar">{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=2|titolo=Salazar fê-lo comendador e Béla despediu-se...|lingua=pt|accesso=7 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213121744/http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=2|urlmorto=sì}}
</ref>, e che «la terza stagione è quasi sempre mortale per un allenatore»<ref name="100anos" />.

====Il periodo conclusivo====
=====In Uruguay al Peñarol=====
L'annunciata conclusione del rapporto col Benfica aveva già attratto l'attenzione del giornale londinese ''[[London Evening Standard|Evening Standard]]'', il quale aveva dedicato al fatto la prima pagina, e il [[Port Vale Football Club|Port Vale]], sprovvisto di un allenatore, propose un ingaggio a Guttmann, che però non volle dirigere una squadra della terza divisione inglese<ref name=wilson/>. Andò dunque in [[Uruguay]] e allenò il Peñarol, la squadra che l'anno prima aveva sconfitto il Benfica nella Coppa Intercontinentale, già due volte vincitore della [[Coppa Libertadores|Copa Libertadores]] grazie alla presenza di importanti giocatori, tra i quali [[Alberto Spencer]] e [[Juan Joya]].

Provò subito a cambiare il modo di giocare, imponendo ai calciatori di passare rapidamente il pallone, ma la tattica si rivelò di difficile attuazione sia perché il calcio uruguaiano era tipicamente propenso alla difesa e al [[contropiede]], sia perché molti giocatori erano ormai giunti all'età matura e dunque refrattari a mutare abitudini di gioco ormai consolidate; Guttmann attribuì però tali problemi al manto erboso dello stadio, che paragonò a «un campo per piantare le [[Solanum tuberosum|patate]]»<ref name=savia>{{cita web|url=http://www.elpais.com.uy/06/10/30/pdepor_244771.asp|titolo=No entendíamos lo que nos decía|lingua=es|autore=Jorge Savia|editore=elpais.com.uy|data=30 ottobre 2006|accesso=12 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080127211152rn_1/www.elpais.com.uy/Registro/Login.asp?refacc=3&vurl=/06/10/30/pdepor_244771.asp&erracc=11&url_qs=}}</ref>. Era inoltre anziano e aveva difficoltà a preparare fisicamente i giocatori, giacché era lui stesso ad occuparsi di tale pratica in allenamento, lavorando di conseguenza poco<ref name=savia/>. Altri aspetti controversi riguardarono alcune scelte tattiche discutibili (in una partita schierò l'attaccante [[Julio Abbadie]] da terzino sinistro e in un'altra il terzino Matosas da centrocampista centrale) e la lingua, dato che l'allenatore non parlava lo [[Lingua spagnola|spagnolo]] e risolveva mischiando portoghese ed [[Lingua italiana|italiano]]<ref name=savia/>.

Nella [[Copa de Campeones de América 1962|Coppa Libertadores]] la squadra, campione in carica, raggiunse la finale, perdendola contro il [[Santos Futebol Clube|Santos]] dopo tre incontri<ref>{{cita web|url=http://rsssf.com/sacups/copa62.html|titolo=Copa Libertadores de América 1962|autore=José Luis Pierrend, John Beuker, Osvaldo Gorgazzi|editore=RSSSF.com|lingua=en|data=18 aprile 2008|accesso=15 aprile 2010|dataarchivio=30 gennaio 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/654uVpz90?url=http://rsssf.com/sacups/copa62.html|urlmorto=no}}</ref>. Con la vittoria dei brasiliani al primo turno e quella del Peñarol al secondo, l'assegnazione del titolo fu decisa da uno [[spareggio]]. La stampa uruguaiana sottolineò la necessità di neutralizzare [[Pelé]], miglior giocatore del Santos, e Guttmann apprestò a tal fine uno schema; ciascun difensore centrale fu incaricato di marcare distintamente l'attaccante ogni volta che si fosse avvicinato alla propria zona di competenza, mentre il compagno che di volta in volta risultava libero dall'incombenza avrebbe dovuto presidiare la porzione di campo rimasta così scoperta; i centrocampisti furono chiamati a dar loro manforte e al portiere fu chiesto di porre attenzione ai palloni che giungevano nell'area piccola, giacché Pelé era pericoloso nei colpi di testa<ref>{{pt}} [[Armando Nogueira]], ''Na grande área'', Edições Bloch, 1966, p. 25. {{NoISBN}}</ref>.

Nonostante detti accorgimenti, Pelé segnò due reti, che sommate ad un [[autogol]] iniziale determinarono la sconfitta del Peñarol per 0-3. La parentesi di Guttmann col Peñarol durò appena cinque mesi, solo al termine dei quali era riuscito ad imparare il nome dei giocatori<ref name=savia/>; fu sostituito in ottobre da [[Peregrino Anselmo]], che conquistò la vittoria in campionato<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/players/uru-winning-coaches.html|titolo=Uruguay - Winning Coaches Professional Era|lingua=en|autore=Martín Tabeira|editore=RSSSF.com|data=8 giugno 2007|accesso=12 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061019130754/http://www.rsssf.com/players/uru-winning-coaches.html|urlmorto=no}}</ref>.

