Alfabeto (teoria dei linguaggi formali)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Nell'ambito dei linguaggi formali, un alfabeto è un insieme finito di elementi, chiamati simboli o caratteri. Esempi di alfabeti sono l'alfabeto binario ({0,1}) e l'alfabeto italiano ({a,b,c,d,e,f,g,h,i,l,m,n,o,p,q,r,s,t,u,v,z})[1][2].

Notazione[modifica | modifica wikitesto]

Dato un alfabeto Σ, la cardinalità di Σ si denota con |Σ|.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Linguaggi formali e grammatiche di Chomsky (DOC), su dis.uniroma1.it, p. 3. URL consultato il 19 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2010).
  2. ^ a b Giacomo Piscitelli, Linguaggi Formali e Compilatori (PDF), su www-ictserv.poliba.it, p. 3. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]