Wikipedia:Bar/Discussioni/I testi di autori locali sono fonti attendibili?

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I testi di autori locali sono fonti attendibili? NAVIGAZIONE


Segnalo questa discussione al bar sperando che ad essa partecipi un elevato numero di utenti wikipediani. Ho preferito aprire questa discussione anziché sottoporre ad un nuovo vaglio la voce Secondo caso di Sciacca, un mese fa proposta per la vetrina; nella segnalazione si è discusso dell'attendibilità delle fonti, tratte principalmente da testi di autori locali siciliani. La segnalazione si è conclusa con un VV0, proprio perché si doveva discutere dell'argomento in altra sede. --Markos90 (msg) 13:35, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Beh, è chiaro che anche per gli autori locali vale la regola dell'attendibilità che vale per le altre fonti. Non sono pochi i casi di professori di liceo locali che sparano fanfaronate sulla genesi del nome o sulla storia del proprio paese. Sta anche a noi discernere i casi in cui queste fanfaronate siano evidenti (e quindi vanno tralasciate) dai casi in cui si possono citare come "ipotesi", infine dai casi in cui effettivamente non sono fanfaronate. -- Sannita - L'admin (a piede) libero 13:44, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Da quello che ho letto nella discussione sulla segnalazione per la vetrina, il problema non era l'attendibilità di un testo di autore locale, ma il fatto che:
  • l'autore non era una fonte primaria (Glauco: «le fonti primarie, in quanto coeve ai fatti narrati e dunque sicuramente le più ricche di dati, sono imprescindibili nella presentazione dell'argomento»)
  • La fonte secondaria era di un autore non recente, ovvero obsoleta (ancora Glauco: «le fonti secondarie devono servire soprattutto a inquadrare correttamente gli eventi e a stabilirne cause ed effetti alla luce delle più recenti acquisizioni storiografiche. L'uso di fonti obsolete non permette lo svolgimento ottimale di tante funzioni: in pratica, l'impianto storiografico della voce dev'essere basato su fonti recenti»);
  • La fonte secondaria era di un autore a carattere regionalistico e non di chiara fama (nuovamente Glauco: «è un problema che a storici di rilevanza locale, dunque di non chiarissima fama, si deleghi il compito di tracciare bilanci di problemi storiografici che esulano dalle dinamiche regionali»).
  • Altra fonte secondaria era di un autore "dilettante" (sempre Glauco:«non è sufficiente che il contesto storico della Sicilia sotto Carlo V sia affrontato con il supporto del solo Marrone (il quale [...] risulta essere pediatra, dunque - deduco - laureato in medicina, nonché studioso di storia, il che non significa che sia storico, ovvero laureato in storia), quando si tratta di un argomento su cui hanno speso pagine e pagine decine di storici di rilevanza primaria.»)
Preciso che può essere che il succitato sia effettivamente storico, ma la pagina linkata da Markos non lo riporti. Sicuramente è autore di alcune pubblicazioni scientifiche, ma la loro rilevanza solo locale rende indispensabile l'uso di fonti pià "ampie" per inquadrare un problema, quello della Sicilia del Cinquecento, che trascende i confini della storia cittadina e riguarda quanto meno un'intera regione, se non tutto il sud Italia assieme alla Spagna.--Glauco9,72(συμπόσιον) 19:18, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Va inoltre ricordato che i requisiti che una voce deve avere per entrare in vetrina devono ovviamente essere superiori a quelli che deve soddisfare una voce qualsiasi, per cui un dubbio di attendibilità di una fonte potrebbe essere sottovalutato in una voce normale (in attesa di ulteriori conferme di attendibilità), ma sarebbe cruciale per una voce candidata alla vetrina.
-- o--o (msg) 15:33, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Non conosco il caso specifico, ma rispetto all'inserimento di testi di autori locali tra le fonti emergono parecchi problemi. Nelle voci dei comuni se ne fa un uso massiccio, e si tratta spesso di testi editi da associazioni, proloco, amministrazioni locali, di diffusione estremamente limitata e dall'attendibilità dubbia. Si può trattare di ottimi testi scritti da studiosi rigorosi, oppure di persone che con molta buona volontà e poco metodo mettono insieme un po' di materiale e lo diffondono: il problema è che non c'è modo di verificarlo. Non so, forse dovremmo menzionare la questione nella pagina di aiuto sulle fonti, per dare un supporto a revisori e patrollatori. --Dedda71 (msg) 16:28, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Ovviamente il caso specifico è, appunto, solamente un caso; la discussione deve vertere sull'argomento in senso generale. --Markos90 (msg) 17:54, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]