=====Tra il 1963 e il 1964=====
Nel 1963 il Benfica provò per la prima volta a riportare Guttmann alla guida della squadra, insoddisfatto del gioco troppo difensivo avuto nella prima stagione senza la sua gestione tecnica, ma il compenso da lui richiesto fu ritenuto eccessivo<ref>{{cita web|url=http://www.record.xl.pt/noticia.aspx?id=00248862-3333-3333-3333-000000248862&idCanal=00000011-0000-0000-0000-000000000011|titolo=100 anos: Uma só derrota|editore=Record|lingua=pt|data=14 giugno 2003|accesso=15 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref>; pretese infatti uno stipendio di cinquecento contos netti annuali, un premio dello stesso ammontare per la conquista della Coppa dei Campioni, un'abitazione lussuosa, una vettura con automobilista e ferie pagate in Austria. Tale richiesta era a suo dire giustificata dal fatto che il Benfica da lui costruito aveva continuato a vincere, facendo sì che la società avesse potuto guadagnare molto grazie al suo operato e, di conseguenza, avrebbe dovuto riconoscergli ciò con un emolumento adeguato<ref name=Salazar/>.

Dopo aver rifiutato un'offerta dello [[Sporting Clube de Portugal|Sporting Lisbona]] per non volere affrontare il Benfica come avversario<ref name=Salazar/>, Guttmann tornò in Austria. Nel marzo del 1964 fu nominato supervisore della Nazionale affiancando Josef Walter, mentre contestualmente Joschi Walter divenne Capitano Federale dell'[[Federazione calcistica dell'Austria|ÖFB]]. Quest'ultimo rassegnò le dimissioni in ottobre stante le difficoltà a riformare il sistema — scopo prefissatosi — e Guttmann fece altrettanto<ref>{{en}} Alan Tomlinson; Christopher Young, ''[http://books.google.com/books?id=7jrtd89ilHkC&pg=PA30&dq=bela+guttmann&lr=&hl=it&cd=52#v=onepage&q=&f=false German football: history, culture, society] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151031194044/https://books.google.com/books?id=7jrtd89ilHkC&pg=PA30&dq=bela+guttmann&lr=&hl=it&cd=52#v=onepage&q=&f=false|date=31 ottobre 2015}}'', Routledge, 2006, p. 30. ISBN 0-415-35195-2</ref>, spinto anche da una campagna stampa antisemita nei suoi confronti<ref name=wien/><ref>Durante il periodo nel quale Guttmann e Josef Walter erano in carica, la Nazionale giocò cinque partite, vincendone tre, perdendone una e pareggiandone un'altra. {{cita web|url=http://www.oefb.at/statistik-pid623|titolo=A-Team _Statistik|editore=oefb.at|lingua=de|accesso=15 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100226130939/http://www.oefb.at/statistik-pid623|urlmorto=no}}</ref>.

=====Il ritorno al Benfica=====
Il Benfica si fece di nuovo avanti per la stagione [[Primeira Divisão 1965-1966|1965-1966]] e Guttmann questa volta accettò, andando tuttavia incontro ad un'annata senza successo. Alla vigilia della partita di andata del quarto di finale di [[Coppa dei Campioni 1965-1966|Coppa dei Campioni]] contro il [[Manchester United Football Club|Manchester United]], diffuse la voce che i suoi giocatori erano ormai vecchi e appagati, per fare in modo che gli avversari li sottovalutassero, ma l'affermazione fu malintesa, al punto che fu necessaria una riunione d'emergenza per spiegare ai calciatori del Benfica che si trattava solo di una delle sue schermaglie verbali per disorientare la squadra rivale. I dirigenti societari gli proibirono comunque di parlare nuovamente, decisione che portò Guttmann ad annunciare che quella sarebbe stata la sua ultima stagione da allenatore per la società.

Il Benfica perse la gara di ritorno, giocata in casa, per 1-5, e in ragione della sconfitta il Dipartimento calcistico della società propose alla Direzione<ref>Il Benfica è una [[polisportiva]].</ref> il licenziamento dell'allenatore, ma questa preferì una soluzione alternativa e meno estrema, consistente nell'affidare il ruolo di «allenatore di campo» a [[Fernando Cabrita]]<ref name=medo/>. Tenendo conto dei due distinti periodi, Guttmann diresse il Benfica in 162 partite (113 V, 27 N, 22 P); il debutto si ebbe il 20 settembre 1959 in Benfica 4 — Setúbal 1, mentre l'ultima occasione in cui sedette sulla panchina del club di Lisbona fu il primo maggio del 1966 per Belenenses 1 — Benfica 3. Quanto alle competizioni europee, totalizzò 22 partite (14 V, 3 N, 5 P), esordendo ad [[Edimburgo]] il 29 settembre 1960 in [[Heart of Midlothian Football Club|Hearts]] 1 — Benfica 2 e chiudendo il 9 marzo 1966 con la sopracitata disfatta casalinga con i ''Red Devils''<ref>Cfr. {{pt}} AA.VV., ''Almanaque do Benfica : Edição Centenário 1904-2004'', Almanaxi Editora, 2003, p. 535. ISBN 972-99074-0-4</ref>.

