La Società Anonima per la Strada Ferrate e le Tramvie del Canavese (FCC), che già eserciva anche la tranvia Torino-Leynì-Volpiano, aprì all'esercizio la nuova tranvia il 1º marzo 1883[1]; l'esercizio avveniva con trazione a vapore in prolungamento della precedente ippovia Settimo Torinese-Rivarolo, aperta nel 1866 e anch'essa convertita alla trazione a vapore[2].
Nel 1887 fu inaugurata la ferrovia Rivarolo-Castellamonte e risultavano in corso i lavori di prolungamento dopo Cuorgné di una diramazione per Pont Canavese, aperta infine nel 1906[3]: il 30 giugno di tale anno[1] la tranvia venne conseguentemente soppressa.
Per alcuni anni un tratto della sede tranviaria fu mantenuto in servizio quale raccordo con la manifattura di Rivarolo Canavese, fondata e diretta da Michele Chiesa, sul quale prestava servizio un locomotore elettrico da 24 kW di costruzione Carminati & Toselli degli anni trenta[4].
A differenza di quello ferroviario da Settimo Torinese, realizzato interamente in sede propria, il tracciato della tranvia per Cuorgnè risultava in sede stradale[2] e raggiungeva la lunghezza complessiva di 9,935 km[1].
Da Rivarolo Canavese il percorso si discostava significativamente da quello del tratto ferroviario poi attivato in sostituzione della tranvia.
Massimo Condolo, La Canavesana, rotaie tra le Alpi Graie e l’area metropolitana torinese dall’ippoferrovia al passante ferroviario, Brescia, Fondazione Negri, 2010, ISBN978-88-89108-21-5.
Clara Bertolini, La Canavesana e la Torino-Ceres, CELID, Torino, 1986.