(rientro) Per le fonti "stagionate" io non vedo il problema, anzi danno storicità all'argomento: che dovremmo fare per un'ipotetica Madonna del Popolo sulla quale è stata scritta solo una monografia alla fine dell'Ottocento? Per le fonti regionali ripropongo il pensiero espresso nella pagina di segnalazione di Secondo caso di Sciacca: la maggior parte dei comuni italiani piccolo/medi non ha fonti di rilevanza nazionale, perciò bisogna necessariamente rifarsi a fonti locali a meno di non voler estromettere le voci sui comuni dalla vetrina. Per quanto mi riguarda, uso il meno possibile gli opuscoletti e le pubblicazioni che giudico "poco attendibili", e mi pare che lo stesso faccia Markos e con lui la maggior parte degli utenti che lavorano su voci di comuni che ho incontrato: certo anche l'opuscoletto fornisce delle informazioni, talvolta preziose, ed un punto di vista utile alla ricostruzione della voce. --Gigi er Gigliola 18:36, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Ringrazio O--o che ha espresso il mio parere meglio di quanto avrei saputo fare io. A Gigi mi sento di dire che sicuramente bisogna usare le fonti che si hanno, ma ciò non implica per forza che una voce con fonti che presentano le suddette "tare" debba o possa essere vetrinata. Quando sono invece disponibili fonti più recenti o meno locali il dubbio non si dovrebbe porre. Sulla questione delle fonti obsolete, aggiungo: così come una voce scientifica scritta su testi di cento anni fa conterrebbe dati obsoleti, così anche per una voce storica. Il concetto stesso di storia è cambiato nell'ultimo secolo: un testo scritto troppo tempo fa non tiene conto delle recenti acquisizioni di metodo e dei nuovi sviluppi del discorso storiografico. Nel caso particolare, dal Settecento a oggi si è scritto tantissimo sulla Sicilia e sul Sud Italia sotto la dominazione spagnola: una voce che voglia proporsi a modello non può non tenere conto di quanto si dice oggi sull'argomento, o comunque di quelle che sono le voci principali.--Glauco9,72(συμπόσιον) 18:55, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
A prescindere dall'argomento "vetrina", se una pagina è basata su lavori di autori locali (anche contemporanei) è attendibile o no? Quello su cui voglio discutere è l'attendibilità della voce, senza prendere in considerazione la vetrinazione della pagina. Non bisogna pensare che su questa enciclopedia meritano di essere valutate solo le voci proposte per essere addobbate con la stellina. --Markos90 (msg) 19:20, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Io direi che una voce è attendibile se è costruita sulle migliori fonti disponibili. Se le migliori fonti disponibili sono quelle locali, la voce è effettivamente al suo massimo: certo è chiaro che bisogna distinguere tra pubblicazioni locali attendibili (quelle del Marrone, ad esempio, mi sembrano attendibili) e pubblicazioni non attendibili (vedi i succitati professori di liceo).--Glauco9,72(συμπόσιον) 19:39, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
La pensiamo allo stesso modo. --Markos90 23:04, 7 ott 2009 (CEST)
Non e' possibile stabilire a priori l'attendibilità di una tipologia di fonte scritta basandosi esclusivamente sul criterio della localizzazione della sua distribuzione e/o stampa. Suggerisco la lettura di Wikipedia:Fonti attendibili--Bramfab Discorriamo 10:36, 8 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Quoto Glauco92 e Bramfab, in ogni caso gli autori locali ritenuti attendibili andrebbero utilizzati per argomenti locali. Credo che sia deprecabile utilizzare fonti locali per argomenti più vasti. --Crisarco (msg) 13:59, 8 ott 2009 (CEST)[rispondi]
A proposito del secondo caso di Sciacca e del libro di Francesco Savasta: guardate qui, ha perfino la "stima" del Senato!:) --Markos90 (msg) 14:04, 8 ott 2009 (CEST)[rispondi]
D'accordo, può anche avere la stima del mondo intero. Ma per parlare degli usi e costumi dei Tedeschi di oggi useresti mai la Germania di Tacito? Ovviamente no. La fonte è utilizzabile in quanto testimone di un certo orientamento storiografico: ovvero è utile che nella voce si riporti una sezione con la storiografia sull'argomento, e in tale sezione è utile che si riporti quanto espresso dal Savasta. Ma non si può basare una voce su una fonte tanto vecchia. All'epoca in cui quell'opera è stata redatta si aveva evidentemente una visione ben diversa da quella oggi considerata più corretta dei fenomeni e delle dinamiche storiche. Tanto per dirne una, il Savasta, che scrive nel '700, non ragiona sulla base del bilancio complessivo della dominazione spagnola nel Sud Italia, dunque il suo ragionamento, qualora - per assurdo - non fosse già tarato dal deficit metodico dato dall'arretratezza, lo sarebbe se non altro dal deficit nelle informazioni. Per questo è utile adoperare le fonti più recenti, peché riportano tutte le notizie che, al vaglio della storia, risultano attendibili, e le riporta secondo un occhio critico che oggi possa parere accettabile. Il modo di pensare e di giudicare la storia nel Settecento non era uguale al nostro.--Glauco9,72(συμπόσιον) 14:27, 8 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Era solo una battuta, non ne faccio più!:) --Markos90 (msg) 14:42, 8 ott 2009 (CEST)[rispondi]