=====In Svizzera al Servette=====
[[File:Béla Guttmann 1966.jpg|thumb|Béla Guttmann (1966)]]

Nel 1966 fu ingaggiato dagli [[Svizzera|svizzeri]] del [[Servette Football Club Genève 1890|Servette]], allorché il presidente della società, Marcel Righi, sollevò dall'incarico l'allenatore-giocatore [[Roger Vonlanthen]] come conseguenza dei deludenti risultati avutisi in avvio di stagione (quattro sconfitte consecutive in campionato). Al termine del girone d'andata Guttmann condusse la squadra a nove punti dalla capolista [[Fussballclub Zürich|Zurigo]], ma fu eliminato dalla [[Coppa Svizzera 1966-1967|Coppa Svizzera]]. L'allenatore incrinò anche i suoi rapporti con la stampa per aver millantato di aver vinto il Campionato italiano con il Milan, abbandonando definitivamente la squadra di sua sponte nel marzo del [[1967]], con la partita persa contro lo [[Slavia Sofia]] ai quarti della [[Coppa delle Coppe 1966-1967|Coppa delle Coppe]], costata l'esclusione dalla competizione<ref name=servette>{{fr}} Jacques Ducret, ''Servette Football-Club'', [[Éditions L'Âge d'Homme]], 1976, pp. 131-135. {{NoISBN}}</ref>.

=====Il ritorno al Porto=====
Nella restante parte del 1967 ebbe una breve e negativa esperienza coi [[Grecia|greci]] del {{Calcio Panathinaikos|N}}<ref>{{cita|Claussen|p. 143}}.</ref>, dopo la quale rimase inattivo per alcuni anni, fino a quando prese la guida dell'{{Calcio Austria Vienna|N}} dal marzo del [[1973]] fino al termine della stagione<ref>{{cita web|url=http://www.austria-archiv.at/betreuerlist.php|titolo=Betreuer list|editore=Austria-Archive.at|lingua=de|accesso=8 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100412001406/http://www.austria-archiv.at/betreuerlist.php|urlmorto=no}}</ref>. L'annata successiva il Porto gli affidò nuovamente la squadra, ma il rapporto si interruppe in dicembre in circostanze infelici: al 13º minuto della tredicesima giornata di campionato, il centrocampista della squadra [[Pavão (calciatore)|Pavão]] morì in campo per ragioni mai del tutto chiarite; l'autopsia stabilì che il decesso fu causato da una lesione delle [[capsula renale|capsule renali]] dovuta ad un brusco scarico di [[adrenalina]], che però non fu possibile spiegare<ref name=misterios>{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f79&k=&titulos=2|titolo=Os mistérios da morte no estádio|editore=abola.pt|lingua=pt|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213051202/http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f79&k=&titulos=2|accesso=8 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>.

Guttmann in passato era stato sospettato di aver fatto ricorso al [[doping]], e in particolare era noto che la moglie di [[Costa Pereira]], giocatore del Benfica, lo aveva redarguito perché il marito passava delle notti insonni in stato di [[euforia]], a suo dire dovuto alla somministrazione di strane pillole; Guttmann, che assicurava che fossero solo delle [[vitamine]], era solito aggiungerle, talvolta di nascosto, nella minestra che veniva servita ai calciatori<ref name=misterios/>, e inoltre offriva loro un infuso di limone caldo e molto zuccherato<ref name=chazinho>{{cita web|url=http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=5|titolo=Chazinho e morte de Pavão|editore=abola.pt|lingua=pt|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213121654/http://www.abola.pt/publica/100f/index.asp?n=f16&k=&titulos=5|accesso=8 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo l'episodio l'allenatore lasciò la società e fece ritorno a Vienna, terminando allo stesso tempo la sua carriera<ref name=chazinho/>.

==Statistiche==
=== Giocatore ===
====Presenze e reti nei club====
''NOTA: le presenze e le reti con squadre statunitensi si riferiscono alla sola ASL''<ref>Colin Jose, ''ibid.'' Nelle stagioni 1928-1929 e 1929-1930 Guttmann prese parte altresì alla ESL.</ref>

{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:99%;text-align:center;"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!colspan="3"|Campionato
!colspan="3"|Coppe nazionali
!colspan="3"|Coppe continentali
!colspan="3"|Altre coppe
!colspan="2"|Totale
|-
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
| 1921-1922 ||rowspan=6| {{Bandiera|AUT}} {{Calcio Hakoah|N}} || [[1. Klasse 1921-1922|EK]] || 11 || 0 || CdA || 2 || 1 || – || – || – || – || – || – || 13 || 1
|-
| 1922-1923 || [[1. Klasse 1922-1923|EK]] || 24 || 1 || CdA || 5 || 1 || – || – || – || – || – || – || 29 || 2
|-
| 1923-1924 || [[1. Klasse 1923-1924|EK]] || 21 || 3 || CdA || 1 || 0 || – || – || – || – || – || – || 22 || 3
|-
| 1924-1925 || [[I. Liga 1924-1925|I. L]] || 16 || 0 || CdA || 1 || 0 || – || – || – || – || – || – || 17 || 0
|-
| 1925-1926 || [[I. Liga 1925-1926|I. L]] || 22 || 4 || CdA || – || – || – || – || – || – || – || – || 22 || 4
|-
| 1926 || [[I. Liga 1926-1927|I. L]] || 2 || 0 || CdA || – || – || – || – || – || – || – || – || 2 || 0
|-
| 1926-1927 ||rowspan=3| {{Bandiera|USA}} {{Calcio New York Giants|N}} || [[American Soccer League 1926-1927|ASL]] || 35 || 0 ||[[Lamar Hunt U.S. Open Cup|NCC]]+LC || 1+1 || 0+0 || – || – || – || – || – || – || 37 || 0
|-
|| 1927-1928 || [[American Soccer League 1927-1928|ASL]] || 43 || 2 || NCC+LC || 2+3 || 0+0 || – || – || – || – || – || – || 48 || 2
|-
|| 1928-1929 || [[American Soccer League 1928-1929|ASL]] || 5 || 0 || – || – || – || – || – || – || – || – || – || 5 || 0
|-
!colspan="3"|Totale New York Giants|| 83 || 2 || || 3+4 || 0+0 || || – || – || || – || – || 90 || 2
|-
|| 1929-1930 || {{Bandiera|USA}} [[New York Hakoah]]/[[Hakoah All-Stars]] || [[American Soccer League 1929-1930|ASL]] || 21 || 0 || NCC+LC || 2+5 || 0+0 || – || – || – || – || – || – || 28 || 0
|-
|| 1930 || {{Bandiera|USA}} {{Calcio New York Soccer Club|N}} || [[American Soccer League Autunno 1930|ASL]] || 22 || 0 || – || – || – || – || – || – || – || – || – || 22 || 0
|-
| 1931 ||rowspan=3| {{Bandiera|USA}} {{Calcio Hakoah All-Stars|N}} || ASL || 14 || 0 || NCC || 1 || 0 || – || – || – || – || – || – || 15 || 0
|-
|| 1931 || ASL || 19 || 0 || – || – || – || – || – || – || – || – || – || 19 || 0
|-
|| 1932 || ASL || 17 || 0 || NCC || 3 || 0 || – || – || – || – || – || – || 20 || 0
|-
!colspan="3"|Totale Hakoah All-Stars|| 50 || 0 || || 4+0 || 0+0 || || – || – || || – || – || 54 || 0
|-
| 1932-1933 || {{Bandiera|AUT}} {{Calcio Hakoah|N}} || [[I. Liga 1932-1933|I. L]] || 4 || 0 || CdA || – || – || – || – || – || – || – || – || 4 || 0
|-
!colspan="3"|Totale Hakoah Vienna|| 100 || 8 || || 9 || 2 || || – || – || || – || – || 109 || 10
|-
!colspan="3"|Totale carriera|| 276 || 10 || || 27 || 2 || || – || – || || – || – || 303 || 12
|}

====Cronologie presenze e reti in nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.magyarvalogatott.hu/jatekosok/guttmann-bela|titolo=Guttmann Béla|lingua=hu|accesso=5 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304235305/http://www.magyarvalogatott.hu/jatekosok/guttmann-bela|urlmorto=no}} e {{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesh/hong-unoff-intres.html|titolo=Hungary - Unofficial International Matches|autore=László Földesi|lingua=en|accesso=16 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070103135941/http://www.rsssf.com/tablesh/hong-unoff-intres.html|urlmorto=no}}</ref>====
{{Cronoini|Ungheria 1918-1940}}
{{Cronopar|5-6-1921|Budapest|HUN 1918-1940|3|0|DEU 1918-1933|1|Amichevole}}
{{Cronopar|18-5-1924|Zurigo|CHE|3|0|HUN 1918-1940|-|Amichevole}}
{{Cronopar|26-5-1924|Parigi|HUN 1918-1940|5|0|POL|-|[[Calcio ai Giochi della VIII Olimpiade|Olimpiadi 1924 - <small>Turno di qualificazione</small>]]}}
{{Cronopar|29-5-1924|Parigi|HUN 1918-1940|0|3|EGY 1922-1952|-|[[Calcio ai Giochi della VIII Olimpiade|Olimpiadi 1924- <small>Ottavi di finale</small>]]}}
{{Cronofin|4|1}}

{{Cronoini|HUN 1918-1940||| (partite non ufficiali)}}
|- align="center"
|26-6-1921||[[Budapest]]||align="right"|{{NazBD|CA|HUN 1918-1940|M}}||'''3 – 0'''||align="left"|[[File:Flag of None.svg|20px|border]] Selezione della Germania Meridionale||||-
|- align="center"
|24-5-1924||[[Saarbrücken]]||align="right"|Saarland [[File:Flag of Saar 1920-1935.svg|20px|border]]||'''1&nbsp;– 7'''||align="left"|{{Naz|CA|HUN 1918-1940|M}}||||-
{{Cronofin|2|0}}

=== Allenatore ===
=== Club ===
''In '''grassetto''' le competizioni vinte.''
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:99%;text-align:center;"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!colspan="5"|Campionato
!colspan="5"|Coppe nazionali
!colspan="5"|Coppe continentali
!colspan="5"|Altre coppe
!colspan="4"|Totale
!colspan="1"|Vittorie %
!rowspan="2"|Piazzamento
|-
!Comp
!G
!V
!N
!P
!Comp
!G
!V
!N
!P
!Comp
!G
!V
!N
!P
!Comp
!G
!V
!N
!P
!G
!V
!N
!P
!%
|-
|[[Sport Club Hakoah Wien 1933-1934|1933-1934]] || rowspan=2|{{Bandiera|AUT}} {{Calcio Hakoah|N}} || [[I. Liga 1933-1934|IL]] || 22 || 5 || 7 || 10 || [[Coppa d'Austria 1933-1934|CA]] || 2 || 1 || 0 || 1 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|24|6|7|11}} || 10º
|-
|[[Sport Club Hakoah Wien 1934-1935|1934-1935]] || [[I. Liga 1934-1935|IL]] || 22 || 6 || 5 || 11 || [[Coppa d'Austria 1934-1935|CA]] || 4 || 3 || 0 || 1 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|26|9|5|12}} || 10º
|-
|[[Sportclub Enschede 1935-1936|1935-1936]] || rowspan=2|{{Bandiera|NLD}} {{Calcio Enschede|N}} || [[Nederlands landskampioenschap 1935-1936|NL]] || 18+8 || 15+5 || 1+0 || 2+3 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|26|20|1|5}} || 3º
|-
|[[Sportclub Enschede 1936-1937|1936-1937]] || [[Nederlands landskampioenschap 1936-1937|NL]] || 18 || 7 || 3 || 8 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|18|7|3|8}} || 4º
|-
!colspan="3"| Totale Enschede || 44 || 27 || 4 || 13 || || - || - || - || - || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|44|27|4|13}} ||
|-
|[[Sport Club Hakoah Wien 1937-1938|1937-1938]] || rowspan=1|{{Bandiera|AUT}} {{Calcio Hakoah|N}} || 2L || 0<ref>Il 14 marzo 1938, in seguito all'[[Anschluss|invasione dell'Austria attuata dalla Germania nazista]], l'Hakoah Vienna, squadra legata alla Vienna ebraica, è sciolta dai nazisti. I suoi risultati in seconda divisione sono annullati ed è esclusa immediatamente dagli ottavi di Coppa d'Austria. Vedi fonte [[RSSSF]] {{en}} [http://www.rsssf.com/tableso/oost38.html#cup Austria 1937/38] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190422072932/http://www.rsssf.com/tableso/oost38.html#cup |date=22 aprile 2019 }}, rsssf.com.</ref> || 0 || 0 || 0 || [[Coppa d'Austria 1937-1938|CA]] || 2 || 1 || 1 || 0 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|2|1|1|0}} || ''Squalificato''
|-
!colspan="3"| Totale Hakoah Vienna || 44 || 11 || 12 || 21 || || 8 || 5 || 1 || 2 || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|52|16|13|23}} ||
|-
|[[Újpest Football Club 1938-1939|1938-1939]] || rowspan=1|{{Bandiera|HUN}} {{Calcio Ujpest|N}} || '''[[Nemzeti Bajnokság I 1938-1939|NBI]]''' || 26 || 20 || 4 || 2 || - || - || - || - || - || '''[[Coppa dell'Europa Centrale 1939|CEC]]''' || 6 || 3 || 1 || 2 || - || - || - || - || - {{WDL|32|23|5|4}} || '''1º'''
|-
|[[Vasas Sport Club 1945|1945]] || rowspan=1|{{Bandiera|HUN}} {{Calcio Vasas|N}} || [[Nemzeti Bajnokság I 1945|NBI]] || 22 || 10 || 7 || 5 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|22|10|7|5}} || 5º
|-
|[[Ciocanul București 1946-1947|1946-1947]] || rowspan=1|{{Bandiera|ROU}} {{Calcio Ciocanul|N}} || [[Divizia A 1946-1947|DA]] || 13 || 8 || 1 || 4 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|13|8|1|4}} || ''Dimiss.''
|-
|[[Újpest Football Club 1946-1947|1946-1947]] || rowspan=1|{{Bandiera|HUN}} {{Calcio Ujpest|N}} || '''[[Nemzeti Bajnokság I 1946-1947|NBI]]''' || 30 || 21 || 5 || 4 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|30|21|5|4}} || '''1º'''
|-
!colspan="3"| Totale Ujpest || 56 || 41 || 9 || 6 || || - || - || - || - || || 6 || 3 || 1 || 2 || || - || - || - || - {{WDLtot|62|44|10|8}} ||
|-
|[[Kispest Football Club 1947-1948|1947-1948]] || rowspan=1|{{Bandiera|HUN}} {{Calcio Honved|N|1947}} || [[Nemzeti Bajnokság I 1947-1948|NBI]] || 32 || 21 || 6 || 5 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|30|21|5|4}} || 4º
|-
|[[Calcio Padova 1949-1950|1949-1950]] || rowspan=1|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Padova|N}} || [[Serie A 1949-1950|A]] || 33 || 10 || 8 || 15 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|33|10|8|15}} || ''Eson.''
|-
|[[Unione Sportiva Triestina 1950-1951|1950-1951]] || rowspan=2|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Triestina|N}} || [[Serie A 1950-1951|A]] || 38 || 10 || 10 || 18 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|38|10|10|18}} || 16º
|-
|[[Unione Sportiva Triestina 1951-1952|lug.-nov. 1951]] || [[Serie A 1951-1952|A]] || 10 || 2 || 1 || 7 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|10|2|1|7}} || ''Eson.''
|-
!colspan="3"| Totale Triestina || 48 || 12 || 11 || 25 || || - || - || - || - || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|48|12|11|25}} ||

|-
|[[Quilmes Atlético Club 1953|1953]] || rowspan=1|{{Bandiera|ARG}} {{Calcio Quilmes|N}} || [[Primera B Nacional 1953|PBN]] || 6 || ? || ? || ? || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|6|0|0|0}} || ''Eson.''
|-
|[[Athlītikos Podosfairikos Omilos Ellīnōn Leukōsias 1952-1953|1952-1953]] || rowspan=2|{{Bandiera|CYP}} {{Calcio APOEL Nicosia|N}} || [[A' Katīgoria 1952-1953|AK]] || ? || ? || ? || ? || [[Kypello Kyprou 1952-1953|KK]] || 3 || 1 || 1 || 1 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|3|1|1|1}} || 3º
|-
|[[Athlītikos Podosfairikos Omilos Ellīnōn Leukōsias 1953-1954|lug.-nov. 1953]] || [[A' Katīgoria 1953-1954|AK]] || ? || ? || ? || ? || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|0|0|0|0}} || ''Dimiss.''
|-
!colspan="3"| Totale APOEL || ? || ? || ? || ? || || 3 || 1 || 1 || 1 || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|3|1|1|1}} ||

|-
|[[Associazione Calcio Milan 1953-1954|nov. 1953-1954]] || rowspan=2|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Milan|N}} || [[Serie A 1953-1954|A]] || 25 || 13 || 7 || 5 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|25|13|7|5}} || ''Sub.'' 3º
|-
|[[Associazione Calcio Milan 1954-1955|1954-feb. 1955]] || [[Serie A 1954-1955|A]] || 19 || 12 || 4 || 3 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|19|12|4|3}} || ''Eson.''
|-
!colspan="3"| Totale Milan || 44 || 25 || 11 || 8 || || - || - || - || - || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|44|25|11|8}} ||

|-
|[[Lanerossi Vicenza 1955-1956|1955-apr. 1956]] || rowspan=1|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Vicenza|N|1955}} || [[Serie A 1951-1952|A]] || 26 || 7 || 9 || 10 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|26|7|9|10}} || ''Dimiss.''

|-
|[[São Paulo Futebol Clube 1957|1957]] || rowspan=2|{{Bandiera|BRA}} {{Calcio San Paolo|N}} || '''[[Campionato Paulista 1957|CP]]''' || 19+18 || 10+13 || 5+4 || 4+1 || [[Torneo Rio-San Paolo 1957|R-SP]] || 9 || 3 || 2 || 4 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|46|26|11|9}} || '''1º'''
|-
|[[São Paulo Futebol Clube 1958|1958]] || [[Campionato Paulista 1958|CP]] || ? || ? || ? || ? || [[Torneo Rio-San Paolo 1958|R-SP]] || 9 || 4 || 2 || 3 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|9|4|2|3}} || ''Dimiss.''
|-
!colspan="3"| Totale San Paolo || 37+ || 23+ || 9+ || 5+ || || 18 || 7 || 4 || 7 || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|55|30|13|12}} ||

|-
|[[Futebol Clube do Porto 1958-1959|nov. 1958-1959]] || {{Bandiera|PRT}} {{Calcio Porto|N}} || '''[[Primeira Divisão 1958-1959|PD]]''' || 19<ref>Dal primo novembre 1958; 8º turno, cfr. {{en}} [http://www.calcio.com/calendario/por-primeira-liga-1958-1959-spieltag/7/ Portogallo » Primeira Liga 1958/1959 » 7. Giornata] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190422222711/http://www.calcio.com/calendario/por-primeira-liga-1958-1959-spieltag/7/ |date=22 aprile 2019 }}, worldfootball.net.</ref> || 14 || 4 || 1 || [[Taça de Portugal 1958-1959|CP]] || 9 || 7 || 0 || 2 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|28|21|4|3}} || ''Sub.'' '''1º'''

|-
|[[Sport Lisboa e Benfica 1959-1960|1959-1960]] || rowspan=3|{{Bandiera|PRT}} {{Calcio Benfica|N}} || '''[[Primeira Divisão 1959-1960|PD]]''' || 26 || 20 || 5 || 1 || [[Taça de Portugal 1959-1960|CP]] || 10 || 8 || 1 || 1 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|36|28|6|2}} || '''1º'''
|-
|[[Sport Lisboa e Benfica 1960-1961|1960-1961]] || '''[[Primeira Divisão 1960-1961|PD]]''' || 26 || 22 || 2 || 2 || [[Taça de Portugal 1960-1961|CP]] || 6 || 5 || 0 || 1 || '''[[Coppa dei Campioni 1960-1961|CC]]''' || 9 || 7 || 1 || 1 || - || - || - || - || - {{WDL|41|34|3|4}} || '''1º'''
|-
|[[Sport Lisboa e Benfica 1961-1962|1961-1962]] || [[Primeira Divisão 1961-1962|PD]] || 26 || 14 || 8 || 4 || '''[[Taça de Portugal 1961-1962|CP]]''' || 12 || 9 || 2 || 1 || '''[[Coppa dei Campioni 1961-1962|CC]]''' || 7 || 4 || 1 || 2 || [[Coppa Intercontinentale 1961|CI]] || 3 || 1 || 0 || 2 {{WDL|48|28|11|9}} || 3º

|-
|[[Club Atlético Peñarol 1962|lug.-ott. 1962]] || {{Bandiera|URY}} {{Calcio Penarol|N}} || [[Primera División Uruguaya 1962|PDU]] || ? || ? || ? || ? || - || - || - || - || - || [[Copa de Campeones de América 1962|CCA]] || 5 || 1 || 1 || 3 || - || - || - || - || - {{WDL|5|1|1|3}} || ''Eson.''

|-
|[[Sport Lisboa e Benfica 1965-1966|1965-1966]] || rowspan=1|{{Bandiera|PRT}} {{Calcio Benfica|N}} || [[Primeira Divisão 1965-1966|PD]] || 26 || 18 || 5 || 3 || [[Taça de Portugal 1965-1966|CP]] || 6 || 4 || 1 || 1 || [[Coppa dei Campioni 1965-1966|CC]] || 6 || 3 || 1 || 2 || - || - || - || - || - {{WDL|38|25|7|6}} || 2º
|-
!colspan="3"| Totale Benfica || 104 || 74 || 20 || 10 || || 34 || 26 || 4 || 4 || || 22 || 14 || 3 || 5 || || 3 || 1 || 0 || 2 {{WDLtot|163|115|27|21}} ||

|-
|[[Servette Football Club Genève 1890 1966-1967|ott. 1966-mar. 1967]] || {{Bandiera|CHE}} {{Calcio Servette|N}} || [[Lega Nazionale A 1966-1967|LNA]] || 8<ref>Tra ottobre 1966 e il 3 marzo 1967, dalla settima alla quattordicesima giornata. Fonte risultati: {{fr}} [https://www.transfermarkt.cm/super-league/gesamtspielplan/wettbewerb/C1?saison_id=1967&spieltagVon=4&spieltagBis=23 Super League 1966/67], transfermarkt.cm.</ref> || 3 || 0 || 5 || [[Coppa Svizzera 1966-1967|CS]] || 2 || 0 || 1 || 1 || [[Coppa delle Coppe 1966-1967|CdC]] || 5 || 3 || 0 || 2 || - || - || - || - || - {{WDL|15|6|1|8}} || ''Dimiss.''

|-
|[[Panathīnaïkos Athlītikos Omilos 1967-1968|1967-1968]] || {{Bandiera|GRC}} {{Calcio Panathinaikos|N}} || [[Alpha Ethniki 1967-1968|AE]] || ? || ? || ? || ? || [[Coppa di Grecia 1967-1968|CG]] || - || - || - || - || [[Coppa delle Coppe 1967-1968|CdC]] || 2 || 0 || 0 || 2 || - || - || - || - || - {{WDL|2|0|0|2}} || ''Eson.''

|-
|[[Fußballklub Austria Wien 1972-1973|mar.-mag. 1973]] || {{Bandiera|AUT}} {{Calcio Austria Vienna|N}} || [[Nationalliga 1972-1973|N]] || 13<ref>Tra il 16 marzo e il 31 maggio 1973, dal 21º al 34º turno. Fonte risultati: {{fr}} [https://www.transfermarkt.cm/bundesliga/gesamtspielplan/wettbewerb/A1?saison_id=1973&spieltagVon=21&spieltagBis=34 Bundesliga 1972/73], transfermarkt.cm.</ref> || 5 || 3 || 5 || - || - || - || - || - || [[Coppa UEFA 1972-1973|CU]] || 2 || 0 || 0 || 2 || - || - || - || - || - {{WDL|15|5|3|7}} || ''Sub.'' 10º

|-
|[[Futebol Clube do Porto 1973-1974|nov. 1973-1974]] || {{Bandiera|PRT}} {{Calcio Porto|N}} || [[Primeira Divisão 1973-1974|PD]] || 15<ref>Tra gennaio e giugno 1974, cfr. {{en}} [http://www.calcio.com/calendario/por-primeira-liga-1973-1974-spieltag/15/ Portogallo » Primeira Liga 1973/1974 » 15. Giornata] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190422222712/http://www.calcio.com/calendario/por-primeira-liga-1973-1974-spieltag/15/ |date=22 aprile 2019 }}, worldfootball.net.</ref> || 9 || 3 || 3 || [[Taça de Portugal 1973-1974|CP]] || 4 || 2 || 1 || 1 || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - {{WDL|19|11|4|4}} || ''Sub.'' 4º
|-
!colspan="3"| Totale Porto || 34 || 23 || 7 || 4 || || 13 || 9 || 1 || 3 || || - || - || - || - || || - || - || - || - {{WDLtot|47|32|8|7}} ||
|-
!colspan="3"|Totale carriera || 564+ || 300+ || 117+ || 147+ || || 78 || 48 || 12 || 18 || || 42 || 21 || 5 || 16 || || 3 || 1 || 0 || 2 {{WDLtot|687|370|134|183}} ||
|}

==Palmarès==
===Giocatore===
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Campionato ungherese|2}}
:MTK Budapest: [[Nemzeti Bajnokság I 1919-1920|1919-1920]], [[Nemzeti Bajnokság I 1920-1921|1920-1921]]

*{{Calciopalm|Campionato austriaco|1}}
:Hakoah Vienna: [[I. Liga 1924-1925|1924-1925]]

*{{Calciopalm|National Challenge Cup|1}}
:New York Hakoah: [[National Challenge Cup 1929|1929]]

===Allenatore===
====Competizioni statali====
*{{Calciopalm|Campionato Paulista|1}}
:San Paolo: [[Campionato Paulista 1957|1957]]

====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Campionato ungherese|2}}
:Újpest: [[Nemzeti Bajnokság I 1938-1939|1938-1939]], [[Nemzeti Bajnokság I 1946-1947|1946-1947]]

*{{Calciopalm|Campionato portoghese|3}}
:Porto: [[Primeira Divisão 1958-1959|1958-1959]]
:Benfica: [[Primeira Divisão 1959-1960|1959-1960]], [[Primeira Divisão 1960-1961|1960-1961]]

*{{Calciopalm|Coppa di Portogallo|1}}
:Benfica: [[Taça de Portugal 1961-1962|1961-1962]]

====Competizioni internazionali====
*{{Calciopalm|Coppa Mitropa|1}}
:Újpest: [[Coppa dell'Europa Centrale 1939|1939]]

*{{Calciopalm|Coppa dei Campioni|2}}
:Benfica: [[Coppa dei Campioni 1960-1961|1960-1961]], [[Coppa dei Campioni 1961-1962|1961-1962]]

==Note==
<references/>

==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=[[Gianni Brera]]|titolo=Storia critica del calcio italiano|editore=Baldini Castoldi Dalai|anno=1998|ISBN=88-8089-544-3|cid=Brera}}
*{{cita libro|autore=Detlev Claussen|titolo=Béla Guttmann: Weltgeschichte des Fussballs in einer Person|editore=Berenberg|anno=2006|lingua=de|ISBN=3-937834-11-7|cid=Claussen}}
*{{de}} Jenõ Csaknady, ''Die Bela Guttmann story: hinter den Kulissen des Weltfussballs'', Verlag Bintz-Dohany, 1964. {{NoISBN}}
*{{cita libro|autore=Conrado Giacomini|titolo=São Paulo: dentre os grandes, és o primeiro|editore=Ediouro Publicações|anno=2005|lingua=pt|ISBN=8500015721|cid=Giacomini}}
*{{de}} R. Keifu, ''Die Trainerlegende. Auf den Spuren Bela Guttmann'', Agon, 2001. ISBN 3-89784-180-0
*{{cita libro|autore=Ludwig Tegelbeckers|capitolo=Béla Guttmann. Weltenwanderer ohne Kompromiss|curatore=Dietrich Schulze-Marmeling|titolo=Davidstern und Lederball: die Geschichte der Juden im deutschen und internationalen Fussball|editore=Verlag Die Werkstatt|anno=2003|lingua=de|ISBN=3-89533-407-3|cid=Tegelbeckers}}
*{{cita libro|autore=Jonathan Wilson|titolo=Inverting the Pyramid: A History of Football Tactics|url=https://archive.org/details/invertingpyramid0000wils|editore=Orion|anno=2009|lingua=en|ISBN=978-1-4091-0204-5|cid=Wilson}}

==Altri progetti==
{{ip|q}}

==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{Cita web|url=http://www.wikicalcioitalia.info/vall.php?idall=415|titolo=Statistiche da allenatore in Italia|sito=Wikicalcioitalia.info}}
*{{Cita web|url=http://www.championat.ru/football/article-19556.html|titolo=Biografia|sito=Championat.ru|lingua=ru|accesso=6 novembre 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/654uOlKrC?url=http://www.championat.com/football/article-19556.html?rucom=1|dataarchivio=30 gennaio 2012|urlmorto=sì}}

{{Ungheria maschile calcio olimpiadi 1924}}
{{CT nazionale austriaca di calcio}}
{{Allenatori vincitori della Coppa dei Campioni d'Europa e UEFA Champions League}}
{{Controllo di autorità}}
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{{vetrina|9|5|2010|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Béla Guttmann|arg = sportivi }}

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[[Categoria:Allenatori di calcio campioni d'Europa di club]]
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